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Energia

Energia in Italia, i dati più significativi dalla nuova analisi trimestrale ENEA

Qualche highlight dalla nuova analisi trimestrale ENEA sul’Italia. Calano, di poco, consumi ed emissioni. Prezzi gas ai minimi storici e domanda in ripresa nel termoelettrico. Produzione da rinnovabili a livelli 2015. Sul costo del kWh per le imprese si restringe forbice Italia-Ue.

Nei primi sei mesi del 2016 il prezzo del kilowattora per le imprese italiane con consumi medio-bassi, tra 20 e 500 MWh annui, è diminuito del 6%, attestandosi a 17,7 centesimi di euro, rispetto ai 18,9 centesimi dello stesso periodo del 2015.

Di conseguenza, la forbice tra il prezzo italiano e quello medio Ue si è ridotta in termini assoluti da 6,3 centesimi di euro dello scorso anno (+50%) a 5,5 centesimi (+45%).

Il prezzo del gas naturale è ai minimi degli ultimi cinque anni (al di sotto dei 25 €/MWh), in particolare per  le imprese “energivore” con consumi sopra i 25 milioni di m3.

È quanto emerge dell’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano dell’ENEA (vedi link in basso) che evidenzia inoltre una diminuzione dei consumi di energia (-1%) e delle emissioni di CO2 (-1,4%).

Dall’Analisi emerge anche un miglioramento dell’Indice ISPRED, Indice di Sicurezza energetica, Prezzo dell’Energia e Decarbonizzazione, elaborato da ENEA per misurare insieme gli obiettivi di decarbonizzazione al 2020 e al 2030, i prezzi dell’energia e la sicurezza energetica nazionale.

“Combinando le tre dimensioni del cosiddetto trilemma energetico sintetizzato dall’ISPRED, a metà 2016 complessivamente l’Italia presenta un grado di soddisfacimento del 64%, in aumento rispetto al 61% raggiunto lo scorso anno”, spiega Francesco Gracceva, dell’Unità Studi e Strategie ENEA, responsabile del gruppo di ricerca che ha curato l’analisi.

Nei primi sei mesi del 2016 i consumi di energia primaria risultano in leggera diminuzione (-1%), in parte attribuibile al minor consumo di gas per il riscaldamento a causa del clima mite.

È invece aumentato il ricorso al gas naturale sia per la generazione elettrica (+10%) che per la produzione industriale (+2,5%).

Nel settore elettrico, la generazione da fonti rinnovabili non programmabili ha raggiunto un valore medio pari al 14% della domanda, sui livelli del massimo storico del primo semestre 2015.

Le emissioni di CO2 sono tornate a scendere nel semestre (-1,4%), in particolare quelle legate alla generazione elettrica (-6%), a causa del minor ricorso a combustibili solidi (-20%). Le emissioni si sono ridotte anche nel settore civile (-2,6%), mentre crescono nei trasporti (+2,3%).

Nel primo trimestre del 2016 è anche diminuito l’import netto di greggio; in particolare sono diminuite le importazioni dalla Libia e dall’Arabia Saudita, mentre sono aumentate quelle dal resto dell’Africa e dal Medio Oriente. Dopo la ripresa del 2015, sono leggermente peggiorati gli indicatori relativi alla raffinazione, con i margini nuovamente in flessione.

La domanda complessiva di gas naturale è aumentata dell’1,4%, restando comunque molto al di sotto dei massimi storici, così come la punta di domanda annuale (384 milioni di m3/giorno).

Si registra, infatti, un significativo aumento dell’import dall’Algeria e una crescita delle importazioni di gas naturale liquido pari a circa 1 milione di m3/giorno. L’import dalla Russia resta vicino ai massimi registrati nel 2015, mentre è in calo quello da Nord Europa e Libia.

Il bollettino Enea (pdf)

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Energia

Come se la cava l’Italia con il trilemma energetico?

Come se la cava l’Italia con il trilemma energetico?

(Rinnovabili.i) – Esiste un elemento diretto per determinare lo sviluppo energetico di un paese. Questo elemento è il risultato di tre paramentri fondamentali che oggi costituiscono il trilemma dell’energia, ossia la sicurezza energetica, l’equità energetica e la sostenibilità ambientale. Ogni tre mesi in Italia, l’Enea valuta l’andamento di questi tre fattori attraverso quello che viene chiamato Indice ISPRED (l’Indice della Sicurezza energetica, PRezzo dell’Energia e Decarbonizzazione). L’ultima analisi prodotta dall’agenzia nazionale rivela un miglioramento rispetto al passato.

“Combinando le tre dimensioni del cosiddetto trilemma energetico sintetizzato dall’ISPRED, – spiega Francesco Gracceva, Unità Studi e Strategie ENEA, responsabile del gruppo di ricerca che cura il trimestrale – a metà 2016 complessivamente l’Italia presenta un grado di soddisfacimento del 64%, in aumento rispetto al 61% raggiunto lo scorso anno”,

L’analisi rivela che nei primi sei mesi del 2016 il prezzo del kilowattora per le imprese italiane con consumi medio-bassi (tra 20 e 500 MWh annui) è diminuito del 6%, attestandosi a 17,7 centesimi di euro, e riducendo di conseguenza la forbice che ci separa dal quello medio europeo (5,5 centesimi di differenza). A scendere non sono stati solo i prezzi. Anche i consumi di energia primaria, complice in parte il clima mite, risultano in leggero calo (-1%).

