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Fifa 17: ecco come cambieranno i calci di punizione

Fra le aree su cui EA Sports si concentra maggiormente con Fifa 17 ci sono i calci di punizione, soprattutto in termini di libertà con cui il giocatore li può affrontare. Questo nuovo capitolo della nota serie calcistica passa al Frostbite Engine, e il nuovo trailer lancia segnali incoraggianti anche in tal senso, con una grafica che appare molto dettagliata e precisa.

In Fifa 17 sarà possibile muovere liberamente i calciatori intorno al pallone. Allo stesso tempo, la rincorsa del tiratore potrà essere calibrata. Dopo la battuta del calcio di punizione, inoltre, la telecamera rimarrà alle spalle del calciatore che ha tirato, in modo da permettere di seguire la traiettoria del pallone. Sui corner e sui calci di punizione dalla lunga distanza apparirà un reticolo che farà capire al giocatore dove la palla potrà arrivare. Nel caso di calci piazzati come quelli menzionati sarà possibile controllare un qualsiasi altro calciatore, spostarlo a prescindere dal fatto che sia lui il destinatario del passaggio, il che consentirà di rendere più variegati gli schemi di attacco quando si organizzano battute di calci piazzati di questo tipo.

Nei giorni scorsi è stato annunciato anche che EA Sports sarà partner della Juventus. Questo permetterà di avere in Fifa 17 nuove ed aggiornate scansioni dei volti di fuoriclasse come Buffon, Pogba, Dybala e Chiellini, e di giocare in uno Juventus Stadium estremamente dettagliato. Inoltre, EA Sports consentirà ai fan di scegliere il campione da mettere in copertina.

Autore: GAMEmag – Videogames

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HardwareSoftware

Le nuove microSD UFS 2.0 Samsung: fino a 530 MB/s

Una delle principali novità che sono state introdotte nei dispositivi mobili di fascia più alta e, in particolare, nel Galaxy S6 di Samsung, è stata l’aggiunta del supporto per le memorie UFS (Universal Flash Storage) 2.0 (ne abbiamo parlato, più di recente, anche nell’articolo Samsung prepara memorie UFS 2.0 superveloci: i dettagli).

Le memorie UFS 2.0 si propongono come un eccellente sostituto per le vecchie eMMC e vengono realizzate da Samsung nei tagli da 32 GB, 64 GB, 128 GB e 256 GB.

Le nuove microSD UFS 2.0 Samsung: fino a 530 MB/s

Il produttore sudcoreano annuncia la disponibilità delle nuove memorie microSD UFS 2.0: basti pensare che – per quanto riguarda il modello da 256 GB di capienza – permettono di muovere dati fino a 530 MB/s e che nelle specifiche viene esposto in bell’evidenza il valore 40.000 IOPS contro i 1.800 IOPS delle attuali microSD.

Le microSD UFS 2.0 appena presentate sono ideali per i dispositivi pensati per la realtà virtuale oltre che per le fotocamere DSLR. Queste ultime sono reflex (SLR) che usano un sensore al posto della pellicola convenzionale (restano inalterate le caratteristiche base).

La cattiva notizia è che sul mercato non esistono ancora lettori per le nuove UFS 2.0. Purtuttavia le cose dovrebbero cambiare rapidamente: il Galaxy Note 7 dovrebbe infatti essere il primo device ad utilizzarle.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Termoelettrico italiano, chiusi 12,4 GW in tre anni

Solo nel periodo da marzo 2015 a febbraio 2016, in Italia si sono chiusi impianti termoelettrici per 6.680 MW di potenza. Per altri, già autorizzati, sì è rinunciato alla costruzione. Non si installa nuova capacità dal 2012 sopra i 300 MW e anche nel 2011 tutto era rimasto fermo. I dati nel nuovo rapporto del Ministero dello Sviluppo economico.

Da marzo 2015 a febbraio 2016 in Italia si sono chiusi impianti termoelettrici per 6.680 MW di potenza. Il dato arriva dal nuovo rapporto del Ministero dello Sviluppo economico “sull’andamento delle autorizzazioni concernenti la realizzazione o il potenziamento di centrali termoelettriche di potenza superiore a 300 MW termici” (in allegato in basso).

Nel complesso, il MiSE ha autorizzato nel periodo la chiusura di 7 centrali: l’impianto Acea di Tor di Valle, gli impianti Enel di Livorno, Piombino, Montalto (sezioni 1, 2, 3 e 4), Rossano (1, 2, 3, 4 e TG C e G), La Spezia e Portoscuso.

Altri 5.778 MW erano stati chiusi nei 24 mesi precedenti, portando il totale dei rirtiti in 3 anni a 12.458 MW, mentre è in corso l’istruttoria per fermare altri due impianti per 540 MW complessivi: Turbigo TL31 di Iren e Augusta di Enel.

A questo si aggiungono le rinunce ai procedimenti autorizzativi: non si farà l’impianto da 400 MW di Lucchini Energia a Trieste ne quello a Pianopoli da 800 MW di Edison.

C’è poi la centrale a carbone da 1.320 MW di Saline Joniche di Repower, un progetto che nel rapporto risulta, ma che è stato di recente annullato da Repower. Tra i progetti che il MiSE considera ma che in realtà sono già stati accantonati ci sono anche i nuovi gruppi a carbone di Vado Ligure (460 MW) e Fiume Santo (410 MW); a tal proposito si veda QualEnergia.it, La chiusura della centrale di Vado Ligure e la fine del carbone in Italia

In pratica, come si veda dalla tabella sotto, è dal 2012 che non si accende una nuova centrale termoelettrica sopra i 300 MW in Italia e anche nel 2011 tutto era rimasto fermo.

