Prima di incominciare oggi, un pensiero speciale, una preghiera, per un carissimo amico, che sta per affrontare una delle innumerevoli e difficili prove che ci riserva la vita, un abbraccio, caro Roberto siamo tutti con te!
In attesa di occuparci di puro gossip all’Italiana evidenziando le fesserie raccontate da due frequentatori di talkshow italiani, i salotti demenziali che la televisione propina ai pensionati e ai fessi che si nutrono esclusivamente di televisione appunto, vediamo quale potrebbe essere la prossima vittima della carneficina in atto nei mercati emergenti.
Noi all’inizio dell’anno, vi avevamo avvertiti, state alla larga dai Paese emergenti!
In attesa di occuparcene personalmente la prossima settimana, ci facciamo aiutare da Francesco Lenzi, una voce del web, sempre ben informata e competente…
ok, visto che la crisi degli emergenti non sarà certo finita con la Turchia, condivido con voi una particolare classifica.
Chi sarà il prossimo Malesia (che però è in surplus di partite correnti) o Sud Africa? pic.twitter.com/TOz5qEJgkf
— Francesco Lenzi (@francelenzi) August 30, 2018
In pratica, se non si hanno i soldi, in valuta di riserva, per finanziare un deflusso di capitali (sia che esso derivi da deficit con l’estero o da prestiti che non vengono rinnovati) bisogna trovarli.O chiedendoli in prestito a qualcun altro (FMI) o facendo le “riforme”.
— Francesco Lenzi (@francelenzi) August 30, 2018
Direi che è una sintesi perfetta, per chi non lo ha ancora capito le danze le conduce il dollaro, o meglio l’indebitamento presso la banca di mister Greenback!
La prossima settimana, ci occuperemo nei dettagli di questo e di altri argomenti nel prossimo numero di Machievelli intitolato ” Caccia a Ottobre Rosso ”
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Ovviamente non mancheranno ampi accenni al tour de force che il nostro debito pubblico sta per affrontare, ma partiamo da qui dalle immense fesserie scritte su twitter da uno degli uomini di punta del Partito Democratico, ovvero l’economista Marattin, la dimostrazione vivente di quelle che sono le sagge conclusioni del nostro Brad DeLong…
I principi economici che sostengono le loro teorie sono un inganno: non sono verità fondamentali ma mere manopole da girare e regolare in virtù delle giuste conclusioni che emergono dall’analisi.
Le giuste conclusioni dipendono da quale dei due tipi di economisti si è. Il primo sceglie, per ragioni non economiche e non scientifiche, un orientamento politico e una serie di alleati politici, e gira e regola le sue ipotesi fino a giungere alle conclusioni che meglio si adattano al suo orientamento e che possono compiacere gli alleati. Il secondo prende tutte le ossa della storia, le butta in una casseruola, accende il fuoco e le fa bollire, sperando che le ossa trasmettano degli insegnamenti e suggeriscano i principi per guidare gli elettori, i burocrati e i politici della nostra civiltà, mentre avanzano lentamente verso l’utopia. ( Sole24Ore )
Questo non conosce neanche ABC della finanza! Le famiglie e le imprese italiane detengono meno del 6% del nostro debito pubblico, immagino tutti trader e nessun cassettista! 😉 Ignorante! https://t.co/kJ7SlKFEtl
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) August 29, 2018
Questi passano le giornate a provare a terrorizzare gli italiani con lo spread e i mercati, come se gli italiani che detengono poco più del 4 % dei titoli di Stato fossero tutti trader che davanti allo schermo comprano e vendono BTP, invece di normali investitori che portano a scadenza i loro investimenti.
Ovviamente c’è sempre qualcuno che prova a mettere in dubbio la veridicità dei nostri dati, come spesso suggeriamo rischia di farsi male, la nostra mission da 10 anni è quella di raccontare la verità figlia del tempo…
Credo che sui detentori dell nostro debito pubblico stia dando numeri a casaccio. La fonte della tabella allegata è: https://t.co/Hu1tKb8Mdn pic.twitter.com/5kdIxsjFRR
— paolo (@vonhoeneim) August 29, 2018
Puntualmente come sempre, utilizzando le fonti dirette, in questo caso Bankitalia ecco la realtà…
Fonte Bankitalia non il topolino… 😉 pic.twitter.com/lNYiIS0LF5
— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) August 30, 2018
In effetti le imprese e le famiglie italiane detengono solo il 6 % del nostro debito pubblico, tutto il resto è in mano a banche, assicurazioni e BCE.
Qui grazie al nostro amico Pippo è ancora più chiaro…
Ma occupiamoci ora di un’altra frequentatrice di talk show nostrani, si quelli dove prendi il gettone per raccontare fesserie agli italiani, Veronica Deromedis, la moglie di un banchiere tanto per cambiare che va sul Foglio di carta straccia a fare un’altra pessima figura epocale…
Oggi su @ilfoglio_it mio art. La regola del 3 per cento sul disavanzo. Attenzione alle leggende metropolitane. pic.twitter.com/RrwJqmV5xw
— Veronica De Romanis (@VeroDeRomanis) August 29, 2018
Noi ci fermiamo qui e vi lasciamo in compagni di due splendidi video che smentiscono clamorosamente la nostra economista casalinga, debunker de me nona…
Ma aggiungiamoci pure questo del 2014, via, tanto per completezzahttps://t.co/QjfQMp6vxF
— LykanLA 🇮🇹 (@LykanLA) August 29, 2018
Gustatevi i due video qui sopra, se non riuscite a vederli cliccate qui sotto…
Affascinante no e tu pensa che io ho gentilmente declinato la partecipazione ad un paio di talk show alcuni anni fa, che pirla potevo prendere qualche gettone di presenza raccontando balle ai fessi italiani, si come quella che durante il Governo Monti il debito pubblico è sceso…
Ovviamente la casalinga, ops scusate l’economista fa parte dell’Osservatorio di Cottarelli, insieme al giornalista Ferruccio DeBortoli, tutta gente in pieno conflitto di interesse quando parla.
Funziona così, bellezza, e tu non puoi farci nulla, tranne esserne consapevole, noi proviamo ad aiutarti, facciamo l’impossibile per raccontarti la verità.
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ARGENTINA E TURCHIA: CHI SARA’ LA PROSSIMA VITTIMA!, 9.3 out of 10 based on 12 ratings Author: Finanza.com