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Energia

Revamping eolico e solarizzazione dei tetti per la transizione energetica della Sicilia


Author: redazione QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

La transizione energetica dalle fonti fossili a quelle rinnovabili per soddisfare la domanda elettrica in Sicilia richiederebbe una produzione di 3 volte maggiore rispetto a quanto prodotto da eolico e FV nel 2016. Serviranno però nuove reti e accumuli per gestire questo output da rinnovabili. Un report spiega come.

Domenica 10 settembre 2017 per sei ore (dalle 11 alle 17) la Sicilia ha esportato elettricità verso il continente attraverso il nuovo elettrodotto sottomarino che la collega alla Calabria (Sorgenti-Rizziconi).

Lo stesso giorno la produzione da fotovoltaica ed eolico ha costretto alla fermata gli impianti termoelettrici. In totale l’esportazione è stata di circa 1,3 milioni di kWh.

In seguito, lunedì 11 settembre, i produttori attivi in Sicilia hanno offerto la loro elettricità a prezzi molto più bassi della norma.

Sebbene questo evento sia capitato di domenica, si può affermare che sia in atto una rivoluzione del sistema energetico che coinvolge anche la zona siciliana.

Così esordisce il “Sicily Solar Report 2017″ curato da Mario Pagliaro, Francesco Meneguzzo, Lorenzo Albanese del CNR, insieme a Mario Pecoraino.

Secondo il documento

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HardwareSoftware

Vulkan Portability Initiative fa funzionare Vulkan tramite DirectX 12 e Metal

Author: Le news di Hardware Upgrade

Sebbene Vulkan stia conoscendo un discreto successo, il mercato è ancora spaccato tra tre diverse API grafiche di basso livello: le stesse Vulkan, del Khronos Group; le DirectX 12, di Microsoft; Metal, di Apple. Mozilla sta lavorando nell’ambito della Vulkan Portability Initiative per far sì che applicazioni scritte per Vulkan possano funzionare anche con le DirectX 12 e Metal.

L’intento dell’iniziativa non è quello di fornire una compatibilità totale, ma di permettere una rimappatura di un sottoinsieme delle API Vulkan verso le due concorrenti a sorgente chiuso. In questo modo, le funzionalità di base sarebbero possibili indipendentemente dalle API a disposizione sulla macchina.

Mozilla è impegnata in questa iniziativa per via del suo interesse a creare una libreria grafica di basso livello da utilizzare sul Web e che sia, pertanto, quanto più largamente compatibile con i vari sistemi operativi. Lo sviluppo di WebGL, pensato proprio per fornire accelerazione 3D diretta via hardware, passa anche per lo sviluppo della compatibilità di Vulkan.

Al momento attuale Mozilla ha creato una libreria prototipo, utilizzando il linguaggio Rust da lei stessa sviluppato (e adottato per Quantum, il motore alla base di Firefox 57 Quantum). La libreria si trova in uno stadio iniziale, ma lo sviluppo appare promettente.

Come riportato da Phoronix, il repository è disponibile a questo indirizzo per chi volesse monitorare lo sviluppo del progetto.

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Energia

Deforestazione e bracconaggio hanno sfigurato l’Europa

Author: redattore Rinnovabili

bracconaggio

Gli effetti di bracconaggio e disboscamento sono sempre più evidenti

(Rinnovabili.it) – Devastazione e saccheggio. Sostantivi pesanti quelli utilizzati dal Programma ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dal WWF nell’ultimo rapporto congiunto sulle minacce all’ambiente e alla vita selvatica nella “civilissima” Europa. Siamo di fronte a un vero e proprio attacco alla biodiversità di 15 paesi del vecchio continente: crimini ambientali come la deforestazione, la pesca illegale, il bracconaggio e il mercato nero del caviale stanno mettendo sotto pressione gli ecosistemi soprattutto nella regione Danubio-Carpazi.

