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Lavoro

AUTISTA PULLMAN PATENTE D E CQC

BARLETTA-ANDRIA-TRANI, Per azienda nostra cliente operante nel settore dei trasporti di servizio pubblico ricerchiamo: AUTISTI CON PATENTE D E CQC AUTISTA PULLMAN PATENTE D E CQC Si richiede esperienza nel ruolo di almeno 2 anni Residenza nella provincia BAT Diponibilità a lavorare nel turno serale dalle ore 17:30 alle ore 24:00 Si offre contratto di somministrazione di 4 mesi Filiale di BARI VIA Salvemini 62 Tel 080502

Autore: Monster Job Search Results

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Pc Games

Ashes of Ariandel è la prima espansione di Dark Souls III

FromSoftware ha annunciato Ashes of Ariandel, la prima delle due espansioni previste per Dark Souls III in uscita il prossimo 25 ottobre. Ashes of Ariandel porterà i giocatori in uno scenario innevato che nasconde un terribile segreto: per scoprirlo i giocatori dovranno farsi strada fra nuovi nemici e nuove sfide all’interno di una storia che espande il lore di Dark Souls III.

Dark Souls III: Ashes of Ariandel

L’espansione porterà con sé armi, pezzi di equipaggiamento e magie, oltre che nuove caratteristiche per l’apprezzata modalità multiplayer competitiva dell’action rpg di FromSoftware.

Come il gioco originale, Ashes of Ariandel arriverà su PS4, Xbox One e PC tramite Steam, e farà parte del Season Pass.

Altre informazioni si trovano nella recensione di Dark Souls 3.

Autore: GAMEmag – Videogames

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HardwareSoftware

Xiaomi presenta Redmi Note 4 e guarda all’occidente

Xiaomi, azienda cinese fino “all’altro giorno” in testa alle classifiche delle vendite di smartphone nel Paese estremo-orientale, si presenta con un nuovo dispositivo mobile: Redmi Note 4.

Si tratta del successore della fortunata serie Redmi Note, peraltro ancora oggi molto apprezzata in termini di rapporto qualità-prezzo. L’imminente sbarco sul mercato del nuovo Redmi Note 4 ha infatti ulteriormente indotto ad abbassare il prezzo del “precursore” (vedere Miglior smartphone economico: Redmi Note 3 Pro sempre ai massimi livelli).

Xiaomi presenta Redmi Note 4 e guarda all'occidente

Xiaomi Redmi Note 4, phablet con display da 5,5 pollici e SoC Helio X20 a 10 core

Il Redmi Note 4 presenta un design in alluminio non molto diverso rispetto a quello che contraddistingue il Note 3. Lo schermo da 5,5 pollici IPS, Full HD, è incastonato in una cornice dagli angoli leggermente arrotondati così da renderla più piacevole al tatto e alla vista.

Il processore scelto per il Note 4 è un potente Helio X20 a 10 core di MediaTek: i core maggiormente performanti, utilizzati per le operazioni più impegnative, sono i due Cortex-A72 a 2,3 GHz. I “sottostanti” cluster sfruttano core Cortex-A53 a 1,4 GHz e vengono utilizzati per le attività meno intensive, anche nell’ottica di ottimizzare il risparmio enegetico e, di conseguenza, la durata della batteria. La GPU è una più limitata Mali-T880 MP4 dual core a 700 MHz.

Il Note 4 in versione base poggia su 2 GB di RAM e 16 GB di storage mentre il modello più avanzato integra 3 GB di RAM e 64 GB di storage. Lo slot dual SIM può essere usato per estendere la memoria disponibile con microSD fino a 128 GB di capienza.

Xiaomi presenta Redmi Note 4 e guarda all'occidente

La fotocamera principale è da 13 Megapixel con un’apertura f / 2.0. È capace di registrare video 1080p a 30 fps ma anche in slow motion a 120 fps. La fotocamera frontale, invece, è una 5 Megapixel f / 2.0.

Per il resto, Note 4 è un terminale abbastanza normale: oltre al supporto WiFi e LTE, la batteria da 4.100 mAh può essere ricaricata rapidamente mentre sul retro del device è confermata la presenza di un lettore di impronte digitali.

Xiaomi preinstalla MIUI 8, versione personalizzata di Android, che – nel caso del Note 4 – sarà basata sulla release Android 6.0 Marshmallow.