Nel comparto elettrico, la generazione da fonti rinnovabili non programmabili ha raggiunto un valore medio pari al 14% della domanda, sui livelli del massimo storico del primo semestre 2015. Di pari passo è diminuito l’import netto di greggio – in particolare da Libia e Arabia Saudita – mentre la domanda complessiva di gas naturale è aumentata dell’1,4%, restando comunque molto al di sotto dei massimi storici.

Le emissioni di CO2 sono tornate a scendere nel semestre (-1,4%), in particolare quelle legate alla generazione elettrica (-6%), a causa del minor ricorso a combustibili solidi (-20%). Le emissioni si sono ridotte anche nel settore civile (-2,6%), mentre crescono nei trasporti (+2,3%).

Autore: Rinnovabili

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Economia

Fuga da Deutsche Bank!

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Una delle cose più preoccupanti per una banca è il cosiddetto “bank run”, ovvero la fuga dei clienti che corrono in banca per prelevare i contanti, con la paura che possa succedere qualcosa di imprevisto.
Quanto è avvenuto stasera non è proprio il “bank run” ma di certo non può essere sottovalutato. Protagonista ancora la solita Deutsche Bank. Sembra che ci vogliamo accanire con lei ma in realtà la situazione sta un po’ degenerando. E se fino ad ora abbiamo scherzato e si sono sempre fatti discorsi teorici, con rassicurazioni de management della banca tedesca, ora non sarà più sufficiente dire “va tutto bene”… Altrimenti il rischio del bank run, quello vero, potrebe diventare realtà. Ma ecco cosa è successo.

Deutsche Bank tenta di rassicurare alla luce del sell-off in corso a Wall Street del suo titolo, colpa di indiscrezioni secondo cui vari hedge fund hanno tagliato i ponti con la banca tedesca. “I nostri clienti di trading sono tra gli investitori piu’ sofisticati al mondo”, spiega il gruppo da giorni (fatta eccezione per ieri) sotto pressioni per il timore di una ricapitalizzazione in vista di un maxi patteggiamento con le autorita’ Usa per la vendita fraudolenta di mutui subprime prima dello scoppio della crisi del 2008. “Siamo fiduciosi che la maggioranza di loro comprenda a pieno la nostra posizione finanziaria stabile, il contesto macroeconomico attuale, le trattative in corso in Usa e i progressi che stiamo facendo con la nostra strategia”. (Source) 

Prendere le distanze significa…fuggire col bottino (appunto un bank run di fondi speculativi, gli hedge funds) e il fatto si avere una clientela così sofisticata, per una volta, è un ver problema. Non dimentichiamo mai cosa rappresenta Deutsche Bank per il mercato dei derivati e dei titoli complessi…

Indagando poi un po’ più a fondo scopriamo che sono 10 gli hedge fund che sono usciti da Deutsche Bank con i loro depositi. Colpa della multa da 14 miliardi di USD? Colpa dei famosi derivati che, secondo il FMI, rappresenterebbero una cifra pari a 15 volte il PIL tedesco? Colpa di una situazione finanziaria che non rassicura più gli investitori? Tutti motivi validi, ma di certo il mix di tanti elementi ha convinto questi investitori alla fuga.

Amid mounting concern about Deutsche Bank AG’s ability to withstand pending legal penalties, about 10 hedge funds that do business with the German lender have moved to reduce their financial exposure. The shares slumped. (…) The funds, which use the bank’s prime brokerage service, have moved part of their listed derivatives holdings to other firms this week, according to an internal bank document seen by Bloomberg News. Among them are Izzy Englander’s $ 34 billion Millennium Partners, Chris Rokos’s $ 4 billion Rokos Capital Management, and the $ 14 billion Capula Investment Management, said a person familiar with the situation who declined to be identified talking about confidential client matters. (BBG)

L’articolo qudni parla non solo di liquidità ma anche di posizione di derivati. Temono per la solvibilità di DB? E poi di tutto poteva avere bisogno ma non di certo di forti uscite di liquidità come in questo caso. Ora la domanda da porsi è: chi si fida ancora di Deutsche Bank sull’interbancario? Perché se per colpa di DB si inchioda il mercato della liquidità tra le banche…diciamo che si genererebbe un bel problema…
Intanto è chiaro: su Deutsche Bank si è persa la FIDUCIA e chi mastica di finanza SA cosa potrebbe significare tutto questo. E intanto i CDS continuano a salire.

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STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se non ce l’hai o se non ti fidi più di lui,contattami via email ([email protected]).
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Digital Audio

Traktor Pro 2.11 Public Beta: Ableton Link, Remix Deck Step Sequencer

It’s been almost exactly one year since the last major update to Traktor, and today we’ve gotten confirmation that a brand public beta of Traktor Pro 2.11 is launching. Traktor 2.11 is actually going to bring a few major features – including Ableton Link integration and a MIDI-mappable Remix Deck step sequencer. Read on for an overview of this new update and details on how to get the Beta.