Almeno una specie di storione del Danubio si è estinta a causa del commercio di caviale su un mercato nero che vale 22 milioni di euro. Altre tre specie sono oggi a rischio, una delle quali è talmente rara che si riesce neppure a monitorare. Poi c’è la strage degli uccelli: 36 milioni di piccoli volatili massacrati nel Mediterraneo ogni anno, molti dei quali finiscono nei ristoranti italiani e maltesi. Il nostro paese è un focolaio di cacciatori e bracconieri, dalle isole come Ponza o il Giglio alla Sardegna, fino al bresciano.

>> Leggi anche: Il tesoro della biodiversità è ormai ridotto al lumicino <<

I crimini ambientali sono oggi la quarta attività illegale al mondo per mole di denaro che riescono a mobilitare: il giro d’affari va dai 91 ai 258 miliardi l’anno. Soltanto il costo della deforestazione illegale in Romania è stimato in 5 miliardi di euro negli ultimi vent’anni. Questa cattiva gestione dell’ambiente aggrava anche gli effetti dei cambiamenti climatici, con incendi boschivi che hanno spazzato via i boschi artificiali popolati di piante non autoctone della Bulgaria.

Secondo gli autori del rapporto, è «sempre più evidente che le foreste naturali sono più resistenti ai cambiamenti climatici e che queste aree devastate dagli incendi boschivi dovrebbero essere riforestate con alberi nativi».

Qualche buona notizia viene dal recupero parziale di alcune popolazioni di grandi carnivori come orsi, lupi e linci, che grazie a una migliore applicazione delle direttive europee sulla natura sono state avvistate in paesi dove erano considerate estinte, come la Danimarca e l’Austria.

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Economia

Bitcoin : Fuori dagli schemi

Author: Marco Dal Prà Finanza.com Blog Network Posts

Colgo l’occasione dell’articolo “BITCOIN: ma la quotazione del future al CME è una cosa positiva?” per condividere con voi qualche riflessione sul Bitcoin e sulle criptovalute, sia per cercare di capire quale sia il loro rapporto con il mondo della finanza, sia per cercare uno spiraglio da dove poter guardare cosa si prepara per il domani.

La prima riflessione che faccio parte proprio dai contratti futures che sono in preparazione dal parte di CME… e ve la dico senza tanti giri di parole : è una notizia che non mi ha per niente sorpreso. Non che sia esperto di mercati finanziari e di prodotti correlati (come ho già avuto occasione di dire, sono un tecnico elettronico), ma è sotto gli occhi di tutti che bitcoin ha offerto un semestre con un andamento di prezzo molto interessante, sia per chi ha “giocato” a breve che per i cassettisti.

Che sia uscito per primo CME o qualcun altro, poco cambia : le condizioni per offrire un prodotto finanziario riferito in qualche modo a bitcoin ormai erano mature a sufficienza; non ci vuole molto per immaginare il fiato dei clienti sul collo delle società che si occupano di investimenti.

E poco cambia che i “puristi” delle criptovalute si lamentino per una presunta invasione di campo : bitcoin non può rimanere fuori dagli schemi della finanza perchè sta dimostrando di essere quello per cui è stato progettato : una valuta. E sulle valute si fanno speculazioni, tutti i giorni, da sempre. I capitali si spostano dove si fanno soldi, e se i soldi si fanno rapidamente anche i capitali si spostano rapidamente. Così va il mondo e bitcoin non ne è esente.

Ma contemporaneamente è fuori dagli schemi perché, in un mondo dove ci dettano le regole anche sui numeri delle scarpe, bitcoin si muove in un ambiente privo di vincoli, facendosi beffe dell’oceano di leggi, direttive e regolamenti che opprimono la realtà in cui viviamo quotidianamente.

Per certi versi bitcoin rappresenta l’essenza del libero mercato : nessun regolatore, nessuna imposizione, nessun limite e valore determinato in tutto e per tutto dal comportamento dagli attori del mercato. E’ la vera mano invisibile che vedeva Adam Smith nella Ricchezza delle nazioni.

