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Nobody Wants to Die: gameplay trailer e caratteristiche | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Critical Hit Games e PLAION hanno svelato che Nobody Wants to Die, una storia noir interattiva ambientata in una New York distopica, uscirà il 17 luglio: ecco un primo sguardo esclusivo al gameplay di questa avventura narrativa e poliziesca nel nuovo trailer.

Il teaser trailer di gameplay mostra i metodi investigativi su cui si basa Nobody Wants to Die, evidenziando le meccaniche accattivanti che i giocatori utilizzeranno per scoprire prove e analizzare indizi nell’enigmatica città. Il teaser mette in evidenza una serie di strumenti investigativi presenti nel gioco nella prima scena del crimine di Nobody Wants to Die, tra cui la lampada UV per analizzare gli schizzi di sangue, i raggi X portatili per sbirciare sotto la superficie e le tecniche di manipolazione del tempo. Guarda fino alla fine per un assaggio di alcune delle indagini disponibili più avanti nel gioco!

“La nostra priorità è quella di offrire una grande esperienza narrativa e grafica nel nostro mondo distopico”, ha dichiarato Grzegorz Goleń, CEO e Lead Game Designer di Critical Hit Games. “In Nobody Wants to Die, diamo al giocatore l’opportunità di indagare su un assassino e di scoprire gli oscuri segreti della città, utilizzando gli innovativi strumenti del gioco e la propria bussola morale come guida”.

Grazie all’approccio alla creazione di narrazioni coinvolgenti e significative, con meccaniche di gioco innovative e immagini all’avanguardia, lo studio indie polacco Critical Hit Games si è impegnato a creare un’esperienza di gioco unica con Nobody Wants to Die.

“È come quando due pezzi di un puzzle si incastrano bene tra loro”, ha affermato Artur Jaskólski, Co-Founder e Game Producer del gioco di Critical Hit Games. “Le indagini dinamiche e spettacolari che il giocatore può condurre stabiliscono un nuovo livello per le narrazioni e le cinematiche del gioco. Abbiamo cercato di riflettere il massimo livello di realismo supportato da effetti visivi eccezionali per immergere i giocatori nella New York del 2329”.

Perdetevi nel mondo fantascientifico di Nobody Wants to Die che verrà lanciato il 17 luglio su Xbox Series X|S, PlayStation 5 e PC Steam.

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La data di uscita di Clockwork Revolution emersa online è corretta? Il team di Xbox risponde con un meme – Multiplayer.it

Author: Multiplayer.it

Recentemente, un annuncio su IMDB ha suggerito che Clockwork Revolution di inXile potrebbe essere pubblicato nel 2025. Questo è quanto è stata riportato da un annuncio condiviso da un doppiatore al lavoro su diversi videogiochi in uscita. La lista indicava una serie di date di pubblicazione e nomi in codice dei giochi. Non vi era però la conferma che quanto indicato fosse corretto e ora infatti pare arrivare una smentita.

Gli sviluppatori di Clockwork Revolution hanno apparentemente preso in giro queste voci di corridoio legate alla data di pubblicazione del gioco.

Il meme di inXile sulla data di uscita di Clockwork Revolution

inXile ha fondamentalmente confermato che si tratta assolutamente di informazioni fasulle pubblicate dall’attore in questione, precisamente usando un meme – che potete vedere qui sotto – proveniente da The Umbrella Academy, famosa serie TV di Netflix.

Una strada della città di Clockwork Revolution

Una strada della città di Clockwork Revolution

Precisamente il meme recita: “Io che cerco di capire quando il nostro gioco sarà pubblicato” e nella seconda parte “Un doppiatore che si inventa una data di uscita per il proprio IMDB”. Il senso del meme è che entrambe le parti sono stupite dell’altra.

Clockwork Revolution viene descritto come un gioco di ruolo in prima persona steampunk che ruoterà attorno ai viaggi temporali. Il gioco è diretto dal game director Chad Moore e dal principal designer Jason Anderson: entrambi hanno lavorato al famoso RPG steampunk Arcanum.

