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Gigabyte shipped 7.8 million motherboards

Not to mention 1.6 million graphics cards

The figures for Gigabyte technology look good for the first half of this year and the next.

Although Gigabyte’s gaming notebook business is currently still suffering from losses, the company’s 2016 EPS are expected to be better than 2015 thanks to its motherboard and graphics card businesses.

Analysts are claiming it globally shipped 7.8 million motherboards and 1.6 million graphics cards in the first half of 2016, and is expected to ship 16.5 million motherboards and 3.5 million GPUs for the whole year.

For the third quarter, Gigabyte is expected to ship at least 4.5 million motherboards. Although Gigabyte’s 2016 motherboard shipments are expected to be lower than the 18-20 million units it shipped the previous years, the company’s gross margins will only drop slightly. Given the state of the industry, it means that things are going along rather well.

Gigabyte shipped 3.25 million graphics cards in 2015.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Come recuperare file video danneggiati

Quando Windows mostra il messaggio d’errore “Impossibile riprodurre, il formato dell’elemento non è supportato, l’estensione non è corretta oppure il file è danneggiato“, è altamente probabile che il file video che si sta tentando di riprodurre sia corrotto.

Come recuperare file video danneggiati

In Rete è facile trovare programmi per riparare file video danneggiati. L’offerta è vasta ma ben pochi permettono, realmente, di recuperare i file video.

Video Repair è una “gemma” che abbiamo scovato online, un’applicazione che – messa alla prova – si è rivelata in grado di riparare un file video precedentemente illeggibile.

Se un video AVI/MP4 non viene riprodotto con Windows Media Player o con la nuova app Film e TV di Windows 10, la prima verifica da fare consiste nel tentare di aprire il file con VLC. Tale programma, infatti, contiene tutti i codec necessari per riprodurre la maggior parte dei file multimediali.
Se anche VLC facesse riferimento ad un danneggiamento del file video, Video Repair è senza ombra di dubbio uno degli strumenti migliori in assoluto per recuperare file video.

Riparare file video con Video Repair: come funziona

Per tentare di riparare file video danneggiati, il nostro consiglio è provare l’applicazione Video Repair. Si tratta di un programma professionale che, durante i nostri test, si è rivelato in grado di risolvere più di una situazione disperata.

Il programma è di solito in grado di riparare video che risultano troncati, danneggiati, che non sono stati “finalizzati” dalla videocamera, che non sono associati a un contenitore valido o comunque corretto.

Il funzionamento di Video Repair è molto semplice:

1) Scaricare Video Repair cliccando qui.

2) Estrarre il contenuto dell’archivio compresso di Video Repair in una cartella di propria scelta.

3) Avviare il programma cliccando due volte sull’eseguibile gs.exe.

4) Alla richiesta della lingua preferita, premere semplicemente il pulsante OK per accettare l’inglese.

5) Fare clic sul pulsante Choose movie per selezionare il file video danneggiato che si vuole provare a recuperare.

Come recuperare file video danneggiati

6) Utilizzare il pulsante Choose reference movie per scegliere un file video non danneggiato (quindi perfettamente leggibile dai vari riproduttori multimediali) prodotto con la medesima videocamera.

Come recuperare file video danneggiati

7) Se il video danneggiato fosse piuttosto lungo e “pesante” (file di grandi dimensioni), suggeriamo di cliccare su Options quindi di impostare, ad esempio, il valore 5 nella casella Stop scan at position in file.
Il valore predefinito è 100 (ciò significa che Video Repair proverà a recuperare tutto il contenuto del file); indicando 5, invece, si richiede soltanto il recupero del primo 5% del file video.8) Cliccando sul pulsante Repair quindi su Scan, si avvierà la procedura di recupero del file video. A seconda della dimensione del file, potrebbero essere richiesti diversi minuti o addirittura ore per completare l’operazione.

Il file video ripristinato verrà automaticamente salvato nella sottocartella repaired. Il percorso completo del file video recuperato, verrà mostrato nel riquadro Repaired movie clips.
Nel caso in cui tale casella dovesse restare vuota al termine della scansione, significa che il video non appare in alcun modo riparabile.
Sottoponendo un video di grandi dimensioni, comunque, è bene non disperare: il nome del file video recuperato comparirà solo al termine dell’operazione.

Se, al termine del recupero, provando ad aprire il video, questo venisse riprodotto “a scatti”, gli autori di Video Repair consigliano di ripetere la scansione selezionando – sempre attraverso il pulsante Choose reference movie – un altro file video non danneggiato prodotto usando la medesima videocamera.

