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Perché i mutui stanno scendendo

Author: Wired

Inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel per le famiglie sulle cui spalle pende la spada di Damocle dei mutui a tasso variabile. Come si evince dall’ultimo report mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi) e riporta il portale Immobiliare.it, dopo più o meno due anni di rialzi, i tassi hanno iniziato a far registrare una inversione di tendenza.

La politica monetaria restrittiva messa in campo dalla Banca centrale europea (Bce) e più volte difesa dalla sua presidente Christine Lagarde sta dando i suoi frutti, rimpolpati più in generale anche dal calo dei tassi di interesse rispetto ai valori massimi.

Nel dettaglio, a dicembre il tasso medio sulle nuove operazioni dei mutui di acquisto di immobili per le famiglie si è attestato al 4,42%. A novembre il dato si era invece fermato a quota 4,50%. Per le imprese, invece, il penultimo mese del 2023 aveva lasciato in dote un tasso medio al 5,9%, mentre l’ultimo ha fatto registrare un 5,69%. Nessuna oscillazione per il tasso medio totale dei prestiti, invece, che è rimasto stabile al 4,76% tra novembre e dicembre.

Rispetto al 2022, l’ultimo mese del 2023 ha fatto registrare una diminuzione del 2,2% dei prestiti a imprese e famiglie. Un calo ridotto rispetto a novembre, quando si era attestato a quota 3%: 4,8 per quelli alle imprese, 1,2 per quelli alle famiglie. Dati che, secondo l’Abi, sono in linea con il rallentamento della crescita economica, di cui la contrazione della domanda dei prestiti rappresenta un effetto naturale.

L’analisi dell’associazione bancaria si è poi concentrata sull’indice Euribor a tre mesi. La media di quest’ultimo nella prima settimana di gennaio è calata al 3,92%, contro il 3,97 di novembre e il 3,94 di dicembre. Uno scenario che lascia presagire un ulteriore abbassamento nei primi mesi del 2024 e che indirizzerà le prossime mosse della Bce.

Author: Wired

Inizia a vedersi la luce in fondo al tunnel per le famiglie sulle cui spalle pende la spada di Damocle dei mutui a tasso variabile. Come si evince dall’ultimo report mensile dell’Associazione bancaria italiana (Abi) e riporta il portale Immobiliare.it, dopo più o meno due anni di rialzi, i tassi hanno iniziato a far registrare una inversione di tendenza.

La politica monetaria restrittiva messa in campo dalla Banca centrale europea (Bce) e più volte difesa dalla sua presidente Christine Lagarde sta dando i suoi frutti, rimpolpati più in generale anche dal calo dei tassi di interesse rispetto ai valori massimi.

Nel dettaglio, a dicembre il tasso medio sulle nuove operazioni dei mutui di acquisto di immobili per le famiglie si è attestato al 4,42%. A novembre il dato si era invece fermato a quota 4,50%. Per le imprese, invece, il penultimo mese del 2023 aveva lasciato in dote un tasso medio al 5,9%, mentre l’ultimo ha fatto registrare un 5,69%. Nessuna oscillazione per il tasso medio totale dei prestiti, invece, che è rimasto stabile al 4,76% tra novembre e dicembre.

Rispetto al 2022, l’ultimo mese del 2023 ha fatto registrare una diminuzione del 2,2% dei prestiti a imprese e famiglie. Un calo ridotto rispetto a novembre, quando si era attestato a quota 3%: 4,8 per quelli alle imprese, 1,2 per quelli alle famiglie. Dati che, secondo l’Abi, sono in linea con il rallentamento della crescita economica, di cui la contrazione della domanda dei prestiti rappresenta un effetto naturale.

L’analisi dell’associazione bancaria si è poi concentrata sull’indice Euribor a tre mesi. La media di quest’ultimo nella prima settimana di gennaio è calata al 3,92%, contro il 3,97 di novembre e il 3,94 di dicembre. Uno scenario che lascia presagire un ulteriore abbassamento nei primi mesi del 2024 e che indirizzerà le prossime mosse della Bce.

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