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Energia

Le rinnovabili e il ruolo strategico dell’accumulo. Un rapido sguardo internazionale

I paesi che hanno raggiunto significativi livelli di diffusione delle rinnovabili intermittenti devono urgentemente affrontare il tema dell’accumulo di energia, sia con sistemi abbinati ad impianti di grande scala che a livello decentrato e residenziale. Cosa si sta facendo in Germania, Australia e California.

I paesi che hanno raggiunto significativi livelli di diffusione delle rinnovabili intermittenti devono urgentemente affrontare il tema dell’accumulo di energia, sia con sistemi abbinati ad impianti verdi di grande scala che a livello decentrato. 

In California, dove un’apposita legge ha fissato un valore minimo di accumulo pari a 1.325 MW, da raggiungere prevalentemente con interventi sulla rete entro il 2020, si stanno già ottenendo risultati interessanti con sistemi di grande taglia (L’esempio della California: nuove leggi per generazione distribuita e storage). A Los Angeles, ad esempio, si sta costruendo una mega batteria da 100 MW costituita da 18.000 moduli agli ioni di litio.

La Germania sta puntando sull’accumulo distribuito. Le batterie abbinate al fotovoltaico sono infatti incentivate e l’installazione delle due tecnologie sta diventando sempre più usuale. Nel 2015 il 41% degli impianti solari FV venduti erano abbinati al sistema di accumulo e questa percentuale è destinata a salire grazie alla riduzione del 65% dei prezzi delle batterie prevista per il prossimo quinquennio.

La scelta dell’accumulo ha più senso nei paesi dotati di elevata insolazione e dove le bollette elettriche sono salate. 

E’ il caso dell’Australia, dove il 13% degli edifici è già dotato di fotovoltaico e si è superata la soglia di 1,5 milioni di impianti. Secondo un recente rapporto di Morgan Stanley, le favorevoli condizioni porteranno ad una crescita esplosiva arrivando a 1-2 milioni di sistemi di accumulo installati nel continente australe nel 2020 (vedi due articoli di QualEnergia.it: In Australia il solare FV con storage batterà la rete già nel 2017 e Staccarsi dalla rete, la tentazione australiana e le risposte delle utility).

Sul lungo periodo occorrerà pensare anche ad altre soluzioni per gestire le variazioni stagionali e rendere praticabili gli scenari “100% rinnovabili”.

Oltre agli impianti di pompaggio, che già ora danno un contributo come batteria verde nelle Alpi e in Scandinavia, si esplorano altre soluzioni, ad iniziare dall’idrogeno, ottenuto sia attraverso l’elettrolisi che studiando opzioni innovative, come quelle basate su reazioni foto-biologiche o foto-elettrochimiche.

La Germania, in particolare, sta lavorando alla filiera “Power to Gas per produrre metano da sole e vento. Il primo passaggio è quello della produzione di idrogeno con l’obiettivo di avere in funzione nel 2022 impianti di elettrolisi per 1.000 MW. Il passaggio successivo prevede la produzione di metano (SNG, Synthetic Natural Gas) facendo reagire l’idrogeno ottenuto dalle rinnovabili con anidride carbonica.

QualEnergia.it organizza il prossimo 1 dicembre a Roma un workshop tecnico più orientato sull’accumulo elettrochimico per il FV residenziale: “Accumulo, il futuro protagonista del fotovoltaico in Italia“.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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Tecnologia

Kehan Cubecam, videocamera indossabile promossa a pieni voti

Molto spesso le campagne di crowdfunding permettono di lanciare sul mercato prodotti davvero interessanti e Kehan Cubecam è uno di questi. Parliamo per la precisione di una cam che non è soltanto di dimensioni compatte ma che è dotata anche di caratteristiche che la rendono molto prestante: la videocamera in questione infatti permette di effettuare lo streaming video su Facebook e su YouTube tramite vari tipi di connettività, dalla WiFi alla 4G (in quest’ultimo caso però bisognerà connetterla a uno smartphone).

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Energia

Dlgs Carburanti alternativi, le Regioni dicono sì ma con riserva

Dlgs Carburanti alternativi, le Regioni dicono sì ma con riserva

(Rinnovabili.it) – Regioni e Provincie autonome si sono espresse sul Dlgs Carburanti Alternativi, il provvedimento disciplina le misure necessarie a garantire la costruzione e l’esercizio di un’infrastruttura per  elettricità e gas naturale. Ieri la Conferenza Unificata ha approvato il testo del decreto subordinando il suo sì ad alcune condizioni. Prima fra tutte la modifica del comma 9 – articolo 18, inerente il rinnovo del parco auto delle pubbliche amministrazioni. Le Regioni chiedono infatti che al momento di sostituzione della flotta (autovetture, autobus e mezzi di raccolta dei rifiuti urbani) per gli enti siano obbligatorio l’acquisto di almeno il 30% di veicoli a gas ed elettrici (la percentuale originaria era del 25%).

