Categorie
Lavoro

IMPIEGATO TECNICO SETTORE LEGNO

FVG-PORDENONE (PN), IMPIEGATO TECNICO SETTORE LEGNO Luogo di lavoro PORDENONE (PN) Data di pubblicazione10/06/2016 Filiale Filiale di San Dona di Piave Mansione DISEGNATORE MECCANICO Descrizione Maw Men at Work filiale di San Dona’ di Piave cerca per azienda cliente in zona Pordenone IMPIEGATO TECNICO SETTORE ARREDAMENTO La figura verrà inserita all’interno dell’azienda e dovrà occuparsi della progettazione tecnica d

Autore: Monster Job Search Results

Categorie
Pc Games

Hideo Kojima torna a parlare di Death Stranding

Ad un mese di distanza dal primo reveal di Death Stranding, avvenuto sul palco della conferenza Sony dell’E3, Hideo Kojima è tornato a parlare del nuovo progetto e ha affermato che si tratterà di gran lunga del suo lavoro migliore.

“Finora quando ho creato videogiochi ho dovuto lasciar perdere qualcosa o per lo meno trovare un compromesso su alcuni aspetti per far sì che le cose andassero a buon fine”, ha spiegato l’autore giapponese durante un’intervista rilasciata alla rivista Develop. “Ma questa volta, lavorando con Mark Cerny (lead system architect di PlayStation 4 ndr) e avendo accesso alle tecnologie migliori, riusciremo ad aggirare il problema. Questo sarà il mio miglior lavoro che abbia fatto fino ad ora, sono molto fiducioso al riguardo”.

Kojima ha recentemente condiviso anche alcuni interessanti dettagli riguardanti la creazione del teaser trailer di Death Stranding, ma anche le strategie adottate, di comune accordo con Sony, per evitare anticipazioni precedenti all’annuncio.

Nello scorso mese di febbraio Kojima ha incontrato Norman Reedus per definire i dettagli della loro nuova collaborazione, dopo il fallimento del progetto Silent Hills. Alla fine di marzo il performance capture del trailer era già stato completato. Il team ha dovuto cogliere svariati dettagli, ad esempio sono stati effettuati scatti fotografici all’esterno delle strutture di registrazione per avere dei riferimenti sul comportamento della pelle esposta alla luce naturale. Altri studi hanno invece riguardato la tonalità del volto umano quando si assumono determinate espressioni.

Nome immagine

Durante la sessione è stata utilizzata una telecamera virtuale, che ha permesso di cogliere i movimenti dell’attore dopo la registrazione del performance capture. Grazie all’impiego di questo strumento è stato possibile applicare alcune modifiche di campo, ad esempio l’uso dello zoom, ma anche vedere lo sfondo in computer grafica renderizzato in tempo reale. I granchi presenti nel trailer, il cielo e la sabbia, sono stati riprodotti sfruttando asset reali. La mole di dati prodotta ha richiesto un mese per essere lavorata, mentre il completamento definitivo del filmato ha richiesto due mesi di lavoro.

Kojima ha diretto e supervisionato l’attività in prima persona, compreso il logo ideato dal designer Kyle Cooper. La canzone “I’ll Keep Coming” di Low Roar è stata scoperta durante un viaggio in Islanda ed era diverso tempo che l’autore nipponico intendeva utilizzarla in una delle sue opere.

Per evitare che ci fosse una fuga di informazioni, solo cinque persone all’interno di Sony erano a conoscenza di Death Stranding prima del suo annuncio ufficiale. Kojima ha ammesso di essere stato particolarmente nervoso alla vigilia della conferenza, al punto da non riuscire a prendere sonno. La sua presenza all’E3 non è stata affatto pubblicizzata, nemmeno attraverso i canali social personali. A quanto pare Kojima ha addirittura rifiutato di farsi fotografare con i fan che lo riconoscevano per le strade di Los Angeles, proprio per evitare il più possibile qualsiasi rilievo mediatico.

Al momento la data d’uscita di Death Stranding rimane avvolta nel mistero, anche perché il progetto si trova ancora nelle fasi embrionali dello sviluppo: Kojima Productions è infatti al lavoro per completare lo sviluppo del motore grafico. Per il momento sappiamo soltanto che il gioco sarà un action game dai contorni particolarmente innovativi. Ci auguriamo quindi di poter conoscere qualche dettaglio un po’ più specifico nei mesi a venire.

