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COMPRA BTP così freghi lo SPREAD!

Spread BTP Bund: oggi si apre a 289,50 puntiSpread BTP Bonos: si parte da 182 puntiCDS Italia segue il trend e va a 262,80 punti

E’ il giorno post rating di Fitch, che è stato rimandato a più avanti, allineandosi quindi alle logiche di Moody’s che prima di giudicare, vuole vedere. Comportamento corretto, quello di Fitch. Ci sta un peggioramento dell’outlook, visto che sia dal punto di vista politico che economico, ci sono tanti punti interrogativi. Ma giudicare l’Italia prima della finanziaria sarebbe stato scorretto.Quindi viene “perdonato” lo scarso livello di diplomazia di questo governo, e anche…le VACCATE che vengono dette da alcuni soggetti che restano secondo me border line. Si, border line, perché non capisco se per queste persone di tratta di MALAFEDE o INCOMPETENZA. Se si tratta di incompetenza, signori, qui si parla di un professore universitario che ha anche un curriculum rilevante. Ma allora…si tratta di malafede e di populismo?IO ho rinunciato a capirci qualcosa. Intanto però RIBADISCO quanto ho già detto più volte.

Un paese come l’Italia non può NON dare ai mercati una comunicazione il più possibile realistica ed efficace, non può pavoneggiarsi non avendo i numeri per farlo. No, perché il nostro debito non ce lo permette. E’ vero che se guardiamo il debito aggregato (pubblico + privato) non saremo gli ultimi della classe, ma il mondo finanziario si basa innanzitutto sul debito pubblico e sul rapporto dello stesso con il Prodotto Interno lordo (PIL).Un comportamento non consono ha solamente effetti deleteri, e ci costa, ci costa molto quantomeno in ambito di interessi (oltre che di credibilità).

Quanto ha pesato, ad esempio, la credibilità nell’ambito della politica monetaria? Cosa ha significato il “whatever it takes” di Draghi? E il QE USA? Dopo una fase di studio, il mercato ha preso fiducia e tutto è andato come da programma.

FIDUCIA: fondamentale anche nei confronti dell’Italia e del governo che la sta guidando. Ma la fiducia non deve solo essere “interna”, noi siamo 60 milioni di anime, al di fuori dei nostri confini ci sono più di 5 miliardi di persone.Inoltre in questi anni abbiamo imparato QUANTO è importante la fiducia, nel mondo della finanza “di carta”. Ma c’è poco da fare. Come detto in apertura, qualcuno queste cose non le capisce.

Spread BTP Bund, BTP Bonos e CDS Italia

Un esempio su tutti.Claudio Borghi.Se volete leggere il suo curriculum, cliccate QUI  e vedrete che forse non gli manca l’esperienza. Però poi, nel concreto, notiamo che manca qualcosa.E ripeto…. A cosa sia dovuto tutto questo non lo so… populismo, malafede, incompetenza… Lui è responsabile economico della Lega, deputato ed eletto Presidente della Commissione speciale per l’esame di atti del Governo e della V Commissione (Bilancio, Tesoro e Programmazione) il 21 giugno 2018.Insomma, un ruolo istituzionale di primo livello, quindi con visibilità importante. Da parte sua sarebbe consono, riprendendo quanto detto prima, una certa credibilità.

Quando poi si legge sulla sua pagina Facebook cosa dice proprio dello spread  ….mi vengono i brividi. Come si può pensare che certi ragionamenti vengano da fonti istituzionali? Dove va a finire la nostra credibilità? Come possiamo pensare di poter pavoneggiare senza averne la possibilità?Ecco cosa scrive l’esimio prof. Borghi.

