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Acer unveils 21-inch curved gaming notebook at IFA 2016

Meet the Predator 21 X

There were a couple of rumors that Acer might be breaking the size limit of gaming notebooks and at IFA 2016 show in Berlin, it has unveiled its newest Predator 21 X gaming notebook, which is the world’s first 21-inch gaming notebook with a curved screen.

Built around, or attached to a 21-inch 2200R curved screen with IPS 2560×1080 resolution panel, the Predator 21 X should pack more performance punch than any other gaming notebook on the market, with yet to be detailed Intel 7th generation Core i7 Kaby Lake CPU, two Geforce GTX 1080 graphics cards in SLI and plenty of other high-end specifications.

The rest of the specifications include up to 64GB of DDR4 RAM, up to 4TB of SSD storage, high-end SoundPound 4.2+ sound system with four speakers and 2 subwoofers, a full-size mechanical keyboard with Cherry MX switches and customizable backlight settings and a numpad that converts to Precision Touchpad.

Acer also added Nvidia G-Sync support to the display and notebook apparently comes with Tobii eye-tracking technology, same as Acer’s recently unveiled Predator gaming monitors.

In order to cool down two GTX 1080 GPUs and Intel’s high-end Core i7 Kaby Lake CPU, Acer implemented “an advanced cooling architecture” with a total of five fans, three of which uses special AeroBlade metal blower-style fans.

While the Acer Predator 21 X does qualify as notebook, due to its design, the sheer size and weight, which according to some sources tips the scale at 8kg, makes it less portable than some desktop systems, but at least the monitor comes attached to it.

Unfortunately, Acer did not reveal any details regarding the price or the availability date but we are quite sure we will hear more about it during IFA 2016 show as it will definitely be a star at Acer’s booth.

Acer Predator21X 1

Acer Predator21X 1

Acer Predator21X 1

Autore: Fudzilla.com – Home

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Economia

[670] IMPEACHED: Brazil’s Senate ousts Rousseff

India’s GDP growth unexpectedly slowed this past quarter, but it’s still amongst the best in the world. Ameera David breaks it down. Then, Nicolas Sanchez O’Donovan reports from Brazil where the country’s senate officially impeached Dilma Rousseff. Boom Bust’s Bianca Facchinei then takes a look at SWIFT’s latest disclosure of previously unknown cyber attacks on financial institutions. Afterwards, RT Correspondent Marina Portnaya describes why nearly 10,000 Chipotle workers have joined a class action wage theft lawsuit.After the break, Edward Harrison talks to Gary Leff about management changes at American Airlines and the latest business trends in air travel. And in the Big Deal, Ameera is joined by Edward to discuss the difficulty oil-exporting economies are having.Take a look!Check us out on Facebook — and feel free to ask us questions:http://www.facebook.com/BoomBustRThttps://www.facebook.com/harrison.writedownshttps://www.facebook.com/biancafacchFollow us @https://twitter.com/AmeeraDavidhttp://twitter.com/edwardnhhttps://twitter.com/BiancaFacchinei

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Lenovo Yoga Tab 3 Plus, tablet di alta qualità con casse JBL

In occasione dell’IFA 2016 di Berlino, Lenovo ha presentato una serie di nuovi prodotti tra cui lo Yoga Tab 3 Plus, il Tablet Yoga a 4 modalità con il quale il produttore cinese vuole portare l’esperienza del cinema a più persone possibile.

Lenovo non vuole gettare la spugna per ciò che riguarda i tablet: ne è una chiara dimostrazione il nuovo prodotto che ha presentato all’IFA. La strada imboccata, tuttavia, è nuova perché l’idea è quella di proporre “un grande schermo da tavolo”.

Lenovo Yoga Tab 3 Plus, tablet di alta qualità con casse JBL

Il nuovo tablet di Lenovo conserva lo schermo da 10,1 pollici come lo Yoga Tab 3 Pro (2560×1600 pixel di risoluzione), ma viene abbandonato il processore Intel Atom x5-Z8500 quad-core per sostituirlo con un SoC di fascia media, lo Snapdragon 652 dotato di GPU Adreno 510, 3 GB di RAM e 32 GB di storage espandibili via microSD.

L'”esagerata” batteria da 9.300 mAh, stando a quanto dichiarato, dovrebbe garantire un’autonomia di ben 18 ore.