Resta comunque il problema della presunta bolla, che la stampa mainstream sta ripetendo fino alla nausea. A parte il fatto che la bolla delle Dot.Com era qualche centinaia di volte più grande di quella “eventualmente” in corso sulle criptovalute, ma a mio modo di vedere il problema non esiste.

Qui per spiegarmi subentro con la Seconda Riflessione : bitcoin oggi è come un nuovo attore che compare sulla scena e che fa una cosa che tutti gli altri non avevano mai fatto : ci permette di “traslare” dal palcoscenico attuale ad un nuovo palcoscenico.

Passiamo così dal panorama delle valute nazionali, di stampa libera ed inflazionabile, ad una valuta con “rarità”  certificata matematicamente. Ricordo infatti che l’algoritmo che sottintende al funzionamento di bitcoin permette l’emissioni fino ad un massimo di 21 milioni di bitcoin.

Un pò come tutto l’oro del mondo : ce n’è ma solamente tanto da riempirci un cubo di 21 metri per lato.

E’ come se ci presentassero una moneta rara, una pietra preziosa. Per chi capisce cosa significa valuta “fiat” è un’occasione troppo ghiotta da lasciarsela sfuggire per poter accantonare qualcosa e soprattutto per diversificare. Bitcoin è come un luogo deserto che si sta affollando. Non è speculazione, è utilizzazione. Ma se il suolo è poco, il prezzo aumenta; non è la bolla, è la rarità all’azione.

Certo, qualcuno sostiene che una criptovaluta, potrebbe “fallire” in qualunque momento. Una giornata storta, nessun paracadute, tutti i clienti scappano, valore che scende a zero e buonanotte a tutti. Cosa anche realmente accaduta (basta guardare i grafici di coinmarketcap).

Ma i fondamentali ci sono e si stanno consolidando ogni giorno che passa. Ha cambiato idea persino JP Morgan, viste le notizie circolanti questi giorni, che ci racconta persino il Sole 24 Ore.

E ci stanno ben riuscendo anche in Italia, visto che grazie a GPI-Argentea si prepara un cambiamento davvero epocale, cioè la possibilità di pagare al supermercato tramite il proprio cellulare con il conto.. in Bitcoin ! Notizia riportata da quotidiani del trentino , area dove ha sede l’azienda, ma persino da Milano Finanza.

Ma oltre a questo aggiungo la terza riflessione : come può fallire una criptovaluta se sta anche offrendo un servizio sottostante ?

In questo Bitcoin & C. sono assolutamente fuori dagli schemi, soprattutto dagli schemi mentali degli economisti e della finanza tradizionale, perché sono quasi tutte Monete-Servizio. Questo per un motivo è molto semplice : il database che contiene tutte le loro movimentazioni, la blockchain, è usato contemporaneamente anche per fare altre cose.

Può servire per certificare i dati personali, per condividere files in rete, per gestire la raccolta di fondi in beneficenza in tutta trasparenza, può tenere traccia delle cartelle cliniche, può erogare prestiti raccogliendo fondi da investitori. Ci si può persino creare un’azienda raccogliendo le quote dei soci (le ICO, ne abbiamo già parlato qui).

Le applicazioni sono pressochè infinite. Un concetto che nell’economia non esisteva. Con bitcoin e la blockchain abbiamo un’invenzione straordinaria per la quale i libri di economia saranno da rivedere.

Ma questo del servizio diventa un paracadute contro l’eventuale fallimento : se il servizio erogato è utile (come ho già avuto modo di spiegare qui), non farà che aumentare gli utenti, consolidando ancora di più il loro prezzo.

Ne è la prova la notizia di questi giorni (riportata da FK, che ringrazio) che Coinbase, uno dei siti più famosi al mondo dedicati appunto alla compravendita di criptovalute, sta raccogliendo oltre 50.000 nuovi utenti al giorno.

Certo nelle oltre 1200 criptovalute che ci sono al mondo qualche fallimento ci sarà sicuramente. Non tutte sono progetti affidabili e realistici, ma sono come le azioni la cui sottostante azienda venisse creata senza un progetto o addirittura gestita in modo disonesto, come ad esempio è accaduto con numerose Banche Italiane.

