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Tutti i Mac in arrivo nel 2023

Author: Wired

Quali saranno i Mac che Apple presenterà nel 2023? L’anno che si sta chiudendo è stato piuttosto travagliato per via degli strascichi della crisi dei chip che ha stravolto i calendari di tutti i grandi produttori del tech (e non solo), ma nei dodici mesi che ci aspettano la speranza è quella di ritornare a una certa regolarità degli annunci e delle disponibilità sui mercati. Quelle dei computer Mac e MacBook d’altro canto sono tra le linee più variegate del catalogo Apple, e per questo la sfida che attende la casa di Cupertino in questo particolare periodo storico è particolarmente ardua: ecco in definitiva quali sono le novità più probabili in arrivo tra MacBook, iMac, Mac Pro e Mac Mini e relative varianti dei chip proprietari.

I nuovi MacBook del 2023

Non si può che iniziare dai MacBook Pro da 14 e 16 pollici con chip M2, che originariamente erano attesi quest’anno e la cui ultima versione è datata ottobre 2021 (con a bordo processori M1 Pro e M1 Max, webcam nel notch e tecnologia MagSafe): secondo Mark Gurman di Bloomberg, la versione 2023 migliorerà con i chip M2 Pro e M2 Max, incrementando anche ram e memoria interna oltre che mantenendo la porta hdmi e il lettore di scheda sd. La finestra d’uscita dovrebbe coincidere con la seconda metà dell’anno, mentre già in primavera si fanno concrete le possibilità di vedere un MacBook Air con display da 15,5 pollici che affiancherebbe quello recente da 13 pollici di ultima generazione e con processore M2 a bordo; una versione più compatta da 12 pollici potrebbe inoltre fare capolino a fine anno o – più probabilmente – a inizio 2024.

Cosa attendersi da iMac, Mac Pro e Mini

Per quanto riguarda il segmento desktop, sempre secondo Gurman il tanto rumoreggiato iMac con chip M3 potrebbe arrivare in extremis con la fine dell’anno prossimo, magari dopo una presentazione autunnale in cui potrebbe essere annunciata più in generale la futura generazione della piattaforma Silicon proprietaria.

La necessità più impellente per Apple potrebbe però essere quella di completare il distacco totale dai processori Intel, in modo tale da rispettare la scadenza dei “due anni” che il gruppo aveva anticipato nel giugno 2020; gli occhi sono dunque puntati sull’ultimo modello di computer che ancora si poggia sulla vecchia architettura, ovvero il massiccio Mac Pro. La versione con chip finalmente realizzato da Apple dovrebbe ospitare un M2 Ultra rinnovato e adeguatamente accompagnato componenti al top nel comparto grafico e nella dotazione di memoria; il prezzo non sarà certo abbordabile, ma si potrà forse saperne qualcosa di più tra la fine della prossima primavera e l’inizio dell’estate 2023. Per l’anno in arrivo si attendono aggiornamenti anche per i Mac Mini, con il possibile passaggio ai chip M2, mentre la gamma Studio potrebbe per il momento rimanere così com’è.

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Apple, cos’è e come funziona la nuova lavagna digitale Freeform

Author: Wired

Per accedere a Freeform, è necessario assicurarsi di avere l’ultima versione del sistema operativo di Apple: quindi, a seconda del dispositivo usato, iOs 16.2, iPadOs 16.2 e macOs Ventura 13.1. Su iPad e iPhone, è necessario fare tap su Impostazioni > Generali > Aggiornamento software, dove dovreste vedere l’opzione per scaricare la nuova versione. Su Mac invece il percorso da seguire è Preferenze di sistema > Aggiornamento software > Aggiorna ora. Freeform apparirà automaticamente sul dispositivo al termine dell’aggiornamento.

Una volta aperta una nuova lavagna, verrete accolti da una tela vuota. Apple definisce l’area di lavoro come “flessibile“, il che significa che è possibile modificare le dimensioni della lavagna ogni volta che lo si desidera. Questo permette di avere facilmente una visione d’insieme man mano che la lavagna diventa più grande. Personalmente, apprezzo il fatto che non sia necessario toccare lo schermo o scorrere su più pagine perché rende l’esperienza d’uso più naturale.