Lenovo spera di convincere tanti appassionati di film e serie televisive a scegliere il nuovo Yoga Tab 3 Plus anche in forza dei quattro altoparlanti JBL con supporto per la tecnologia Dolby ATMOS.

Lenovo Yoga Tab 3 Plus, tablet di alta qualità con casse JBL

Tra le varie caratteristiche, si segnala la presenza di due fotocamere, quella posteriore da 13 MP (la principale) e quella anteriore da 5 MP, WiFi 802.11ac, Bluetooth 4.0, porta USB Type-C e supporto LTE opzionale.I materiali che sono stati impiegati sono metallo, plastica e pelle; grazie al suo kickstand, il tablet può essere mantenuto in diverse posizioni tra cui in piedi o appeso.

Se non siete interessati al mini-proiettore integrato, presente invece negli altri modelli del Tab 3, Yoga Tab 3 Plus potrebbe fare al caso vostro anche considerando la riduzione del prezzo rispetto al Tab 3 Pro.

Il Lenovo Yoga Tab 3 Plus, il cui prezzo è stato fissato in 299,99 dollari, sarà disponibile per l’acquisto a partire dal mese di ottobre.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

I cambiamenti del clima e le migrazioni spiegati in un libro

La storia delle migrazioni, come le oscillazioni climatiche del passato e i fattori ecologici hanno giocato un ruolo chiave nella storia umana e come sia oggi chiaro il collegamento fra gli attuali cambiamenti climatici e le migrazioni. Un libro di Valerio Calzolaio e Telmo Pievani dal titolo “Libertà di migrare”.

Articolo di Stefano Caserini su Climalteranti.it riprodotto su QualEnergia.it con l’accordo dell’autore.

Le migrazioni degli esseri umani sono oggi al centro delle cronache quotidiane, in particolare per gli sbarchi di migliaia di persone sulle coste italiane e greche, i muri e i fili spinati eretti in molte parti d’Europa, la difficoltà delle politiche di gestione dei flussi e dell’accoglienza.

Le stragi continue, le azioni improvvisate in molte nazioni, le polemiche, ci raccontano dell’incapacità di una larga parte della politica e dell’opinione pubblica ad affrontare il fenomeno, a riconoscerne la portata storica, le sue cause profonde o contingenti.

Inoltre, sempre più spesso si parla di migranti ambientali, e di profughi climatici: gli studi raccontano dell’influenza diretta o indiretta delle siccità sulle migrazioni, arrivano le notizie dei piani degli abitanti delle isolette del Pacifico per trovarsi nuovi territori quando l’aumento del livello del mare renderà inabitabili le loro terre.

Eppure le migrazioni esistono da sempre, hanno accompagnato la storia degli esseri umani; le variazioni climatiche sono solo uno dei fattori che spingono le persone a spostarsi; il clima è già cambiato ma i cambiamenti registrati fino ad oggi sono poca cosa rispetto a quanto potrebbe succedere in questo secolo. Insomma, la questione è parecchio complessa, sfuggente.

Per questo motivo è particolarmente utile e benemerito il libro “Libertà di migrare. Perché ci spostiamo da sempre ed è meglio così”, di Valerio Calzolaio e Telmo Pievani (Einaudi, 130 pp., 12 €). Un libro che affronta il tema delle migrazioni in profondità, da una prospettiva evoluzionistica, spiegando come Homo sapiens da sempre si è adattato al “contesto” in cui si è trovato, “migrando pur non diventando una specie migrante”, con “un processo che a noi sembra istantaneo, dando l’impressione di un’unica uniforme migrazione, mentre è composto di tanti piccoli, incerti spostamenti, spesso falliti”.

Il racconto dei diversi “Out of Africa” delle diverse specie e gruppi del genere Homo è sintetico e aggiornato, consigliabile anche a chi ha già letto gli altri bei libri di Pievani (suggerisco in particolare “La vita inaspettata. Il fascino di un’evoluzione che non ci aveva previsto”, e “Homo sapiens”); e permette di capire perché quanto oggi sta succedendo ha in parte una lunga storia ma è per altri aspetti inedito.