Il software Video Repair, installato e utilizzato in versione demo, si limita a recuperare il 50% del file video danneggiato.
Solo per scopi sperimentali, è possibile recuperare il 100% di un file danneggiato copiando tale video, in una stessa cartella, per due volte quindi utilizzando il comando seguente:
copy /b COPIA1.mp4+COPIA2.mp4 COPIA_DANNEGGIATA.mp4

Utilizzando il comando copy di Windows si crea una terza copia del video che altro non è che l’unione delle precedenti due. Richiedendo a Video Repair l’elaborazione del file COPIA_DANNEGGIATA.mp4, si otterrà il recupero dell’intero file video.

Qualora il programma fosse di proprio gradimento e si riuscissero a recuperare file video danneggiati, il nostro consiglio è quello di attivare una licenza da questa pagina.
Quella che permette cinque recuperi costa 29 euro; quella illimitata 99 euro.

Autore: IlSoftware.it

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Nintendo NX forse con unità di calcolo esterna

Nei giorni scorsi sono emerse delle indiscrezioni secondo le quali Nintendo NX sarebbe in realtà una console portatile con controller staccabili e dotata del SoC NVIDIA Tegra X1, lo stesso che ritroviamo in Shield Android TV. Sebbene la fonte sia attendibile, molti si sono meravigliati del fatto che la nuova console Nintendo abbia una vocazione così spiccatamente mobile, essendo di fatto meno potente della precedente Wii U.

Nintendo NX

Ma quella ricostruzione potrebbe non corrispondere al quadro completo, se è vero che Tweaktown ha individuato un brevetto secondo il quale Nintendo starebbe facendo esperimenti su una possibile unità di calcolo esterna, forse da abbinare alla stessa NX.

Quello che viene definito “Supplemental Computing Device” aumenterebbe la capacità di calcolo della console, incrementando allo stesso tempo lo spazio di archiviazione a sua disposizione. La console avrebbe accesso al box esterno anche da remoto tramite rete wireless, permettendo di giocare in mobilità con grafica avanzata. Allo stesso modo altri dispositivi al di là di NX potrebbero collegarsi al box per trarre miglioramenti prestazionali tramite cloud computing. Sul brevetto si parla anche di potenziamento anche della connessione a internet e minore latenza.

Nintendo NX

Parliamo, ovviamente, di un “semplice” brevetto, senza alcuna garanzia che queste tecnologie siano effettivamente legate alla nuova console. Che però potrebbe essere un sistema ibrido, domestico e portatile allo stesso tempo, con un’unità staccabile rispetto al corpo principale e usabile in mobilità.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Hidden Secrets: Investigation Shows That NVIDIA GPUs Implement Tile Based Rasterization for Greater Efficiency

As someone who analyzes GPUs for a living, one of the more vexing things in my life has been NVIDIA’s Maxwell architecture. The company’s 28nm refresh offered a huge performance-per-watt increase for only a modest die size increase, essentially allowing NVIDIA to offer a full generation’s performance improvement without a corresponding manufacturing improvement. We’ve had architectural updates on the same node before, but never anything quite like Maxwell.

The vexing aspect to me has been that while NVIDIA shared some details about how they improved Maxwell’s efficiency over Kepler, they have never disclosed all of the major improvements under the hood. We know, for example, that Maxwell implemented a significantly altered SM structure that was easier to reach peak utilization on, and thanks to its partitioning wasted much less power on interconnects. We also know that NVIDIA significantly increased the L2 cache size and did a number of low-level (transistor level) optimizations to the design. But NVIDIA has also held back information – the technical advantages that are their secret sauce – so I’ve never had a complete picture of how Maxwell compares to Kepler.

For a while now, a number of people have suspected that one of the ingredients of that secret sauce was that NVIDIA had applied some mobile power efficiency technologies to Maxwell. It was, after all, their original mobile-first GPU architecture, and now we have some data to back that up. Friend of AnandTech and all around tech guru David Kanter of Real World Tech has gone digging through Maxwell/Pascal, and in an article & video published this morning, he outlines how he has uncovered very convincing evidence that NVIDIA implemented a tile based rendering system with Maxwell.

In short, by playing around with some DirectX code specifically designed to look at triangle rasterization, he has come up with some solid evidence that NVIDIA’s handling of tringles has significantly changed since Kepler, and that their current method of triangle handling is consistent with a tile based renderer.


