Author: Le news di Hardware Upgrade
Le nuove direttive potrebbero lanciare una rivoluzione nel mercato della connettività internet in Italia. Stando ad un nuovo provvedimento approvato dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni gli operatori dello Stivale potranno utilizzare il termine fibra solo per indicare le offerte commerciali relative ad infrastrutture di rete in FTTH e FTTB. Insieme ai nuovi obblighi verranno rilasciati specifici simboli che segnaleranno in maniera semplificata il tipo di connessione offerta, impedendo quindi le dubbie licenze prese da molti degli operatori italiani nel recente passato.
Il nuovo provvedimento di AGCOM stabilisce che i provider internet “dovranno garantire, sia nei messaggi pubblicitari sia nelle comunicazioni commerciali e contrattuali, piena trasparenza nella presentazione delle infrastrutture fisiche sulle quali sono forniti i servizi”, si legge nella nota rilasciata dall’Autorità. “In particolare, gli operatori potranno usare il termine “fibra”, senza ulteriori precisazioni tecniche, solo se l’infrastruttura sottostante sia costituita esclusivamente da una rete di accesso in fibra, almeno nei collegamenti orizzontali fino all’edificio (FTTB) o fino all’unità immobiliare (FTTH)”.
Stretta quindi sulle connessioni in cui la fibra arriva solamente fino a nodi intermedi, come la FTTC che si sta diffondendo a macchia d’olio in Italia. Diversamente da FTTH e FTTB, che arrivano fino all’edificio, la FTTC solitamente si ferma all’armadio presente in strada, con la parte finale della connessione che viene realizzata con un comune cablaggio in rame. Neanche le connessioni in cui la fibra arriva solo alla Stazione Radio Base (FWA, Fixed Wireless Access) potranno essere definite in fibra. Per queste tipologie di connessioni l’AGCOM ha previsto l’obbligo di precisazioni.
Nel caso di FTTC il provider può indicare la propria offerta commerciale come “fibra su rete mista rame”, mentre nel caso in cui la parte finale della connessione sia wireless si potrà utilizzare la dicitura “fibra su rete mista radio”. La dicitura dovrà essere presentata “in termini di uguale leggibilità o udibilità” per tutta la parte del testo e, nel caso in cui nell’infrastruttura non sia presente alcun elemento in fibra ottica, non sarà possibile utilizzare il termine fibra all’interno della propria offerta commerciale. Ci sono anche altre novità in materia.
L’Autorità ha infatti stabilito che gli operatori dovranno fornire una descrizione più approfondita con dettagli sul tipo di tecnologia impiegato e sulle performance in termini di velocità di download, upload e latenza che ci si può attendere. Il tutto verrà accompagnato da simboli differenti, atti a semplificare l’individuazione delle caratteristiche della rete da parte dell’utente:
- F, sottotitolata “fibra” e in colore verde, indicherà le infrastrutture con la fibra che arriva fino alla casa o all’edificio;
- FR, sottotitolata “fibra mista rame” o “fibra mista radio” e in colore giallo, indicherà le infrastrutture con fibra solo fino a nodi intermedi capaci di consegnare alcuni dei benefici delle reti a banda ultralarga;
- R, sottotitolata “rame” o “radio”, indicherà tutte le altre architetture di rete che non prevedono l’uso della fibra all’interno della rete d’accesso, o che non abilitano l’uso di servizi a banda ultra-larga.