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Mercedesz Henger in bikini a Milano Marittima in occasione del Vip Master 2016

Mercedesz Henger in bikini è davvero uno spettacolo. La bellissima ex naufraga dell'”L’Isola dei Famosi” è stata pizzicata in spiaggia al Paparazzi dove si è concessa una giornata di relax al mare. La bionda si trovava a Milano Marittima. Ha partecipato, infatti, al Vip Master 2016. Cinta da un due pezzi fashion è apparsa in forma smagliante. Le sue curve sono tornate quelle di un tempo, ha ripreso i chili persi durante il reality di Canale 5.

Mercedesz Henger si rilassa sul lettino

Ormai Mercedesz Henger è lanciatissima nel mondo dello showbiz e non poteva mancare all’evento sportivo che ogni anno riunisce i volti più celebri del piccolo schermo. Una volta uscita dall'”Isola” la figlia di Eva Henger sembrava destinata a debuttare in tv con “Paperissima Sprint“. Indiscrezioni che però non sono state confermate e al fianco di Vittorio Brumotti il programma lo conduce Maddalena Corvaglia. Ma pare proprio che Mercedesz sia sulla strada giusta per intraprendere la carriere televisiva.

L’ex naufraga a Milano Marittima per partecipare al Vip Master 2016
La figlia di Eva Henger ha ripreso i chili persi durante l’Isola dei Famosi

In attesa di scoprire cosa le riserverà il futuro si sta godendo la sua prima estate da “famosa” tra eventi mondani e vacanze sotto il sole. Naturalmente non poteva mancare il suo nome tra quelli dei tanti volti noti che nei giorni scorsi hanno dato vita al Vip Master 2016. Durante un break, ha pure colto l’occasione per fare un tuffo al mare e prendere la tintarella.

La figlia di Eva Henger prende la tintarella e mostra il lato b

Oltre a Mercedesz Henger, hanno vestito i panni di tenniste al Vip Master 2016 altre bellezze della tv: Valeria Marini, l’ex gieffina Cristina Del Basso, tornata a sfoggiare un corpo da urlo dopo il parto, la velina Irene Cioni, Miss Mondo Italia Greta Galassi. Hanno partecipato pure Riccardo Scamarcio, i ragazzi de Il Volo, il 91enne Raffaelle Pisu, Antonio Cabrini e Gianni Rivera

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Autore: GossipNews

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HardwareSoftware

Knight’s Landing beating Nvidia

Only a flesh wound

Bad news for Nvidia as supercomputer maker Cray said that that Intel’s Knights Landing giving Nvidia a run for its money.

Cray’s boss Peter Ungaro whose outfit makes supercomputers based around both Knights Landing and Nvidia gear has hinted that Chipzilla gear is gaining traction.

The second generation Xeon Phi product, codenamed Knights Landing, comes as a stand-alone processor and another one which will be released as a co-processor later on. All this stands in the way of Nvidia’s cunning plans in the market.

Ungaro, the company has a “substantial amount of business” that relies on both Intel’s Knights Landing Xeon Phi part as well as Nvidia Tesla P100. He says he has significant orders for both.
But, he added that orders for systems based on Knights Landing actually exceed the orders for systems that use the Tesla P100. In other words, Knights Landing is already cleaning Tesla’s clock.

Motley Fool thinks that at the moment the market is big enough for both of them  Nvidia has reported that its datacentre related sales were up 63 per cent year-over-year. But we can expect Chipzilla to start getting more Chipzillish as it start’s bumping into Nvidia’s sales teams.

It might also start getting interesting when ARM chips start making an impact.

Autore: Fudzilla.com – Home

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HardwareSoftware

Android 7.0 Nougat in versione finale a settembre?

Android 7.0 Nougat sta per arrivare. E lo farà, a quanto pare, davvero presto.
Google ha infatti rilasciato pubblicamente la Developer Preview 5 del sistema operativo. Si tratta dell’ultima versione di anteprima che anticipa il lancio della release finale di Android 7.0. I possessori di un dispositivo mobile Nexus possono provare la più recente preview da questa pagina.

Google ricorda di non installare questa versione di anteprima sui dispositivi che si usano per scopi “produttivi” in quanto ancora interessata da bug e problematiche di vario genere.

Android 7.0 Nougat in versione finale a settembre?

