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Ma dai, perché la nuova Apple Pencil Pro non è retrocompatibile?

Author: Wired

Person holding the Apple Pencil Pro

La nuova Pencil Pro.

Photograph: Julian Chokkattu

Ciò che dà più fastidio è che la nuova Apple Pencil Pro funziona soltanto con le nuove generazioni di iPad Pro e iPad Air appena ufficializzate. Sì, anche se si è speso più di 1000 euro per un iPad Pro appena due anni fa (2022), non si può utilizzare la nuova stylus, è necessario passare al nuovo tablet. A tal proposito, vale la pena ricordare come Apple abbia rialzato i prezzi dell’iPad Pro, perché la versione da 11″ sale ora dai precedenti 1069 a 1219 euro, mentre per il 13″ sale da 1469 a 1569 euro.

Ma c’è di peggio: si è deciso di acquistare un nuovo iPad Pro o un iPad Air e si desidera continuare a utilizzare l’Apple Pencil 2a già in possesso? Niente da fare, i tablet del 2024 funzionano solo e soltanto con Pencil Pro o Pencil con usb type-c. Insomma, l’acquisto in coppia è obbligato oppure si rimane con l’equipaggiamento vecchio.

Apple ha deciso di non commentare in modo ufficiale a questo proposito, quando ho partecipato all’evento. I documenti di marketing del brand californiano evidenziano una “nuova interfaccia magnetica” per Apple Pencil Pro, che è l’interfaccia utilizzata da Apple Pencil per ricaricare, collegarsi e rimanere attaccata al tablet. Tuttavia, non ci sono dettagli su cosa sia esattamente “nuovo” in questa interfaccia, oltre al fatto che Apple ha dovuto spostare leggermente la sua posizione per accogliere la fotocamera orizzontale frontale dell’iPad. La nuova interfaccia non offre una ricarica più veloce o più efficiente, un accoppiamento più veloce o magneti più sicuri, niente del genere. Sembra praticamente identica al sistema già esistente.

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Anche il sistema operativo dell’iPad nel mirino dell’Ue

Author: Wired

Anche l’iPadOS di Apple finisce nell’elenco dei prodotti tecnologici che devono rispettare le normative del Digital Markets Act dell’Unione Europea. Al pari del sistema operativo iOS, del browser Safari e dell’App Store, nella giornata di ieri la Commissione europea ha designato anche iPadOS come gatekeeper, ossia una delle “grandi piattaforme digitali che forniscono un importante gateway tra gli utenti aziendali e i consumatori, la cui posizione può concedere loro il potere di creare un collo di bottiglia nell’economia digitale”. Secondo quanto riportato nella nota pubblicata ieri, infatti, iPadOS sarebbe utilizzato dalla compagnia “per scoraggiare gli utenti finali dal passare ad altri sistemi operativi per tablet

Questo significa che Apple avrà sei mesi di tempo, a partire da ora, “per garantire la piena conformità con gli obblighi” imposti dal regolamento europeo. Ma cosa dovrà fare di preciso la compagnia per riuscire a rispettare le normative della Ue? Anzitutto, come sancisce il DMA, Apple dovrà evitare di favorire il proprio servizio rispetto ai competitor, impedendo così agli utenti di rimanere bloccati nel suo ecosistema. Inoltre, al pari di quanto già richiesto per l’App Store, il sistema operativo iPadOS dovrà consentire a soggetti di terze parti di interoperare con i suoi servizi. Insomma, la richiesta dell’Europa è chiara: evitare che la compagnia detenga il monopolio sul mercato, costringendola ad aprire il suo ecosistema verso l’esterno, così da semplificare anche la vita degli utenti.

Di tutta risposta, Apple ha dichiarato che “continuerà a impegnarsi in modo costruttivo con la Commissione europea” per garantire che tutti i suoi servizi siano conformi alla nuova normativa, aggiungendo che la sua “attenzione rimarrà concentrata sulla fornitura dei migliori prodotti e servizi…attenuando al contempo i nuovi rischi per la privacy e la sicurezza dei dati che il DMA pone ai nostri utenti“. Una precisazione da non sottovalutare, considerando che la società ha già presentato un ricorso al Tribunale della Ue di Lussemburgo, sostenendo che le nuove regole non siano state applicate correttamente ai suoi servizi.

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Come funziona AltStore, il primo app store alternativo per iOS

Author: Wired

AltStore è il primo app store alternativo per iOS a disposizione degli utenti europei che utilizzano iPhone aggiornato almeno alla versione 17.4. Da questa versione, infatti, Apple si è adeguata alle richieste della Commissione europea in merito al rispetto delle nuove regolamentazioni imposte dal Digital Market Act (Dma). Tra le novità c’è appunto l’apertura ad app store esterni che consentono il sideloading, che significa la possibilità di installare software da marketplace che non siano quello ufficiale di casa.

Scaricando AltStore su iPhone si possono dunque ottenere legalmente applicazioni senza dover ricorrere a App Store né a vie traverse al limite del regolamento. Per il momento i software non sono moltissimi, ma col tempo il numero è destinato ad aumentare, accogliendo peraltro anche altri progetti (come il tanto atteso Epic Games Store). Ecco dunque come installare e utilizzare AltStore, quanto costa e tutto ciò che c’è da sapere.