Qualche considerazione sullo spread:1) Se vi strappate i capelli perché pensate che lo stato stia buttando via i soldi, che spenderà troppo per interessi ecc. ecc. C’è una cosa che potreste fare: COMPRARE TITOLI DI STATO, così lo stato questi interessoni li pagherà a voi.2) Lo spread misura una DIFFERENZA DI RENDIMENTO fra i BTP italiani a 10 anni e i Bund. Non è una misura di quanto spendiamo più noi ma soprattutto di quanto risparmiano i tedeschi con il giochino di aver reso rischiosi i titoli di stato altrui.3) 300 punti di spread significa una differenza di rendimento di 3% all’anno PER DIECI ANNI. Quindi se anche avvenisse la temuta uscita da € parità di tassi il valore implica una svalutazione del 30% su € perché germania NON pagherà in marchi. (EEEEH???, ndr)4) Dato che l’euro non sopravviverebbe all’uscita dell’Italia i valori dello spread se gli altri paesi sono RIDICOLI, o è sbagliato lo spread Italia a 300 o è sbagliato lo spread Francia a 35 dato che vs euro franco svaluterebbe più della lira. (EEEH???)5) Un titolo di stato dovrebbe essere un investimento A RISCHIO ZERO non un investimento speculativo, motivo per cui non ne ho mai comprati dalla questione greca. Tuttavia con questo rendimento dopo anni sto valutando di tornare ad acquistarne.6) A chi (fintamente) si preoccupa per lo spread e i risparmi (e spesso è lo stesso che i risparmiatori li ha azzerati per decreto) ricordo che i risparmiatori italiani hanno solo 100 miliardi di titoli di stato che spesso tengono a scadenza quindi nessuno perde nulla, mentre hanno 5000 miliardi di case cui l’imu Monti ha fatto perdere il 20% del valore. Se la scelta è fra lo spread e politiche che ai cittadini fanno perdere ancora di più (e che in ogni caso non hanno evitato che lo spread tornasse a 500 anche con Monti) direi che in quest’Europa c’è un problemino. (fantasie sparse, ndr)7) L’unica cosa che azzera lo spread è la GARANZIA DELLA BANCA CENTRALE che non significa che chiunque può fare il debito che vuole ma semplicemente che si evita che un paese rischi di finire senza soldi per una ben orchestrata speculazione. Ricordo che la Spagna con basso debito finì fuori mercato nel 2012 perché non c’era garanzia BCE mentre la stessa spagna non ebbe alcun problema di debito pur con un forte rischio di GUERRA CIVILE durante la crisi della Catalogna perché la BCE garantiva con gli acquisti del quantitative easing.Quindi o verrà rimessa la garanzia della BCE o non ci saranno politiche che tengano, ma lo spread è già alto così… poi, come sempre, mai porre limiti alla stupidità umana. Noi di sicuro non tradiremo il nostro mandato elettorale per lo spread. (OMG… qui si sfarfalla di brutto…ndr)

Ho pensato di commentare voce per voce, ma poi ho lasciato perdere. Sul discorso Spread BTP Bund ho speso già migliaia di parole (CLICK HERE) e quindi trovo tutto inutile e ripetitivo. Mi limito solo a lasciare qualche nota (ndr) e mettere in grassetto qualche passaggio particolarmente “criticabile”.

Lascio ad ognuno di voi la libertà di interpretare e commentare liberamente. Per certi versi mi sembra di rivivere il comportamento dei governi di certi paesi che poi non hanno fatto una bella fine: Argentina, Venezuela, Turchia. Non siamo a quei livelli, ci mancherebbe, ma una campagna mediatica sbagliata può avere effetti ben peggiori di un semplice cambiamento di outlook sul debito (ovvero quanto ha fatto venerdi sera Fitch). Ma questo, a quanto sembra, qualcuno non lo ha ancora capito.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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Battleplan: INVERSO FTSE MIB Future 3 Settembre 2018

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Cicli e Gann in sinergia: FTSE MIB 3 – 7 Settembre 2018

Analisi TecnicaDirei che il momento e’ catartico.Il nostrano chiude il gap-down e come da statistica riprende la direzione del gap stesso portandosi alla fineal ri-test del supporto a 20260.Lo fa con due profonde long-black. Ora l’analisi e’ abbastanza semplice.La tenuta del supporto potrebbe dare origine ad un doppio minimo di inversione che sara’ confermato solo col superamentodi 20535 (il massimo tra due minimi).Dovesse invece cedere potremmo assistere velocemente al test dell’area 20000 con successivo test del target del trading range(19640) con estensione a 19510 (chiusura gap).Da notare che i 19640 e’ anche il 50% circa del ritracciamento di Fibobacci dell’ultima fase rialzista.

