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Facebook inarrestabile: quasi 2 miliardi di utenti attivi e profitti record

Facebook non mostra ancora segni di cedimento e continua la sua ascesa verso il dominio del mondo. Forse esageriamo, è vero, tuttavia visto il suo enorme database di utenti perfettamente profilati parlare di dominio non sembra solamente un’iperbole. Annunciando i risultati finanziari del secondo trimestre 2016 la compagnia del giovane Zuckerberg ha di nuovo frantumato le stime del mercato, parlando di una crescita di circa il 3,6% e aggiungendo 60 milioni di utenti attivi al mese.

La base d’utenza del social network ammonta adesso a 1,71 miliardi di individui, numero che porta il fatturato a 6,44 miliardi di dollari con un EPS di 0,97 dollari. Annientate le stime: gli esperti prevedevano infatti un fatturato di 6,02 miliardi con un EPS di 0,82 dollari. Si tratta del sedicesimo trimestre su diciassette in cui Facebook annuncia un risultato superiore alle previsioni, portando in pochi anni il valore dell’azione da 38 a 123 dollari, e dovrebbe aumentare nelle prossime ore.

Analizzando gli after-hours infatti notiamo come, dopo l’annuncio della finanziaria, l’azione è arrivata ad un massimo di 132,60 dollari fino a stabilizzarsi a circa 129 dollari. Facebook può ancora crescere quindi, anche se rispetto al trimestre scorso lo ha fatto in misura leggermente inferiore. La società ha stabilito anche un nuovo record: 1 miliardo di utenti al giorno usano il servizio via mobile.

Sul fronte del fatturato la crescita è stata del 59% su base annua, una risposta fortissima al competitor Twitter la cui crescita nel fatturato è stata del 20%. La maggior parte dei proventi, 6,24 miliardi di dollari, arrivano dalle pubblicità via mobile. I numeri mostrano che gli utenti continuano ad utilizzare Facebook nonostante non sia più una novità: gli utenti giornalieri sono 1,13 miliardi (+17% su base annua), quelli mensili su mobile 1,57 miliardi.

Gli utili per la società di Zuckerberg sono stati di 2,05 miliardi di dollari (l’anno scorso si fermavano a 719 milioni), con un fatturato medio per singolo utente di 3,82 dollari. Nonostante le vendite scellerate degli ultimi anni, Facebook ha una liquidità di cassa di 23 miliardi di dollari, quindi si potrebbe apprestare nuovamente a portare a termine nuove grandi acquisizioni. La società si è spostata recentemente ben oltre il semplice “social networking”, mostrando interesse su realtà virtuale, droni e connettività ad alta velocità, quindi non è facile prevedere quale sarà la sua prossima mossa.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Remix OS, l’Android per PC si aggiorna a Marshmallow

Remix OS è un versione di Android altamente personalizzata per funzionare in maniera efficace su computer tradizionali con mouse e tastiera. Oltre al supporto delle due periferiche di input vanta la possibilità di lanciare le applicazioni in finestra in maniera simile a quanto possibile su sistemi operativi Windows, Mac OS o basati su Linux. Jide ha annunciato il rilascio di una nuova versione di Remix OS, che adesso è ripresa da Android 6.0 Marshmallow, e non più da Lollipop.

Remix OS

Remix OS 2.0 era stato rilasciato lo scorso mese di gennaio, ma dopo solamente sei mesi abbiamo una nuova major release della piattaforma. Oltre alle novità dovute alla nuova versione di Android, Remix OS può essere adesso installato su ulteriori modelli di computer basati su chip Intel, AMD e ARM, ed è stato aggiunto un miglior supporto per alcuni dispositivi NVIDIA e AMD. L’aggiornamento porta migliorie anche nella personalizzazione, con una gestione migliorata delle finestre.

