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FRA909 Tv – TALE OF US @ AFTERLIFE MILAN FABRIQUE

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Dilemma – In Spirit [1991]


Dilemma – In Spirit [1991] Enjoy a complete selection of dance classics from 80 to 2K on Spotify with: Whigfield, Dj Antoine, R.I.O., J.K., Neja, Fun Fun, Black Box, Corona, Bob Sinclar, Eiffel 65, Dj Katch, Ann Lee, Gala, Benassi Bros. and more! https://dvision.lnk.to/wqzsa Dilemma – In Spirit [1991]
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LOM-Milano, Profilo aziendale Posizione ricercata ALD Automotive in Italia opera nel settore del Noleggio a Lungo Termine e gestione delle flotteaziendali fin dal 1981, dapprima con il marchio commerciale Hertz Leasing, poi con il marchio Axus Italiana (dal 1997), Hertz Lease (dal 2000) ed ALD Automotive (da marzo 2003). Unendo professionalità e qualità dei servizi, offre alle aziende, liberi professionisti e

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Pc Games

casse premio non sono sinonimo di cattivo game design, secondo il co-fondatore di Vlambeer

Author: Ultime news PC | Multiplayer.it

Torniamo a parlare di casse premio perché è importante sentire anche l’altra campana, in questo caso specifico chi i giochi li realizza. Ebbene, Games Industry ha realizzato un’interessante intervista in cui alcune importanti figure dell’industria videoludica parlano del fenomeno.

Rami Ismail, co-fondatore di Vlambeer, ha sottolineato come tale elemento non sia sinonimo di cattivo game design, ma un modello che potrebbe diventare inevitabile qualora le cose non cambino, sia sul fronte dello sviluppo che sul fronte di chi acquista i giochi.

“La polemica è garantita, naturalmente, visto che l’argomento delle casse premio – che si trovino in titoli gratuiti o a pagamento – è di per sé controverso”, ha detto. “Quello che purtroppo non viene garantita è la correttezza della discussione, la generale mancanza di ricerca e approfondimento prima che determinate opinioni vengano spiattellate in rete.”

“So che è sbagliato aspettarsi di trovare opinioni informate su internet, ma preferirei vedere degli youtuber popolari piuttosto che populisti, che in video cavalcano l’onda e dicono semplicemente ciò che pensano possa piacere al pubblico. C’è chiaramente un’enorme lacuna quando si tratta di comprendere il modo in cui questa industria funziona, quanto costa produrre videogame e come il modello delle microtransazioni e dei free-to-play viene applicato.”

“È orribile vedere gente sfruttata ed è chiaro che il settore deve essere regolamentato. Detto questo, però, la maggior parte delle esperienze con il free-to-play suggeriscono che la favola del poveraccio che non può pagarsi da mangiare perché ha speso tutto in microtransazioni sia credibile quanto quella di qualcuno che diventa violento per colpa dei videogiochi.”

“Le casse premio non sono sinonimo di cattivo game design”, ha continuato il co-fondatore di Vlambeer. “Si integrano bene con alcuni sistemi di progressione, sono altamente lucrative ed efficaci se implementate bene, e fanno parte dei videogame praticamente da sempre, se considerate ad esempio i card game. Il concetto secondo cui si tratta di un elemento imposto dai publisher è ridicolo, sebbene abbia i connotati di una bella storia per i sedicenti esperti di internet.”

“In ambito mobile, il modello freemium con microtransazioni è diventato di fatto lo standard, e penso che PC e console non potranno evitare il medesimo destino se l’economia degli sviluppatori o le aspettative e le tendenze d’acquisto degli utenti non cambieranno. Questo modello esiste perché a quanto pare vende, e vende nonostante le critiche che gli vengono mosse.”

“Dunque o le persone che odiano le casse premio (incluso me) non rappresentano più il target d’utenza per i giochi, oppure abbiamo davvero incasinato le nostre abitudini di spesa per quanto concerne i videogame. Comunque la si guardi, tutta questa situazione è un pasticcio.”

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HardwareSoftware

GEO Smartcampus, la fabbrica italiana della smart society

Author: Alessandro Crea Tom’s Hardware

Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di Smart Society, Industria 4.0 e Digital Transformation, tutti termini che esprimono una visione in cui la “tecnologizzazione” della società è il fine piuttosto che un mezzo per soddisfare i bisogni degli esseri umani. Una visione da superare per Guido Fabbri, cofondatore e Chief Marketing Officer di GEO Smartcampus, che a questi concetti contrappone quello di Smart Society, una società intelligente in cui cioè l’uomo e i suoi bisogni tornano al centro della scena e la tecnologia si fa strumento principe per soddisfarli.

Perseguire questo obiettivo richiede un approccio radicalmente nuovo, in cui l’analisi dei bisogni è inseparabile da quella ambientale: essere nel Sahara o a New York cambia i nostri bisogni e di conseguenza devono cambiare anche le soluzioni e le risposte, che non possono essere universali.

Geosmart 16 9

Per questo GEO Smartcampus è il primo acceleratore di impresa tematico di soluzioni innovative basate sulla Digital Geography come ad esempio ArcGIS di ESRI, non a caso uno dei partner di GEO Smartcampus, in cui la mappa si fa punto di contatto tra la realtà fisica e quella digitale.

La vision di GEO Smartcampus si esplica in maniera articolata e a 360 gradi: la piattaforma collaborativa pensata per consentire alle startup, PMI e professionisti di innovare, il Lab Campus per consentire a tutti gli attori e i partner di conoscersi e fare rete condividendo conoscenze e stimoli, attività di comunicazione per promuovere una “Cultura dell’Innovazione” in linea con i principi della Smart Society, programma di formazione e fornitura di consulenze.

Facebook Gis for Iot

Insomma GEO Smartcampus è una vera e propria “farm” in cui non si producono semplicemente soluzioni tecnologiche ma si promuove una visione globale di un futuro possibile, anzi auspicabile.