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Calcio

Foot – Joueur UEFA – Joueur UEFA de l’année : Les dix nommés connus

L’UEFA a dévoilé ce lundi la liste des joueurs nommés pour le titre de meilleur joueur en Europe. Celle-ci a été établie à la suite des votes des journalistes des 55 associations membres de l’UEFA. Parmi les dix joueurs figurent notamment le Français Antoine Griezmann auteur d’une saison épatante avec l’Atlético de Madrid (38 matches, 22 buts en Liga) et d’un Euro tout aussi abouti (7 matches, 6 buts).

Les trois finalistes seront connus le 5 août puis le nom du lauréat sera dévoilé le 25 août lors du tirage au sort de la phase de groupes de la Ligue des champions. On saura alors qui succèdera à Lionel Messi.

Gareth Bale (Real Madrid et Pays de Galles)
Gianluigi Buffon (Juventus et Italie)
Antoine Griezmann (Atlético Madrid et France)
Toni Kroos (Real Madrid et Allemagne)
Lionel Messi (Barcelone et Argentine)
Thomas Müller (Bayern München et Allemagne)
Manuel Neuer (Bayern München et Allemagne)
Pepe (Real Madrid et Portugal)
Cristiano Ronaldo (Real Madrid et Portugal)
Luis Suárez (Barcelone et Uruguay)

Autore: L’Equipe.fr Actu Football

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ARM is turning Japanese


£24 billion, I really think so

The British chipmaker, ARM has which has just agreed to be acquired by the Japanese giant SoftBank for £24 billion.

ARM chips are under the bonnet of nearly every major iPhone brand and been instrumental in the mobile revolution.

Last year, 15 billion ARM-designed chips were shipped and installed in devices, and the company’s revenues grew 22 per cent  to £968 million. Its fat profit margins mean a lot of that is translated into profits, which were up 31 per cent to £415m.

The outfit was spun out of the British computer company Acorn in 1990 after developing processors for the BBC Micro. Before SoftBank’s offer it was valued at £17 billion and was the biggest tech outfit in the UK.
SoftBank will keep ARM’s headquarters in Cambridge and has promised to double jobs in the UK over the next five years.

ARM falling into foreign hands will be seen as a shame by advocates of a strong, independent UK tech sector. However, SoftBank has pledged to invest in the company, double headcount in the UK and maintain its Cambridge headquarters

Autore: Fudzilla.com – Home

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CPU Kaby Lake-X e Skylake-X su socket LGA-2066 nel 2017

Intel ha recentemente posto in commercio una nuova linea di processori Broadwell-E ad alto rendimento. I quattro modelli, tuttavia, utilizzano il chipset X99 e come socket LGA-2011v3, pensato più come soluzione di fascia elevata per i PC domestici che per quelli destinati ad un pubblico professionale.

Per il prossimo futuro, Intel ha in serbo alcune novità. Gli utenti più evoluti e coloro che sono interessati a PC “top di gamma”, avranno a disposizione il nuovo socket LGA-2066. La piattaforma sulla quale “poggia” (Basin Falls X) dovrebbe essere portata al debutto durante l’estate 2017 insieme con i processori Kaby Lake X e Skylake-X.

CPU Kaby Lake-X e Skylake-X su socket LGA-2066 nel 2017

Il primo sarà un modesto quad-core con 16 piste PCIe e TDP di 112 W, capace di supportare memorie DDR4-2400 e DDR4-2666.

Skylake-X, invece, rappresenterà un’evoluzione di Broadwell-E pur non discostandosi molto dalle caratteristiche di queste CPU. Il processore sarà comunque più performante grazie alle 44 piste PCIe 3.0 (anziché le 40 utilizzate nei Broadwell-E).
Il TDP rimarrà pari a 140 W, verrà confermato il supporto Turbo Boost 3.0 e Skylake-X supporterà memorie DDR4 a 2400 e 2666 MHz four-channel.

CPU Kaby Lake-X e Skylake-X su socket LGA-2066 nel 2017

Per entrambe le serie di processori, il chipset sarà KBL PCH-X. Per quanto riguarda Skylake-X, i modelli presentati da Intel integreranno da sei a dieci core fisici.

La società di Santa Clara dovrebbe avviare la produzione dei nuovi processori entro agosto-settembre 2017.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Dalla Commissione UE una nuova strategia per i trasporti verdi

Svelato un documento in cui Bruxelles tratteggia il futuro della mobilità a basse emissioni di CO2. Auto elettrica, corridoi ferroviari, standard di efficienza per vetture e furgoni post-2020. Aerei e navi restano però ai margini dell’agenda, così come lo sviluppo dei biocombustibili avanzati.

Nella transizione energetica verso le fonti pulite, non doveva mancare una nuova strategia europea per la mobilità a basse emissioni di CO2. Vediamo quali sono allora i punti di forza e debolezza nel documento predisposto dalla Commissione UE (sotto la versione integrale della comunicazione).

Lo scenario è complesso, come ammette Bruxelles: i trasporti, soprattutto quelli stradali, sono responsabili per circa un terzo delle emissioni di gas serra in Europa e sono la principale causa dell’inquinamento atmosferico nelle aree urbane. Il grosso scoglio da abbattere è la dipendenza dal petrolio, che assicura il 94% del fabbisogno energetico dei trasporti nel Vecchio continente.