L’unico impianto che doveva essere avviato nel 2016, quello di Turbigo, è stato cancellato. Nei prossimi anni potrebbero entrare in funzione – ma resta tutto da vedere – le centrali di Benevento (385 MW), Loreo (800 MW) e Presenzano (810 MW), le ultime due con avvio lavori prorogato rispettivamente ad agosto 2016 e dicembre 2016.

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Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Facebook Messenger: conversazioni segrete e crittografia end-to-end in arrivo

Facebook ha annunciato che sta iniziando il roll-out della crittografia end-to-end all’interno di Messenger al fine di “supportare al meglio le conversazioni su argomenti delicati”. Al momento, precisa la società, l’applicazione beneficia di forti sistemi di sicurezza: ad esempio l’uso di canali di comunicazione sicuri simili a quelli dei siti di banking online e di shopping, o di tool anti-spam e anti-malware. Tuttavia, la società ha ricevuto da parte di molti utenti la richiesta di conversazioni ancora più sicure, come già disponibili su altri servizi della concorrenza.

Facebook crittografia end-to-end e conversazioni segrete

Ad oggi la tecnologia più efficace per proteggere le conversazioni online da occhi indiscreti è la cosiddetta crittografia end-to-end. La società di Zuckerberg la spiega così: “Significa che i messaggi sono destinati solo a te e all’altra persona e a nessun altro, inclusi noi. In una conversazione segreta potrai anche scegliere di impostare un timer per controllare il periodo di tempo durante il quale ciascun messaggio rimane visibile nella conversazione“.

La tecnologia di Facebook utilizza il Signal Protocol di Open Whisper Systems, lo stesso su cui si basa il sistema di protezione crittografica utilizzato da WhatsApp, applicazione che – lo ricordiamo – appartiene comunque a Facebook. Differentemente dall’approccio usato su WhatsApp, non tutte le conversazioni effettuate con Facebook Messenger saranno protette dalla crittografia end-to-end. Iniziare una conversazione segreta con qualcuno sarà infatti opzionale, sarà quindi l’utente ad impostarla come “segreta”.

Il motivo è semplice: a differenza di WhatsApp, che viene utilizzato solo su un unico dispositivo, Messenger può essere utilizzato su smartphone, tablet e personal computer. Le conversazioni segrete, di contro, possono essere lette solo su un unico dispositivo ed è per questo che l’approccio sulle due applicazioni è così diverso. Nelle conversazioni segrete non è inoltre previsto (almeno temporaneamente) il supporto di contenuti avanzati come GIF o video, non è inoltre possibile effettuare pagamenti o utilizzare altre funzioni tipiche del servizio.

Al momento in cui scriviamo le conversazioni segrete sono disponibili su basi limitate di test, ma un roll-out più completo verrà iniziato entro la fine dell’estate. Durante la prova la società raccoglierà i feedback sulla funzionalità da parte degli utenti, misurandone le prestazioni e introducendo strumenti per consentire la segnalazione dei contenuti.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Energia

Benzina solare, la produzione diretta ora è possibile

Petrolio solare, la produzione diretta ora è possibile

(Rinnovabili.it) – Memorizzare l’energia del sole nei combustibili attraverso un processo semplice ed economico. Questa la meta ambita da molti ricercatori che operano nel campo dei carburanti solari. Meta che è incredibilmente vicina per il team di scienziati dell’Istituto Paul Scherrer (PSI) e del Politecnico federale di Zurigo. Mettendo insieme competenze e risultati di studi pregressi, la squadra è riuscita, per la prima volta in assoluto, a creare un processo chimico che utilizza l’energia solare concentrata per convertire l’anidride carbonica e l’acqua direttamente in combustibili ad alta energia.

La scoperta – pubblicata sulla rivista scientifica Energy and Environmental Science – segna un passo significativo verso la conservazione chimica dell’energia solare. I ricercatori dei due istituti hanno percorso una strada già battuta in passato, puntando a sfruttare il calore del Sole concentrato in modo da innescare alcuni processi chimici che avvengono solo a temperature oltre i 1000 ° C.

La possibilità di convertire sostanze a bassa energia come l’acqua e la CO2 in materiali ricchi di energia come l’idrogeno e monossido di carbonio è stata dimostrata già dieci anni fa. Questo processo funziona in presenza di alcuni materiali come l’ossido di cerio: quando sottoposto ad altissime temperature (oltre i 1500 ° C), l’ossido di cerio perde alcuni atomi di ossigeno e li riacquisisce a temperature più basse. Inserendo nell’equazione anche acqua e anidride carbonica, avremo come risultato idrogeno e monossido di carbonio da impiegare per la sintesi di idrocarburi complessi.

Fino ad oggi, questo tipo di produzione di combustibile richiedeva un secondo processo, separato, chiamato Fischer-Tropsch Synthesis che consiste per l’appunto in una riduzione del monossido di carbonio in miscela di idrocarburi. L’innovazione del team di ricercatori è stata quella di creare un materiale che permettesse la produzione diretta di carburante all’interno di un unico processo. Ciò è stato ottenuto aggiungendo piccole quantità di rodio (catalizzatore) all’ossido di cerio. “Fino ad ora, il nostro processo nella sua globalità offre solo piccole quantità di carburante direttamente utilizzabile” spiegano gli scienziati. “Ma siamo stati  in grado di dimostrare che la nostra idea funziona”.

Autore: Rinnovabili