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Gossip

La tarjeta SIM donde estarían los mensajes de Alessandro Lequio a Olvido Hormigos, ya está en Telecinco

Kiko Hernández salía corriendo del plató de ‘Sálvame’ ayer por la tarde. Pasada más de una hora regresaba al mismo y aseguraba que en la palma de su mano tenía uno de los objetos más buscados en los últimos días para la prensa del corazón.

Al abrir el puño dejaba al descubierto una tarjeta SIM que le acababa de entregar Olvido Hormigos. La tarjeta en la que, presuntamente, estarían esos mensajes enviados por Alessandro Lequio y que dejarían al descubierto una infidelidad a María Palacios.

Según contó el colaborador, esa tarjeta podría meterse en un teléfono este domingo en ‘Hable con ellas’, programa que no cosechó éxito la semana pasada en su debut en ‘prime time’ y que recurriría al personaje del momento para tratar de remontar la audiencia y no acabar como el ‘Quiero ser’ de Sara Carbonero.

El embrollo sigue

Mientras se descubre si realmente ese intercambio de mensajes se produjo o no, Telecinco ya se ha puesto en contacto con dos mujeres que en su día desmintieron que mantuvieran un ‘affaire’ con el colaborador de ‘El programa de Ana Rosa’ y que podrían hablar en los próximos días -incluso en las próximas horas, en el ‘Deluxe’-.

Se trata de Silvia Fominaya, que en estos momentos está atravesando un momento sentimental complicado y sería quien menos opciones hay de que se siente en plató. Y Miriam Sánchez, ex de Pipi Estrada, que estaría considerando de manera firme desmentirse a sí misma y cambiar la versión dada de la historia hace siete años.

Ayer, Belén Rodríguez exponía que había hablado con Palacios y que esta desmiente que haya mal rollo entre ella y su marido. Y que las informaciones de los gritos y las tensiones dentro de su casa en Nigrán son falsas. Pero lo cierto es que Sergi Ferre estaba en la puerta de ese domicilio y mantiene que hubo unas palabras más fuertes que otras.

Si el año pasado fue la paternidad secreta de Álvaro Muñoz Escassi lo que marcó la actualidad veraniega, con esta historia y el diviorcio de Alba Carrillo y Feliciano López parece que vamos a tener material de sobra.

Autore: RSS de noticias de

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HardwareSoftware

New version of Gorilla Glass is out

Glass 5 can survive a fall 80 per cent of the time

Corning has just released a new version of its Gorilla Glass which it says can handle a drop onto rough surfaces 80 per cent of the time

Gorilla Glass 5 which is the imaginatively titled replacement for Gorilla Glass 4, is supposed to be “up to 4X better in drop failure height than competitive glasses.” While this might sound good, rival glass is thin on the ground with most of the rivals pushed out of the market for a while now.

Corning says shattered screens are the “consumers’ No. 1 issue” with mobile devices. It cites a recent study saying “85 percent of smartphone owners have dropped their phones at least once per year and 55 percent have dropped their phones three times or more.”

Gorilla Glass 5 is commercially available now and we should see devices from “leading global brands” later this year. Our guess is that it will be in the new batch of flagship phones.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Energia

Ancora troppo timidi gli obiettivi europei al 2030 nell’attuale contesto

Perché la Commissione europea deve alzare gli obiettivi su energia e clima al 2030? E perché il ministro Galletti, invece di lamentarsi pubblicamente per i target assegnati, dovrebbe proporre politiche più incisive soprattutto su edilizia e trasporti? L’editoriale di Gianni Silvestrini.

Sono tre le componenti che determinano l’evoluzione globale delle emissioni climalteranti: l’opinione pubblica, le “disruptive” technologies e il ruolo delle istituzioni.

L’attenzione dei cittadini varia da paese a paese, ma le informazioni che arrivano dalla comunità scientifica e gli impatti sempre più evidenti dei cambiamenti climatici determinano, al netto dei tentativi di confusione negazionista, una crescente spinta verso politiche più incisive.

Le soluzioni dirompenti, dal fotovoltaico agli accumuli, dall’eolico ai Led, continuano a macinare record e a spiazzare le tecnologie dominanti. La tendenza a prestazioni sempre migliori e a forti riduzioni dei prezzi rappresenta una formidabile carta che tiene comunque aperta la strada della rivoluzione climatica.

Sul fronte politico, dopo il momento magico registratosi alla COP21, la fase attuale è invece molto delicata. Un esempio viene dalla netta presa di posizione del nuovo presidente delle Filippine, il populista Rodrigo Duterte, che si è chiaramente smarcato dall’Accordo sul Clima siglato a Parigi.