Allo stato attuale non si parla ancora della data di rilascio di Android 7.0 Nougat che, stando alla solerzia con cui Google sta ultimando la nuova versione del sistema operativo, dovrebbe comunque arrivare già entro fine settembre prossimo.

Tra le principali novità di Android 7.0 Nougat citiamo:

Supporto multi-window. Più applicazioni possono essere visualizzate ed utilizzate l’una a fianco dell’altra, sia orizzontalmente che verticalmente.

Risposte dirette dall’area delle notifiche. Con Android 7.0 si potrà rispondere ai messaggi ricevuti, ad esempio, su WhatsApp, Telegram, Hangouts o altre app direttamente dall’area delle notifiche. Il nuovo sistema operativo offrirà questa possibilità con qualunque app di messaggistica che supporti le Google API.

Impostazioni rapide e intelligenti. Tenendo premuto lungamente sull’icona che gestisce una particolare impostazione del sistema, si potrà accedere ad un pannello che consente di verificare nel dettaglio il comportamento del dispositivo mobile. Con un “tap” singolo, invece, le informazioni salienti verranno visualizzate all’interno dell’area delle notifiche.

Migliore gestione delle app usate di recente. Ricorrendo ad un apposito pulsante, sarà più semplice navigare all’interno dell’elenco delle app aperte di recente o fra le varie schede gestite con il browser.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Accumulo per il fotovoltaico, meglio “tutto in uno” o componibile?

Sul mercato ci sono diverse soluzioni per lo storage domestico abbinato a un impianto FV: sistemi all-in-one con inverter e batteria integrata, oltre a sistemi componibili, che il tecnico-installatore può assemblare con dispositivi di marche diverse. Vediamo vantaggi/svantaggi di entrambe le opzioni.

Il fotovoltaico può entrare in una nuova era, fatta di maggiore autoconsumo dell’energia elettrica prodotta, minori sprechi e bollette sempre più leggere? La risposta non può che affidarsi alla diffusione dei sistemi di accumulo (SdA), che sta accelerando grazie a una serie di fattori.

Cerchiamo allora di capire come si sta evolvendo la tecnologia, quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei sistemi compatti all-in-one e di quelli componibili, con i relativi costi.

Il primo elemento che sta riconfigurando il fotovoltaico “tradizionale” è la batteria al litio, il cui costo è sceso moltissimo negli ultimi anni. Dietro questa rivoluzione dello storage c’è soprattutto l’industria automobilistica, che sta provando a lanciare sul mercato vetture elettriche più efficienti e dai prezzi più contenuti (vedi QualEnergia.it).

Quando si può installare un SdA

Come spiega l’ingegner Rolando Roberto di ATER (Associazione Tecnici Energie Rinnovabili), che in questi mesi ha fatto una ricognizione sui prodotti presenti sul mercato, ci sono altri elementi che fanno sperare in un’accelerazione del mercato domestico dello storage elettrico in Italia.

Innanzitutto, la normativa dice chiaramente (vedi anche QualEnergia.it) che «si può installare un SdA su un impianto esistente o su uno di nuova realizzazione, a parte alcuni casi particolari che riguardano il primo conto energia. Inoltre, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la detrazione fiscale del 50% vale anche quando l’accumulo è installato in un secondo momento rispetto all’impianto fotovoltaico».

Un altro aspetto molto importante, chiarisce l’esperto, è che i maggiori produttori di inverter hanno finalmente reso compatibili i loro dispositivi con i diversi tipi di batterie in commercio.

Piombo o litio?

Una domanda molto frequente è se convenga ancora puntare sulle batterie al piombo rispetto a quelle al litio.

La risposta è “no”, secondo Rolando Roberto, perché il divario di costo si è molto ridotto: ora una buona batteria al piombo-gel per applicazioni solari, e ce ne sono, ha un prezzo “solo” del 30% circa inferiore rispetto a un dispositivo di pari prestazioni al litio. Il piombo, prosegue il tecnico, può incorrere in diversi incidenti di percorso, dovuti soprattutto a un uso improprio dei sistemi, ad esempio una scarica profonda con solfatazione o una perdita di efficienza dovuta a surriscaldamenti.

Il rischio, quindi, è dover intervenire con una manutenzione già dopo pochi anni o addirittura pochi mesi. Peraltro queste batterie, se non fanno parte di un sistema integrato, vantano una garanzia di 2-3 anni contro una media di 5-10 per il litio.

Sistema integrato o componibile?

