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Snuff – Crew Move Me

Snuff – Crew Move MeFrom BPC274 Snuff – Crew Move Me Release Date: 25.10.2013Label: Bpitch ControlBPC Webshop: https://www.bpitchcontrol.de/market/browse/8089For their third album, Snuff Crew chose to work more conceptually than they had on their previous releases (their eponymous first album “Snuff Crew” in 2009, and “Jack 2” in 2010) on labels such as Killekill, International Deejay Gigolo, Playhouse, SCI+TEC, Rush Hour, and Skylax. Different methods were employed to create this record. They scored their songs and arrangements, and new influences took hold. It became more about writing songs than producing tracks. The whole process of shaping the album took far longer than expected, especially as it grew to include such world class guests as Tyree Cooper, Rachel Row, Kim Ann Foxman and Hard Ton. Snuff Crew had already released remixes for Ellen Allien and Dance Disorder with BPitch Control, and they knew they were the right label for this project.Chicago House and Acid House remain important to the creative work of Snuff Crew. Yet, on this third album piano-driven 90’s US-House, dark Oldschool Electro and Hip-House are strong influences as well. It was easy for the duo to agree on the title “Behind The Masks.” It is important for the Crew to give deeper insights into their work and vision of their music, even if the masks will remain an essential trademark in their popular live shows.The Crew revealed a love for creating melodies that stay with you in their remix for the “Fantasy Girl” cover by Billie Ray Martin & Hard Ton, in collaboration with Robert Owens (released on their own label Snuff Trax). This influence can also be felt on this third Snuff Crew album, “Behind The Masks.”

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TecBeatz Push Performance

Watch TecBeatz showcase some of the new features in Live 9.7. Coming later this year and currently in beta, Live 9.7 is bringing some big improvements to slicing, recording and programming beats with Push.Learn more about Live 9.7:https://www.ableton.com/blog/live-9-7-coming-soon/Learn more about Push:https://www.ableton.com/push/Keep up with TecBeatz on Twitter:https://twitter.com/tec_beatzLocation: AV Club: http://www.avclub.la

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Nvidia presenta la nuova Titan X: 12 GB e 11 TeraFLOPS

A sorpresa, Nvidia ha lanciato una nuova scheda grafica basata su architettura Pascal. La nuova Titan X è un prodotto di fascia molto alta, basato su una GPU a 16 nm, che surclassa abbondantemente anche la già performante GeForce GTX 1080 che già da sola vanta prestazioni migliori del 70% rispetto alla GTX 980 e del 30% superiori rispetto alla precedente Titan X.

La nuova Nvidia Titan X poggia su qualcosa come 12 miliardi di transistor e su 12 GB di memoria GDDR5X nonché su 3.584 core CUDA.

Nvidia presenta la nuova Titan X: 12 GB e 11 TeraFLOPS

La frequenza di lavoro è pari a 1531 MHz, più bassa rispetto ai 1733 MHz della GTX 1080, ma l’aspetto è poco rilevante se si considera che la nuova Titan X utilizza ben 1.000 core CUDA in più.

Stando a quanto dichiarato dagli ingegneri di Nvidia, la nuova Titan X riesce a raggiungere ben 11 TeraFLOPS nelle elaborazioni in virgola mobile single precision. Un valore mostruoso che neppure il numero uno della società di Santa Clara, Jen-Hsun Huang, riteneva fosse possibile ottenere con una singola GPU.

La nuova scheda di Nvidia va considerato comunque come un prodotto “di nicchia” che si dice sia stato partorito dall’azienda californiana solo per una scommessa fra Huang e l’ingegnere capo Brian Keller.Ad ogni modo, sarà disponibile a partire dal prossimo 2 agosto al prezzo di 1.200 dollari.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Arriva il decreto con i fondi per la mobilità ecologica. Quali opportunità per i Comuni?

Il ministro Galletti ha firmato il provvedimento che finanzierà con 35 milioni di euro progetti per favorire i trasporti a basso impatto ambientale. Car e bike sharing, iniziative nelle scuole, percorsi ciclopedonali, zone 30 a velocità ridotta. Vediamo come gli enti locali potrebbero utilizzare al meglio le nuove risorse.

Sono sempre più vicini quei 35 milioni di euro promessi dal Governo per i trasporti verdi nelle città italiane. Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, infatti, ha appena firmato il decreto ministeriale previsto dal Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità 2014 (legge 221/2015), con le disposizioni volte a promuovere misure di green economy.

I fondi serviranno per attuare il Programma nazionale sperimentale di mobilità sostenibile, come evidenzia una nota del ministero.

Il programma, annunciato dallo stesso Galletti lo scorso maggio (vedi QualEnergia.it), finanzierà progetti presentati da uno o più enti locali, a patto che la popolazione complessivamente interessata sia pari o superiore a 100.000 abitanti.

Sono tante le iniziative, incluse nel provvedimento, che i Comuni potranno adottare sfruttando i cofinanziamenti statali: car e bike sharing, corsie ciclabili e “zone 30” con velocità ridotta per i veicoli a motore, buoni mobilità gratuiti per studenti e lavoratori che utilizzano trasporti ecologici per i loro spostamenti quotidiani.

Come ha osservato Galletti, “entriamo nella fase attuativa di una delle misure strategiche messe in campo per realizzare quella programmazione nel contrasto all’inquinamento delle città, che è a lungo mancata. I soldi ci sono, ora mi aspetto che i Comuni colgano questa opportunità e mostrino una grande voglia di innovare la mobilità dei nostri centri urbani».