NVIDIA Maxwell Architecture Rasterization Tiling Pattern (Image Courtesy: Real World Tech)

Tile based rendering is something we’ve seen for some time in the mobile space, with both Imagination PowerVR and ARM Mali implementing it. The significance of tiling is that by splitting a scene up into tiles, tiles can be rasterized piece by piece by the GPU almost entirely on die, as opposed to the more memory (and power) intensive process of rasterizing the entire frame at once via immediate mode rendering. The trade-off with tiling, and why it’s a bit surprising to see it here, is that the PC legacy is immediate mode rendering, and this is still how most applications expect PC GPUs to work. So to implement tile based rasterization on Maxwell means that NVIDIA has found a practical means to overcome the drawbacks of the method and the potential compatibility issues.

In any case, Real Word Tech’s article goes into greater detail about what’s going on, so I won’t spoil it further. But with this information in hand, we now have a more complete picture of how Maxwell (and Pascal) work, and consequently how NVIDIA was able to improve over Kepler by so much. Finally, at this point in time Real World Tech believes that NVIDIA is the only PC GPU manufacturer to use tile based rasterization, which also helps to explain some of NVIDIA’s current advantages over Intel’s and AMD’s GPU architectures, and gives us an idea of what we may see them do in the future.

Autore: AnandTech

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4G LTE a pagamento: 3 Italia denunciata per pratica commerciale scorretta

La settimana scorsa riportavamo la notizia del ritorno del “balzello” sulla connettività 4G per gli utenti 3 Italia. A circa un anno di distanza dall’abolizione del costo aggiuntivo l’operatore telefonico è tornato sui suoi passi, richiedendo una spesa di 1 € al mese per sfruttare le connessioni più veloci disponibili. 3 Italia propone naturalmente un metodo per rifiutare l’attivazione del servizio agli utenti che non dispongono di uno smartphone compatibile o a quelli meno interessati, ma secondo l’Aduc non basta.

L’Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori ha infatti denunciato l’operatore telefonico all’AGCM per pratica scorretta “affinché aprano un procedimento contro H3G chiedendo – soprattutto – di emanare un provvedimento cautelare di sospensione immediata dell’attivazione a pagamento dell’opzione 4G LTE”. Le inottemperanze di fronte alle norme presenti in Italia, secondo l’Associazione, sarebbero molteplici, tutte ai danni del consumatore finale.

Gli utenti vengono a conoscenza delle nuove modifiche nel piano tariffario principalmente attraverso un SMS: “Variazione contrattuale dell’opzione 4G LTE: dal 29/8 il costo dell’opzione diventa 1€ al mese IVA incl. Può disattivarla entro il 22/8. Info tre.it/lte”. Ma secondo l’Aduc ci sono alcuni aspetti da chiarire di fronte alle Autorità: prima di tutto la “variazione contrattuale” dettagliata nel messaggio è in realtà una “attivazione non richiesta”, simile a quelle di Vodafone Exclusive, TIM Prime, Wind Maxi.

In più, come effettuato dai concorrenti, H3G usa una pratica furba e aggressiva per garantire la riscossione del balzello mensile: attiva gratuitamente il servizio 4G LTE per poi richiedere una variazione a pagamento anche a chi di fatto non può usufruirne: “Non di modifica contrattuale si tratta, quindi, a nostro avviso ma di attivazione di servizio non richiesto, pratica commerciale scorretta e aggressiva che viola il Codice del Consumo”, si legge nella nota stampa rilasciata da Aduc.

Illegittime, secondo l’Associazione, anche le modalità di comunicazione. Nel messaggio inviato agli utenti non si fa alcun riferimento al diritto di recesso contrattuale, ma solo alla possibilità di disattivare il servizio. Quindi l’utente deve attivarsi ulteriormente anche per capire come recedere dal contratto con 3 Italia, diritto garantito dalla normativa attualmente in vigore. Secondo l’Aduc la modalità di comunicazione usata da H3G è “estremamente macchinosa”.

Sospette anche le tempistiche. Sulla nota leggiamo: “L’operazione viene compiuta comunicando a fine luglio una modifica operativa da fine agosto, cioè nel periodo in cui la maggior parte degli italiani è in vacanza, è più distratta ed è quindi più probabile che dia meno peso al messaggio ricevuto, oppure rimandi di occuparsene al rientro delle vacanze per poi dimenticarsene”.

Oltre alla denuncia all’AGCM, Aduc si rivolge agli utenti dell’operatore consigliando loro alcune pratiche da seguire:

Autore: Le news di Hardware Upgrade