Nella parte superiore di ogni lavagna ci sono cinque strumenti. Markup serve ad accedere a vari strumenti di scrittura come la penna, la matita o il pennarello; Sticky notes consente di aggiungere dei post-it; Forme invece permette di usare una serie di sagome diverse, da un semplice cerchio ad animali, cibi e piante. Freeform ha anche un’icona per digitare i testi invece di scarabocchiarlo e uno strumento multimediale per importare facilmente i contenuti dagli album fotografici o dall’app File (o per scansionare i documenti e inserire i link web).

In teoria, il processo di condivisione delle lavagne dovrebbe essere semplice. Basta toccare il pulsante Condividi all’interno di Freeform e inviare un invito tramite l’app Messaggi di Apple o email. Inviando il link a una chat di gruppo, tutti i partecipanti verranno aggiunti automaticamente alla lavagna. Sarà possibile vedere in tempo reale chi sta lavorando all’interno della lavagna, con le rispettive icone che appariranno in un punto qualsiasi, in modo simile alla modalità per la collaborazione su Google Docs. È anche possibile avviare una chiamata con FaceTime direttamente dall’interno di una lavagna condivisa.

Nella mia esperienza però usare Freeform non è stato così semplice. Dopo aver tentato di collaborare a una lavagna con il mio editor e non aver visto le modifiche in tempo reale o le nostre icone sulla lavagna, ho notato un messaggio che diceva “Freeform richiede un aggiornamento della sicurezza dell’account per visualizzare i collaboratori attivi“. Quando ho toccato il messaggio, mi è stato chiesto di creare una password per l’iPad in modo da abilitare la crittografia end-to-end, non nonostante avessi già un codice per l’iPad. Anche dopo aver creato più volte una password attraverso l’app di Freeform, visualizzo messaggi di errore che mi segnalano che è “impossibile aprire la lavagna“, impedendomi di accedere a qualsiasi funzione di collaborazione. Sto ancora cercando di risolvere i problemi e, dato che Apple ha appena lanciato l’app Freeform, non ho ancora potuto provarlo con altri utenti. È possibile che voi non vi imbattiate in problemi del genere.

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Self Service Repair Apple ufficiale in Italia

Il servizio di riparazione dai da te di Apple ovvero il Self Service Repair sbarca in Europa con l’Italia che è tra le prime nazioni a poterne beneficiare, assieme a Belgio, Francia, Germania, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Si parte con le famiglie iPhone 12 e iPhone 13 oltre che i MacBook con chip Apple, che potranno essere sistemati a casa acquistando il kit delle parti di ricambio e anche gli strumenti originali Apple, con tutte le istruzioni da seguire passo a passo, potendo accedere agli stessi materiali che vengono messi a disposizione degli Apple Store e i Centri Assistenza Autorizzati Apple. Ecco come funziona questa nuova opzione che ha debuttato oltreoceano con successo già da qualche mese e che si dedica a chi ha un minimo di esperienza e conoscenza nel maneggiare dispositivi elettronici.

Si parte dunque con circa 200 parti di ricambio tra quelle più comunemente richieste dagli utenti quando si rivolgono ai centri di assistenza disseminati sul territorio. Ogni componente è stato progettato specificamente per il prodotto corrispondente e viene sottoposto a test approfonditi così da garantire i massimi standard di di qualità, sicurezza e affidabilità. Le parti sono le medesime che si trovano nei centri assistenza autorizzati della rete Apple e anche i prezzi non cambiano. Così come già visto negli Usa, chi decide di far da sé riceverà le istruzioni dettagliate grazie alle guide dedicate a chi vuole provare l’esperienza della riparazione in casa. Inoltre, sono a disposizione anche gli strumenti per lo smontaggio e il riassemblaggio come cacciaviti dinamometrici, vassoi di riparazione o presse per display e batterie con annessa opzione del noleggio del kit a un prezzo di 59,95 euro per una settimana.  

Self Service Repair Apple ufficiale in Italia