Queste possono essere ridimensionate in nuove modalità e le app con video vengono eseguite direttamente in modalità full-screen, quindi a pieno schermo. Remix OS era già prima una delle migliori soluzioni per utilizzare Android su PC (magari su sistemi obsoleti o scarsamente potenti), e con il nuovo aggiornamento diventa ancora più maturo. Certo, non è ancora paragonabile a Windows come semplicità d’uso e immediatezza, ma le novità rendono l’esperienza più completa.

Ci sono anche “note dolenti”: al momento in cui scriviamo non è prevista la possibilità di aggiornare via OTA da una versione precedente. Chi vuole provare il nuovo Remix OS basato su Android 6.0 Marshmallow, insomma, dovrà farlo attraverso un’installazione pulita, che richiede la cancellazione di tutti i dati presenti sul sistema. Come al solito l’utente dovrà poi installare Google Play Store, dal momento che Remix OS non lo supporta nativamente.

Se interessati potete scaricare Remix OS per PC con Android Marshmallow a partire da questo indirizzo.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Analog buys Linear

More chipmaker consolidation

Analog is writing a cheque for fellow chipmaker Linear for about $ 14.8 billion, the latest deal in a wave of consolidation that has swept the semiconductor industry and dusted down the bannisters of the corporate world.

Analog wants to boost its profitability and increase its share in the fragmented market for analog chips. The deal comes on the heels of SoftBank’s  $ 32 billion acquisition of British chip designer ARM on 18 July.

Analog’s Chief Executive Vincent Roche said  that consolidation in the semiconductor industry will continue as companies aggressively buy up assets to gain scale.

“Growth has been hard to come by in the industry over the past several years. Those who have the balance sheets are using them,” Roche said.

Linear was viewed as one of the most attractive sales targets in semiconductors because of its high margins and engineering talent. Linear was almost certain to be swallowed by Analog or Texas Instruments (TXN.O).

The companies said the deal values the combined business at about $ 30 billion.

Founded in 1965 by two MIT graduates, Analog last made a significant acquisition in 2014 when it bought Hittite Microwave for about $ 2 billion. The deal was odd because the iron age Hittites might have had chariots but were a bit short on microwaves.  Still it appears to have done well.

The deal creates a company with combined revenue of $ 5 billion. Analog’s shares rose to a 52-week high which suggests that investors like the idea.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Ricerca e editor evoluto in Word, PowerPoint ‘a livelli’

Microsoft ha annunciato l’arrivo di una serie di interessanti novità per ciò che riguardano le suite Office 365 e Office 2016.
Un primo assaggio delle nuove funzionalità è previsto per questo mese ma le versioni complete delle varie novità arriveranno in autunno, distribuite prima ai partecipanti al programma Insider e poi a tutti gli altri utenti.

Ricerca e editor evoluto in Word, PowerPoint

In Word presto debutteranno Researcher ed Editor: la prima consente di ottenere automaticamente informazioni tratte dal motore di ricerca Bing attinenti all’elaborato sul quale si sta lavorando; la seconda aiuta l’utente nella preparazione di un documento efficace e facile da leggere. Editor vuole andare ben oltre il semplice correttore ortografico – che tutti conosciamo -: l’idea è quella di prendere per mano l’utente guidandolo nella stesura di un documento ben congegnato anche dal punto di vista stilistico.
Editor poggia infatti su un sistema di apprendimento automatico e su un'”intelligenza artificiale” in grado di esaminare nel dettaglio il linguaggio naturale proponendo eventuali migliorie.

Per quanto riguarda PowerPoint, Microsoft sta attivando la funzionalità Zoom che consente di svincolarsi dalle classiche presentazioni “lineari” permettendo una “navigazione” in profondità, a più livelli, all’interno della singola slide.

Outlook in versione desktop si arricchirà di uno strumento precedentemente già portato al debutto nelle “declinazioni” per Android e iOS: Focused Inbox.
Il client di posta può adesso filtrare automaticamente la posta elettronica in arrivo estraendo le e-mail più importanti e ponendo all’attenzione dell’utente.