Aspettando la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del bando, cerchiamo di capire come potrebbero muoversi le principali città italiane per accedere a questi fondi.

Gli enti locali avranno 90 giorni di tempo, dopo la pubblicazione, per presentare i loro progetti. I punteggi attribuiti per stilare la graduatoria degli interventi ammessi ai finanziamenti terranno conto di diversi elementi, tra cui la fattibilità/copertura finanziaria complessiva, benefici ambientali, integrazione con altre iniziative contro l’inquinamento atmosferico.

“È un provvedimento positivo, di cui le nostre città hanno bisogno come il pane, sperando che le risorse possano ancora aumentare”, ha raccontato a QualEnergia.it Anna Donati del gruppo mobilità del Kyoto Club (foto a destra).

Ma quei 35 milioni non rischiano di esaurirsi in pochissimo tempo? La cosa più importante, chiarisce l’esperta, è che i Comuni impieghino questi fondi per realizzare progetti “replicabili”, nell’ambito di una strategia chiara e duratura per ridurre le emissioni inquinanti e il traffico cittadino.

Ad esempio, prosegue Anna Donati, non bisognerebbe limitarsi a iniziative una tantum che poi spariscono quando gli stanziamenti sono finiti. Per facilitare gli spostamenti casa-lavoro e casa-scuola in bicicletta o sui mezzi pubblici, ben vengano anche gli aiuti/incentivi chilometrici, come alcuni Comuni hanno già pensato di fare.

Il problema, però, è che se poi mancano le infrastrutture di supporto, anche molto semplici come gli stalli per le bici presso uffici e scuole, per non parlare di piste ciclopedonali, corsie preferenziali e zone 30, allora c’è il rischio che i benefici siano più limitati del previsto.

Il punto, osserva l’esperta del Kyoto Club, è che deve restare qualcosa sul territorio in modo permanente. Ecco perché, secondo Anna Donati, è molto importante coinvolgere le scuole, con campagne educative, progetti come “piedibus” per accompagnare gli alunni a piedi (o anche in bicicletta), oltre misure per ridurre il traffico automobilistico e le soste di veicoli presso gli istituti scolastici.

Per quanto riguarda le due ruote a pedali, la FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) era stata abbastanza critica sullo schema di decreto proposto alla fine di maggio. Secondo l’associazione, infatti, la bicicletta era quasi scomparsa dalla bozza del provvedimento. Poi le sue osservazioni, come evidenzia un comunicato stampa della stessa FIAB (pdf), sono state in gran parte accolte dalle Commissioni riunite Ambiente e Trasporti (vedi documento alla fine dell’articolo).

La mobilità sostenibile – questo è sempre stato il parere dell’associazione – significa “togliere auto dalle strade e non sostituirle con altre meno inquinanti”, comprese quelle elettriche o ibride.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Energia

Riscaldamento globale, il 2016 sarà l’anno più caldo di sempre

Riscaldamento globale, il 2016 sarà l’anno più caldo di sempre

(Rinnovabili.it) – Il 2016 sarà con tutta probabilità l’anno più caldo della storia. A sostenerlo è il World Meteorogical Organization (WMO), che sottolinea come il riscaldamento globale stia aumentando ad un ritmo superiore alle attese. Tra i fattori che hanno maggiormente influenzato le colonnine di mercurio in questi primi 6 mesi dell’anno, con temperature sopra la norma soprattutto nell’emisfero nord, il WMO punta il dito contro lo scioglimento rapido e prematuro della calotta artica (che ha toccato proprio quest’anno i suoi livelli minimi) e i crescenti livelli di concentrazione della CO2 in atmosfera – ormai stabilmente superiori alle 400 ppm – che contribuiscono a intrappolare il calore e agli effetti sempre più dirompenti dei cambiamenti climatici.

“A questo punto, non esiste alcuno scenario plausibile per cui il 2016 non ci riservi un anno straordinario in termini di scioglimento dei ghiacci, CO2, temperature, cioè tutti i dati che registriamo”, ha detto il direttore del programma di ricerca sul clima del WMO David Carlson, che ha poi aggiunto: “Se abbiamo avuto così tante sorprese quest’anno, quante altre sorprese ci aspettano?”.

Dai dati raccolti in questa prima metà dell’anno, appare evidente che il riscaldamento globale sta procedendo a ritmi superiori a quelli preventivati. Secondo la Nasa, giugno è stato di 1,3°C superiore alla media delle temperature pre-industriali. L’ultimo mese con temperature più basse della media è stato il dicembre del 1984, più di 30 anni fa, ha calcolato il Noaa.

“I cambiamenti climatici, causati dai gas serra che intrappolano il calore in atmosfera, non scompariranno – ha commentato il segretario generale del WMO Petteri TaalasSignifica che dovremo affrontare più ondate di caldo, stagioni delle piogge più estreme e cicloni tropicali potenzialmente più devastanti”.

Questi dati mettono seriamente in discussione la possibilità di raggiungere gli obiettivi sul clima fissati con l’accordo di Parigi – fermare l’aumento delle temperature globali al di sotto dei 2°C rispetto ai livelli pre-industriali, sforzandosi di restare entro 1,5°C. Il Pianeta è ormai a ridosso di questo limite inferiore.

Autore: Rinnovabili