L’obiettivo allora è promuovere fonti energetiche alternative, migliorare l’efficienza dei veicoli è così ridurre le emissioni di CO2 e di altre sostanze nocive. Come riuscirci? Nel documento della Commissione ci sono tante buone idee, alcune per nulla nuove, come i trasporti multi-modali per favorire il passaggio dalla gomma al ferro sia per le merci sia per i passeggeri, potenziando i corridoi ferroviari.

Poi c’è un capitoletto sulle prospettive aperte dalla mobilità digitale: attraverso la condivisione/elaborazione delle informazioni, ad esempio, si potrebbero introdurre pedaggi stradali basati su un numero maggiore di dati, tra cui gli effettivi chilometri percorsi e le emissioni di CO2 dei singoli veicoli.

Un futuro elettrico

Come evidenzia la comunicazione, le vetture a ridotte emissioni di CO2 dovranno conquistare quote rilevanti di mercato intorno al 2030. Il punto essenziale, si legge nel documento, è sviluppare le diverse reti di rifornimento per i combustibili alternativi, dalle colonnine elettriche all’idrogeno, passando per il gas/metano e i biocarburanti. L’idrogeno, in realtà, per la Commissione rimane un optional.

L’attenzione maggiore è dedicata all’auto elettrica (vedi anche QualEnergia.it) e alla necessità di eliminare le barriere che ne stanno frenando la diffusione, tra cui soprattutto la mancanza di punti di ricarica. Il traguardo finale è permettere a un automobilista di attraversare l’Europa con una vettura elettrica, perché ricaricare la batteria dovrà essere facile e veloce come fare il pieno di benzina.

Per quanto riguarda i veicoli a combustione interna, la Commissione europea vorrebbe agire in due direzioni principali. La prima è introdurre nuovi test per calcolare i consumi effettivi di carburante in situazioni reali di guida, con relative emissioni di CO2, cercando così di riguadagnare la fiducia dei consumatori, che ha raggiunto i minimi storici con il diesel-gate innescato da Volkswagen.

Standard di efficienza

La seconda direzione in cui intervenire, prosegue il documento europeo, è potenziare gli standard di efficienza energetica per le auto e i furgoni post-2020. Un annuncio particolarmente importante, come evidenzia una nota di Transport&Environment, è che Bruxelles vuole fissare standard di efficienza sui consumi di carburante anche per i camion, un settore questo che finora è rimasto completamente trascurato nell’agenda europea dei trasporti sostenibili.

La Commissione, quindi, intende lanciare una consultazione pubblica per definire una proposta legislativa sui trasporti stradali pesanti.

Navi, aerei e biocombustibili

Nel documento resta peròqualche zona d’ombra, chiarisce Transport&Environment. Scorrendo le pagine, infatti, si trova solo qualche accenno ai trasporti marittimi e aerei, con un generico impegno per provare a definire accordi internazionali sulla riduzione delle emissioni climalteranti.

Un altro punto in chiaroscuro è la poca convinzione con cui Bruxelles critica l’utilizzo di biocarburanti ottenuti da colture alimentari, mentre servirebbe uno sforzo molto più deciso per sostituirli interamente con biocombustibili avanzati, come quelli ricavati dalle alghe e dalle biomasse di scarto (alcune considerazioni recenti di Transport&Environment sull’argomento).

Il seguente documento è riservato agli abbonati a QualEnergia.it PRO:

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Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Pokemon Go: la polizia del New Hampshire usa la meccanica dei personaggi rari per catturare i latitanti

La polizia del New Hampshire sta usando Pokemon Go nel tentativo di attirare i latitanti e catturarli. Con il seguente post su Facebook, infatti, si invitano le persone che fanno parte di una lista a far visita alla questura della città di Manchester. Qui, infatti, sarebbe stato ritrovato un Pokemon raro, un Charizard.

La lista comprendeva i nomi di circa 500 latitanti che il dipartimento non è riuscito a localizzare fino a questo momento. Le apparizioni dei Pokemon rari possono costituire l’ennesimo problema in termini di ordine pubblico provocato dal virale videogioco di Nintendo e Niantic, come conferma il seguente video che mostra il paradossale caso di euforia che si è venuto a creare al Central Park di New York dove è stato individuato un Vaporeon molto raro.

Casi simili sono stati segnalati in altre importanti città in tutto il mondo, evidenziando come Nintendo sia riuscita ancora una volta a fare breccia nel cuore degli appassionati, facendo leva su uno dei franchise più amati tra quelli a sua disposizione.

Molti, però, stanno esprimendo preoccupazione sulle modalità con cui viene sfruttata l’app per attirare l’attenzione dei giocatori verso luoghi sensibili, che possono essere non sicuri o inappropriati. Altri si sono espressi su ciò che potrebbe significare tutto questo in termini di privacy degli utenti.

Abbiamo riferito nei giorni scorsi come nel Missouri alcuni malintenzionati abbiano usato Pokemon Go per rapinare i giocatori. Ma al momento la polizia del New Hampshire non è riuscita a ingannare neanche uno dei latitanti presenti nella lista, in compenso, come potete vedere voi stessi, quel post su Facebook ha riscosso molto successo con oltre 27 mila “like”.

Autore: Le news di Hardware Upgrade