Nell’articolo Quali sono le differenze tra le varie versioni di Office? abbiamo a suo tempo spiegato la differenza fra Office 365 e Office 2016.
Interessanti anche le indicazioni pubblicate nell’articolo Come scaricare Office 2016 e provare la nuova suite per l’ufficio.

Autore: IlSoftware.it

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Tesla rompe con Mobileye dopo l’incidente mortale

Cadono le prime teste nella filiera dei fornitori della componentistica necessaria al funzionamento del sistema di guida semi-autonoma delle vetture Tesla, dopo l’incidente mortale passato agli onori della cronaca anche perché avvenuto con modalità Autopilot attiva. Tesla interrompe la collaborazione con Mobileye, la startup che ha fornito alla società di Elon Musk i chip che per il riconoscimento delle immagini che permettono alle vetture Tesla di evitare gli ostacoli sul percorso in modalità Autopilot.

tesla crash

(Foto della Tesla Model S coinvolta nella collisione rivelatasi fatale per il conducente Joshua Brown – Fonte NTSB)

La notizia è stata confermata dal CTO di Mobileye, Ammon Sashua, in occasione dell’incontro con gli investitori al termine del suo secondo trimestre fiscale. Notizia, come facilmente, intuibile che ha prodotto un impatto diretto sulle quotazioni azionarie della startup, calate del 7% a poche ore di distanza dall’annuncio. Mobileye non fornirà più nuovi chip a Musk, ma continuerà a portare avanti l’attività di supporto e di manutenzione di quelli già integrati nelle vetture Tesla. L’attività comprenderà ulteriori aggiornamenti che permetteranno, senza richiedere interventi di tipo hardware, di migliorare sia l’efficienza del sistema di sterzo automatico, sia la capacità di evitare collisioni.

Elon Musk ha commentato freddamente la notizia della recente decisione di interrompere la collaborazione con Mobile: “La nostra separazione è stata piuttosto inevitabile. Dal nostro punto di vista non c’è nulla di inatteso“. Rimasta senza partner, per Tesla si apre la prospettiva dello sviluppo in proprio della tecnologia necessaria al sistema di guida semi-autonoma delle sue autovetture. Per il momento, non c’è ancora nulla di ufficiale a riguardo, ma alcune recenti scelte compiute dall’azienda, come l’assunzione di Jim Keller, storico progettista di chip AMD, in qualità di Vice President of Autopilot Hardware Engineering, lasciano intendere che Musk stia approntando le risorse per gestire in proprio lo sviluppo del sistema di guida semi-autonoma. 

Nel frattempo, si aggiunge un nuovo tassello alla vicenda che contribuito a generare molti dubbi sull’affidabilità dell’Autopilot delle auto Tesla. Dalle indagini preliminari compiute dall’NTSB statunitense (National Transportation Safety Board) è emerso che la collisione che ha determinato la morte di Jousha Brown è stata determinata anche dalle velocità elevata: il conducende viaggiava con modalità Autopilot attiva 9 miglia oltre il limite di velocità. E’ ancora una volta il software delle vetture Tesla ad essere sotto accusa: l’attivazione della modalità Autopilot, infatti, va incontro a delle restrizioni in base alla velocità – non può essere attivata viaggiando a cinque miglia oltre il limite di velocità – che operano, tuttavia, solo circolando nelle strade residenziali e nei centri urbani. 

Tesla aveva riconosciuto che l’incidente era avvenuto per una serie di concause, tra cui il colore bianco del rimorchio che ha colpito la vettura e che, a causa della forte luce solare, ha tratto in inganno i sensori dell’Autopilot. Mobileye ha inoltre confermato che i sistemi AEB (Autonomous Emergency Braking) sono messi in difficolta da ostacoli che raggiungono la vettura lateralmente, come avvenuto nell’incidente dalla Tesla S. Al di là dei limiti tecnici delle tecnologie di auto-guida esistenti, per ora è certo che Tesla seguirà altre strade per equipaggiare le vetture Tesla con una tecnologia per la gestione della guida semi-autonoma ancor più affidabile di quella attuale.

Autore: Le news di Hardware Upgrade