Che cos’è e come scaricare AltStore

Le due app featured di AltStore

Le due app featured di AltStore

AltStore non è un nuovo portale, è anzi noto da anni perché permetteva già da fine settembre 2019 di caricare applicazioni su iOs o iPadOs facendo sponda su un server da installare su un Mac o pc Windows, senza dover effettuare un jailbreak. Semplificando, si potevano caricare app esterne anche prima (non così facilmente) sfruttando una scappatoia del regolamento, visto che si fingeva di essere gli autori dell’applicazione per poterla caricare a scopo di test, in modo temporaneo. Completamente open-source, è stato realizzato dalla coppia di sviluppatori Riley Testut e Shane Gill e nel 2022 aveva già sorpassato il milione e mezzo di download complessivi.

Con iOs 17.4, però, AltStore versione PAL (europea) non ha bisogno di stratagemmi, perché funziona proprio come App Store e può consentire di scaricare applicazioni sul proprio iPhone semplicemente e in modo rapido (vedi paragrafo successivo). Per poterla utilizzare è necessario passare dal pagamento tramite piattaforma Stripe (1,83 euro) e serve accettare una serie di avvisi che iOS mostrerà per informare l’utente di star uscendo dal giardino chiuso e protetto di iPhone, acconsentendo di portare a bordo contenuti esterni. I passaggi da seguire:

  • Da Safari si va su Stripe.
  • Si effettua il pagamento dell’abbonamento annuale e si fa tap su Download.
  • Si va su Impostazioni generali di iOS e si fa tap sulla voce in evidenza Autorizza marketplace da AltStore, LLC.
  • Fare tap su Autorizza, confermando con FaceID.
  • Ritornare su Safari e fare tap su Download.
  • Scegliere Installa l’app marketplace.
  • Fare tap su Continua e confermare con FaceID.
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Che cosa presenterà Apple il 7 maggio

Author: Wired

Il prossimo evento Apple si terrà il 7 maggio alle ore 16 italiane e sarà trasmesso in streaming, come ormai da tradizione. Il titolo scelto è Let Loose ossia lasciati/lasciarsi andare e già dal logo si può intuire quali saranno i protagonisti del keynote: gli iPad. I tablet ritornano dunque in primo piano dopo quasi due anni di silenzio, con varie linee che dovrebbero essere rinfrescate con novità.

Inevitabile notare la presenza di una Apple Pencil nel disegno dell’invito all’evento, sintomo che anche gli accessori dovrebbero godere di un miglioramento.

Le novità attese all’evento Apple del 7 maggio

È dallo scorso fine 2022 che non si vedono nuovi iPad e in questi mesi sono sopraggiunti innumerevoli rumors sui tablet della mela morsicata, ma finalmente i tempi sono maturi e Apple ha deciso di dedicare addirittura un intero keynote alle novità. Una scelta significativa, che riporta l’attenzione su una categoria ancora molto importante per il brand californiano, che quest’anno ha introdotto una nuova linea come Vision Pro. Riassumendo cosa aspettarsi:

  • iPad Pro – due nuovi modelli attesi, con display oled, chip M3, batteria compatibile con lo standard MagSafe, fotocamera sul lato lungo e spessore con peso ridotti.
  • iPad Air – due nuovi modelli mossi dal chip M2, incluso il primo Air da 12.9″ con display mini-led; anche in questo caso la fotocamera si sposta sul lato lungo e si riducono spessori e cornici.
  • Accessori – Apple aggiornerà anche gli accessori come la tastiera Magic Keyboard e soprattutto la Pencil, che potrebbe accogliere una versione in grado di funzionare anche con Vision Pro e nuove funzioni a bordo.
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La Cina ordina a Apple di rimuovere WhatsApp e Threads dall’App Store

Author: Wired

Nella giornata di oggi Apple ha dichiarato di aver rimosso WhatsApp e Threads dal suo App Store cinese su esplicita richiesta della Cyberspace Administration, l’autorità di regolamentazione di internet nel paese, che ha riconosciuto le applicazioni come un pericolo per la sicurezza degli utenti. Una scelta forzata, che la compagnia di Cupertino non sembra condividere. “Siamo obbligati a seguire le leggi dei paesi in cui operiamo, anche quando non siamo d’accordo”, ha dichiarato Apple in una nota, comunicando che comunque “le app rimangono disponibili per il download in tutti gli altri store in cui sono presenti”.

Secondo quanto riportato dal New York Times, una persona informata sui fatti ha riferito che la richiesta dell’autorità cinese fa seguito alla condivisione di alcuni contenuti provocatori sul presidente Xi Jinping sulle piattaforme di proprietà di Meta, il che rappresenta una violazione delle leggi sulla sicurezza informatica del paese. WhatsApp e Threads non sono state le uniche applicazioni a essere rimosse dall’App Store cinese nelle ultime ore. La stessa sorte, infatti, è toccata anche a Signal – che ha sede negli Usa – e a Telegram (Dubai).

La richiesta del governo di Pechino di rimuovere le applicazioni dall’App Store di Apple arriva qualche settimana dopo che le autorità statunitensi hanno proposto una legge per vietare TikTok – di proprietà della cinese ByteDance – nel paese, a meno che la società madre non accetti di venderla. Ma questa non è la sola azione che ha inasprito la lotta tra le due potenze tecnologiche. Negli ultimi mesi il presidente Biden ha lavorato per limitare quanto più possibile le esportazioni di microchip in Cina, e di tutta risposta Pechino ha vietato i chip di memoria del produttore statunitense Micron. Insomma, un botta e risposta estenuante, che oramai va avanti da oltre un anno. E che ora ha coinvolto due dei colossi del tech statunitense, Apple e Meta.