Autore: GAMEmag – Videogames

Categorie
HardwareSoftware

Posizionamento Google di un’attività: come migliorarlo

I motori di ricerca continuano a rappresentare la prima sorgente di traffico per la stragrande maggioranza dei siti web. È vero, l’avvento dei social network ha rimescolato un po’ le carte ma il posizionamento Google continua a rivestire un ruolo cruciale per gran parte delle attività commerciali.

Questo articolo non vuole essere una disamina delle principali tecniche SEO (sulle quali si potrebbero spendere fiumi di parole) ma, piuttosto, vuole offrire qualche consiglio di carattere generale sul posizionamento su Google per un’attività che desidera essere facilmente reperibile in Rete.

C’è infatti ancora poca consapevolezza, purtroppo, di quelli che sono gli strumenti offerti da Google per migliorare e ottimizzare la propria presenza online o, almeno, sul motore di ricerca.

Posizionamento su Google Maps

Se si è titolari di un’attività, una delle prime cose da fare è senza dubbio “riscattarla” su Google Maps.
Google offre infatti il servizio gratuito My Business che permette di visualizzare agli utenti che stanno cercando informazioni sull’attività, sul luogo in cui si trova o sulla tipologia di prodotti e servizi offerti, una scheda “ad hoc” nella parte destra della schermata del motore di ricerca.

Non solo. Compilando la scheda di Google My Business, si potrà così apparire – nella locazione corretta – su Google Maps così come sul social network Google+.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Provate ad esempio a cercare il nome della vostra attività su Google: con ogni probabilità, nella parte destra dei risultati del motore di ricerca (SERP) verrà visualizzata una scheda con una serie di informazioni tra cui:- indirizzo dell’attività
– una serie di foto
– indirizzo email
– sito web
– numeri telefonici
– locazione geografica
– orari di apertura
– recensioni
– numero di visitatori/clienti nei vari giorni della settimana

La scheda viene automaticamente predisposta da Google sulla base delle informazioni raccolte e può essere modificata dal proprietario dell’attività o da un incaricato avente titolo.
Per “ottenere le chiavi” che consentiranno di modificare la scheda dell’attività, è sufficiente cliccare sul link Sei il proprietario di quest’attività? e seguire le indicazioni.

I gestori di un’attività commerciale dovrebbero sempre “riscattare” la stessa su Google dichiarandone la titolarità. Emblematico il recente caso di una storica pizzeria napoletana la cui scheda su Google è stata “vandalizzata” da ignoti (l’attività era stata indicata come chiusa quando ciò non corrispondeva al vero: Google My Business, una pizza da un milione di euro).

È facile comprendere come l’utilizzo di Google My Business sia fondamentale non solo per scongiurare spiacevoli situazioni ma si proponga anche come strumento essenziale per migliorare il posizionamento Google e fare affari.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Una volta fatto clic su Sei il proprietario di quest’attività?, bisognerà selezionare Inizia, spuntare Sono autorizzato a gestire questa attività e accetto i Termini di servizio quindi scegliere Continua.Ma come fa Google per stimare gli orari con il maggior numero di visite per le attività commerciali?
Per determinare gli orari con il maggior numero di visite, Google “utilizza i dati forniti dagli utenti che hanno scelto di memorizzare le informazioni sulla posizione” (è indicato chiaramente in questa pagina).
Come riportato nelle condizioni di utilizzo dei servizi Google, infatti, se l’utente autorizza l’invio della propria posizione ai server dell’azienda di Mountain View, questi potranno essere sfruttati – in questo caso – proprio per stimare l’afflusso medio di clienti presso un esercizio commerciale.

Dal proprio account Google, soprattutto se si utilizza uno o più dispositivi mobili con lo stesso account utente, si provi ad accedere – da browser – a questa pagina: si otterrà la lista completa dei propri spostamenti. Sia su mappa che in forma testuale.
Ne avevamo parlato anche in passato: Google Maps visualizza gli spostamenti dell’utente.

L’eventuale disattivazione della Cronologia delle posizioni – così si chiama il servizio di Google – è una scelta dell’utente che può essere operata cliccando sulle Impostazioni Google del dispositivo mobile, su Posizione/Geolocalizzazione, su Cronologia delle posizioni Google quindi sull’apposito “interruttore”.