Il mensile mostra la profobnda long black con halfway (resistenza) posto a 21245.

GD Star Ratingloading…

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The Student Debt Problem


Student is crippling millions and the US government doesn't seem to want to help. We talked to Remington A. Gregg and Joseline Garcia to get some perspective on this important issue. Follow us on Twitter:
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ITALIA IFRS9: L’IDIOZIA E IL DEFICIT DI MIA NONNA!

Risultati immagini per IFRS9

Non passa neanche qualche giorno, etvoilà, il future sui BTP tenta l’ennesimo e definitivo allungo sulle parole del vice governatore Luigi di Maio…

Di Maio: “Nel 2019 reddito minimo a tutti, anche sforando deficit” #m5s https://t.co/LCd3zpRZK1 pic.twitter.com/8bskiSs23b

— Tgcom24 (@MediasetTgcom24) August 28, 2018

Ovviamente subito dopo arrivano i pompieri di casa Tria, sai i mercati si stanno agitando…

Di Maio: “Siamo pronti a sforare il 3% del rapporto deficit/Pil, se servirà”. Il ministro Tria in Cina: “Un conto è criticare il 3%, un conto è superarlo. Il nostro debito è sostenibile”. Tra poco al #Tg3 pic.twitter.com/ZQIjMQGuhz

— Tg3 (@Tg3web) August 28, 2018

La Germania da 8 anni ha un surplus eccessivo nell’import-export

Premesso che quel parametro è ormai diventato una barzelletta come altri all’interno dell’Europa, ad esempio quello sul surplus che la Germania regolarmente non rispetta, a beneficio di coloro che non sanno di cosa si parli, condividiamo qui sotto il pensiero di colui che questo parametro ha contribuito a crearlo, una vera e propria leggenda metropolitana per fessi.

In effetti fa piacere che anche il ministro Tria si sia informato, visto che in Cina ha dichiarato…

-” Il rispetto del rapporto deficit/ PIL del 3% è stato criticato anche da chi lo ha inventato, “ma è molto diverso dal dire che lo supereremo”.

Parla l’inventore della formula del 3% sul deficit/Pil : «Parametro deciso in meno di un’ora, senza basi teoriche – http://t.co/9zwI4o1Edt

— Vito Lops (@VitoLops) January 29, 2014

Inoltre a beneficio di tutti coloro che non conoscono la storia dell’Europa e l’inutile diatriba su questo anacronistico limite, riporto il numero di volte che è stato letteralmente ridicolizzato negli ultimi 17 anni…

Luigi Di Maio:”reddito minimo nel 2019, anche violando il tetto del 3% di deficit.” Il tetto del 3% è stato superato, dal 1999 al 2015, 114 volte dai 28 paesi dall’Unione senza il consenso di Bruxelles. Se è stato fatto in passato, può essere fatto in futuro. pic.twitter.com/f2bC0D9ltw

— Cesare Sacchetti (@CesareSacchetti) August 28, 2018

Ricordo a tutti che Francia e Germania sono stati in assoluto i primi a sforare i trattati di Maastricht!

La soluzione, approvata a maggioranza qualificata nella notte, con il voto contrario di quattro paesi (Olanda, Austria, Finlandia e Spagna), è passata anche alla riunione dell’Ecofin nonostante l’opposizione fermissima di Solbes che ha ripetuto che la decisione notturna non aveva base legale. “Siamo profondamente rammaricati – ha detto il commissario europeo – perché la soluzione adottata dal Consiglio non segue le regole stabilite dal Patto, mentre solo l’applicazione delle regole può garantire un uguale trattamento degli Stati membri. La Commissione valuterà le conclusioni e deciderà eventuali azioni future”. Posizione ribadita in seguito con la nota ufficiale della Commissione.

