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Turkish lira: Do the opposite


Do the opposite of what is going on in the markets right now.

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TRENDS 2.0.88: Crash! (di mercati e connessioni)

TRENDS - Analisi tecnica intermarket

Cari amici, come un po’ tutti gli italiani, sto provando a fare qualche giorno di ferie anche se, per un motivo o per altro, saranno ferie relative.Mi trovo però in una località turistica con tanto di router per collegarmi ad internet, ma continuo ad avere grandi problemi di connessione, nel senso che la velocità di trasmissione dati è assolutamente risibile.Morale: ho già fatto mille tentativi ma mi è assolutamente impossibile caricare il video su Vimeo e quindi mi trovo impossibilitato a mandare il solito video agli amici del Blog.E questo mi dispiace, visto soprattutto il delicato momento in cui ci troviamo, con una crisi Turca che non deve essere sottovalutata sia per questioni di “effetto contagio”, e sia perché rischia di essere un’eccellente scusa per innescare una correzione.Sarò molto breve, vi lascerò solo qualche flash che riprendono i grafici della settimana scorsa.Tanto per cominciare, è evidente la delicata situazione tecnica dello SP500 dove rompiamo la trendline di breve, e per il Nasdaq 100 dove facciamo un doppio massimo e adesso…che succederà?Dax e soprattutto FTSEMib che confermano la debolezza relativa rispetto ai listini USA; e con quadro tecnico decisamente negativo.Petrolio che vìola una trendline tosta e con un oro che raggiunge un target importante e…si stabilizza. Accumulazione di breve?Crisi della Lira Turca? E allora Fly to quality a favore del decennale USA e tedesco, mentre per il decennale italico, quale migliore occasione per attaccarlo e far allargare lo spread?Ovviamente le valute emergenti ci portano ad un grafico che diventa difficile da commentare, mentre diventa molto più facile commentare il grafico del cross EUR USD. Tranquilli, non si tratta di debolezza dell’Euro ma di grande forza del Dollaro USA, contro tutti.Buone vacanze agli amici del blog e speriamo di ritrovarci in un ambiente un po’ più sereno.

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STAY TUNED!

Danilo DT

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TRENDS 2.0.88: Crash! (di mercati e connessioni), 10.0 out of 10 based on 1 rating Author: Finanza.com

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La complementare in cono d’ombra, così non soffre il caldo