Il dispositivo mobile sarà disponibile in Cina nelle versioni bianco, argento e oro a partire dal 26 agosto. Il prezzo, al cambio, è di 120 euro che salgono a circa 160-170 euro acquistando lo smartphone dall’Europa.

Xiaomi perde valore: azienda in grave difficoltà?

Nonostante i prodotti Xiaomi riescano a coniugare valore e dotazione hardware, la società cinese non sembra più vivere i fasti di una volta.

Proprio la politica di prezzo estremamente aggressiva perseguita da Xiaomi potrebbe aver messo in difficoltà l’azienda. Stando alle recenti stime, Xiaomi sarebbe oggi valutata circa 4 miliardi di dollari, ben 40 miliardi di dollari in meno rispetto a quanto valeva a fine 2014.
Un crollo verticale che, molto probabilmente, si è determinato per la vendita di prodotti con uno scarso margine di guadagno e a causa delle evoluzioni di un mercato, quello cinese, che ha progressivamente raggiunto la sua saturazione. In Cina il mercato è ormai affollato di device a basso costo realizzati da molteplici realtà che hanno provato a seguire il modello Xiaomi (fino a qualche tempo fa assolutamente vincente) e che, evidentemente, sono divenute una spina nel fianco.

Il segno pesantemente negativo indurrà Xiaomi a sbarcare prima possibile sui mercati occidentali, a partire da quello statunitense.
Stando alle ultime dichiarazioni, Xiaomi potrebbe debuttare negli USA già entro la fine del 2016. Un’espansione che, a questo punto, potrebbe essere l’unica vera ancora di salvataggio per un’azienda che nelle mire del suo fondatore avrebbe dovuto raggiungere i 100 miliardi in pochi anni.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Fotovoltaico, tornano i dazi UE per le aziende cinesi scorrette

La Commissione europea ha stabilito che tre produttori cinesi di moduli Fv violavano l’accordo sui prezzi minimi di vendita. Le società si appoggiavano a importatori a loro collegati, ma non riconosciuti da Bruxelles, per emettere fatture non conformi. Nuovo dibattito sul futuro delle barriere tariffarie.

Si sono concretizzati i sospetti europei emersi qualche settimana fa sulla presunta violazione delle regole commerciali da parte di alcuni produttori cinesi di pannelli fotovoltaici.

La Commissione UE, infatti, ha deciso di punire le tre aziende che a luglio (vedi QualEnergia.it) erano state accusate di …

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Denuvo: dopo Rise of the Tomb Raider crackato anche Inside

Denuvo inizia a indebolirsi: la protezione anti-pirateria considerata ai massimi livelli di efficienza è stata crackata sia nel caso di Rise of the Tomb Raider che per Inside. Ma se per ROTTR i pirati hanno impiegato circa 7 mesi per trovare una soluzione funzionante, per il successore spirituale di Limbo sono trascorsi meno di 2 mesi.

Conspiracy

Nel corso della storia delle protezioni anti-pirateria, nessun sistema era mai riuscito a proteggere i giochi così a lungo. Negli “anni d’oro” della pirateria, le versioni crackate diventavano infatti disponibili quasi sempre a ridosso del rilascio delle controparti originali. Da Denuvo in poi non è stato così e, soprattutto, non si tratta di un sistema invasivo come altri in passato.

Sviluppata in Austria, Denuvo è una tecnologia anti-tamper che ha protetto giochi importanti come Fifa 16, Just Cause 3 e Dragon Age Inquisition, tra gli altri. Ma adesso sembra palesare i primi segni di debolezza, come risulta evidente dai casi Rise of the Tomb Raider e Inside.

“Merito” della violazione va attributo al gruppo di pirati che si fa riconoscere con il nome di “CONSPIR4CY”, il quale nasce dalla collaborazione fra CPY e CODEX. Secondo fonti interne al mondo della pirateria, i gruppi in questione stanno facendo importanti progressi nella violazione delle recenti tecnologie anti-tamper, perlomeno per quanto riguarda le versioni attualmente usate dagli sviluppatori.

Inside

Inside

Un banco di prova importante diventa quello costituito da Deus Ex Mankind Divided, il quale usa l’ultima versione di Denuvo e che è diventato disponibile solamente da 2 giorni.

Quanto a Inside, si tratta del nuovo puzzle-platformer creato dallo studio indipendente Playdead, già artefice dell’apprezzato Limbo. I giocatori prendono il controllo un ragazzo che deve esplorare un surreale paesaggio monocromatico 2.5D.

Autore: Le news di Hardware Upgrade