Quindi nessun problema si può fare e si farà, se abbiamo bisogno di sostenere la nostra economia, Tria o non Tria.

Nel frattempo, un paio di mesi fa abbiamo visto giusto, ma soprattutto ha visto giusto il nostro Machiavelli in MACHIAVELLI: ITALIA PUNTO DI NON RITORNO!, il momento è topico, fondamentale per i rendimenti dei nostri titoli di Stato.

E qui dopo il deficit di mia nonna arriviamo all’idiozia di questa classe politica, un manipolo di ignoranti o conniventi come meglio credete che quotidianamente sottoscrive e vota leggi senza neanche sapere quello che fa.

TRENTA NOVEMBRE 2017 questa è la data di approvazione del regime transitorio di anni 5 approvato tra l’indifferenza generale. In sintesi le banche devono mettere a bilancio le probabili perdite attese, anche se non effettivamente realizzate, non solo per gli investimenti ma anche per gli impieghi.

Ovviamente si parla di titoli di Stato e non di derivati, guai a toccare i bilanci delle banche tedesche o francesi, guai, loro sono riusciti a tenere fuori dalla trappola tutte le banche regionali dei vari land  e non venitemi a dire che il regime transitorio diluisce le perdite potenziali nell’arco di 5 anni perché mi metto a ridere, i mercati non hanno tempo da perdere.

Invece di strillare per la riforma del credito cooperativo, alcuni signori avrebbe fatto meglio ad opporsi in tutte le maniere all’approvazione di una simile regola, ma a novembre c’era un altro governo, quello degli amici degli amici, impegnato più ad elargire concessioni o a vincere elezioni poi clamorosamente perse.

Non parliamo poi di ABI o amenità varie, perché sia in occasione dell’approvazione del bail.in sia in questo caso, l’opposizione è stata inesistente, Bankitalia compresa.

Immagine correlata

Di questo ve ne abbiamo accennato più volte, ma qui sotto avete una sintesi migliore…

Tecnicamente, il deterioramento della situazione patrimoniale a causa del caro spread avviene perché, in base alle regole contabili (Ifrs9), la perdita virtuale (diventa effettiva, e quindi viene “scaricata” a conto economico, solo nel momento in cui si vendono) sui Btp e gli altri titoli italiani che scaturisce dalla valutazione al loro prezzo di mercato (fair value) si manifesta immediatamente sui fondi propri della banca. E ciò provoca un conseguente peggioramento degli indici patrimoniali. A sua volta, poi, tale deterioramento rende più complicate e onerose le operazioni di cessioni di sofferenze e crediti deteriorati in generale, con le quali sono ancora alle prese molti istituti di credito italiani (si pensi, per esempio, a Banca Carige o a Banco-Bpm).

Fin qui ci siamo, ma non finisce così perché questa norma è un vero e proprio boooooomerang per le banche italiane intrise di no performing loans…

“Molte di queste operazioni si basano sulla cartolarizzazione dei crediti deteriorati e sulla concessione di una garanzia pubblica, la cosiddetta Gacs, sulla parte senior, ossia sulla parte meno rischiosa del portafoglio di npl ceduto. In pratica, la banca paga allo Stato un premio assicurativo sulla garanzia prestata calcolato sul mercato dei credit default swap (cds, simili ad assicurazioni sul rischio di fallimento, ndrdi società italiane. In cambio, può giustificare un valore di cessione più alto dei crediti dismessi”.

“Se però – prosegue Erzegovesi – lo spread con la Germania aumenta e sale anche il cds che stabilisce il prezzo del ‘rischio Italia’, il premio da pagare allo Stato diventa più oneroso per la banca. In parallelo, le cartolarizzazioni diventano più onerose perché occorre aumentare l’importo delle parti più rischiose di questi prestiti, ossia le cosiddette junior e le mezzanine. In questo modo, si abbassano i valori di equilibrio che tengono in piedi l’intera operazione di cartolarizzazione”. In pratica, la banca, dovendo sopportare costi più alti, si libera dei crediti deteriorati a un prezzo ancora più basso rispetto ai propri valori di carico, perdendo parte dei vantaggi della Gacs, con annesso aggravio della situazione patrimoniale.