Clockwork Revolution sarà pubblicato per Xbox Series X|S e PC via Steam e sarà disponibile con Game Pass.

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Tides of Tomorrow: trailer e tutte le info sul titolo DigixArt Studio | GamesVillage.it

Author: GamesVillage.it

Tides of Tomorrow è un gioco d’avventura ambientato su un pianeta oceanico, Elynd, dove la vita rischia di estinguersi a causa di una malattia mortale. I giocatori devono esplorare le varie città e i villaggi galleggianti in tutto il mondo, affrontare le minacce e cercare di trovare una cura. I giocatori devono scegliere con cura i loro alleati, perché ogni decisione può creare nuovi avversari. Inoltre, le decisioni prese dai giocatori avranno conseguenze per gli altri che seguono le loro orme, in quanto l’esclusivo sistema asincrono del gioco permette di seguire i propri amici, o gli streamer preferiti, e di reagire alle loro azioni.

“Volevamo esplorare un mondo diverso, in questo caso oceanico, e inserire anche un piccolo elemento di fantasia”, ha dichiarato Yoan Fanise, Director dello studio DigixArt. “In più, volevamo spingerci oltre i confini di come abbiamo costruito la narrazione di Road 96 e sviluppare una vera innovazione nella narrazione; con Tides of Tomorrow le vostre scelte hanno un impatto non solo sul vostro mondo, ma anche sugli altri giocatori. Credo che abbiamo creato qualcosa di molto innovativo”.

Sinossi:
Dai creatori di Road 96, Tides of Tomorrow ti sfida a sopravvivere al tormentato pianeta oceanico di Elynd e alle scelte compiute dai tuoi amici e dai tuoi streamer preferiti.
Ti diamo il benvenuto su Elynd, un mondo che lotta per la sopravvivenza in seguito alla Grande inondazione. Preparati ad affrontare le numerose sfide di questo pianeta oceanico, mentre una plastificazione mortale minaccia tutti gli esseri viventi. Trova una cura, esplora piattaforme galleggianti oppure occupati delle minacce scoperte dalla comunità. Non si è mai soli mentre ci si immerge nei misteri di Elynd…

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Al COMPUTEX NVIDIA mi ha mostrato il futuro del gaming

Author: GAMEmag

Al COMPUTEX ho (forse) visto il futuro del gaming. Me l’ha mostrato NVIDIA, la società che oggi è sulla bocca di tutti come regina dell’intelligenza artificiale, ma noi duri e puri gamer e appassionati di hardware sappiamo che le radici di NVIDIA sono altre e, in una sorta di commistione tra passato e presente, la società guidata Jensen Huang è pronta a plasmare il mondo del gaming ancora una volta.

È questa la sensazione che provo se metto insieme i pezzi del puzzle e le demo viste alla manifestazione taiwanese. NVIDIA è da sempre un produttore di GPU e di tecnologie legate alla grafica, ma definirla in tal modo è riduttivo perché, con il passare degli anni, in particolare gli ultimi, ha assunto la dimensione di apripista di innovazioni tecnologiche a tutto tondo.


Dal DLSS alla Frame Generation, per passare al tool di modding RTX Remix, è chiaro che NVIDIA sa bene che coltivare tutto ciò che ruota attorno all’esperienza di gioco è un incredibile volano per la vendita delle GPU. Obiettivo centrato, visto che l’azienda detiene stabilmente una quota del segmento delle GPU dedicate tra l’80% e il 90%.

Ed è proprio in questo solco che al COMPUTEX NVIDIA mi ha mostrato come potrebbe essere il futuro del gaming. La prima demo, in realtà, l’avevo già vista in più occasioni, anche se alla fiera asiatica è stata portata una versione migliorata: sto parlando di Covert Protocol, dimostrazione di NVIDIA ACE.

Badate bene, NVIDIA ACE è molto di più che una tecnologia legata al gaming, si tratta di creare umani digitali capaci di interagire in modo naturale con un interlocutore reale, dando risposte sensate e aiutandolo in ciò che desidera. NVIDIA ACE permette all’umano digitale di capire cosa chiediamo, di darci una risposta e farlo sia con espressioni facciali che un tono di voce concordanti con il contenuto. E magari, perché no, nella lingua che più ci aggrada.