A circa un paio di mesi dall’insediamento immaginato salvifico dell’attuale governo, e alla vigilia di ferragosto, il differenziale titoli italiani/titoli tedeschi non accenna a diminuire, aumentando di circa 50 miliardi di euro ( in lire sarebbero circa 968 miliardi, se non ho sbagliato i conti) il deficit del nostro beneamato bilancio pubblico. Attualmente la situazione economica rispetto all’insediamento non è migliorata e le stime di crescita tendono al ribasso, lo spread si è stabilizzato intorno ai 250 punti, lontano dai 180 circa di gennaio e se va bene portiamo a casa 1.3% di Pil in più, ma al momento nel secondo semestre 2018 c’è stato un rallentamento che su base annua porterebbero ad un crescita dello 0,9%, senza mettere contabilizzare gli effetti delle manovra finanziaria, quelle sull’Ilva e la Tav che al momento possono peggiorare il quadro. Già ora c’è in atto un un cauto allontanamento degli investitori che potrebbe trasformarsi in un attimo in fuga precipitosa. Il rilancio del Paese passa attraverso massicci investimenti infrastrutturali, ma l’Italia è un paese che non vuole infrastrutture, vuole la decrescita felice, tutti a pane ed acqua con l’unica eccezioni possibili per i calciatori ed i divi in genere, attori, cantanti, comici, presentatori ecc…i soli che possono aver diritto al companatico senza che si gridi al privilegioLa ridda delle voci sulle pensioni pubbliche con la previsione di tagli generalizzati, tagli resi ancora più credibili dalla ventilata marcia indietro del governo, mette in allarme non solo il ceto medio alto, ma anche quello che supera i 10mila euro annui equiparati da coloro che avrebbero diritto alla pensione di 780 euro a zero contributi. Cioè coloro che hanno “smazzato” una vita, equiparati a chi avrà fatto qualche lavoretto occasionale o lavorato in nero. Sui tagli pare che il disegno di legge sia pronto, chissà se tiene conto del parere espresso dal Consiglio di Stato sui vitalizi dei parlamentare che mette una infinità di paletti ostativi,  sul resto se ne parlerà con la legge di bilancio 2019.Non tragga in inganno il dato dell’Inps sulla diminuzione dei pensionamenti nello scorso anno. Non è dipeso dalla volontà degli interessati, ma dagli impedimenti di legge, vedesi l’aumento dell’età pensionabile delle donne. La gente se potesse, scapperebbe via, perchè il clima di insicurezza è troppo forte. Semplicemente ci si vuole mettere al sicuro quello che si è maturato con le attuali regole.Tale riforma ha ingenerato nella maggioranza dei lavoratori attivi, il convincimento, che forse la pensione pubblica sarà una specie di pensione sociale generalizzata a prescindere dall’attività lavorativa svolta, per quanti anni e lo stipendio percepito.Di fronte a questo scenario e a questo convincimento il governo forse non è consapevole della prospettiva di un trend di riduzione della pensione pubblica obbligatoria, non fa menzione alla previdenza complementare e non ha messo in campo nessuna misura per rilanciarla, a cominciare da incentivi fiscali mirati mentre dilaga il welfare aziendale e la proliferazione dei fondi integrativi sanitari.Nei lavoratori, è questa è la seconda cosa sorprendente, forse abbacinati dalla prospettiva di una pensione comunque , quest’idea affievolisce ancora la propensione all’adesione alla previdenza complementare. I nuovi scossoni dei mercati finanziari fanno molta paura e spingono a tenersi stretto il Tfr che almeno si rivaluta automaticamente a prescindere dallo spread ( il tfr si rivaluta annualmente del 1,5% + 0,75% dell’inflazione).La Covip non ha ancora pubblicato i dati statistici dei rendimenti relativi al secondo trimestre e quindi si ignorano le sorprese che possono nascondere, ma quandanche fossero positivi, il cataclisma di questi giorni getta fosche nubi sul futuro e annulla qualsiasi realistica previsione.Perché in questo caso si verifica il il paradossale costo circuito fra le esigenze dei Fondi di avere delle Asset a basso rischio e quello del Paese di collocare i suoi BPT. Ad ogni declassamento di valutazione decisa da qualsiasi agenzia di rating, i Fondi non solo non comprano i titoli declassati, ma sollecitati anche dalle direttive di vigilanza, tendono a liberarsi di quelli in possesso con ulteriore spinta in alto dello spread. Ma ora è tempo di vacanze e pertanto per un paio di settimane stacchiamo la spina. La colplementare almeno, messa com’è in un condo d’obra almeno in questo periodo non soffrirà ecccessivamente il caldo come noi. Ma alla ripresa dei lavori, riprendendo la delicata materia delle pensioni che incide sulla nostra vecchiaia, non si potrà che fare un ragionamento a tutto campo, pensione obbligatoria, complementare e sanità integrativa.Buone vacanze e buon ferragosto

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TRA FINE AGOSTO E INIZIO SETTEMBRE I MERCATI BOMBARDERANNO L’ITALIA!

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Stiamo al gioco, alla fine del mese i mercati bombarderanno l’Italia!

Dopo i 100 miliardi al mese di fuga dei capitali prospettati da Repubblica ora abbiamo cifre più vicine alla realtà dal Corriere della Sera…

Il saldo della bilancia dei pagamenti nel solo mese di maggio è peggiorato a 39 miliardi di euro, “di questi 32 si possono tranquillamente, si fa per dire, iscrivere alla voce Fuga dal rischio Italia. I non residenti si sono sbarazzati di 25 miliardi di titoli di Stato e 7 miliardi di obbligazioni bancarie. (…) In più c’è il temibile balzo dello spread: 254,2 punti la chiusura di venerdì 3 agosto, contro i 113,60 del 24 aprile. “Sono i livelli più alti dalla crisi post-elezioni”, ha scritto proprio venerdì il sito del Financial Times che ha dedicato al caso Italia un titolo in home page. Un’escalation con effetto sui bilanci di banche e assicurazioni, nota de Bortoli, “che hanno in carico totale 668 miliardi di titoli di Stato (dati Banca d’Italia e Ania). Gli oltre 100 punti di maggiore differenziale dei rendimenti tra Btp e Bund hanno già appesantito i conti semestrali”. Inoltre “sembra consolidarsi la tendenza in diversi gestori di patrimoni a trasferire all’estero la titolarità dei conti.

La raccomandazione, però, è alla “prudenza nel prospettare scenari nefasti su eventuali reazioni autunnali dei mercati”.