Confrontiamo adesso i sistemi pre-cablati “tutto in uno” con quelli componibili. I primi offrono alcuni vantaggi: sono compatti, con un minimo ingombro e facili da installare su impianti di nuova realizzazione. C’è una sola “scatola” che contiene un inverter fotovoltaico con batteria integrata al litio e dispositivo d’interfaccia.

Tra le soluzioni delle marche più note possiamo citare ABB React, SMA Smart Energy, Samsung SDI. La garanzia è unica e, quindi, copre tutti i componenti.

Quanto deve spendere, in totale, il cliente per far installare un impianto fotovoltaico con le batterie? Chiariamo prima un aspetto: parlando di solare con accumulo è meglio utilizzare, come parametro di riferimento per i prezzi, la quantità di energia stoccabile, anziché la potenza di picco installata.

Allora per un nuovo impianto fotovoltaico da 3 kWp, con batterie al litio da 6 kWh (effettivi) all-in-one di una marca primaria, il prezzo finale “chiavi in mano” è di poco superiore a 19.000 euro, includendo tutti i componenti e i servizi: pannelli fotovoltaici, inverter, batterie, quadri elettrici, struttura, installazione e collegamento alla rete, gestione delle pratiche amministrative. Siamo, quindi, nell’ordine di 3-4.000 euro (iva inclusa) per ogni kWh di energia effettivamente accumulabile. Consideriamo sempre che per un impianto FV residenziale (3-6 kWp) il costo oggi del kWp installato è di 1.800-2.200 € (iva inclusa).

Vediamo ora che cosa cambia con un SdA componibile. Un sistema del genere, chiarisce l’ing. Roberto, ha due principali punti di forza nel paragone con un accumulo inverter/batteria integrata. Per prima cosa, è configurabile in modo più preciso secondo i profili di carico del cliente; il tecnico, infatti, può scegliere tra differenti tecnologie e capacità di accumulo.

Il secondo vantaggio è economico: se il sistema è configurato bene, il risparmio può essere molto consistente rispetto a una soluzione all-in-one, perché il prezzo finale chiavi in mano scende a circa 2.000-2.800 €/kWh di energia effettivamente accumulabile, che si traduce in un costo complessivo nell’ordine di 13.800 euro per il nostro impianto fotovoltaico da 3 kWp con batterie al litio da 6 kWh di una marca primaria, come Tesla, Sonnenbatterie o LG Chem. Ovviamente, un SdA componibile presuppone, da parte dell’installatore, un grado di competenza maggiore.

Accumulo su impianti esistenti

Per quanto riguarda, invece, l’installazione di un accumulo su un impianto preesistente, cade un po’ la distinzione fatta finora, sistemi tutto in uno vs storage componibile. Difatti, c’è un elemento in meno da installare, cioè l’inverter di rete. L’utente ha bisogno solo di una batteria e del suo dispositivo d’interfaccia con l’installazione solare.

Facile intuire che i prezzi dell’accumulo siano più convenienti: siamo nell’ordine di 1.100-1.500 €/kWh di energia effettivamente accumulabile.

Anche in questo caso, stiamo parlando di un prezzo finale chiavi in mano, che comprende, quindi, installazione, fornitura, pratiche di aggiornamento al GSE. Ad esempio, termina Rolando Roberto, su un impianto monofase con potenza compresa fra 3-6 kWp, posso aggiungere in retrofit un kit componibile da 6 kWh effettivi di accumulo, con una spesa finale di circa 7.800 euro.

Un’ultima avvertenza: i prezzi sono in continua evoluzione e per il 2017 sono attesi nuovi prodotti sul mercato delle batterie, di conseguenza è molto probabile che i costi dell’accumulo fotovoltaico scenderanno ancora.

Vedi anche QualEnergia.it: Accumuli per il fotovoltaico: breve guida all’acquisto

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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TvTech

Impossible-1, la soluzione per i nostalgici di Polaroid

Gli appassionati di fotografia istantanea non hanno mai smesso di esistere e secondo i ragazzi di Impossible la loro nuova fotocamera sarà in grado di dare un tocco di modernità a questa fotografia retro. Impossible-1 tenta quindi di soddisfare tutti gli appassionati rimasti orfani di Polaroid con un design vintage e un piccolo tocco di digitale modernità

Tag: fotocameraImpossible PorjectImpossible-1instant cameraPolaroidRecensioneStampa

Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video