Entro 12 mesi dall’entrata in vigore del provvedimento inoltre, le Regioni chiedono di poter approvare piani che prevedano la realizzazione, all’interno delle aree di servizio, di un numero adeguato di punti di ricarica per veicoli elettrici, nonché di distribuzione di gnc e gnl, lungo la tratta autostradale italiana, “ivi compresi i relativi accordi, anche al fine di assicurare la circolazione in connessione con la rete dell’Unione Europea”. I punti di rifornimento devono essere previsti a una distanza non superiore a 100 km l’uno dall’altro e i concessionari delle aree di servizio individuate dovranno provvedere entro i successivi 24 mesi, all’adeguamento.

Molti punti critici del decreto, tuttavia, rimangono aperti. Solo qualche settimana fa Legambiente denunciava come,  su 24mila distributori di carburante previsti, non più di un centinaio in tutta Italia siano obbligati ad avere le colonnine elettriche e distributori di metano. “Con il rischio  – spiegava il Cigno verde – di rendere assai difficile il rifornimento in autostrada”. Altro elemento critico, il prevedere un obbligo di presenza di ricariche elettriche solo negli edifici di nuova costruzione con più di 50 unità abitative, “ostacolando ancora di fatto la diffusione delle auto elettriche. Legambiente propone invece di allargare l’obbligo di ricariche nei condomini e di garantire l’interoperabilità e il roaming tra i diversi gestori del servizio elettrico in modo da semplificare l’accesso per gli utenti”.

Autore: Rinnovabili

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Economia

TRENDS 2.0: Trump’s Triumph

TRENDS -  Analisi tecnica intermarket

Donald Trump è il 45° Presidente degli Stati Uniti d’America. I mercati dapprima hanno avuto una reazione negativa ma poi hanno provato a leggere con attenzione quali erano le conseguenze dell’elezione del “King of Debt“. In questo video TRENDS capirete cosa è successo sui mercati e quali reazioni hanno avuto le singole asset class che, malgrado il nuovo protezionismo di Trump, sono decisamente globalizzate ed intermarket. Almeno per ora. Inoltre è evidente che, malgrado tutto, viene confermata quella linea d continuità con i video e le analisi precedenti. Segno che Trump non è stato che un “acceleratore” di certe situazioni, sopratutto del mercato obbligazionario, che abbiamo più volte discusso nei precedenti video TRENDS e anche sui vari post sul blog.

Vi consiglio di dedicarvi qualche minuto di cultura finanziaria, per meglio capire cosa sta accadendo e quali sono le prospettive di medio lungo periodo anche a livello settoriali. Guardatevi il video che è gratis e condividetelo coi VS contatti, ma non fermatevi qui. Riprendetevi i post di questa settimana, credo ne valga proprio la pena e poi, se possibile, sostenete questo progetto di cultura finanziaria e di consapevolezza operativa.

La registrazione è stata fatta in modo abbastanza impulsivo e diretto, cercando di sintetizzare e velocizzare i ragionamenti. Spero di essere comunque comprensibile. Come sempre critiche e commenti sono ben graditi. Lascio massima libertà ai lettori di contribuire (se vorranno) all’iniziativa, cliccando qui sotto, in modo tale da capirne anche il livello di gradimento. Sappiate che il Vs sostegno è MOLTO importante per la continuazione di questo progetto che vive solo grazie al Vostro sostegno.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Calcio

Kingsley Coman estará dos meses de baja

El extremo francés se perderá el partido ante el Atlético de Madrid tras sufrir una rotura en el ligamento externo de la rodilla izquierda

Muy malas noticias para el Bayern de Múnich. El extremo francés Kinglsey Coman estará dos meses de baja tras sufrir una grave lesión con su selección.

Madrid y España mandan en el Goal50

“Coman sufrió una rotura del ligamento externo de la rodilla y una fisura de la cápsula articular del tobillo de su pierna izquierda durante la concentración de la selección francesa en Clairefontaine”, comunicó el conjunto alemán.

Coman se perderá así el partido ante el Atlético de Madrid del próximo 6 de diciembre y no volverá a jugar en lo que queda de año.

Autore: Goal.com News – Español – España