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Asus preparing three custom GTX 1060 graphics cards

Turbo, Dual and Strix Gaming

Following Nvidia’s official announcement of the mid-range Pascal-based GTX 1060 graphics card, Asus is tempting us with  no less than three upcoming custom GTX 1060 graphics cards.

While it will probably sell the Founders Edition, just like all Nvidia partners, Asus has three custom GTX 1060 graphics cards lined up that will cover different price ranges and customers, including the GTX 1060 Turbo, GTX 1060 Dual and the GTX 1060 Strix Gaming version.

Currently, Asus does not want to talk about any details regarding the GPU clocks but we suspect that the GTX 1060 with three fans will carry a hefty overclock while the GTX 1060 Turbo will be more close to Nvidia US $ 249 MSRP.

Teased over at Asus’ ROG Twitter account, these three will probably be officially announced later this month so we will get more details eventually, but for now, we get to check them out in a simple temptress picture.

Nvidia GTX 1060 will officially launch on July 19 when some of the first reviews are expected to appear.

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Autore: Fudzilla.com – Home

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Power BI permette di pubblicare i report sul web

Power BI è un prodotto che porta la business intelligence ad un livello molto più elevato rispetto a quanto fatto sino ad oggi. Quello realizzato da Microsoft non è soltanto uno strumento di analisi dei dati e reportistica ma è un servizio evoluto che consente di attingere contemporaneamente da più sorgenti di dati, anche completamente scollegate fra loro e del tutto eterogenee.

Power BI consente di creare report aggiornati in tempo reale così da tenere d’occhio l’andamento di qualunque processo o flusso di lavoro.

Power BI permette di pubblicare i report sul web

Nell’articolo Azure e Power BI per la visualizzazione dinamica e interattiva dei dati abbiamo già avuto modo di presentare le principali caratteristiche di Power BI rilevando anche come il 90% delle funzionalità del prodotto siano del tutto gratuite.

Oggi Microsoft aggiunge un altro tassello a Power BI, anch’esso fruibile senza spendere un centesimo: si tratta della caratteristica “Pubblica sul web” che permette, a qualunque utente, di condividere le visualizzazioni di Power BI sul web mediante apposito codice HTML o un URL dedicato.

Ricorrendo a “Pubblica sul web” si potranno così esporre pubblicamente oppure condividere con una ristretta cerchia di persone, i risultati delle elaborazioni sui propri dati (strutturati e non).

Collegandosi con questa pagina, è possibile avere un’anteprima di ciò che è possibile fare ricorrendo a Power BI.

Per maggiori informazioni, vi invitiamo a fare riferimento al nostro articolo Azure e Power BI per la visualizzazione dinamica e interattiva dei dati.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Produttori inverter fotovoltaico, una classifica un po’ diversa

Una classifica dei maggiori produttori mondiali di inverter che guarda, oltre agli ordini e al fatturato, anche ad altri criteri come la solidità finanziaria, il portfolio prodotti, passando per gli investimenti in ricerca. Obiettivo è individuare le aziende in poll position per i prossimi anni.

Non solo fatturato e MW di ordini. Nei giorni scorsi è stata pubblicato un nuovo report sul mercato mondiale degli inverter per il fotovoltaico che cerca di classificare i principali produttori con un criterio più articolato.

Tra i vari aspetti considerati, ad esempio, accanto ai punteggi legati alla presenza sui diversi mercati, ce ne sono altri come …

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Google inizia a proteggere Chrome contro gli attacchi quantistici

Le protezioni crittografiche odierne non hanno alcun modo per difendere i sistemi dagli attacchi provenienti dai computer quantistici, ed è per questo che i colossi del mondo tecnologico sono già al lavoro per risolvere il problema. Per anni gli esperti hanno avvisato gli utenti di utilizzare connessioni sicure via browser, ad esempio affidandosi a servizi protetti da crittografia (segnalati dal prefisso https). Ma secondo Google quel tipo di protezione può avere delle vulnerabilità in vista di una possibile inondazione (non troppo vicina) di computer quantistici.

Il giorno in cui i computer quantistici diventeranno potenti a sufficienza, eventuali aggressori potrebbero utilizzarli per violare il protocollo crittografico TLS su cui si basano i siti e servizi web protetti. Allo stesso modo un computer quantistico potrebbe essere in grado di de-crittografare retroattivamente le comunicazioni ad internet odierne, fenomeno che Google vuole evitare. Il colosso di Mountain View sta già iniziando a testare su Chrome un algoritmo di scambio chiavi che sarà efficace anche nell’era “post-quantistica”.

Spiegato in breve, un computer quantistico sfrutta i principi della fisica quantistica e le proprietà delle particelle subatomiche per eseguire vari tipi di incarichi in maniera sensibilmente più rapida rispetto ad un computer tradizionale basato su transistor. Il nuovo algoritmo in via di sviluppo da parte di Google che dovrebbe proteggerci dagli attacchi mirati provenienti da questo tipo di computer viene chiamato scenograficamente “New Hope” e funziona in parallelo agli algoritmi crittografici esistenti in modo da non poter essere attaccato neanche dalle tecnologie attuali.

Il concetto alla base di questa scelta è semplice: un algoritmo crittografico pensato per i computer a transistor può essere vulnerabile se attaccato da un computer quantistico, ma vale anche il viceversa. Se un computer a transistor attacca un sistema di protezione pensato per un computer quantistico, quest’ultimo potrebbe opporre scarsa resistenza. New Hope dovrebbe riuscire, nelle speranze di Google, ad arginare questa problematica risultando un’opzione adatta a rispondere alle necessità degli utenti su entrambe le tipologie di attacchi.

Il Software Engineer di Google Matt Braithwaite ha scritto: “Stiamo annunciando un esperimento su Chrome in cui una piccola frazione di connessioni fra il browser e i Google server userà uno scambio di chiavi post-quantistiche in aggiunta all’algoritmo che viene utilizzato tipicamente oggi. Google pianifica di terminare l’esperimento dopo due anni, all’interno dei quali spera di trovare soluzioni e algoritmi migliori e quindi più efficaci: “Anche se ci troviamo solo agli albori dei computer quantistici siamo entusiasti che stiamo iniziando a prepararci”.

Cosa cambia per gli utenti Chrome? Al momento non molto, praticamente nulla. Gli utenti comuni non prenderanno in alcun modo parte al test, mentre chi vuole che “una frazione delle comunicazioni internet” sia protetta dalla tecnologia “post-quantistica” può scaricare l’ultima build del canale Chrome Canary e verificare l’uso dell’algoritmo su una pagina protetta da HTTPS, premere sull’icona lucchetto, cliccare su “Dettagli” e controllare se la voce Key Exchange inizi con “CECPQ1”. In quel caso il sistema sta utilizzando anche la nuova avveniristica tecnologia.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Tecnologia

Fitbit Laryon e Fermion sono due nuovi misteriosi dispositivi indossabili

Non sappiamo ancora cosa si nasconda dietro a questi due nuovi nomi in codice, ma Fitbit Laryon e Fermion saranno senz’altro due dispositivi indossabili, visto che l’azienda è conosciutissima in questo settore. Non abbiamo neanche informazioni sui piani di rilascio, visto che entrambi sono ancora in test e quindi non sono pronti per il mercato: è ipotizzabile comunque il debutto ufficiale all’IFA 2016.