Ma la preoccupazione maggiore viene dalla campagna elettorale statunitense. Il partito repubblicano ha infatti attaccato l’IPCC, vuole smantellare il ministero dell’ambiente, l’EPA, ipotizza un rilancio del carbone. Una vittoria di Trump incrinerebbe dunque drammaticamente l’impegno internazionale sul clima.

In questo contesto, la Commissione Europea ha formulato la proposta sulla ripartizione tra i vari paesi degli obiettivi di riduzione al 2030 delle emissioni nei comparti del trasporto, edilizia, agricoltura e industria non energivora: Effort Sharing Decision (ESD) (vedi QualEnergia.it).

La prima riflessione critica riguarda le timidezze nella rivisitazione dell’obiettivo sulle emissioni, o perlomeno nel non prevedere chiaramente un suo adeguamento nel tempo.

La stessa Commissione sta infatti valutando gli impatti di un aumento dei targets su rinnovabili ed efficienza, al momento entrambi su valori modesti del 27% al 2030.  Se questi obiettivi verranno innalzati, automaticamente il taglio delle emissioni climalteranti potrebbe incrementarsi dal 40% fino ad arrivare al 50% rispetto al 1990 (vedi grafico sotto).

Questo innalzamento dell’obiettivo al 2030, oltretutto, è imposto dall’andamento delle emissioni climalteranti che si è ridotto molto più rapidamente delle previsioni, tanto che nel 2014 i settori europei coinvolti nell’ESD erano del 13% sotto i valori del 2005, quando il taglio da raggiungere al 2020 era del 10%. 

Alla luce di questo andamento, l’obiettivo al 2030, come si vede dalla figura successiva, risulta decisamente modesto. Peraltro, la rivisitazione degli impegni al 2030 si impone dopo gli ambiziosi obiettivi sul lungo termine contenuti nell’Accordo di Parigi.

Nel grafico l’andamento storico delle emissioni climalteranti europee nei settori ESD (in nero) e obiettivi di riduzione al 2020 e 2030 (in rosso).

Ma veniamo all’obiettivo italiano al 2030. Nella ripartizione tra i vari paesi, che dovrebbe consentire un taglio europeo in questi comparti del 30% rispetto al 2005, l’Italia si è vista attribuire una riduzione del 33%, leggermente superiore rispetto alla media generale.

Per capire la valenza di questo obiettivo, ricordiamo che nel periodo 2005-2015 la riduzione delle emissioni nei settori non ETS è stata del 21%. Va però evidenziato il fatto che, depurando questo dato dagli impatti della crisi economica, la riduzione risulta molto inferiore, come evidenziato in questo grafico sulle emissioni nazionali di gas serra (Ispra, 2015).

Ma come si traduce il taglio del 33% sui livelli del 2005 nel prossimo quindicennio? I comparti coinvolti dovrebbero vedere una riduzione delle emissioni del 16% da oggi al 2030.

Si tratta di un obiettivo che si potrà raggiungere con politiche molto più attive delle attuali sul fronte dell’edilizia e dei traporti

Al tempo stesso, è evidente che in questi comparti si possono ottenere risultati ben più significativi. Invece di lamentarsi, come ha fatto il ministro Galletti secondo una liturgia che ricorda quella utilizzata da alcuni ministri all’epoca del Protocollo di Kyoto, il governo dovrebbe intercettare le straordinarie opportunità che una seria politica di riduzione delle emissioni può offrire nel rilanciare l’economia e ridare fiato all’occupazione.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

MobileTrans, trasferimento dati fra telefoni con un solo click

Trasferire dati da uno smartphone all’altro può non essere così semplice, soprattutto se i due dispositivi utilizzano piattaforme software differenti. Su iOS, ad esempio, Apple cerca di chiudere ogni rapporto con dispositivi estranei della concorrenza, ma anche su Android e Windows Phone, o su un vecchio Symbian, possono esserci problemi di interfacciamento fra le differenti soluzioni. Ad esempio trasferire i contatti della rubrica dal vecchio telefono allo smartphone nuovo può non essere così intuitivo, ed è per questo che lo sviluppatore Wondershare offre MobileTrans, soluzione dedicata che consente di risolvere il problema in un battibaleno, rendendo l’intero processo possibile con pochi click e alla portata di tutti.

Wondershare MobileTrans

MobileTrans serve principalmente per il trasferimento da telefono a telefono di dati: non copia soltanto contatti, ma anche SMS, registro chiamate, foto, musica, video e applicazioni Android tra diversi dispositivi con il minor numero di passaggi possibile. L’obiettivo è quello di creare una copia di backup di uno smartphone che sia compatibile anche con dispositivi con piattaforme diverse. L’applicazione salva tutte le informazioni sui contatti e non solo il numero di telefono, come ad esempio il titolo di lavoro, l’indirizzo e-mail e altre credenziali importanti. Su iPhone MobileTrans consente anche di salvare gli album di foto, il rullino fotografico, le playlist musicali e i podcast, per poi trasferirli comodamente anche su dispositivi Android.

