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Pilato & Yousif – Momentum // Balkan Connection

https://www.youtube.com/watch?v=ew9tcI79fE8
Pilato & Yousif – Momentum // Balkan Connection [BALKAN0447]
Genre: Prog-House,
Release Date: Jul 17 2017
Beatport: https://pro.beatport.com/search?q=Balkan%20Connection
Label: Balkan Connection 1 Pilato & Yousif – Momentum (Original Mix)
2 Pilato & Yousif – Momentum (Nicholas Van Orton Remix)
3 Pilato & Yousif – Amnesia (Original Mix)
4 Pilato & Yousif – Amnesia (Ivanshee Remix) Release Info: Balkan Connection Records welcomes talented US/Canada duo – Pilato & Yousif and with pleasure present their latest EP named ''Momentum''. Release consist of two top quality originals, supported with great remixes from Nicholas Van Orton and Ivanshee., , We hope you'll enjoy this release and leave us your kind comments/feedbacks., , Design by Ben Mautner, , http://www.beatport.com/label/balkan-connection/3561, http://www.soundcloud.com/balkan-connection, http://www.facebook.com/balkanconnection, http://www.youtube.com/balkanconnection, http://www.twitter.com/bc_records, Music Promo Service by VIP Ultima http://www.VipUltima.com VIP Ultima is a Promotion Service for Music Professionals. It is used by Record Labels, Promotion Companies, and other Professionals in the Industry to manage their promo campaigns and get feedback comments from Top International DJs and Reviewers such as John Digweed, Sasha, Luciano, Hernan Cattaneo, Laurent Garnier, Josh Wink and thousands more. Check out our Facebook page at https://www.facebook.com/VipUltima

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Energia

How Advanced Analytics and Predictive Simulation Help Data Centers Enhance Performance

According to the Uptime Institute (an independent division of the research company 451 Group), “the market for Data Center Management Systems, of which Data Center Infrastructure Management (DCIM) systems represent the largest share, will grow by $1.18 Billion by 2020.” What will drive this growth? IT and business executives have realized that millions of dollars in data center energy and operational costs can be saved through improved physical infrastructure planning, aided by state-of-the-art data monitoring and advanced data analytics.

On-premise DCIM tools can proactively identify potential physical infrastructure problems and predict how they might impact specific IT loads by correlating power, cooling and space resources to individual servers. Through model-based simulation, these tools simplify complex issues such as capacity planning and server placement. Simulation programs factor in variables such as power utilization, heat dispersion, and network access. Questions such as, “What would be the impact if I move that server?” or “What would happen if this component were to fail?” are answered. In the case of a loss of cooling capacity, for example, simulations can answer the question of what happens if the data center temperature rises past a given threshold.

These modern DCIM tools help to achieve three key benefits:

  • Improved system uptime
  • Lower energy consumption
  • The agility needed to manage constant capacity changes and dynamic loads

predictive simulation

In addition to on-premise tools, a new class of “cloud-based DCIM” or “Infrastructure Management as a Service” (IMaaS) tools are gaining prominence. These new tools monitor, gather data and perform analysis so that data center administrators can understand, at a component level, how their data center is operating. One example of these tools is an offering from Schneider Electric called StruxureOn. The tool collects physical infrastructure raw machine data on a continuous basis. As a cloud-based data center monitoring solution, it looks for patterns and detects anomalies and can draw conclusions regarding future equipment behavior.

Access to more (lots more) performance data is the new critical success factor

It is now possible for any data center, whether colo, on-premise, or cloud, to capture performance data on a daily basis. The potential also exists to benchmark that data against similar outside data centers.

Past efforts at tracking this data, and benchmarking it have been both limited and cost prohibitive. However, IMaaS tools can provide much larger scale data collection. By leveraging performance data from a larger quantity of data centers, owners and operators will be able to make more informed decisions regarding which parts of their data center need improvement.

How might such a benchmarking system be deployed? A third party could gather the data from multiple data centers and then utilize that data to provide anonymous benchmarking information. That information would then help participating data center owners to gain access to more precise, field tested physical infrastructure performance data.