In effetti è tutto secondo programma, scrive il Sole 24 Ore…

La prima banca italiana, Intesa Sanpaolo, ha annunciato ieri che l’aumento dello spread tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi ha pesato sui conti del gruppo nel primo semestre, andando ad erodere il suo capitale di prima qualità (Core Tier 1) di 35 punti base. La prima assicurazione italiana, Generali, ha comunicato di aver registrato un abbattimento del patrimonio di 1,33 miliardi di euro a causa dello stesso motivo: l’aumento dello spread. E anche istituzioni più piccole, come Fineco Bank nel mondo creditizio e Sara in quello assicurativo, hanno indicato in questi giorni effetti simili sui conti semestrali.

Ieri anche Unicredit nei suoi conti ha esposto lo stesso problema che per quanto ci riguarda è un non problema, la ponderazione ZERO resta e se qualche analista o agenzia di rating si ostina a considerare pericolosi i titoli di Stato italiani, significa che ha solo in mente un revival del 2011, il resto chiacchiere da bar…

… non è stato trovato alcun accordo circa un differente trattamento dei titoli di Stato in portafoglio alle banche, temuto in Italia. Negli ultimi anni sono state ipotizzate misure per le banche sui bond pubblici: soprattutto i vertici della Bundesbank e della Vigilanza Bce hanno proposto requisiti di capitale (togliendo la ponderazione zero) e limiti alle esposizioni sovrane. Nel 2015 era stata creata una task force con il compito di effettuare delle raccomandazioni.

“Il parere del comitato è che i rilievi della task force sono importanti e che meritano una discussione più ampia”, ha sottolineato la Banca dei regolamenti internazionali. Un aggiornamento di queste valutazioni verrà effettuato a marzo e tutta la documentazione verrà pubblicata. Ma per ora niente cambiamenti alle regole sulle esposizioni ai titoli di Stato.

Quindi inutile parlare di problemi che non esistono.

MILANO, 7 agosto (Reuters) – Torna a scendere in luglio il debito Target2 dell’Italia, dopo il netto incremento dei due mesi precedenti che l’avevano portato a nuovi massimi storici.

Secondo i dati sugli aggregati di bilancio di Bankitalia, le passività del paese sul sistema di pagamento dell’Eurosistema sono ammontate il mese scorso a 471,087 miliardi di euro, contro il record di 480,941 miliardi segnato a giugno.

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Tanto per dare un esempio dell’ignoranza sull’argomento e di come le oche giulive si bevono i dati della Repubblica o di Brunetta, qui sotto a l’aria che tira avete la testimonianza di Laura Comi, una tutologa di Forza Italia che passa il tempo al Parlamento europeo…

Comi vs Borghi: ‘Dopo il dl Dignità investitori calano del 36% ogni giorno. Sono dati di Brunetta’ https://t.co/ygNgovWjXs

— Andrea Mazzalai (@icebergfinanza) August 8, 2018

Prima esce il 36 % degli investitori al giorno dal nostro Paese, poi quando si accorge di aver detto una fesseria, tira fuori i dati di Repubblica correggendo e aumentando la dose a 100 miliardi al giorno che se ne vanno dal Paese.

Va bene che si tratta di un lapsus o come meglio volete chiamarlo, ma la signorina Comi, prima di sbrodolare addosso al Governo dati palesemente errati, dovrebbe informarsi ma non da Brunetta, santo Cielo!

Ricordo a chi legge che la signorina Comi è un deputato al Parlamento europeo, mentre Brunetta è l’economista di riferimento di Forza Italia, un mago in previsioni e visioni economiche.

In realtà cio che conta, come riportato da Pippo è che i depositi domestici da gennaio a giugno sono addirittura saliti, dati ECB o BCE come meglio preferite e non Repubblica o Brunetta…

IN realtà qualcosa potrebbe cambiare nelle prossime settimane e mesi, ma non sono particolarmente preoccupato visto quanto è successo in passato…

Salvini: “Gli speculatori sono pronti a colpirci”

Qualche giorno fa le parole, mai smentite, attribuite a Giancarlo Giorgetti sul possibile attacco coordinato della finanza all’Italia, attacco che potrebbe cadere il prossimo autunno. Ora, ecco anche le parole di Matteo Salvini, riportate in un colloquio con Repubblica. Parole che sembrano confermare le previsioni di Giorgetti.

