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Google, più sicurezza contro i computer quantistici

I computer quantistici consentono di memorizzare e gestire le informazioni in termini di qubits: al posto dei convenzionali bits (cifre 0 e 1), vengono utilizzati – opportunamente codificati – gli stati fisici di una particella o di un atomo (vedere questi articoli).

Grazie alla superposizione, il computer quantistico può elaborare molti più calcoli al secondo rispetto alle macchine di tipo tradizionale.

Il computer quantistico può quindi sveltire notevolmente le operazioni di decodifica di un flusso dati cifrato e velocizzare le operazioni di brute forcing.

Google, più sicurezza contro i computer quantistici

Le principali aziende si stanno muovendo per mettere a punto una serie di contromisure, utili per proteggere i dati cifrati dagli attacchi eventualmente sferrati, in futuro, usando computer quantistici.
In ambito universitario, ad esempio, è stata presentata NewHope, un’implementazione del protocollo di scambio di chiavi crittografiche RingLWE, a sua volta basato sull’utilizzo di OpenSSL.

Google ha deciso di implementare RingLWE nella versione di test del browser Chrome (Canary) abbinandolo al suo algoritmo a curva ellittica. L’idea è quella di proteggere in maniera più efficace lo scambio di dati fra client e server.
Per il momento i tecnici di Google hanno avviato la sperimentazione limitandolo ad un ristretto numero di siti web.

Se l’algoritmo messo a punto dovesse rivelarsi sufficientemente sicuro, esso sarà implementato su vasta scala così da fornire una protezione adeguata anche rispetto agli attacchi eventualmente sferrati usando computer quantistici.

Utilizzando Google Canary, basterà premere la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+I per accedere alla sezione Sicurezza. Nel caso in cui venisse usato il nuovo algoritmo, si noterà la presenza del codice CECPQ1.

Autore: IlSoftware.it

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Windows 10 Anniversary Update: iniziati i test interni della RTM

Il 2 agosto prossimo, come precedentemente riportato, Microsoft avvierà la procedura di distribuzione dell’aggiornamento Anniversary Update di Windows 10, un traguardo importante per il sistema operativo della casa di Redmond per raggiungere il quale l’azienda sta portando avanti da molti mesi un’intensa attività di sviluppo sia lontano dai riflettori, sia con il coinvolgimento diretto degli utenti che hanno scelto di partecipare al programma Windows Insider. 

windows 10

Il passaggio che precederà di poco il rilascio della versione stabile di Windows 10 Anniversary Update riguarderà la cosiddetta versione RTM (Release to manufacturing), ovvero quella inviata dall’azienda ai produttori per l’integrazione nativa dell’OS nelle nuove macchine. In realtà, il concetto di RTM si è un po’ ridimensionato alla luce del nuovo modus operandi di Microsoft, basato sullo sviluppo e sul rilascio di un flusso di aggiornamenti costanti, ma resta ancora valido per indicare la versione stabile di ogni major update della piattaforma. 

Stando a quanto riportato da Windows Central, Microsoft avrebbe recentemente avviato il processo interno di sign-off, partendo dalla build 14384 (sia per desktop, sia per mobile). Per sign-off si intende la fase dello sviluppo con la quale l’azienda compila la build “RTM candidate”, sottoponendole ai test interni. La procedura, solitamente, ha una durata compresa tra pochi giorni e una settimana, quindi, se le informazioni riportate corrispondono al vero – e vista l’attendibilità della fonte è probabile che lo siano – la fine della prossima settimana potrebbe segnare il limite massimo entro il quale sarà pronta la RTM di Windows 10 Anniversary Update. A scanso di equivoci, non è detto che la build 14384 coinciderà con la RTM perché i test interni potrebbero evidenziare la necessità di rendere disponibile ulteriori build.

La RTM, verosimilmente, potrà essere provata in anteprima dagli utenti Windows Insider, che per il momento, si possono accontentare della nuova build 14383 per Windows 10 desktop e mobile, distribuita nelle scorse ore e principalmente incentrata sull’attività di miglioramento delle prestazioni e correzione dei bug tuttora presenti (l’elenco completo delle correzioni può essere consultato collegandosi a questo indirizzo, mentre il download, come di consueto, può essere effettuato tramite Windows Update). A conferma del fatto che la versione RTM è sempre più vicina, si rileva che nella build 14383 non è più presente il watermark nella parte inferiore destra dello schermo che contraddistingue le versioni di test. 

Il prossimo obiettivo dopo l’Anniversary Udpate di Windows 10 sarà porre le basi per Windows 10 Redstone 2, il cui arrivo è indicativamente previsto per l’inizio del 2017 (non è ancora un’informazione ufficiale, ma più fonti autorevoli concordano sul punto). Secondo quanto riportato dal sito Windows Central, le prime build Redstone 2 (RS2) potrebbero essere distribuite agli utenti Windows Insider a partire da metà-agosto e rientrare nel range 148xx.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Google working on two smartwatches

Angelfish and Swordfish

Google is reportedly working on two Android Wear smartwatches which have a fishy theme.