Io mi auguro che nel Governo ci sia consapevolezza della demenzialità di questa norma criminale, la famigerata IFRS9, perché potrebbe minare la stessa presunta stabilità dell’intero sistema finanziario creditizio italiano.

Insomma, un aumento dello spread provoca tutta una serie di pericolosi effetti a catena nei bilanci bancari, quasi che si trattasse di una vera e propria bomba a orologeria pronta a innescare da un momento all’altro una nuova ondata di aumenti di capitale.

Ma di questo ne riparleremo in dettaglio nel prossimo Machiavelli, analisi a tutto campo su rischi ed opportunità dei nostri titoli di Stato, ma non solo, dedicato a tutti coloro che sostengono liberamente il nostro viaggio.

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Nel frattempo brutte notizie per Trump e per il commercio globale, sale del 6,3 % il deficit americano, con una caduta delle esportazioni guidate dal settore alimentare, bevande e mangimi…

US goods trade deficit rises as exports fall https://t.co/aThoQ6to2X pic.twitter.com/I6KJs4fLWy

— Channel NewsAsia (@ChannelNewsAsia) August 28, 2018

The Commerce Department said on Tuesday the US trade deficit in goods surged 6.3% to $72.2 billion last month. Exports of goods dropped 1.7% to $140.0 billion, weighed down by a 6.7% plunge in shipments of food, feeds and beverages.https://t.co/yHs1v6kYOc

— Facts Do Matter (@WilDonnelly) August 28, 2018

Qui sotto i Paesi nel mirino del cannone commerciale di Trump, si preannuncia un autunno davvero caldo per l’Europa.

Pessime notizie anche dagli ordinativi di beni durevoli che da ben quattro mesi registrano un nulla di fatto…

Per quanto riguarda il presunto accordo con il Messico, in realtà è un pessimo accordo per gli USA, ma questo i giornalisti italiani non ve lo diranno, loro si limitano a riportare notizie, noi le analizziamo…

#Usa annunciano accordo commerciale con il Messico. Trump: ‘Una grande buona intesa’ https://t.co/bL4lHjzDF0

— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) August 28, 2018

Come scrive Mike, in realtà scopriamo che non c’è alcun accordo, per due ragioni.

Primo il ministro del commercio messicano sottolinea l’assenza del Canada nelle decisioni di un paio di giorni fa, inizialmente l’accordo era trilaterale ma su questa base deve essere sensibilmente rivisto.

Bloomberg inoltre seppellisce questo accordo sotto una montagna di dati,

Non dovrebbe essere così sorprendente che questo accordo sia più limitato di quanto non sembri. Il Messico difficilmente accetterà di devastare la sua industria nazionale per compiacere il presidente Trump .

Le elezioni di Midterm stanno arrivando. Non solo le imprese urlano di dolore, ma almeno cinque senatori repubblicani hanno fatto saltare Trump sul commercio.

La potenziale opposizione politica non ha scoraggiato Robert Lighthizer, che come rappresentante commerciale statunitense di Trump ha guidato i negoziati…

“Non mi preoccupo dei voti a questo punto”, ha detto ai giornalisti lunedì, ma “la mia aspettativa è che passerà in modo schiacciante”.

Certamente, potrebbe essere solo una manovra negoziale di Trump, per mostrare al mondo che gli accordi commerciali multilaterali possono essere fatti con una nazione alla volta. Io andrei cauto a festeggiare, l’autunno è dietro l’angolo!

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ITALIA IFRS9: L’IDIOZIA E IL DEFICIT DI MIA NONNA!, 10.0 out of 10 based on 10 ratings Author: Finanza.com