“Una cosa è certa – premette il ministro dell’Interno -, il governo del cambiamento dovrà avere una manovra del cambiamento. Ne ho parlato in queste ore col premier Conte e con Di Maio. Nessuno chiede tutto e subito, ma se gli italiani avessero voluto una copia delle precedenti leggi di stabilità si sarebbero tenuti Monti o Letta. Invece no, solo così il governo dura e va avanti“. Una manovra ‘spinta’, dunque, tra flat tax, rottamazione, eliminazione delle vecchie accise sulla benzina e superamento della Fornero.

“Se arriva la guerra nucleare, sarebbe meglio costruire un rifugio anti-atomico. Non vi pare?”. E se qualcuno ancora non l’ha capito, il sottosegretario insiste: “Se già sappiamo che tra fine agosto e inizio settembre i mercati si metteranno a bombardare, facciamo trovare pronti”.

Ovviamente si tratta di ricostruzioni di fantasia della carta straccia italiana, devono pur campare anche loro di fantasia, in realtà bisognerebbe fare il contrario di quello che scrive la stampa mainstrem estera ed italiana…

Non a caso, Salvini avverte: “Dobbiamo prepararci, degli attacchi speculativi ci saranno. Ci prepariamo con la manovra in cantiere: ad alcuni fanno gola i pezzi pregiati delle nostre aziende ma noi non svenderemo”. Comunque sia, Salvini aggiunge: “L’economia è solida, non parlerei di fuga di capitali: se qualche grossa azienda sposta i soldi in un altro Paese non è un mio problema”. Infine, il leghista sottolinea che “faremo di tutto per rispettare regole e regolette europee, ma il rapporto del 3 per cento deficit-Pil non è la Bibbia”.

Poi ovviamente qualcuno farà come sempre il tifo per la speculazione, i soliti esterofili mercenari, qualcun’altro chiederà più austerità, altri ancora l’arrivo della troika, ma questa volta per fortuna, non c’è un governo di sudditi europei, un governo che dirà si a qualunque richiesta. La guerra non è in Italia, la vera guerra verrà combattuta a livello globale con i dazi e soprattutto in Germania. Buona consapevolezza.

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TRA FINE AGOSTO E INIZIO SETTEMBRE I MERCATI BOMBARDERANNO L’ITALIA!, 8.6 out of 10 based on 14 ratings Author: Finanza.com

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Eurozona: non è un Paese per giovani

Author: Redazione Rete MMT

Chi dieci anni fa, al momento dell’inizio della crisi, si affacciò al mondo del lavoro, si ritrovò in una condizione allora quasi nuova e oggi abituale: “a chi lo consegno il curriculum?”.

In questi dieci anni, molti di loro (non più così giovani) hanno collezionato esperienze di stage, lavori stagionali, tentativi di imprenditorialità falliti, ma pochi hanno un lavoro tale da pensare al futuro con serenità.

Per la Commissione europea, la disoccupazione giovanile è un fenomeno che ha raggiunto livelli inaccettabili. Proprio chi ha determinato questa situazione, ora la trova inaccettabile. Una farsa. Leggi di più

Quel che è peggio è che dopo aver attuato politiche macroeconomiche che hanno impedito ai giovani di costruirsi un futuro, la colpa è stata data proprio a loro, ai giovani. Difficilmente dimenticheremo i choosy della Fornero, i “giovani che si sarebbero staccati dal divano grazie al Jobs Act” di Poletti e della narrazione volta a dare al singolo la responsabilità di una scelta, invece, politica. Vi ricordate la campagna del fertility day “Non aspettare la cicogna, datti una mossa”? Leggi qui

Ma cosa significa essere un Paese che crede nei giovani? Significa investire sul futuro affinché i giovani possano esprimere in maniera completa le proprie capacità. E solo lo Stato monopolista della valuta può garantire questo, mai il privato. Leggi la Carta di Madrid e sottoscrivila!

Che cosa significa avere uno Stato monopolista della valuta? Gianluca Campo lo spiega bene e in pochi minuti in questa video-pillola MMT.

Per chi desidera approfondire il tema, segnaliamo un paper di Warren Mosler del 2014 che abbiamo tradotto e pubblicato nel 2016: “ME/MMT: la valuta come monopolio pubblico”.

La Mosler Economics MMT presume che il ruolo dello Stato sia stabilire e sostenere le infrastrutture pubbliche per l’interesse pubblico, e che la valuta sia uno strumento del Governo per il perseguimento dell’interesse pubblico. Coerentemente, ciò che la ME/MMT offre sono proposte fiscali e monetarie che supportano le possibilità di impiego per chiunque sia in grado di lavorare e disponibile a farlo, e che ottimizzano i termini reali di scambio, il tutto a sostegno della reale qualità di vita.

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