According to Android Police the two smartwatches are codenames Angelfish and Swordfish are supposed to use the Google assistant artificial intelligence “bot.”

The Angelfish is larger features LTE connectivity, built-in GPS, and a heart rate monitor, so it’s got everything necessary for a little independence from your smartphone.

The watch design features three buttons and it is not clear what two of them might do.

The smaller, thinner Swordfish watch has a look that resembles the Pebble Time Round, with less bezel surrounding the circular display. It’s got just a single button, and might ship without the LTE, GPS, and heart rate sensor.

At the moment it is not clear when and if Google will unveil the smartwatches. Google has a habit of making concept designs and then forgetting all about them. It would make sense that they would arrive with the new Nexus phones and the launch of Android Wear 2.0.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Nuovo Acer TravelMate: leggerezza e autonomia

Acer ha appena presentato un nuovo portatile destinato in primis a quei professionisti che desiderano contare su un notebook leggero e, allo stesso tempo, dotato di una batteria capace di offrire una grande autonomia.
Il TravelMate X349 viene incontro a queste esigenze: con un peso di 1,5 kg, il dispositivo integra una batteria capace di durare fino a 10 ore.

Nuovo Acer TravelMate: leggerezza e autonomia

Il computer proposto da Acer poggia su un processore Intel Core di sesta generazione. In termini di dotazione hardware, è possibile scegliere tra diversi modelli. La RAM DDR4 può arrivare fino a 8 GB mentre l’unità SSD può avere una capienza massima di 512 GB.

Lo schermo IPS da 14 pollici ha una risoluzione pari a 1080p e può formare un angolo di 180 gradi con la superficie ove il notebook viene appoggiato.

Completano la dotazione il supporto WiFi, una porta USB Type-C, una videocamera con risoluzione 720p e chip TPM 2.0.

Il nuovo TravelMate X349 sarà commercializzato in Europa a partire da settembre al prezzo di 480 euro.

Autore: IlSoftware.it

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Schede madri, precipitano le consegne del secondo trimestre

Nel secondo trimestre del 2016 i produttori di schede madri hanno assistito ad un calo nelle vendite peggiore del previsto rispetto ai tre mesi precedenti, con contrazioni comprese tra il 20% e il 30% a seconda del produttore. Gli ordinativi da parte del canale retail per il terzo trimestre dell’anno restano abbastanza deboli e la situazione sembra ormai destinata a condizionare in maniera significativa le consegne per l’intero 2016.

Asustek e Gigabyte hanno consegnato rispettivamente 17,8 e 17,1 milioni di schede madri nel corso del 2015, in calo rispetto ai 19 milioni di pezzi venduti nel 2014. Con una debolezza della domanda per tutta la seconda metà del 2016 e vari problemi tra cui le fluttuazioni del tasso di cambio, le incertezze politiche e il ritardo della piattaforma Kaby Lake di Intel, le due realtà potrebbero andare incontro ad un calo superiore al 5% per quanto riguarda le consegne di tutto il 2016.

Alcuni produttori taiwanesi e cinesi di secondo piano stanno però valutando la prospettiva di abbandonare il mercato delle schede madri per concentrarsi su altre opportunità di business. Se dovessero realmente lasciare questo mercato, molti dei loro ordinativi (che sono per lo più per modelli di fascia media e bassa), saranno raccolti da Asustek e Gigabyte che avrebbero così l’opportunità di contenere il calo delle consegne e mantenere i volumi di vendita allo stesso livello del 2015.

La cinese Jwele ha già deciso di abbandonare il mercato delle schede madri, mentre Onda si è concentrata su dispositivi 2-in-1, miniPC e monitor LCD. Tra i produttori taiwanesi, ECS ha già arrestato la commercializzazione di schede madri a proprio marchio, mentre Biostar si sta dedicando allo sviluppo di soluzioni embedded. Quest’ultima ha consegnato solamente 1,71 milioni di schede madri nel 2015, con un calo del 44% rispetto all’anno precedente, e per l’anno in corso è attesa un’ulteriore riduzione del 50% nei volumi.

La debolezza della domanda ha messo i produttori nella situazione di dover tagliare sensibilmente i prezzi per spingere le vendite. In questo scenario è Asustek a poter giocare le carte migliori, grazie alla disponibilità delle proprie casse.

A fronte di questa situazione di mercato, tutti i produttori hanno ridotto le previsioni di consegne per il 2016. Asustek e Gigabyte sperano di riuscire a vendere 17 milioni di schede, MSI ha fissato un obiettivo di 4,5 milioni mentre 4 milioni è il traguardo previsto da ASRock. Il produttore cinese Colorful stima 2 milioni di pezzi consegnati mentre ECS e Biostar prevedono, rispettivamente, consegne inferiori ai due milioni e al milione di pezzi.

Autore: Le news di Hardware Upgrade