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Sony Imaging Pro Support, da aprile 2018 anche per i professionisti italiani

Author: Le news di Hardware Upgrade

Sony  Imaging Pro Support, da aprile 2018 anche per i professionisti italiani

“Sony annuncia l’ampliamento del programma, che era stato avviato nel nostro continente inizialmente in solo 7 paesi. Come comunicato dal marchio giapponese, da gennaio 2018, i fotografi professionisti di Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia potranno chiedere di entrare a far parte del programma, così da poter utilizzare i servizi offerti dal Pro Support. Un’ulteriore espansione del programma è prevista per aprile 2018 in Francia, Italia e Belgio”

Per conquistare gli appassionati bastano dei buoni prodotti; per entrare a far parte dell’attrezzatura di un professionista serve di più, in primis un supporto post vendita in grado di ridurre al minimo lo stress da malfunzionamenti e soprattutto minimizzare i tempi di ‘fermo macchina’. Dopo anni di ottimi prodotti, apprezzati anche dai professionisti, Sony aveva lanciato nei mesi scorsi il suo programma  Imaging Pro Support, equiparandosi così all’offerta di Canon e Nikon per la fascia professionale.

Ora Sony annuncia l’ampliamento del programma, che era stato avviato nel nostro continente inizialmente in solo 7 paesi. Come comunicato dal marchio giapponese, da gennaio 2018, i fotografi professionisti di Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia potranno chiedere di entrare a far parte del programma, così da poter utilizzare i servizi offerti dal Pro Support. Un’ulteriore espansione del programma è prevista per aprile 2018 in Francia, Italia e Belgio. L’Imaging Pro Support è attualmente disponibile in Giappone, Corea del Sud, Hong Kong, Taiwan, India, Cina, Russia, Canada, Germania, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Regno Unito, Australia, Messico e Statu Uniti.

Lo ricordiamo, il programma Imaging Pro Support un servizio gratuito di presa e restituzione e di macchine sostitutive in attesa della riparazione e include un helpdesk telefonico dedicato all’assistenza dei fotografi nell’utilizzo del loro equipaggiamento α.

Sony A7 R III

Tra i servizi aggiuntivi troviamo la pulizia del sensore d’immagine e il check-up del firmware, due volte l’anno. Possono richiedere l’iscrizione al servizio i fotografi professionisti che possiedono almeno due corpi Sony α e tre ottiche Sony α.

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Yahoo hack was the Russians, claims Mayer

Author: edfu777 [AT] hotmail [DOT] com (Nick Farrell) Fudzilla.com – Home

Says sorry for security lapse

At least one of the attacks carried out on Yahoo was the work of Russian spooks, according to former Yahoo Chief Executive Marissa Mayer.

Mayer apologised for two massive data breaches at the internet company, blaming Russian agents for at least one of them.

Speaking at a Senate hearing on the growing number of cyber attacks on major US companies, Mayer said sorry for the hacks which were committed on her watch.

“Unfortunately, while all our measures helped Yahoo successfully defend against the barrage of attacks by both private and state-sponsored hackers, Russian agents intruded on our systems and stole our users’ data”, she said.

Verizon, the largest US wireless operator, acquired most of Yahoo Inc’s assets in June, the same month Mayer stepped down. Verizon disclosed last month that a 2013 Yahoo data breach affected all three billion of its accounts, compared with an estimate of more than one billion disclosed in December.

In March, federal prosecutors charged two Russian intelligence agents and two hackers with masterminding a 2014 theft of 500 million Yahoo accounts, the first time the US government has criminally charged Russian spies for cyber crimes.

Those charges came amid controversy relating to alleged Kremlin-backed gaming of the 2016 US presidential election and possible links between Russian figures and associates of President Donald Trump.

Special Agent Jack Bennett of the FBI’s San Francisco Division said in March the 2013 breach was unrelated and that an investigation of the larger incident was continuing. Mayer later said under questioning that she did not know if Russians were responsible for the 2013 breach, but earlier spoke of state-sponsored attacks.

Senator John Thune, a Republican who chairs the Commerce Committee, asked Mayer on Wednesday why it took three years to identify the data breach or properly gauge its size.

Mayer said Yahoo could not identify how the 2013 intrusion occurred and that the company did not learn of the incident until the US government presented data to Yahoo in November 2016.

She said even “robust” defences are not enough to defend against state-sponsored attacks and compared the fight with hackers to an “arms race”.

“We now know that Russian intelligence officers and state-sponsored hackers were responsible for highly complex and sophisticated attacks on Yahoo’s systems”, Mayer said. She said “really aggressive” pursuit of hackers was needed to discourage the efforts, and that even the most well-defended companies “could fall victim to these crimes”.

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Qualcomm presenta il primo server basato su processore Centriq 2400 ARMv8

Author: IlSoftware.it

Qualcomm annuncia la disponibilità dei primi esemplari di server basati su processore Centriq 2400 che erano stati già presentati alla fine dello scorso anno: Qualcomm sbarca sui server, ecco la prima CPU a 10 nm (vedere anche l’articolo Windows Server funzionerà su server ARM. Qualcomm presenta il suo Centriq 2400 a 10nm).

La società californiana lancia il guanto di sfida ai processori Intel Xeon e AMD EPYC puntando a conquistare quote di mercato rilevanti nel segmento server.

La famiglia Centriq 2400 è attualmente composta da tre modelli: Centriq 2460 è un dispositivo che consta di ben 48 core, lavora a una frequenza base di 2,2 GHz e 2,6 GHz in modalità turbo, dispone di 24 MB di cache L2 e di 60 MB di cache L3.