Controllare che il sito sia indicizzato

Per verificare se il proprio sito risulta correttamente indicizzato da parte di Google, è sufficiente digitare – nella casella del motore di ricerca – site: seguito dal nome del dominio.Se la ricerca non restituisse alcun risultato, significa che il sito web della propria attività non è stato indicizzato dal motore di Google (o è stato eliminato dalle SERP).

La prima verifica da effettuare è che nel sorgente HTML (premere la combinazione di tasti CTRL+U da browser web; da Chrome sui dispositivi mobili è possibile anteporre view-source: all’indirizzo della pagina da controllare) non siano presenti tag che inibiscono l’indicizzazione.

I seguenti, ad esempio, vengono utilizzati per manifestare la volontà di non essere indicizzati:

<meta name=”robots” content=”none” />
<meta name=”googlebot” content=”none” />
<meta name=”robots” content=”noindex” />
<meta name=”googlebot” content=”noindex” />

Va verificata anche l’eventuale presenza di un file chiamato robots.txt nella directory radice del sito. All’interno di tale file, invece che nelle singole pagine, potrebbe essere infatti bloccata l’indicizzazione del sito o di parti di esso.

Usando il file robots.txt si può (e si dovrebbe farlo!) bloccare l’indicizzazione di aree private, sezioni amministrative e così via (Disallow:) ma si dovrebbe sempre controllare che non vengano inibite all’indicizzazione parti importanti del sito web.

Utilizzare la Search Console (ex Google Webmaster Tools)

Una delle migliori operazioni per migliorare il posizionamento Google della propria attività commerciale, consiste nell’utilizzare la Google Search Console (precedentemente nota con l’appellativo di Webmaster Tools).

Questo speciale “pannello di controllo” offre preziose informazioni sullo stato del sito e informazioni su aspetti critici che, se risolti, permettono di migliorare il posizionamento Google.

Per accedere ai dati relativi al sito web della propria attività, basta creare un account utente Google od effettuarvi il login nel caso in cui lo si utilizzasse già quindi accedere a questo indirizzo e cliccare sul pulsante su Aggiungi una proprietà.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Google, per accertarsi che il sito web sia davvero di proprietà dell’utente che ne fa richiesta, consentirà di usare diversi strumenti. Tra tutti quelli proposti è possibile scegliere il più congeniale:

– caricamento di un file HTML nella directory radice del sito
– aggiunta di un CNAME a livello DNS
– utilizzo di Google Analytics
– aggiunta di una tag HTML nel codice del sito
– utilizzo di Google Tag Manager

Come primo passo, nella colonna di sinistra della Search Console, bisognerebbe fare subito clic su Messaggi in modo da rendersi conto di eventuali difficoltà incontrate da Google nella scansione e/o nell’indicizzazione delle pagine web del proprio sito.

Sempre dalla colonna di sinistra della Search Console di Google, suggeriamo di fare clic su Traffico di ricerca, Azioni manuali per verificare che il sito non sia stato specificamente penalizzato per le ragioni riportate in questa pagina.

Eventuali problemi di sicurezza, evidenziati nell’omonima sezione, sono poi devastanti per il posizionamento su Google. È bene quindi accertarsi che il proprio sito web non offra ai visitatori contenuti potenzialmente dannosi o indesiderati.
In caso contrario, la propria attività verrà gravemente penalizzata nei risultati del motore di ricerca.
È quindi bene verificare che il sistema per la gestione dei contenuti (CMS, ad esempio WordPress, Joomla o le stesse applicazioni proprietarie) sia sempre aggiornato all’ultima versione e non contenga vulnerabilità.
Eventuali lacune di sicurezza possono essere infatti sfruttate, anche automaticamente, da parte di aggressori remoti per forzare il caricamento/download di malware o di codice dannoso che verrebbe così proposto a tutti i visitatori.

Un primo responso viene offerto anche da Google Safe Browsing (basta accedere a questa pagina e digitare l’URL del sito da controllare) ma informazioni dettagliate sugli eventuali problemi di sicurezza riscontrati vengono proposte proprio nella Search Console (sezione Problemi di sicurezza).
L’informazione più importante è quella indicata accanto a Stato del sito dove deve sempre figurare Non pericoloso.

Massima attenzione agli errori di scansione e alla struttura del sito

Dalla Search Console di Google, è importante cliccare su Scansione, Errori di scansione per verificare quali e quanti errori sono stati rilevati dal crawler del motore di ricerca durante l’analisi delle pagine che compongono il sito.
La risoluzione degli errori relativi a pagine non trovate ed errori del server consente di fare un primo “salto di qualità”.