The current and future benefit of big data and predictive simulation

Both on-premise DCIM simulation tools and IMaaS tools improve IT room allocation of power and cooling, provide predictive impact analysis of various IT room components, and leverage historical data to improve future IT room performance.

One benefit of incorporating both on-premise DCIM and IMaaS is the possibility of performing predictive maintenance. The ability to say “all the signs tell us that this UPS will fail within the next 3 months so I’m going to do something about it now” saves money through reduced downtime.

To learn more about the benefits of both on-premise and cloud-based data center monitoring tools, download APC by Schneider Electric White Paper 107, “How Data Center Physical Infrastructure Management Software Improves Planning and Cuts Operational Costs” or visit the StruxureOn web page.

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Lavoro

Ingegnere Gestionale Junior Supply Chain

ZOLA PREDOSA, Ricerchiamo per strutturata azienda metalmeccanica con sede a Zola Predosa (Bo) un giovane Ingegnere Gestionale con laurea Triennale o Magistrale; la risorsa verrà inserita nel team di Supply Chain e si occuperà di gestione degli approvvigionamenti per le linee produttive. Si offre inserimento iniziale con contratto di somministrazione a tempo determinato scopo assunzione.

Autore: Monster Job Search Results

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Energia

Legambiente: in Ecomafia 2017 si vede la luce in fondo al tunnel

Ecomafia 2017

(Rinnovabili.it) – Vogliamo provare a essere cautamente ottimisti? Ogni tanto i rapporti presentano dati che fanno ben sperare, come nel caso di Ecomafia 2017 – Le storie e i numeri della criminalità ambientale in Italia, curato dall’Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente con il supporto di Cobat (Consorzio nazionale raccolta e riciclo) e Novamont (azienda chimica produttrice, tra l’altro, di bioplastiche).

La legge 68/2015 – “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”, che inserito nel codice penale i diritti ambientali – funziona e tutela non più un diritto personale, bensì collettivo: in sostanza dimostra che l’ambiente da oggetto diventa soggetto, è un bene comune che tutti sono tenuti a rispettare.

Non che sia tutto rose e fiori: nel 2016 i reati ambientali accertati in Italia sono stati 25.889 (71 al giorno, più o meno 3 ogni ora). Però sono aumentati del 20% gli arresti e sono diminuiti del 7% gli illeciti, come dire che qualcosa si sta muovendo, si sta cominciando a ridurre il fatturato delle attività illegali dell’ecomafia e si sta facendo finalmente un passo avanti nel contrasto ai “ladri di futuro”. Perché nel caso degli ecoreati esattamente di questo si tratta: un danno contro l’ambiente non si esaurisce nel qui e ora, ma avrà ripercussioni di lungo periodo.

La geografia dei reati è ben nota da tempo: la classifica è guidata come di consueto da Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. Le città con la maglia nera sono Napoli, Salerno, Roma, Cosenza e Palermo.

Un altro dato è certo: l’illegalità rende bene, dal momento che il business dell’ecomafia vale circa 13 miliardi di euro. È importantissimo formare le forze dell’ordine, i tecnici delle Arpa (Agenzie per la protezione dell’ambiente) e la magistratura sulla nuova legislazione penale in campo ambientale, affinché non ci sia spazio di manovra per l’ecomafia, che dimostra di avere sempre grande fantasia nell’inventare nuovi illeciti con relative scappatoie.

La crescente presa di coscienza dei singoli cittadini e delle imprese può fare la differenza: essi possono costituire gli anticorpi contro un male che esiste, ma che si può curare. Rossella Muroni – presidente nazionale di Legambiente – cita un esempio per tutti, gli scheletri delle costruzioni abusive: abbatterli dimostra che lo Stato non solo c’è, ma agisce e si prende il suo spazio. A chi sostiente che la mafia sia “efficiente”, lo Stato deve dare una risposta ferma e tempestiva, deve far sentire la sua presenza: innanzi tutto con l’approvazione delle leggi (quella sul consumo del suolo, ad esempio, è ferma al Senato), poi semplificando normative farraginose ed elefantiache che sembrano fatte apposta per creare la confusione in cui prospera l’illegalità, infine premiando le imprese sane che investono in economia circolare.