L’applicazione è utile anche in casi estremamente specifici: ad esempio se ci servisse trasferire contatti da dispositivi su una SIM bloccata con un singolo operatore MobileTrans potrebbe farlo. Il trasferimento da telefono a telefono può avvenire anche tra smartphone con carrier diversi, e anche se non operano nella stessa nazionalità. L’applicazione è compatibile con svariati modelli di smartphone, sia recenti che meno recenti: tutti gli iPhone dal 4 in poi sono garantiti, così come tutti gli iPad, dai primi agli ultimi modelli; fra i dispositivi Samsung c’è pieno supporto da Galaxy S2 fino al Note 4, ma è probabile che siano compatibili anche i dispositivi più recenti. Vengono supportati anche dispositivi HTC, Nokia (anche con sistema operativo Symbian), Motorola, LG, e altri.

Nella tabella di seguito descriviamo in maniera schematica il supporto delle varie feature fra dispositivi e piattaforme differenti.

  Contatti & SMS Calend. Foto Musica Video Apps Chiamate
Da Android ad Android

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Da Android a iPhone

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Da iPhone ad Android

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Da iPhone a iPhone

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Da Lumia ad Android

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Da Lumia a iPhone

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Da iTunes ad Android

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Da iTunes a iPhone

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Da iCloud ad Android

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Da iCloud a iOS

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Da Symbian ad Android

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Da Symbian a iPhone

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Da BB a iPhone e Andr.

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L’interfaccia grafica dell’applicazione è essenziale, elemento che rende il primo approccio semplice anche all’utente meno esperto. Abbiamo sostanzialmente poche possibilità di scelta, racchiuse in quattro grossi riquadri: il più grande e importante è Trasferimento da telefono a telefono, seguito da Ripristino, Backup e Cancella il tuo vecchio telefono. Di seguito diamo una rapida descrizione di ogni funzionalità.

Wondershare MobileTrans

  • Trasferimento da telefono a telefono: con questo riquadro si accede alla funzionalità principale dell’applicazione per il trasferimento dei dati da qualsiasi dispositivo a qualsiasi altro dispositivo indipendentemente dalla marca, dal modello o dall’operatore telefonico.
  • Ripristino: questa funzione permette di trasferire il backup salvato di un vecchio telefono su un nuovo telefono. Supporta dispositivi anche con diverso operatore telefonico e e diversi sistemi operativi.
  • Backup: da qui si accede alla finestra di backup, con cui salvare tutti i dati di un dispositivo al computer per poi eseguire il ripristino in un secondo momento.
  • Cancella il tuo vecchio telefono: lo sviluppatore chiama questa funzione come “il distruttore di dati professionali”. Mette in pratica al sicuro tutti i dati dello smartphone nel caso in cui si voglia vendere il dispositivo a terzi sul mercato dell’usato.

Selezionando ad esempio la prima delle opzioni offerte si passa ad una nuova schermata in cui viene spiegato cosa fare attraverso un riquadro semplice: è sufficiente collegare due dispositivi compatibili, selezionare i tipi di dati da copiare da quello sorgente a quello destinatario e poi premere su Avvio trasferimento. In pochi minuti avrete tutti i contenuti del “vecchio” dispositivo trasferiti al nuovo, con la possibilità di cancellarli dal primo. La stessa procedura è fattibile anche per effettuare il backup sul computer, per poi trasferire i file in un secondo momento, o effettuare un ripristino, con cui copiare su un dispositivo destinatario tutti i file di un backup effettuato precedentemente.

Wondershare MobileTrans

MobileTrans viene offerto gratuitamente in versione limitata (permette il trasferimento solo di un numero molto ristretto di dati), ma per sbloccarne il pieno potenziale si può acquistare la licenza a vita del valore di 39,95€ funzionante su  un massimo di cinque dispositivi e un PC o un Mac. Wondershare propone anche una licenza business personalizzata da concordare per le varie esigenze aziendali. Maggiori informazioni su come trasferire i file da telefono a telefono possono essere trovate in questa pagina, mentre per maggiori informazioni vi rimandiamo al link per la pagina ufficiale sul sito dello sviluppatore.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Economia

IPSE DIXIT Mario Draghi

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Deludente, molto generico, molto politico il Mario Draghi al discorso post Meeting BCE. Vero anche che non poteva esporsi più di tanto ma…come gestire gli NPL delle banche italiane (e di MPS)?

Il meeting BCE, come previsto, si è concluso con un “nulla di fatto” a livello operativo, ma come spiegato ieri nel post dedicato, quello che era atteso era il discorso post meeting di Mario Draghi. Tante le tematiche HOT su cui si attendeva una “parola di conforto di super Mario”.
Intanto le banche italiane ed il problema delle sofferenze.
Così parlò Mario Draghi:

“Un paracadute pubblico per i crediti deteriorati delle banche è una misura molto utile, ma deve essere presa d’accordo con la Ue e specialmente con la direzione generale concorrenza della Commissione”.