Particolare attenzione dovrebbe poi essere riposta sul contenuto della sezione Aspetto nella ricerca, Miglioramenti HTML. Un sito web che utilizza per tutte o molte delle sue pagine le stesse tag per il titolo, che non le usa affatto, che le usa in forma troppo breve o lunga, che non adopera correttamente la tag description, rischia di non sfruttare tutto il suo “potenziale”.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Un sito può ospitare contenuti di qualità, avere un buon seguito, essere linkato da più pagine, essere aggiornato frequentemente ma se la sua struttura, in termini di metatag spicce, lascia a desiderare, è molto probabile che ciò possa incidere negativamente sul posizionamento.

Contenuti autorevoli, di qualità (mai duplicati) e pertinenti (sulla base delle specifiche ricerche degli utenti) costituiscono senza dubbio il volano per un buon posizionamento sul motore di ricerca ma molti altri aspetti, tra cui quelli illustrati in precedenza, non dovrebbero mai essere ignorati o trattati con superficialità.

Da ultimo, va ricordato che i siti web non responsive ovvero che non si adattano alla risoluzione del dispositivo mobile sul quale sono aperti, vengono automaticamente penalizzati da Google nei risultati delle ricerche. Limitatamente ai device mobili, infatti, Google visualizzerà prima i link a pagine web che sono ottimizzate per la visualizzazione su tali dispositivi.
È immediato verificarlo facendo clic su Traffico di ricerca, Usabilità sui dispositivi mobili nella Search Console di Google.

Con un clic su Scansione, Visualizza come Google, si ha la possibilità di controllare in che modo la home page o qualunque altra pagina del sito web viene visualizzata dal motore di ricerca.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Agendo sull’apposito menu a tendina quindi cliccando su Recupera e visualizza, si può scegliere se far sì che Google recuperi la pagina indicata così come se fosse richiesta da sistema desktop oppure da un dispositivo mobile.

Infine, una mappa del sito o sitemap – mantenuta costantemente aggiornata – aiuta a notificare tempestivamente al motore di ricerca tutti i nuovi contenuti pubblicati ed a renderli così immediatamente accessibili.
Tutti i principali CMS opensource consentono di disporre la creazione e l’aggiornamento automatico di una sitemap. Diversamente, nel caso in cui si utilizzasse una soluzione proprietaria, basterà realizzare una pagina dinamica che estragga dal database tutte le ultime pubblicazioni e le inserisca nella sitemap sotto forma di link.
A questo indirizzo Google pubblica le informazioni per la creazione di una sitemap che potrà essere notificata attraverso la Search Console cliccando su Scansione quindi su Sitemap.

Autore: IlSoftware.it

Categorie
Energia

Una collaborazione Enea-ANCIM per lo sviluppo sostenibile delle isole minori

ENEA e ANCIM hanno firmato un Protocollo di Intesa per il risparmio e l’efficienza energetica, le rinnovabili, la mobilità alternativa e la sostenibilità nell’utilizzo dell’acqua e dello smaltimento dei rifiuti proprio mentre in Senato è in discussione un Disegno di Legge quadro sulle isole minori.

ENEA e ANCIM, l’Associazione Nazionale Comuni Isole Minori, hanno firmato un Protocollo per lo sviluppo sostenibile delle isole minori italiane e per fare di queste realtà poli di eccellenza green.

Obiettivo è la valorizzazione del patrimonio ambientale, culturale e sociale di 36 comuni italiani sulle piccole isole, attraverso la diffusione del risparmio e dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, della mobilità alternativa e della sostenibilità nell’utilizzo dell’acqua, nello smaltimento dei rifiuti e nel turismo, proprio mentre in Senato è in discussione un Disegno di Legge quadro sulle isole minori che speriamo possa essere approvato entro l’estate (QualEnergia.it).

Le isole coinvolte nel progetto sono in Campania, Lazio, Liguria, Puglia, Sardegna, Sicilia e Toscana e rappresentano un’estensione di circa 1.000 kmq con 220mila abitanti, che diventano milioni durante la stagione estiva.

Il Protocollo di intesa Enea-ANCIM è particolarmente significativo per le isole minori visto che queste in genere non hanno al loro interno professionalità tecniche adeguate per questo tipo di progetti.