Qualcomm presenta il primo server basato su processore Centriq 2400 ARMv8

A scendere, Centriq 2452 dispone di 46 core con le stesse frequenze di lavoro del 2460 ma utilizza, rispettivamente, 23 e 57,5 MB di cache L2 e L3.
Infine, Centriq 2434 consta di 40 core con una frequenza di base di 2,3 GHz (2,5 GHz in modalità turbo). In questo caso la cache L2 è di 20 MB mentre la L3 è di 50 MB.Tutti i processori offrono la possibilità di gestire 32 piste PCIe 3.0, un’interfaccia di memoria a sei canali per le DDR4-2667 (si possono usare fino a 768 GB di DRAM) e sono contraddistinti da un TDP di 120 W.

Per la realizzazione dei processori con un processo costruttivo a 10 nm, Qualcomm si è rivolta a Samsung: ben 18 miliardi di transistor sono concentrati in un chip della dimensione di 398 mm2.

L’architettura alla base dei Centriq 2400 di Qualcomm è ovviamente una ARMv8 a 64 bit; i core sono interconnessi usando un anello bidirezionale capace di muovere fino a 250 GB/s.

Secondo i tecnici di Qualcomm il rendimento per watt dei Centriq così come le performance per singolo dollaro speso sarebbero inarrivabili in ambito server. Il Centriq 2460 (che costa 1.995 dollari) viene accreditato del 45% di performance in più rispetto a un Intel Xeon Platinum 8180 da 10.000 dollari. Per non parlare del Centriq 2434 venduto al prezzo di appena 888 dollari.

Diversi partner starebbero già utilizzando i processori Centriq nei loro datacenter: tra i vari nomi Cloudflare, LinkedIn, Alibaba, Microsoft, HP e Canonical.

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Tariffe ADSL e Fibra: cosa cambia con la fatturazione a 30 giorni

Author: Le news di Hardware Upgrade

Dopo una forte battaglia che ha visto in campo il parlamento e l’AGCOM, i consumatori hanno ottenuto il ritorno alla fatturazione mensile per le tariffe ADSL, Fibra Ottica e per la telefonia mobile e non più dunque a 28 giorni. Quest’ultimo provvedimento aveva suscitato molto scalpore ed era stato valutato un aumento del costo medio annuo del 10% a causa dell’aggiunta di una mensilità dovuta ai giorni in più di fatturazione.

Sul ritorno alla classica fatturazione, SOS Tariffe, ha analizzato come cambieranno i prezzi dei vari provider rispetto a quanto accadeva con l’introduzione della tredicesima mensilità, il tutto per capire quanto realmente gli utenti finali potranno risparmiare dal provvedimento.

Tecnicamente sono state prese in considerazione le tariffe ADSL e Fibra Ottica che da febbraio 2016 a marzo 2017, periodo reputato al passaggio dai 30 ai 28 giorni, hanno visto un cambiamento, ipotizzando dunque il costo annuo delle tariffe attuali qualora a breve venissero rinnovate ogni 30 giorni. I risultati fanno vedere come le tariffe ADSL con fatturazione mensile permetterebbero di risparmiare mediamente circa il 6.4% ogni anno facendo passare la spesa media annua da 354 Euro a 332 Euro.

Non solo perché confrontando i prezzi delle ADSL odierne con quelli in vigore prima del passaggio alla fatturazione a 28 giorni è possibile notare un aumento in media del 10.1%. La tredicesima mensilità si fa dunque sentire e mediamente la spesa per ogni famiglia è aumentata di circa 31€ su base annua. Chiaramente se ad oggi si tornasse alla fatturazione mensile, e dunque ogni 30 giorni, i prezzi sarebbe diversi rispetto al passato a causa di variazioni di alcune condizioni delle tariffe stesse come il canone periodico, l’attivazione o il costo del modem obbligatorio. Ecco che il costo annuo medio salirebbe di 11€ rispetto a quanto avveniva qualche anno fa il quale comunque si manterrebbe inferiore rispetto a quanto pagato con la fatturazione a 28 giorni.

La fatturazione a 28 giorni ha portato solo guai? Secondo SOS Tariffe l’arrivo della tredicesima mensilità ha sì decretato un aumento del costo medio annuo per l’utente ma allo stesso tempo ha permesso di abbassare i prezzi di alcune offerte. Ecco che sebbene sia vero che si possa arrivare a pagare anche 518€ all’anno per una ADSL o Fibra ottica, contro i 408€ di prima, ma è anche vero che nel periodo precedente al passaggio alla fatturazione a 28 giorni si poteva spendere anche 269€ per l’offerta più vantaggiosa contro i 224€ che vengono invece pagati oggi.

Insomma dallo studio di SOS Tariffe si evince che approfittare delle nuove promozioni permette di ottenere importanti risparmi e le ulteriori modifiche dei contratti potranno garantire l’occasione per cambiare provider senza dover incorrere in gravose penali.

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Toshiba sees 76 percent jump in Q2 operating profit

Author: edfu777 [AT] hotmail [DOT] com (Nick Farrell) Fudzilla.com – Home

Unfortunately, thanks to the bit it wants to sell

Toshiba reported a 76 percent jump in second quarter operating profit on thanks to strong performance from its memory chip unit.

While this is great short term news, the memory unit is the part of Tosh which it recently agreed to sell for $ 18 billion. This means that when the dust has settled from that deal its profits will suffer accordingly.

The struggling industrial conglomerate said operating profit for the July-September quarter rose to $ 1.2 billion. That figure was much better than Wall Street expected.

Toshiba maintained its operating profit forecast for the year ending March at 430 billion yen which is lower than the 480 billion yen average of 12 analyst estimates.

As flagged last month, the company said it expects an annual net loss of 110 billion yen due to taxes related to the sale of the memory chip unit.

Toshiba is still desperate for cash to cover liabilities arising from its US nuclear unit, Westinghouse.