Many Traktor users and Beta testers have already gotten an email this morning announcing a new version of Traktor Pro:

“After the positive response to the 2.10.3 bug fix update and the exciting news that macOS Sierra fixes the long-standing audio issues observed by some Mac users, we now plan to release two brand new features for the performing DJ – Ableton Link and the Step Sequencer for Remix Decks.

These features are very easy to use and will add a new dimension to your creative arsenal.”

Ableton Link Integration

Ableton Link in Traktor

Ableton Link in Traktor’s menubar

It seems like every DJ software is jumping on Ableton Link bandwagon. If you’re not yet aware, Link is a tempo-syncing protocol that works between apps on a single device, or across a wireless LAN. This means that DJs can now sync the tempo of Traktor with a ton of apps – check them all out here.

From the details included with the Public Beta, here’s how you set up Link:

  • In the application header, you’ll see the new button labelled “LINK”.
  • Tapping this button will engage LINK and submit the Master Clock to the LINK timeline
  • The meter will start showing the bar-phase of the Link timeline
  • LINK auto-discovers any other Linkable application on the same computer or on your local network, wired or wirelessly.

It’s worth pointing out here that Ableton Link also works with Serato, Ableton, and iMaschine – and we suspect as a result we’ll soon be seeing it added to Maschine as well.

It’s also worth noting that because Traktor only has beats and not bars in their track decks, there’s a bit of manual syncing that needs to be done using the heads up display for Link:

“TRAKTOR’s sync engine does not have the notion of bars – TRAKTOR decks therefore always sync to the nearest beat.

Nevertheless, in context of Link, the shared timeline is used to define the first beat of a bar by all Link enabled applications supporting bar-sync such as Ableton Live, Serato DJ and iMaschine.
We therefore provide a meter in the TRAKTOR header showing the bar-phase of the Link timeline, allowing TRAKTOR users to start their tracks on the downbeat of the shared Link timeline.”

Considering the reliability of Ableton Link over traditional MIDI clock syncing, we’re excited to see how this fares. Anyone want to see us do a Traktor <> Ableton <> Serato Link test?

Remix Deck Step Sequencer

Sequencing Remix Decks in Traktor? That’s old news for Midi Fighter Twister owners, but now it looks like Native Instruments has built their own solution inside of the software. The new Remix Deck Step Sequencer will allow simple sequencing of the Remix Decks.

There’s no user interface within the software right now that allows you to see the step sequencer, it only is visible if you have a controller that is either pre-mapped (see below) or MIDI mapped to the sequencer. As with Stems, it seems like NI is focusing on the S8/D2/F1 compatibility first:

The Remix Deck step sequencer running on the Kontrol S8

The Remix Deck step sequencer running on the Kontrol S8

If you own a Kontrol F1, D2, or S8, the new 2.11 version of Traktor comes with pre-built mappings for the step sequencer in the software. But even if you don’t own these controllers, you can still MIDI map the sequencer functionality yourself in the Controller Manager.

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A few additional notes on the Step Sequencer based on our use of it so far:

  • Sequencer play is independent of Deck play – it can get a little confusing
  • There’s per-deck swing control that works pretty well
  • No volume control per step (something present on DJTT’s Midi Fighter Twister step sequencer for Traktor)
  • Sequencer defaults to 8 steps per slot, you can extended to 16 steps in 1 step increments
  • No way to extend the sequence length beyond 1 bar (4 beats)
  • If you load a new Remix Set, the sequence remains the same – no way to save sequences per Remix Set yet

If you make a MIDI mapping for your controller for Traktor, consider uploading it to DJTT’s extensive Maps repository so everyone can try it out!

How To Get The Traktor 2.11 Public Beta

This new update will be another free download for current users of Traktor Pro 2.

If you’ve previously signed up for Traktor betas, you should be able to log into your CenterCode account and access the new beta version and documentation for 2.11. If not, apply for the testing opportunity on CenterCode with a new account using this link: https://goo.gl/n9R5y1

Reminder: Don’t start playing gigs with this version of Traktor as it is a beta version – not all the bugs will be worked out yet. If you need to roll back to a previous version of Traktor, here’s our article on that.

Autore: DJ TechTools

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HardwareSoftware

Giveaway: OCZ VX500 & RD400 SSDs

It’s been a while since we’ve last had a hardware giveaway, so for those of you looking for some new hardware, you’re in luck. As part of the recent launch of our updated forums, the forum community team will be holding an Ask The Experts-styled Q&A session with OCZ, and along with that will be giving away a few OCZ SSDs. The prizes include the 512GB and 1TB versions of the recently launched OCZ VX500 SATA SSD, and a 512GB OCZ RD400 NVMe M.2 SSD.

The giveaway itself is open now, and will be running through October 14th on our forums. Meanwhile, the community team is soliciting questions for the Q&A, so please be sure to submit any questions you have. You can find the full details for submitting questions, along with entry instructions for the giveaway itself, over on the storage section of our forums.

Autore: AnandTech