Quindi si all’aiutino pubblico ma concordato, ovviamente, da Bruxelles. Che banalità, ovvio che poteva solo rispondere così! Ma Draghi sa benissimo che il problema più urgente si chiama MPS. Ma sa anche che le famose sofferenze sono prezzate a bilancio ad un valore DOPPIO (se non di più) di quello che potrebbe essere il loro reale valore di mercato. Ed ecco il problema e le due (se non tre) possibili soluzioni.

  1. se il pacchetto delle sofferenze viene ceduto ad Atlante al VERO valore di mercato, ecco che si crea l’ennesima voragine che dovrà essere colmata da un nuovo aumento di capitale.
  2. Se invece verrà fatta una sopravvalutazione degli NPL, si creerà una bolla nel sistema, in quanto questa valutazione diventerebbe un benchmark per le altre banche.
  3. Quindi che fare? Ecco qui che il discorso di Draghi capita a fagiolo. In questi casi straordinari potrebbe proprio intervenire lo Stato. Questione di pubblica sicurezza, mettiamola così…

Da quanto avete letto, risulta quindi evidente che si tratta dell’ennesima alchimia contabile che, per forza, avrà anche il suo rovescio della medaglia. E come non dare quindi ragione ai sempre critici giornalisti del Financial Times?

(…) Secondo il quotidiano finanziario “nulla impedisce a Roma di introdurre uno schema di compensazione per i piccoli risparmiatori a cui sono stati venduti impropriamente titoli rischiosi“, ma “salvare ancora Mps senza imporre una ristrutturazione draconiana somiglierebbe alla definizione di follia di Einstein: fare la stessa cosa ancora e ancora aspettandosi risultati diversi. Questa banca non è una vittima innocente – scrive il Ft – I suoi problemi derivano da una catena di errori commessi da una schiera di attori – regolatori, politici e manager – da più di un decennio”. Ora, prosegue il quotidiano della City, “la migliore speranza è un salvataggio per mettere fine a tutti i salvataggi”. (IFQ) 

Ci vuole quindi, e concordo pienamente, la soluzione definitiva sul problema MPS. Una soluzione che per forza potrebbe anche essere dolorosa, ma DEFINITIVA. Altrimenti lo stillicidio verrebbe prolungato ancora per un tempo indeterminato, senza risolvere i problemi di una banca totalmente “colabrodo”.
Cambiamo discorso.

“Problema delle banche è la bassa redditività, la solvibilità è migliorata” (Mario Draghi)

Caro Mario, sulla redditività nessuna obiezione. Sulla solvibilità, si fa affidamento sugli indicatori Cet1 & Co. Sono sicuramente importanti ma è anche vero che le banche devono continuare a confrontarsi con una situazione economica complicata e con delle sofferenze che tornano a salire nelle ultime settimane.

Sul QE: confermato fino a marzo 2017 e anche oltre, se necessario. Però caro Mario non hai risposto alla mia domanda che ieri ho posto nell’articolo dedicato. Come pensi di continuare ad oltranza il tuo QE quando non hai più carta da comprare? La BCE diventerà la nuova BOJ? Riprendetevi QUESTO POST per capire di cosa sto parlando.

Ancora Draghi: Per “poter beneficiare pienamente” del Qe “serve il contributo di altre aree a livello nazionale ed europeo per riforme strutturali che riducano la disoccupazione e aumentino la crescita potenziale”. Secondo Draghi, risolvere la questione delle sofferenze bancarie nell’area euro “è molto importante” e dovrebbe essere una delle priorità della politica. I governi dell’Eurozona devono “accelerare il passo delle riforme strutturali per migliorare lo scenario del business”. (IS24h)
Banalità che conoscono anche i tavoli. Ma ormai queste sono chimere…

Sulla Brexit: «È troppo presto per valutare l’impatto economico della Brexit, un impatto che la Bce “valutera’ quando avremo piu’ informazioni”. (…) In ogni caso i mercati finanziari “hanno reagito all’aumento della volatilità” seguita al voto sulla Brexit “con resistenza incoraggiante”.

Quindi la Brexit al momento rappresenta un NON problema. Ma quanto sta accadendo al settore immobiliare?

Sulla Turchia: “potrebbero pesare sui livelli di fiducia, ma è molto difficile quantificare il loro impatto sulla ripresa economica dell’area euro”.
Risposta politica, chiarissimo. Come molto di quanto si è detto. Insoddisfatto, mi spiace caro Mario, le mie DOMANDE meritavano un po’ di attenzione.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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