Il primo segno del cambiamento della società l’ha evidenziato Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera dei Deputati. Fino a qualche anno fa chi si occupava di ambiente sembrava un personaggio alquanto bizzarro, l’illegalità cresceva indisturbata sotto gli occhi di tutti, magistrati e forze dell’ordine non se ne occupavano. Oggi sembra che stia spirando un vento nuovo: non solo cresce la consapevolezza del problema, ma cresce la volontà di affrontarlo in modo diverso e di risolverlo. Si sta affermando con sempre maggiore forza il principio che con il green si guadagna, che la legalità verde è il business del futuro. In Italia viene prodotto il 60% dei cosmetici mondiali e i prodotti per la cura del corpo contengono derivati del petrolio, fortemente inquinanti: approvare una legge che metta al bando le microplastiche non salverebbe solo l’ambiente, ma contemporaneamente renderebbe l’Italia leader del settore. Prendiamo poi l’esempio dell’edilizia: anziché continuare con gli abusi, grazie agli ecobonus e al credito d’imposta sta decollando l’idea del recupero, del restauro, della prevenzione, dell’adeguamento termico e antisismico. Con un ulteriore vantaggio: stroncare l’economia in nero.

Il rapporto Ecomafia 2017 entra nel vivo dei molti focolai di abusi e di illegalità: dal saccheggio ambientale all’edilizia selvaggia, dall’archeomafia al traffico di rifiuti al business degli animali da reddito. Quello che colpisce è che l’accanimento si materializza proprio nelle aree di maggior pregio naturalistico e paesaggistico: le splendide coste di Puglia, Sicilia e Calabria sono cementificate da immobili fuori legge (secondo le stime del Cresme, solo nel 2016 ne sono sorti circa 17.000) che oltre a deturpare il paesaggio ignorano le più elementari norme di sicurezza. Qualche cifra, tanto per avere l’idea delle dimensioni degli abusi: le costruzioni lungo la costa sono più di 700/Kmq in Puglia e Sicilia, 600 in Calabria, 232 in Veneto, 308 in Friuli Venezia Giulia, 300 in Toscana, Basilicata e Sardegna.

Puntiamo ora l’attenzione su qualcosa che ci vede tutti coinvolti: i sacchetti della spesa. Gli shopper fintamente biodegradabili e compostabili sono tra i principali responsabili dell’inquinamento di mare, fiumi e laghi: il 96% dei rifiuti galleggianti in mare sono plastiche che soffocano le forme di vita marine. Dal monitoraggio effettuato emerge che circa il 54% dei sacchetti non è conforme alla legge: nessuno è immune, la grande distribuzione come i mercati rionali. Questo significa che vengono immesse nell’ambiente circa 40.000 tonnellate di plastica che si traducono in 50 milioni di danni ambientali, 30 milioni di evasione fiscale e 160 milioni di perdita per il mercato legale. Gli shopper illegali sono diventati addirittura una forma di pizzo, cioè i commercianti sono obbligati ad acquistarli.

Da un punto di vista concretamente operativo, Legambiente propone tra l’altro, di completare la definizione dei decreti attuativi che rendano operativa la legge che ha riformato il sistema nazionale delle Arpa; di approvare una legge che semplifichi l’iter di abbattimento delle costruzioni abusive; di approvare in tempi rapidi il disegno di legge sui delitti contro flora e fauna protette (importante anche in materia di incendi dolosi).

Bisogna far passare il messaggio che le battaglie non solo si fanno, ma si vincono, quando si alleano le forze politiche, civili e ambientali, i singoli cittadini. La politica, con i suoi ritardi, ostacola la nascita e la crescita delle imprese sane, e diventa anche complice inconsapevole dell’illegalità che dovrebbe contrastare in modo più tempestivo. I contorni del problema non sono così netti: la corruzione diffusa è uno dei più grossi pericoli della convivenza civile. Sodalizi criminali, corruzione e riciclaggio costituiscono quel “triangolo maledetto” – come l’ha definito Roberto Pennisi della Direzione Nazionale Antimafia – che inquina la legalità in Italia. La “maturazione” del cittadino, da tante parti evocata, non può che ricondurre all’idea di un’educazione alla legalità che deve trovare adeguato spazio a cominciare dalle scuole, dove far crescere la consapevolezza che la vittima dell’illegalità è tutta la società.