NVIDIA ACE è stata spacchettata in quelli che la società definisce microservizi e, nel caso della tech demo Covert Protocol realizzata in collaborazione con Inworld AI, l’ultima versione contempla NVIDIA Audio2Face per animazioni facciali realistiche basate su tracce audio e NVIDIA Riva ASR, per il riconoscimento automatico del parlato. Il tutto funziona localmente sulle GPU GeForce RTX, ma non è necessariamente vincolato alle GPU di NVIDIA.

Covert Protocol è un esempio di come potremmo interagire in futuro con gli NPC, i personaggi non giocanti dei nostri titoli preferiti: non più una serie di script decisi a monte dallo sviluppatore, con botta e risposta prestabiliti per portarci nella direzione desiderata, ma un’interazione più naturale, come se stessimo parlando con persone vere, per arrivare a ottenere ciò che ci serve.

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Gli NPC con tecnologia NVIDIA ACE percepiscono l’ambiente e il contesto, reagiscono in modo differente anche se la vostra interazione è la stessa, hanno memoria delle conversazioni e, se non adottate la strategia di interazione giusta, possono anche tenervi a conversare per diversi minuti prima di darvi / dirvi quello che volete.

Il potenziale di questo nuovo modo di interagire con gli NPC grazie all’IA potrebbe avere un impatto sostanziale sul game design e sulla narrazione. Come e quanto sta, naturalmente, agli sviluppatori di giochi e alla loro creatività perché, per quanto l’IA giochi un ruolo, la tecnologia deve essere alimentata e supervisionata dall’uomo.

Trattandosi di una tech demo non posso dire con certezza che gli NPC intelligenti arriveranno nei nostri giochi, ma il lavoro costante di NVIDIA e l’interesse di realtà come Ubisoft mi fanno pensare che sia solo questione di pochi anni. Non mi aspetto NPC mossi da NVIDIA ACE nel breve termine, forse mi sbaglio, ma sono certo che già il prossimo anno vedremo grandi evoluzioni perché il settore ha bisogno di evoluzioni. Tra l’altro, GSC Game World adotterà il microservizio Audio2Face in S.T.A.L.K.E.R. 2 Head of Chernobyl, tracciando la strada verso un’integrazione che, passo dopo passo, ci porterà alla visione originale e completa di NVIDIA ACE.

La seconda tecnologia con un potenziale alto impatto nel gaming si chiama Project G-Assist. Questa è stata la novità assoluta del COMPUTEX da parte di NVIDIA e potrei sintetizzarla come un assistente alla Jarvis di Iron Man integrato nei videogiochi.

La tech demo, basata su ARK: Survival Ascended, mi ha da una parte intrigato e dall’altra lasciato qualche dubbio su come sarà recepita dai giocatori. Project G-Assist si presenta come un tool integrato nel gioco con cui interagire sia in forma scritta che verbale per sapere cose sul titolo o per impartire ordini.

Per esempio, i responsabili di NVIDIA in loco mi hanno mostrato come è possibile chiedere all’assistente quale arma è la migliore nelle prime fasi di gioco, o come è possibile uccidere un triceratopo. Può anche consigliarvi, per esempio, su dove spendere i punti esperienza in base al vostro personaggio. Le possibilità sono potenzialmente infinite.

Project G-Assist analizza cosa c’è a schermo e risponde praticamente in tempo reale, andando in certo senso a offrire ciò che le pagine wiki create dagli appassionati offrono sul web, ma in pochi secondi, cioè senza che si debba uscire dal gioco e consultarle per diversi minuti o più.

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Più tecnicamente, la tecnologia riceve input vocali o testuali dal giocatore, insieme a un’istantanea di ciò che si trova a schermo. L’istantanea viene inserita in modelli di “IA vision” che forniscono la consapevolezza del contesto e la comprensione specifica dell’applicazione a un Large Language Model (LLM) collegato a un database di conoscenze del gioco come una wiki. L’output è una risposta personalizzata e approfondita, testuale o vocale, basata su ciò che sta avvenendo nel gioco.

