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In Grecia si sperimenta la settimana lavorativa di sei giorni

Author: Wired

Le aziende sono a corto di personale e fanno fatica a trovarne nuovi lavoratori qualificati e così in non resta che istituire una settimana lavorativa di sei giorni. Questa è la soluzione che sperimenteranno in Grecia dal prossimo 1 luglio, quando, come riporta La Repubblica, entrerà in vigore una legge sul lavoro approvata a settembre 2023.

Nel dettaglio, la normativa estende da quaranta a quarantotto ore il periodo lavorativo settimanale, spalmandole in turni da otto ore ciascuno. Essa riguarda in particolare determinati siti produttivi industriali e manifatturieri, nonché, le imprese che forniscono servizi 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana. Sono invece esclusi i lavoratori dei settori della ristorazione e del turismo.

La Grecia è uno dei paesi europei con il maggior numero di ore lavorate ed è arrivata a sfruttare grandemente, in alcune circostanze senza riconoscerlo, il lavoro straordinario. Alla base di questo dato ci sono due fattori: da un lato, il momento economico molto positivo dimostrato da un’analisi di Dw che prevede una crescita del Pil del 2,2% quest’anno e del 2,3% per il 2025, mentre la disoccupazione scende sotto la doppia cifra. Dall’altra parte, le conseguenze dell’austerity, che hanno portato molta forza lavoro giovanile ad abbandonare il paese per cercare fortuna altrove.

Di fatto, per molti lavoratori greci la nuova legge sulla settimana lavorativa di sei giorni non prevede modifiche essenziali nella vita quotidiana, ma apre le porte a maggiori garanzie. La norma renderà infatti sistematico il lavoro extra, prevedendo uno stipendio maggiorato del 40% rispetto a quello base nelle otto ore aggiuntive, del 115% (senza la possibilità di straordinari) nel caso esse siano prestate in un giorno festivo. Una manna dal cielo per un paese che, pur avendo alzato per la quarta volta in cinque anni il salario minimo mensile, l’ultima a quota 830 euro, paga ancora lo scotto dell’impoverimento causato dalla maxi inflazione.

Author: Wired

Le aziende sono a corto di personale e fanno fatica a trovarne nuovi lavoratori qualificati e così in non resta che istituire una settimana lavorativa di sei giorni. Questa è la soluzione che sperimenteranno in Grecia dal prossimo 1 luglio, quando, come riporta La Repubblica, entrerà in vigore una legge sul lavoro approvata a settembre 2023.

Nel dettaglio, la normativa estende da quaranta a quarantotto ore il periodo lavorativo settimanale, spalmandole in turni da otto ore ciascuno. Essa riguarda in particolare determinati siti produttivi industriali e manifatturieri, nonché, le imprese che forniscono servizi 24 ore su 24 per sette giorni alla settimana. Sono invece esclusi i lavoratori dei settori della ristorazione e del turismo.

La Grecia è uno dei paesi europei con il maggior numero di ore lavorate ed è arrivata a sfruttare grandemente, in alcune circostanze senza riconoscerlo, il lavoro straordinario. Alla base di questo dato ci sono due fattori: da un lato, il momento economico molto positivo dimostrato da un’analisi di Dw che prevede una crescita del Pil del 2,2% quest’anno e del 2,3% per il 2025, mentre la disoccupazione scende sotto la doppia cifra. Dall’altra parte, le conseguenze dell’austerity, che hanno portato molta forza lavoro giovanile ad abbandonare il paese per cercare fortuna altrove.

Di fatto, per molti lavoratori greci la nuova legge sulla settimana lavorativa di sei giorni non prevede modifiche essenziali nella vita quotidiana, ma apre le porte a maggiori garanzie. La norma renderà infatti sistematico il lavoro extra, prevedendo uno stipendio maggiorato del 40% rispetto a quello base nelle otto ore aggiuntive, del 115% (senza la possibilità di straordinari) nel caso esse siano prestate in un giorno festivo. Una manna dal cielo per un paese che, pur avendo alzato per la quarta volta in cinque anni il salario minimo mensile, l’ultima a quota 830 euro, paga ancora lo scotto dell’impoverimento causato dalla maxi inflazione.

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