Non vedo, come qualcuno ha azzardato, che a breve bitcoin arriverà a valere 100.000 Euro, ma piuttosto che ci sono tutti i presupposti per dare a questa valuta molta più stabilità di quella che vediamo oggi. E con essa, a tutto l’ecosistema “crypto”.

Per finire, è vero che in questi ultimi mesi sulle criptovalute ed in particolare su Bitcoin se ne sono sentite “di tutti i colori” : accuse di truffa, segnali di bolla, inserzioni sugli organi di stampa, esternazioni di qualche politico, colpi bassi e chi più ne ha più ne metta, ma anche in questo caso trovo sia tutto nella norma. Vengono da coloro che ancora non hanno capito nulla e che si sono auto-esclusi perchè vedono in qualche modo insidiato il loro vecchio lavoro o il loro collaudato schema mentale.

E’ tutto perfettamente contenuto nella famosa frase di Ghandi : “Prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono ma poi vinci.”

Come qualunque altra innovazione della storia dell’umanità, bitcoin ormai è stato inventato e non si può più tornare indietro.

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Lavoro

European Space Agency offre 100 stage retribuiti “spaziali”

Author: Francesca Scarabelli MondoLavoro.it

Chi non ha mai sognato almeno una volta, da bambino, di diventare astronauta e di fluttuare nello spazio alla ricerca di nuove stelle e pianeti? Gli stage per laureati e laureandi offerti dall’Agenzia Spaziale Europea non rappresentano proprio la realizzazione di questo sogno, ma permettono di avvicinarsi a questo ambiente e di collaborare allo sviluppo delle capacità spaziali europee.
L’organizzazione mette infatti a disposizione 100 opportunità di tirocinio retribuito per lavorare in una delle sei sedi della European Space Agency, che ha la sua sede principale a Parigi.

Per prima cosa, cerchiamo di conoscere meglio questa organizzazione internazionale fondata nel 1975: l’Agenzia Spaziale Europea vede come suo obiettivo principale quello di sostenere lo sviluppo delle capacità spaziali dell’Europa e di garantire che gli investimenti stanziati per la conquista dello spazio portino effettivamente a delle ricadute positive per tutti i cittadini europei. Attualmente la European Space Agency opera in 22 Paesi impiegando circa 2.200 professionisti tra personale amministrativo, scienziati, informatici e ingegneri di tutta Europa.

Ai neo laureati è data l’interessante opportunità di fare esperienza nello sviluppo e nella gestione delle missioni spaziali grazie al programma Young Graduate Trainees di Esa, che darà la possibilità a 100 ragazzi di trascorrere un intero anno in una delle sedi europee, impegnati in una progetto in ambito spaziale sotto la guida di un tutor; alla fine di questo periodo saranno invitati a redigere e presentare una relazione che illustri le attività svolte e i risultati ottenuti. Non solo: questi tirocini saranno retribuiti con un compenso mensile di 2.500 euro, a cui si aggiungono rimborsi e contributi vari per chi sceglie di lavorare in un Paese diverso da quello di origine. Sono inoltre comprese anche le copertura sanitaria e due giorni di ferie pagate al mese.

Quali sono i requisiti per candidarsi per gli stage della European Space Agency? Come prima cosa, possono aspirare agli stage Esa i ragazzi che abbiano conseguito una laurea magistrale, ma anche gli studenti laureandi che la conseguiranno entro la data di inizio del tirocinio presso l’organizzazione. La laurea dovrebbe essere conseguita preferibilmente in discipline e materie tecniche o scientifiche, come ad esempio Fisica, Scienze Naturali, Medicina o Informatica. Un altro requisito imprescindibile per ogni candidato, poi, è quello di avere la cittadinanza in uno degli Stati che aderiscono all’Esa.

Per inviare la propria candidatura c’è tempo fino al 17 dicembre 2017; l’elenco delle opportunità di stage dell’Agenzia Spaziale Europea e l’iter per candidarsi si possono consultare sul sito web dell’agenzia.