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Chi sta difendendo Roberto Vannacci, il generale dell’Esercito autore di un libro razzista e omofobo

Author: Wired

Sul caso del libro razzista, sessista e omofobo, scritto dal generale dell’Esercito Roberto Vannacci, l’unico a comportarsi come richiede la sua figura istituzionale sembra essere il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Al contrario gli altri ministri, sottosegretari e deputati dell’esecutivo più a destra della storia dell’Italia repubblicana, che hanno commentato la vicenda sono arrivati addirittura a difendere le “farneticazioni” del militare.

Che a difendere Vannacci e attaccare Crosetto si siano schierati un neofascista come Roberto Fiore, pregiudicato a capo del partito Forza nuova, o un’esponente della destra abbastanza estrema come Gianni Alemanno – sostenitore e amico di Marcello De Angelis, l’ex membro del gruppo eversivo neofascista Terza posizione che nega la responsabilità neofascista della strage di Bologna – o ancora il giornalista Vittorio Feltri, candidato con Fratelli d’Italia, su X non stupisce nessuno. Ma la levata di scudi di alcuni membri delle istituzioni ha lasciato i più a bocca aperta e spaccato pubblicamente Fratelli d’Italia.

La figura più importante, a livello di carica, a essere corsa in sostegno di Vannacci è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Come riporta Il Fatto Quotidiano, Salvini lo ha prima difeso durante una diretta social paragonandolo a Giordano Bruno, dopo che lo stesso militare si era già definito “erede di Giulio Cesare”, per poi fargli pubblicità davanti ai suoi 2 milioni di follower dicendo a tutti che comprerà e leggerà il suo libro. C’è poi Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura.

A seguire è poi arrivata la strana coppia che abbiamo già imparato a conoscere per vicende altrettanto incresciose, formata da un imitatore amatoriale del personaggio del mondo di Topolino Minni, come riporta La7, e da un imitatore amatoriale della polizia segreta nazista Schutzstaffel, o SS. Si tratta di Giovanni Donzelli e Galeazzo Bignami, entrambi di Fratelli d’Italia come Crosetto, di cui uno è deputato e vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e l’altro viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

Entrambi, come riporta Domani, hanno difeso Vannacci citando la libertà di espressione e il politicamente corretto, per poi criticare la scelta del ministro Crosetto di aver denunciato su X il testo del militare, definito “farneticazioni personali” che “screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”. A tutte le critiche subite, interne ed esterne al proprio partito, Crosetto ha risposto ancora una volta come impone il suo ruolo istituzionale spiegando che “le Forze Armate e di polizia, cui è consentito per legge e Costituzione, l’uso della forza, devono operare prive di pregiudizi di ogni tipo (razziali, religiosi, sessuali). Perché tutti devono sentirsi sicuri”.

Author: Wired

Sul caso del libro razzista, sessista e omofobo, scritto dal generale dell’Esercito Roberto Vannacci, l’unico a comportarsi come richiede la sua figura istituzionale sembra essere il ministro della Difesa, Guido Crosetto. Al contrario gli altri ministri, sottosegretari e deputati dell’esecutivo più a destra della storia dell’Italia repubblicana, che hanno commentato la vicenda sono arrivati addirittura a difendere le “farneticazioni” del militare.

Che a difendere Vannacci e attaccare Crosetto si siano schierati un neofascista come Roberto Fiore, pregiudicato a capo del partito Forza nuova, o un’esponente della destra abbastanza estrema come Gianni Alemanno – sostenitore e amico di Marcello De Angelis, l’ex membro del gruppo eversivo neofascista Terza posizione che nega la responsabilità neofascista della strage di Bologna – o ancora il giornalista Vittorio Feltri, candidato con Fratelli d’Italia, su X non stupisce nessuno. Ma la levata di scudi di alcuni membri delle istituzioni ha lasciato i più a bocca aperta e spaccato pubblicamente Fratelli d’Italia.

La figura più importante, a livello di carica, a essere corsa in sostegno di Vannacci è il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. Come riporta Il Fatto Quotidiano, Salvini lo ha prima difeso durante una diretta social paragonandolo a Giordano Bruno, dopo che lo stesso militare si era già definito “erede di Giulio Cesare”, per poi fargli pubblicità davanti ai suoi 2 milioni di follower dicendo a tutti che comprerà e leggerà il suo libro. C’è poi Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura.

A seguire è poi arrivata la strana coppia che abbiamo già imparato a conoscere per vicende altrettanto incresciose, formata da un imitatore amatoriale del personaggio del mondo di Topolino Minni, come riporta La7, e da un imitatore amatoriale della polizia segreta nazista Schutzstaffel, o SS. Si tratta di Giovanni Donzelli e Galeazzo Bignami, entrambi di Fratelli d’Italia come Crosetto, di cui uno è deputato e vicepresidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica e l’altro viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti.

Entrambi, come riporta Domani, hanno difeso Vannacci citando la libertà di espressione e il politicamente corretto, per poi criticare la scelta del ministro Crosetto di aver denunciato su X il testo del militare, definito “farneticazioni personali” che “screditano l’Esercito, la Difesa e la Costituzione”. A tutte le critiche subite, interne ed esterne al proprio partito, Crosetto ha risposto ancora una volta come impone il suo ruolo istituzionale spiegando che “le Forze Armate e di polizia, cui è consentito per legge e Costituzione, l’uso della forza, devono operare prive di pregiudizi di ogni tipo (razziali, religiosi, sessuali). Perché tutti devono sentirsi sicuri”.

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