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Ho sollevato al responsabile di NVIDIA la preoccupazione che Project G-Assist possa in qualche modo uccidere le pagine wiki dei vari titoli, una risorsa preziosissima per molti appassionati, ma se da una parte la stessa NVIDIA non ha la palla di cristallo, mi è stato risposto che potrebbe invece essere una spinta in più per gli appassionati per creare risorse che addestrino e formino Project G-Assist in modo che migliori sempre di più.

Ah, Project G-Assist è agnostico, NVIDIA mi ha assicurato che sebbene oggi giri su una sua GPU, qualora dovesse trovare spazio nell’industria funzionerà anche con schede video di altri produttori. Il tool oggi ha un impatto piuttosto marcato sulle prestazioni di gioco, in particolare per l’uso della memoria grafica, ma con il tempo sarà affinato e migliorato.

Oltre a fare da mentore e guida nelle vostre scorribande nei videogiochi, Project G-Assist può anche aiutarvi a ottimizzare il vostro PC, di fatti il responsabile di NVIDIA ha chiesto all’assistente di mantenere 50 fps di media con un consumo più basso possibile: il sistema è andato a modificare diversi parametri automaticamente, restituendo una stima del risparmio energetico ottenuto.

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Allo stesso modo, può anche overcloccare la GPU, cambiare le impostazioni di gioco, monitorare il frame rate, consumo e altro nel corso del tempo e metterveli in un grafico: tante cose che oggi richiedono passaggi, software aggiuntivi e pazienza, con Project G-Assist diventeranno pressoché immediate.

Da una parte, la prima sensazione provata è stata quella di esclamare “figata!“, ma poi da vecchio dinosauro in un mondo che cambia troppo velocemente ho pensato che Project G-Assist andrà a togliere un po’ il gusto dello smanettare e della scoperta. Ovviamente la sensazione corretta è la prima, la mia lagna da vecchio bacucco dell’informatica lascia il tempo che trova, oggi si vuole tutto e subito, poche storie.

NVIDIA ACE e Project G-Assist mi hanno aperto una finestra su come potrebbe evolvere il gaming in futuro, nel giro di pochi anni: cambiamenti importanti nell’esperienza, molto più incisivi di quanto visto negli ultimi due decenni, in cui tutto sommato il gameplay è rimasto invariato.

NVIDIA si riconferma proiettata al futuro e sempre in moto per proporre novità: ora la passa al settore del gaming, che dovrà valutare le tecnologie messe in campo e, se convincenti, adottarle. In base a quanto visto, non ho dubbi che arriveranno nel giro di pochi anni e renderanno l’esperienza di gioco totalmente diversa. Per questo è stato un privilegio poter dire di aver visto in anteprima il futuro del gaming.

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Dragon Age: The Veilguard sarà giocabile offline? Avrà microtransazioni? La game director fa chiarezza – Multiplayer.it

Author: Multiplayer.it

Stando alle parole della game director Corinne Busche, Dragon Age: The Veilguard sarà giocabile offline e non avrà microtransazioni: si tratta di caratteristiche che gli utenti chiedevano a gran voce e che il team ha dunque voluto implementare nel nuovo capitolo della serie BioWare.

“È molto importante per noi che il sistema sia costruito all’interno del client di gioco”, ha spiegato Busche. “Potrete giocare a Dragon Age: The Veilguard completamente offline, senza bisogno di essere connessi alla rete né di collegare i vostri account Electronic Arts. Si trattava di una delle richieste più frequenti.”

Nell’ambito della medesima occasione, la game director ha riconfermato l’assenza di qualsivoglia microtransazione o battle pass: l’idea è quella di offrire ai giocatori “un’esperienza single player che sia la più completa possibile”, e che non venga dunque “spezzettata in partenza” per poter poi vendere dei moduli extra.