Si prevede una collaborazione orientata anche ad individuare le fonti di finanziamento, ma anche avviare attività di formazione e informazione per amministratori, operatori, cittadini e, persino “vacanzieri”, che possano favorire lo sviluppo dell’economia e dell’occupazione locale grazie ad un turismo sostenibile, responsabile e destagionalizzato.

Un possibile modello è quello che l’ENEA sta portando avanti per il turismo sostenibile nelle isole Egadi, con la realizzazione a Favignana di un impianto di compostaggio per la trasformazione della frazione organica dei rifiuti in fertilizzante per il terreno; il trattamento e il riuso delle acque reflue e l’installazione di una ‘casa dell’acqua’, alimentata con pannelli fotovoltaici, per ridurre l’utilizzo di bottiglie di plastica. In 14 mesi sono stati erogati oltre 200mila litri di acqua ed evitate oltre 5 tonnellate di rifiuti di plastica.

L’Agenzia ha brevettato una procedura per il reimpianto sui fondali della Posidonia oceanica spiaggiata, importantissima per l’ecosistema marino perché in grado di assorbire grandi quantitativi di CO2 e habitat ideale per la riproduzione di numerose specie ittiche. È stato inoltre creato un marchio di qualità ambientale, gestito dall’Area Marina Protetta delle Egadi, per le imprese locali che hanno intrapreso un percorso di miglioramento e riduzione dell’impatto ambientale delle loro attività. Sono già 60 e hanno ottenuto la certificazione per aver rispettato i criteri di sostenibilità indicati per ciascuna categoria turistica. E in un anno i visitatori sono aumentati del 7%.

Fra le azioni mirate previste dal Protocollo, lo sfruttamento del “patrimonio rinnovabile” locale con l’adozione di tecnologie energetiche innovative compatibili con il paesaggio e la sperimentazione di sistemi mobilità a basso impatto ambientale. Per la gestione dei rifiuti, invece, riciclaggio e smaltimento saranno gestiti integralmente – ove è possibile – in ogni singolo comune. Recupero e riqualificazione del patrimonio edilizio permetteranno di limitare la costruzione di nuove strutture. Una piattaforma digitale ottimizzerà la gestione di servizi e turismo.

Da pessimi esempi energetici, le isole minori italiane potrebbero diventare avanguardie della transizione energetica ed essere alimentate al 100% da fonti rinnovabile (vedi reporto di Greenpeace Italia “00% rinnovabili: un nuovo futuro per le piccole isole”). E su questo si sta lavorando anche da noi. Attualmente il sistema energetico sulle isole è basato sui combustibili fossili, con una produzione molto costosa e consumi inefficienti. E questo, malgrado le notevoli risorse rinnovabili disponibili.

In Italia, ad esempio, il maggior costo di generazione legato ai generatori diesel presenti nelle 13 isole minori non gestite dall’Enel ammonta a 70 milioni di euro all’anno, cui si aggiungono circa 10 milioni €/anno per le 8 isole non interconnesse e gestite da Enel. Denaro che paghiamo in bolletta nella componente UC4.

Per gli abbonati a QualEnergia.it PRO:

Le riprese video integrali (circa 4 ore), suddivise per relatore, realizzate nel corso del convegno del Coordinamento FREE (Roma, 4 maggio 2016): “Isole minori, possibili avanguardie della transizione energetica” (Contenuto dei video – pdf)

Fai la prova gratuita di 10 giorni per l’abbonamento a QualEnergia.it PRO

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Categorie
HardwareSoftware

Splinter Cell è il secondo gioco gratuito di Ubisoft

Dopo Prince of Persia Le Sabbie del Tempo, Splinter Cell è il secondo gioco gratuito della serie scelta da Ubisoft per festeggiare il trentesimo anniversario dalla fondazione della compagnia. Da giugno a dicembre, infatti, viene reso disponibile gratuitamente un classico della storia di Ubisoft al mese: altri cinque titoli quindi arriveranno prossimamente da qui alla fine dell’anno.

Splinter Cell

Sviluppato da Ubisoft Montreal nel 2002, e basato sul motore grafico Unreal Engine 2, il primo Splinter Cell è stato uno dei primi pionieri del genere stealth inteso all’occidentale. Per diversi anni si è confermato punto di riferimento non solo per molti altri giochi stealth ma anche per le componenti di questo genere interne ad altri titoli d’azione.

Per scaricare il gioco gratuitamente occorre installare uPlay e recarsi a questo indirizzo.

Autore: Le news di Hardware Upgrade