Libertà di migrare è un libro che fornisce le basi per capire i termini del problema, l’origine del termine “migrare” e i nessi con il significato di “libertà”, l’importanza della distinzione del fenomeno migratorio complessivo dal nomadismo. Indica la necessità di usare con circospezione i termini “natura” e “naturale”, “ambiente” e “ambientale” (ad esempio: è “naturale” la profonda alterazione che Homo sapiens sta attuando alla sua nicchia ecologica?), di distinguere l’emigrazione forzata da quella volontaria.

Le domande a cui il libro vuole dare una risposta (ad esempio: “Da dove nasce questa spinta a voler sempre vedere se si sta meglio dall’altra parte della collina?”, “Come siamo riusciti a farci stare stretta la Terra?”, “culture e lingue hanno un confine?”), e una spiegazione scientificamente accurata di come le oscillazioni climatiche del passato e i fattori ecologici hanno giocato un ruolo chiave per “biodiversità e selezione naturale, per sopravvivenza o estinzione, per adattarsi o migrare”, forniscono il contesto ideale per capire quanto sta succedendo oggi, come i cambianti climatici di lungo periodo “accelerati e indotti da comportamenti collettivi di una parte di noi umani” siano “di quantità e qualità non trascurabili se vogliamo sopravvivere e riprodurci in pace, ovunque”.

Già nelle migrazioni del Paleolitico erano prevalenti le migrazioni forzate dal contesto, legate a eventi geofisici estremi (terremoti, tsunami, eventi meteorologici estremi), in quanto “fuggire è uno dei più antichi e persistenti modi di migrare, un vitale comportamento emotivo-cognitivo, legato ad una minaccia di sopravvivenza”. Con il Neolitico e la transizione agricola le migrazioni diventano un fenomeno sempre meno pacifico, “uccidersi e fare la guerra divenne spesso un’opzione alternativa, sia al restare sia al migrare”.

Gli autori mostrano come sia ormai un nesso acclarato quello fra gli attuali cambiamenti climatici e le migrazioni. Riportano i dati delle varie agenzie sui profughi e i rifugiati ambientali già registrati e attesi in futuro, spiegando anche la difficoltà delle stime delle migrazioni forzate indotte dalle catastrofi che si verificano in aree a rischio, nei territori più vulnerabili. O la difficoltà nel definire il cambiamento climatico come singola causa prevalente, in quanto una migrazione non è mai qualcosa che si affronta a cuor leggero e ha dietro quasi sempre diverse cause.

Leggere i numeri delle migrazioni attuali (aggiornati rispetto al precedente libro di Valerio Calzolaio “Ecoprofughi, migrazioni forzate di ieri, di oggi, di domani”) fa capire quanto questa sia oggi una questione centrale per il nostro mondo globalizzato.

Il libro fornisce una spiegazione chiara del perché è inevitabile che in futuro il fenomeno migratorio continuerà, e del perché i rifugiati climatici dovranno essere meglio riconosciuti e considerati, anche dal negoziato internazionale sul clima.

Gli autori ipotizzano la possibilità di basarsi sui rapporti IPCC per “redigere un elenco di aree abitate, di eventi molto probabili che possono renderle inabitabili, individuare (anche sulla base di quanto già avvenuto) i luoghi in cui è quasi certa la necessità di future delocalizzazioni e i gruppi sociali potenzialmente interessati”, forse sottovalutando la difficoltà nelle previsioni degli impatti su piccola scala; ma è indubbio che questo sarà un tema centrale delle politiche di adattamento per i prossimi decenni.

Il libro si chiude con alcune proposte concrete (riconoscere i rifugiati climatici, contrastare le migrazioni forzate, gestire le migrazioni sostenibili) che dovranno essere in futuro meglio approfondite e dettagliate nella loro complessa concretezza.

E con un invito alla lungimiranza, affinché le migrazioni del futuro possano essere ordinate, sicure, regolari e responsabili: “servono un pensiero politico che studi e contrasti stereotipi e pregiudizi e un’azione politica in gradi di prendere decisioni oggi i cui effetti (probabili, non sicuri) potranno essere apprezzati dalle generazioni a venire. Proprio come per il riscaldamento climatico”.

fonte: Climalteranti.it

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Axon 7 Mini: il cellulare che ‘spacca’, secondo quanto dice ZTE

Il comparto audio è quello che è stato maggiormente curato su Axon 7 Mini, soprattutto grazie al processore audio dedicato realizzato da Asahi Kasei Microdevices (AKM) e alla tecnologia Dolby Atmos.

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Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video