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Economia

Focus mercati: le banche italiane proseguono il rimbalzo, male Unicredit

unicredit, banche italiane, male, rimbalzo, piazza affari, mercati, focus, aumento capitaleAltra seduta positiva per i titoli del settore finanziario. Sul comparto, però, rimane altissima la speculazione in vista di probabili nuovi interventi del governo Renzi volti a ripianare la difficile situazione di alcuni istituti italiani.

Nonostante i continui colloqui con Bruxelles, le misure, però, tardano ad arrivare e presto i mercati potrebbero tornare ad innervosirsi. La scadenza più importante è quella del 29 luglio, giorno in cui saranno pubblicati gli stress test dell’EBA. Non escludiamo che, in mancanza di qualche misura, le tensioni possano emergere già prima di quell’evento.

Non segue il rimbalzo dei bancari, Unicredit che perde quasi 3 punti percentuali. I timori sull’ingente aumento di capitale e le voci sulla possibile mancata megafusione tra Pioneer e Santander Asset Management hanno spinto le vendite sul gruppo italiano.

Il problema delle banche che appariva solo italiano, negli ultimi giorni sembra aver assunto una dimensione più europea. Seppur con problemi differenti, i nomi che circolano tra i vari desk sono sempre gli stessi: Deutsche Bank e le Landesbank tedesche.

La struttura dei ricavi particolarmente debole su cui poggia il sistema bancario europeo in una lunga era di tassi di interesse a livello zero e i problemi relativi ai non performing loans delle banche italiane sono elementi in grado di generare una grave crisi sistemica.

Non crediamo che i rialzi delle ultime due sedute siano sintomo di un cambiamento del clima di fiducia degli investitori sul comparto. Riteniamo che, se le istituzioni europee e i governi nazionali dovessero continuare a temporeggiare senza trovare una soluzione definitiva, gli ordini di vendita torneranno a dominare sul mercato, con i recenti minimi che potrebbero essere nuovamente testati.

Sarà Theresa May a sostituire Cameron, confermando attese
La decisione di Andrea Leadsom di ritirarsi ha siglato la vittoria di Theresa May. La nomina del nuovo leader dei Tories sarà annunciata mercoledì sera quando David Cameron lascerà il proprio posto, ben prima della data prevista del 9 settembre.

Un insediamento al 10 di Downing Street potrebbe allentare le tensioni sul processo della Brexit. Nonostante le critiche arrivate dagli stessi conservatori sull’atteggiamento da “Remaineer” del ministro degli Interni, la stessa Theresa May ha ribadito che Brexit significa Brexit e si continuerà a procedere verso l’obiettivo.

Osservando l’opposizione i laburisti stanno vivendo un momento particolarmente difficile. La leadership di Jeremy Corbyn è stata messa in discussione da Angela Eagle che ha espressamente dichiarato di volere prendere il suo posto.

I mercati hanno reagito positivamente alla decisione di Andrea Leadsom di lasciare la corsa per il ruolo di primo ministro. L’indice FTSE 100 ha mostrato uno spike rialzista importante e anche la sterlina ha recuperato sul dollaro. L’indice UK è sui massimi degli ultimi 11 mesi sulla scia di un aumento di attese su nuove misure espansive da parte della BoE nella prossima riunione del 14 luglio.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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HardwareSoftware

Doom Vulkan Patch Released

Bethesda PR has sent over a quick note this morning that the long-awaited Vulkan patch for Doom is now available, allowing the game to be played with either the OpenGL or Vulkan rendering backends. With this release – and although the distinction is somewhat arbitrary – Doom has become the first performance-intensive game released to use Khronos’s new low-level API, and arguably the first game where the rendering path is being implemented for performance reasons rather than proof-of-concept reasons (as was the case with The Talos Principle).

Notably, id is not calling this a beta release, and the Vulkan rendering path is otherwise not hidden. In a full announcement from id’s Robert Duffy, id notes that via the Vulkan rendering path “we also anticipate some older GPUs will now be able to play the game at good framerates.” Though at the same time it should be mentioned that when it comes to older cards, id is specifically recommending against using Vulkan under Windows 7 with 2GB NVIDIA cards, which rules out some early Kepler cards.

The full FAQ for the patch release can be found over on Bethesda’s forums. Meanwhile the patch itself will be distributed as a Steam update, and gamers will want to be sure to grab the latest AMD or NVIDIA drivers for use with the game.