Autore: stefania Rinnovabili

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Pc Games

Honor of Kings troppo assuefacente in Cina: Tencent limita il tempo di gioco ai bambini

Tencent Holdings, il principale produttore di videogiochi in Cina, ha deciso di prendere delle misure per limitare il tempo di gioco dei più giovani al popolare Honor of Kings, un simil-Moba in stile Vainglory che letteralmente spopola in Estremo Oriente da qualche settimana a questa parte. Tencent risponde così a un’ondata di reclami da parte dei genitori cinesi, che hanno additato Honor of Kings come eccessivamente assuefacente.

Honor of Kings vanta un successo dilagante in Cina, con oltre 200 milioni di utenti che lo rendono in questo momento il gioco più remunerativo al mondo. Proprio per questi motivi, dallo scorso giovedì, i giovani con meno di 12 anni possono giocare solamente un’ora al giorno, mentre coloro che hanno da 12 a 18 anni giocano al massimo per due ore quotidiane.

Honor of Kings

Chi ha meno di 12 anni, inoltre, non può accedere ai server di gioco dopo le 9 di sera. Delle restrizioni abbastanza importanti, che evidenziano come il colosso cinese stia attento alle rimostranze di genitori e insegnanti, e che saranno ulteriormente inasprite nell’immediato futuro, secondo quanto fa sapere la stessa Tencent.

Secondo le società di analisi di mercato, Honor of Kings è stato il gioco più remunerativo in assoluto a maggio se si considerano insieme gli store iOS e Android, pur non essendo ancora presente in Occidente. Solo su iOS, guadagna 84 milioni di dollari in Cina in un mese.

Metà della sua utenza ha meno di 24 anni e oltre un quarto è più giovane di 19 anni. In Cina ha generato un sentito dibattito per i contenuti violenti che veicola e per l’assuefazione che produce nei più giovani. “In Cina non ci sono regole per limitare il tempo dedicato al gioco dai ragazzi, ma abbiamo deciso di fare qualcosa per smorzare le preoccupazioni dei genitori costringendo i bambini a disconnettersi”, si legge in un comunicato di Tencent pubblicato sul proprio account WeChat.

L’impegno di Tencent, una compagnia estremamente popolare in Cina con oltre 200 titoli all’attivo, in questa direzione si fa sempre più importante. Tra le altre cose, recentemente ha aggiornato la sua piattaforma di controllo genitoriale, attraverso la quale esegue i controlli come quelli di cui stiamo parlando in questa news. Gli utenti dei suoi giochi, infatti, devono compilare un modulo di registrazione con nome reale: chi non si registra viene automaticamente considerato come un minore con meno di 12 anni.

Il mercato cinese dei videogiochi cresce sempre di più e si caratterizza per una serie di titoli con caratteristiche e modalità d’uso sensibilmente differenti rispetto a quanto siamo abituati ad avere in Occidente. Honor of Kings rappresenta molto bene questo concetto, trattandosi di un MOBA con caratteristiche simili a League of Legends, e soprattutto Vainglory, incentrato su una serie di personaggi storici molto conosciuti in Cina.

Tencent sta preparando una versione occidentale di questo gioco con titolo Strike of Kings, cercando di adattarla ai gusti locali in termini di grafica, stile di gioco e personaggi. Per esempio, in occidente sarà possibile giocare anche con Batman.

Solamente nei primi tre mesi dell’anno, Honor Kings è stato in grado di portare nelle casse di Tencent qualcosa come 5,5 miliardi di yuan (pari a oltre 700 milioni di euro), ovvero circa la metà del fatturato complessivo del colosso cinese. Che diventa sempre più preponderante, anche su scala mondiale, potendo controllare Supercell, Riot Games ed Epic Games, ovvero chi produce rispettivamente Clash Royale, League of Legends e Unreal Engine 4.

Autore: GAMEmag – Videogames