Autore: AnandTech

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Calcio

Ronaldo colpisce Adrien Silva in panchina (Video)

Cristiano Ronaldo colpisce in panchina il compagno Adrien Silva, la reazione è esilarante, ma il centrocampista lusitano si è fatto male davvero. La finale degli Europei è durata poco per CR7, costretto ad uscire a metà del primo tempo dopo uno scontro con Payet. Nonostante ciò, il Portogallo è riuscito a salire sul tetto d’Europa vincendo 1-0 dopo i supplementari e alla fine è stata festa grande per un’intera nazione.

Una volta uscito dal campo in lacrime, Ronaldo ha fatto il tifo per i suoi compagni per tutta la partita, andando anche oltre. Il centravanti del Real Madrid è come entrato in trance e in alcuni frangenti non si è nemmeno reso conto di dove fosse e cosa facesse.

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Ronaldo colpisce Adrien Silva in panchina (Video) pubblicato su Calcioblog.it 11 luglio 2016 17:21.

Autore: Calcioblog.it

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HardwareSoftware

Intel shrinks the IDF die


Opinion
 Don’t say who farted

Reports suggest that Intel will only have two so-called “keynote speeches” at its Developer Forum this year – one from CEO Brian Krzanich and the other with Data Centre manager Diane Bryant.

Intel used to be famed for the blizzard of “keynotes” that it thrust onto an unsuspecting and often disbelieving world.

But these days it doesn’t have very much to say at all and is expected to get us all excited about autonomous cars as part of its arrangement with BMW.

Autonomous cars are, of course, all the rage and so it gives Intel a subject to hang its IDF coat on while actually saying not very much at all.

Because the plain fact is that the market has moved away from Intel and like IBM in the past, being a giant behemoth doesn’t make it easy to adjust to a new world and a new set of market conditions.

It is getting harder and harder to excite anyone in the latest sophisticated set of switches although it’s true some people find switches to be really fascinating.

By switches we mean microprocessors. It’s only a kind of Mad Geek that’s interested in this sort of stuff. 

According to financial analysts Seeking Alpha, Intel isn’t even going to mention mobile phone devices at this IDF.

It probably wished it had never mentioned them before because this area is the Big Fail for Chipzilla.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Energia

Riforma tariffe elettriche non domestici: le ipotesi peggiori per il FV lo sono anche per le PMI

Un’analisi di Confartigianato mostra come, tra le ipotesi delineate nel dco sulla riforma della tariffa elettrica per i non domestici, quelle più penalizzanti per l’autoproduzione da rinnovabili – A e B1 – lo sarebbero anche per le imprese artigiane. Anche ANIE Energia e Italia Solare intervengono: meglio B3 o C.

Le ipotesi più radicali di riforma della tariffa elettrica degli utenti non domestici proposte dall’Autorità per l’Energia non taglierebbero solo le gambe a fotovoltaico, risparmio elettrico e cogenerazione: renderebbero anche più salata la bolletta per gran parte delle piccole e medie imprese.

A mostrarlo è un’analisi delle ipotesi proposte dall’Aeegsi svolta da Confartigianato. Per la micro e piccola impresa tipo dell’Indice Confartigianato nell’ipotesi più sfavorevole il costo dell’elettricità potrebbe salire di circa il 12%.

Anche ANIE Energia interviene su tema in un incontro con l’Autorità e, seppure per motivazioni diverse, concorda con Confartigianato: si scelga una delle due ipotesi che spostano in maniera minore i costi verso le parti fisse, le uniche che non comprometterebbero il mercato del fotovoltaico e delle altre tecnologie per risparmiare o autoprodurre elettricità (si veda analisi di QualEnergia.it). La stessa visione è di Italia Solare, che oggi pubblica la sua analisi sul dco (in allegato in basso).

Le 5 ipotesi

Come sappiamo, sono 5 le ipotesi di riforma delle tariffe dei non domestici proposte dall’Aeegsi in attuazione di quanto disposto dal Milleproroghe.

C’è l’ipotesi A, pienamente riflessiva della struttura tariffaria applicata ai servizi di rete; l’ipotesi B , in parte riflessiva della struttura attuale della tariffa di rete e in parte proporzionale all’energia elettrica prelevata, declinata in 3 versioni B1, B2 e B3 e l’ipotesi C (split) – che a differenza delle ipotesi A e B  prevede strutture differenziate per gli oneri derivanti degli incentivi alle fonti rinnovabili e gli altri oneri.

Per capire quali tra le ipotesi citate sono le più dannose per l’autoconsumo,  basta guardare al peso sul totale del costo in bolletta che ciascuna riserva alla parte variabile, cioè proporzionale all’energia prelevata: più questa quota è alta, maggiore è la convenienza a ridurre i prelievi dalla rete e, dunque, ad esempio, ad installare un impianto FV.

Attualmente il 92,89% dei costi dipende dalla quantità di energia consumata. L’ipotesi meno impattante per gli economics dell’autoproduzione è la B3 in cui la quota citata si ferma all’83,73%, seguita dalla C (73,74%) e dalla B2 (67,46%). L’ipotesi peggiore è invece la A, nella quale i prelievi di energia contano solamente per il 34,92% della spesa in bolletta.

A parità di consumi poi alcune proposte sono più favorevoli per gli utenti allacciati in alta e altissima tensione, altre per quelli in bassa e media: per gli utenti in alta e altissima tensione la tariffa più conveniente sarebbe la A, mentre per i clienti in bassa tensione le ipotesi migliori sarebbero la B3 e la C (vedi tabella).

I conti nelle diverse ipotesi poi cambiano a seconda di tipo di allaccio, potenza impegnata e consumi (si veda questa tabella).

L’analisi di Confartigianato

Per la micro e piccola impresa tipo dell’Indice Confartigianato, che presenta un rapporto tra consumo e potenza più basso della media – spiega in un intervento su Quotidiano Energia Enrico Quintavalle, responsabile Ufficio Studi Confartigianato – l’ipotesi A farebbe crescere i costi del 12,1%: “oltre il massimo del IV trimestre 2014, annullando di fatto l’effetto congiunto della riduzione del costo del ‘Taglia bollette’ e del ribasso del prezzo dell’elettricità.” Simile, spiega, sarebbe l’impatto della B1.

L’analisi della distribuzione del gettito degli oneri evidenzia che nella prima ipotesi la quota pagata dalle utenze in bassa tensione si alzerebbe di 10,9 punti percentuali, equivalente a 1,4 miliardi di euro su un gettito di 12,6 miliardi di euro, e nella seconda di 5,3 punti, che a parità di gettito vale circa 700 milioni di euro, ampliando ulteriormente il divario di costo unitario per oneri pagato da una bassa tensione rispetto ai grandi consumatori.

L’ipotesi B2, invece, “appare più neutrale per le imprese in bassa tensione”, mentre per Confartigianato risultano più favorevoli le rimanenti due ipotesi la B3 e la C.

La visione di ANIE Rinnovabili e di Italia Solare

B3 e C, per altri motivi, sono le ipotesi preferite anche dalle associazioni delle rinnovabili.

“Tra le opzioni presenti in consultazione – si legge in una nota diffusa da ANIE Rinnovabili dopo un incontro con l’Autorità – quella meno impattante sugli investimenti per l’autoproduzione da fonte rinnovabile e per l’efficienza energetica è la B3. Infatti si pone in continuità con la struttura tariffaria attualmente vigente, quindi dà maggiore stabilità al quadro regolatorio; inoltre potrebbe continuare a favorire la penetrazione delle tecnologie di decarbonizzazione, quindi generazione elettrica da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento o mediante i sistemi di accumulo, tecnologia utile non solo ad ottimizzare l’impegno di potenza sulla rete elettrica, ma anche a favorire l’autoconsumo.”

“Tuttavia – prosegue la nota – l’opzione C risulta essere comunque accettabile, perché permetterebbe di tutelare anche gli investimenti già effettuati in efficienza energetica ed in autoconsumo.” L’associazione ritiene che le altre ipotesi (A, B1, B2) “non siano assolutamente in linea con lo sviluppo delle fonti rinnovabili, dell’efficienza energetica e dell’autoconsumo.”

Analoghe le conclusioni di Italia Solare (vedi anche documento in allegato), che alla preferenza per B3 e C aggiunge una proposta: “si ritiene che debba essere eliminata (o al più mantenuta solo nei casi e nei limiti in cui è preesistente) la componente fissa per punto di connessione, spostando il relativo peso sulla quota per impegno di potenza o a consumo, perché la componente fissa per punto di connessione costituisce una forma di prelievo svincolata completamente dalle scelte dell’utente e quindi in chiara contraddizione con i principi dell’Energy Union per i quali l’elemento chiave della transizione energetica è la responsabilizzazione del consumatore.”

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari