Categoria: Energia

Author: Rinnovabili.it

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Proposte contro il degrado dell’ambiente e la perdita di biodiversità

Una ricerca sulla deforestazione in Colombia ha evidenziato, semmai ce ne fosse bisogno, l’urgenza di adottare politiche di ripristino prima che la situazione sia irrimediabilmente compromessa.

La ricerca è frutto del lavoro di un team di esperti dei sistemi ambientali del Consorzio FABLE Colombia guidato dalla Pontificia Universidad Javeriana di Bogotà e dall’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA).

Il peso delle emissioni

59,7 milioni di ettari di foreste coprono il 52% della Colombia. La maggior parte dei terreni agricoli è dedicata al pascolo del bestiame (33,7 milioni di ettari); 9,8 milioni di ettari sono invece riservati a colture come caffè, olio di palma canna da zucchero, riso, patate, manioca e mais.

Nel 2010 agricoltura, silvicoltura e altro uso del suolo hanno rappresentato il 66% delle emissioni totali della Colombia. Tra le cause, la deforestazione per l’accaparramento dei terreni, le colture illegali, gli allevamenti estensivi, il degrado delle foreste a causa del disboscamento illegale.

In Colombia la sicurezza alimentare rimane una sfida, soprattutto nelle zone rurali: l’agricoltura vale il 6% del Pil e impiega il 16% della forza lavoro, ma nel 2020 il tasso di povertà rurale ha raggiunto il 42%.

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Cambiare l’approccio all’agricoltura

Il cambiamento passa quindi da una diversa concezione dell’agricoltura: è necessario ridurre l’uso del suolo per i pascoli e aumentare la produttività agricola con un maggiore accesso alla tecnologia, ai finanziamenti e a una certezza giuridica sulla proprietà della terra.

Inoltre, serve un’assistenza tecnica per i piccoli agricoltori e ridurre gli incentivi alla deforestazione.

La ricerca di FABLE Ecological restoration and deforestation control: implications for Colombia’s agriculture and climate goals è un documento programmatico.

Valuta l’impatto delle politiche di riforestazione e di ripristino sull’uso del suolo, sulla produzione agricola e sulle emissioni di gas serra e sottolinea l’importanza di concentrarsi su aree finora trascurate.

In questo modo è possibile attenuare gli effetti negativi della deforestazione, promuovere la conservazione della biodiversità e contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

Negli ultimi anni la deforestazione in Colombia ha portato alla perdita di copertura forestale naturale e a imponenti emissioni di gas serra. Tra il 2000 e il 2020, circa 4,9 milioni di ettari di foresta naturale sono stati convertiti in praterie.

Tra il 2013 e il 2020 la deforestazione ha prodotto 1,24 gigatonnellate di CO2, con conseguente degrado dell’ambiente e perdita di biodiversità.

Gli obiettivi per il 2050

Il Paese si è dato obiettivi impegnativi: un freno alla deforestazione a meno di 10mila ettari all’anno entro il 2030 ed emissioni zero entro il 2050.

Gli studiosi hanno usato GLOBIOM (Global Biosphere Management Model) per analizzare gli effetti sul suolo di agricoltura, silvicoltura e bioenergia.

Il modello è in grado di fornire agli scienziati e ai responsabili politici i mezzi per valutare su base globale l’impatto di tutto ciò che necessario al benessere umano (dal cibo alla bioenergia).

La ricerca fa uno studio di scenario che ipotizza gli effetti di scelte diverse. Se non si interviene, entro il 2040 altri 1,3 milioni di ettari di foreste diventeranno terreni agricoli, causando un danno ambientale e climatico incalcolabile.

Se si ripristinano le aree disboscate dopo il 2010 la Colombia potrebbe immagazzinare 134 milioni di tonnellate di CO2 entro il 2040: un impatto minimo sulla produzione agricola, ma importante per l’ambiente.

Concentrandosi sulle aree con ecosistemi forestali in pericolo, entro il 2040 si potrebbero ripristinare circa 2,76 milioni di ettari di foresta. Un ottimo risultato per l’ambiente e un modesto calo della produzione di carne bovina (-1,1%).

Leggi anche Lo stop alla deforestazione globale è ancora un miraggio

Alcune raccomandazioni

Il documento di FABLE fornisce anche delle raccomandazioni ai decisori politici. Il piano nazionale di ripristino dovrebbe dare priorità alle aree in cui gli ecosistemi sono più a rischio massimizzando i benefici per il clima e la biodiversità.

Promuovere lo sviluppo sostenibile e limitare l’espansione agricola coinvolgendo le comunità rurali con azioni concrete: formalizzare la proprietà terriera, creare posti di lavoro, avviare corsi di formazione per gli agricoltori.

Promuovere investimenti, incentivi e politiche per aumentare la produttività agricola, riducendo la necessità di pascoli estensivi e incoraggiare le iniziative di ripristino.

Adottare strumenti su scala locale e ad alta risoluzione presenta almeno tre vantaggi: avere certezza del diritto dei confini delle proprietà agricole, individuare le aree più bisognose di sostegno, ridurre gli incentivi alla deforestazione.

Author: Rinnovabili.it

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I geologi di tutto il mondo stanno lavorando per mappare l’idrogeno geologico e capire come sfruttarlo

(Rinnovabili.it) – Sulle reali potenzialità dell’idrogeno per la decarbonizzazione dei nostri sistemi energetici, si dibatte molto. A una schiera di entusiasti e tifosi della tecnologia, risponde spesso un’ancor più nutrita falange di scettici. Se finora non ha funzionato, sostengono, perché dovrebbe cominciare adesso? Se occorre una discreta quantità di energia da spendere nel processo produttivo, come può diventare una filiera economicamente sostenibile? A tutte queste domande potrebbe rispondere l’US Geological Survey (USGS), grazie a un lavoro di modellizzazione in corso per comprendere le reali potenzialità dell’idrogeno geologico, cioè quello racchiuso nei serbatoi naturali sepolti nelle profondità della crosta terrestre.

La versione naturale, chiamata anche “idrogeno bianco” o “idrogeno dorato”, se sfruttata in modo sostenibile, potrebbe rappresentare il giro di boa che dà la rivincita a un settore finora rimasto tra il sogno e la realtà. Tramite questa fonte sarebbe possibile, secondo gli scienziati, plasmare il nostro panorama energetico, specialmente in relazione a settori in cui l’elettrificazione non è una soluzione diretta. Basti pensare, per avere un’idea, ai voli di lungo raggio o al riscaldamento industriale.

L’eccitazione per la scoperta dei depositi sotterranei è palpabile. L’USGS sta cavalcando l’onda, guidando un ambizioso progetto che – oltre ai modelli previsionali – esplora la possibilità di utilizzo delle tecniche estrattive delle compagnie del petrolio e del gas per svolgere il recupero dell’idrogeno. 

Forniture potenziali per migliaia di anni

Secondo i loro modelli, sotto la crosta terrestre si troverebbe un volume medio di idrogeno che potrebbe soddisfare la domanda globale per migliaia di anni. Ma c’è un ostacolo. Gran parte di questo gas è probabilmente intrappolato in regioni troppo inaccessibili o economicamente non vantaggiose per recuperarlo. Pur mantenendo aperti questi interrogativi, i geologi americani restano ottimisti. Se anche una frazione di questo volume stimato diventasse accessibile, sostengono, potremmo trovarci di fronte a una risorsa in grado di alimentare il nostro mondo per secoli. Resta del lavoro da fare: intanto, capire dove si trovino questi depositi esattamente. Poi, come estrarre il gas in modo economico.

Il team dell’USGS sta mappando regioni degli Stati Uniti con una geologia favorevole per una estrazione abbondante di questo idrogeno bianco. La pianura costiera dal lato atlantico e il centro del paese sembrano le zone più favorevoli. Qui c’è abbondanza di strati rocciosi ricchi di ferro e resti di un antico rift che potrebbe ospitare vaste quantità di minerali capaci di formare idrogeno. Nonostante questo, occorre acquisire altri elementi: in particolare, capire se questa elevata capacità produttiva si accoppia alla presenza di strutture che hanno favorito lo stoccaggio dell’H2. Se le formazioni rocciose, infatti, non hanno la conformazione adatta, tutto questo lavoro svolto dalla natura in ere geologiche potrebbe semplicemente essere andato perso o non essere sfruttabile.

Idrogeno Bianco, oltre i modelli teorici

Mentre la caccia all’H2 bianco continua, il team dell’USGS non si accontenta di operare solo tramite modelli teorici. Gli scienziati americani stanno sviluppando strumenti e strategie di esplorazione, traendo ispirazione dall’industria dell’oil&gas e da quella mineraria. Probabilmente però, se si passerà allo sfruttamento commerciale, sarà necessario sviluppare strumenti ad hoc. L’ipotesi è infatti che macchinari in acciaio utilizzati dalle industrie fossili possano essere rovinati dal contatto con l’idrogeno, e che serva dunque sviluppare tecnologie specifiche. Forse si potrebbe perfino sfruttare l’H2 non ancora prodotto da alcune formazioni rocciose, stimolandole a produrlo. Secondo alcuni esperti, si potrebbero utilizzare iniezioni di acqua calda nelle rocce ricche di ferro, che attualmente non generano idrogeno, per attivare il processo. Si tratterebbe, in questo caso, di un metodo simile alla produzione potenziata di energia geotermica.

Tutto questo lavoro resta in fase sperimentale, ma ci si attende un primo risvolto pratico con la pubblicazione delle stime sulle risorse globali e di una mappa delle risorse potenziali sfruttabili. 

L’idrogeno geologico dietro casa nostra

Nel frattempo, a pochi passi da casa nostra e precisamente nella regione francese della Lorena, il CNRS ha scoperto recentemente un enorme deposito di idrogeno naturale. Potrebbe essere il più grande al mondo ed è stimato in circa 46 milioni di tonnellate. I geologi, inizialmente impegnati nello studio di un giacimento di metano, hanno analizzato le acque tra le rocce a una profondità di 1200 metri e hanno sorprendentemente rilevato elevate percentuali di idrogeno libero, suggerendo concentrazioni superiori al 90% a 3000 metri di profondità. La Lorena, con la sua storia di miniere di carbone, potrebbe quindi scrivere una nuova pagina più verde. Ma prima i geologi devono confermare la distribuzione uniforme e la concentrazione stimata di idrogeno nelle profondità. Il che significa, nella pratica la realizzazione di carotaggi che arrivino a 3000 metri di profondità. Sognare però non costa nulla, tantopiù che le risposte arriveranno in tempo breve. E potrebbero essere davvero incoraggianti.

Author: Schneider Electric

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The Semiconductor industry is a key enabler for nearly every device we use to travel, work, and entertain ourselves. It’s needed for every sustainability effort – smart grids, the transition to renewables, low carbon footprint logistics, and supply chains. Even scientific discoveries and energy efficiency measures in factories rely on it. These chips are everywhere, and our net zero success hinges on the chips that silently power our efforts.

Yet the semiconductor industry also needs to recalibrate its environmental impact. In 2021, it used enough energy to power a city of 25 million for an entire year.

Semiconductor fabrication facilities are essential to our everyday way of life – but they are heavy energy and water users with a large carbon footprint.

Consequently, in 2022, COP27 saw the creation of a Semiconductor Climate Consortium with 60 founding members pledging to reduce emissions to 0% by 2050.
The initiative underscores the semiconductor industry’s vital role in meeting the planet’s sustainability targets. It’s a lofty but achievable goal.

By weaving sustainability into semiconductor-fabricated electrical network designs from the outset, and with the right strategic planning and early-stage implementation, the industry can significantly reduce the carbon footprint of its chip manufacturing processes.

Complex production, resource-intensive supply chains

Semicon fabs are colossal consumers of water and energy. The giga-sized factories need increasingly massive energy supplies and significant water usage for cooling. In 2022, TSMC, the world’s largest chip manufacturer, consumed 97 million metric tons of water and 22 thousand gigawatt-hours – a significant portion of Taiwan’s total energy output.

In addition, suppliers who provide the necessary materials for production also generate emissions (known as a company’s Scope 3 emissions). This adds considerably to the industry’s carbon footprint. All in all, producing today’s advanced 3nm chips is expected to consume nearly 8 billion kilowatt-hours annually.  

Given these high levels of consumption and the associated Scope 3 emissions, there is a pressing need for a strategic pivot that focuses on optimizing energy use and enhancing energy efficiency in Semicon electrical networks.   

Embracing strategies that work

There are 4 key strategies that I believe can optimize electrical networks in Semicon factories:

1. Distribution Lineup Optimization: This initial strategy lays the groundwork for a robust electrical network layout and improves operational efficiency. Begin by determining the appropriate starting point for energy inputs and optimizing transformer placements. These are based on load demands, cooling efficiency, and integration with smart grid technology. Then, ensure efficient voltage and current distribution.

   Your optimization strategy must remain agile to adapt to changing regulatory demands. These regulations often require new technology integration, design modifications, additional reporting, and advanced monitoring and control systems to support smart grid technologies. New safety or efficiency standards may even require different distribution lineup configurations. An agile optimization strategy ensures ongoing compliance and prepares the infrastructure for future smart grid developments.  

2. Standardization: In substation designs, consistency and replicability of components simplify construction, reducing the risk of miswiring and streamlining maintenance. For example, a large Semicon fab has 300 MV substations, and we can standardize the designs of 250 of those. That’s a significant optimization of lead time, manufacturing efficiency, and energy usage. And it makes it more responsive to customers’ evolving needs and lowers total ownership costs. Replacement parts from suppliers are also more readily available or have much shorter lead times.

   Standardization also helps semiconductor manufacturers more easily comply with international or regional regulations. It helps simplify certification processes and regulations that may require evidence of reliable manufacturing practices and product stability.

3. Distributed Energy Resources (DERs): Integrating DERs – like microgrids consisting of solar panels, fuel cells, and battery storage – provides a clean and reliable energy source compared to traditional methods. Implementing microgrids significantly reduces carbon emissions and energy costs. This showcases the potential for broader adoption across the industry to improve resilience, optimize energy loads, and support sustainable operations.

   DERs can also be a robust response to regulatory changes that incentivize or mandate renewable energy and decrease carbon footprints. In fact, a significant advantage of distributed energy is that it can meet diverse regulatory environments.

4. Collaboration with Suppliers and Partners: Semiconductor facilities have complex electrical ecosystems. Optimizing the electrical network requires collaboration and engagement with expert partners – particularly those specializing in advanced energy management and automation solutions.

   These partnerships are essential to transforming production facilities into models of energy efficiency and sustainability by utilizing advanced IoT-enabled systems and cutting-edge technologies. Services provided by these partners, such as energy audits and the implementation of digital modeling architectures, play a crucial role. They drive down operational costs and carbon footprints, ensuring network reliability and efficiency.

   Beyond achieving sustainability goals, collaborations also pave the way for strategic ventures. These efforts can take the form of joint investments in research and development or focused lobbying to secure incentives under the CHIPS Act and influence future policy.

   The CHIPS Act is a pivotal legislative mandate in the United States that the semiconductor industry must navigate. With an ambitious goal to reduce energy consumption of microelectronics by 1000 times in the next two decades as a catalyzes innovation. Imagine reducing energy consumption by that much!

Charting the course for sustainable Semicon fabs from day one

Each of these strategies is more than just a standalone solution. They’re interconnected pieces that create optimized, resilient, and adaptable networks. Designing electrical networks strategically and making early engineering choices sets the stage for more resilient, efficient operations and responsible resource use.

Because of the complexity of these projects, having an expert partner like Schneider Electric can be critical to embodying these strategies. Expert partners can use their deep industry knowledge to guide your decision-making with these strategies. They can also ensure continuous improvement and long-term support well beyond the initial construction of your facilities.

To deepen your understanding and take practical steps towards a more sustainable practice, download our Semiconductors Reference Guide for insights on ten critical business challenges impacting this industry and the offers and solutions needed to overcome them.

Tags: reduce carbon footprint, semicon, semiconductor, semiconductor fabrication efficiency, semiconductor industry, Semiconductors

Author: Schneider Electric

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In February Black History month is celebrated across the country. Several of our Black Professionals Employee Resource Network (BPERN) leaders recently blogged about how we are celebrating diversity at a time when we honor the remarkable contributions and history of the Black community while driving impactful change within our workforce. Many of our ERN members are actively engaged in the National Society of Black Engineers (NSBE) community, further amplifying the positive outcomes of this partnership.

We have seen tangible results in our recruitment efforts, with an increase in the number of diverse candidates joining our team. This not only strengthens our talent pool but also brings new perspectives and ideas to the table, ultimately driving innovation and growth within our organization. Additionally, by empowering employees to participate in community service initiatives, we are making a positive impact beyond the workplace, furthering our commitment to corporate social responsibility.

Through our involvement in the National Society of Black Engineers (NSBE) community, we are striving to increase the attraction, recruitment, and and retention of Black professionals through a transformative partnership with robust support from the organization. I’m priviledged to hold the role of Fall Regional Conference (FRC) Chair within the SExNSBE leadership, and contribute to Schneider Electric’s commitment to nurturing the next generation of critical thinkers and innovators in STEM. 

Inspiring the next generation of tech talent

NSBE is dedicated to promoting academic and professional success for African American engineering students and professionals. As a member of the Board of Corporate Affiliates for NSBE, Schneider Electric partners with NSBE to create and sponsor impactful recruiting, branding, and outreach events.

The FRCs, or Fall Regional Conferences, are annual events hosted in partnership with NSBE to provide opportunities for networking, professional development, and academic growth for participants.

Our Schneider Electric team participated in several FRCs in 2022 and 2023, and carefully curated events aimed to promote a competitive environment that aligns with our focus on STEM education and Professional development for collegiate & k-12 students.

Encouraging future STEM leaders

Schneider Electric’s investment in NSBE reflects our dedication to fostering an inclusive and accessible ecosystem that supports the growth of future STEM leaders. Schneider Electric officially secured its place on the NSBE Board of Corporate Affiliates in June 2021 with a small team of five employees. In less than two years, our chapter grew to over 240 employee members and 50 NSBE professional members.

We have committed volunteer hours towards an environment and opportunities to advance youth excellence in STEM, ultimately to sharpen their focus on driving positive change in the world. By the end of 2023, Schneider Electric employees had contributed over 600 member participation hours through partnerships with local universities and elementary schools.  Members participated in 10+ speaking engagements at Regional Conferences, National Conventions, and Professional Development Conferences.

Driving impact through engagement

At the NSBE FRCs, Schneider Electric engaged with students and industry professionals in discussions on sustainable engineering practices in renewable energy, sustainable solutions to global problems & STEM-focused events.

Our #SEGreatpeople actively participated in various sessions, delivered inspiring speeches, hosted workshops, and volunteered time to connect with collegiate participants. Their involvement exemplifies Schneider Electric’s commitment to nurturing the next generation of critical thinkers and innovators in STEM.

RC motor car building & racing competition K-12 NSBE FRC

Our company’s involvement included initiatives such as the ‘Age of compute’ Workshops (Torch Fest), Seminars & Community Service events:

• Books and Resource mobilization for local community centers and local schools.
• Hosting collegiate and K-12 competitions: ‘Ten80xNSBEJr RC motor build & race’ competition (see image on the right), Academic competitions focused on Thermodynamics, Linear algebra, Molecular chemistry, and more (Jeopardy game-format)
• STEM Fair & Exhibition: For students to showcase their academic excellence, technical research skills, and entrepreneurial visions.
• Delivering professional development workshops, including inspiring keynote speeches by SE NAM operations and thought leaders (see images below), resume critique sessions, mock interviews, and an elevator pitch competition.

ATL, Georgia 2022 – Keynote speech by Kevin Williams, Global Alliance Leader
Little Rock, AR 2022 – Keynote speech by LaSheena Thompson
ATL, Georgia 2023 – Keynote speech by Curren Shorte NSBE FRC

Transformative debates on disruptive technology

Elevator Pitch & STEM fair events, hosted by Don Pretty, Joy Frazier, Abdoulaye Diallo &
Raymond Mills

One of the TORCH Fest Workshops focused on highlighting the role of disruptive technologies in boosting productivity and subsequently cutting operating costs for businesses, positioning innovation as a key driver for positive change in the business landscape.

Students actively participated in constructive debates, exploring the transformative potential of AI in enterprise and search platforms. The discourse delved into the pivotal role AI plays in shaping sustainable business practices. Participants acknowledged AI as a catalyst for innovation, facilitating data-driven decision-making and the design of efficient solutions to address environmental challenges.

Solving future problems

As part of the ‘NSBE Creates the Future’ Seminar, we grouped students into teams led by SE engineers for a design thinking workshop. In this workshop, the students proposed solutions to some of the crippling problems to our environment. The winning team shared a CAD proposal for an AI powered waste disposal that used inductive transfer learning for inference in automated waste classification.

The seminar highlighted the evolving landscape where technology, particularly AI, becomes a driving force for positive change. The students’ engagement showcased a shared understanding of the need for businesses to leverage AI in fostering sustainability and embracing progressive approaches. This discussion serves as a testament to the growing awareness and commitment among the next generation to integrate technology responsibly for a more environmentally conscious and sustainable future.

Reflecting on the NSBE FRC experience

Through my involvement with NSBE and leading several of the FRCs, I learned the immense impact that dedicated mentorship and educational initiatives can have on youth.

Our volunteers witnessed the passion for innovation and dedication to making a difference in the world from the brilliant minds we had the pleasure to interact with. It reinforced our belief in the power of mentorship and the importance of providing platforms for knowledge sharing, skill development, and networking.

The engagement at NSBE FRCs solidifies a dedication to nurturing the next generation of STEM leaders. The success of our partnership with NSBE and BPERN serves as a testament to the power of collaboration and the importance of fostering relationships with diverse communities. I was inspired to contribute, drawing on my own transformative experiences attending similar events during my undergraduate years. The vibrant competitive environment, complemented by insightful seminars from industry professionals, left an indelible mark. 

In particular, the emphasis on events to foster student competition proves invaluable. Witnessing peers push each other to excel academically underscores the significance of healthy competition in cultivating winners and go-getters. We’re committed to championing STEM education, professional growth, and fostering an innovative spirit, ensuring these students are well-equipped for the challenges ahead.

Advice for readers

Whether through mentorship, sponsorship, or active participation, your involvement can make a meaningful impact on the next generation of STEM leaders.

As we navigate this dynamic intersection of tech, sustainability, and disruptive innovation, I invite you, our insightful reader, to play a vital role. Your engagement and passion for these crucial topics don’t have to end here. Be part of a community that is dedicated to fostering a sustainable future and guiding young adults towards impactful decision-making.

Keep an eye out for more details later in the year, we appreciate your continued support and look forward to your involvement!

About the author

Yaw Ammann Boakye, Application Design Engineer

Ammann is a detail-oriented problem solver with a passion for sustainability, making a significant impact as a SCADA Application Design Engineer at Schneider Electric (SE). His role involves integrating SE’s SCADA solutions, Power Monitoring Systems and leveraging skills in Controls engineering, programming PLC applications and HMI interfaces.

Prior to joining Schneider Electric, Ammann honed his engineering skills in his coursework and as an Electrical Engineer at Attwood Corp, where he excelled in building and designing schematics for On-water product testing. He was deeply involved in embedded programming for customer products, showcasing his proficiency in handling complex technical challenges.

One defining experience in Ammann’s journey, working on Project “I – CAN Recycle’,” where he trained a neural network to automate recycling on college campuses using a Garbage Classification Dataset. The project’s focus on leveraging advanced technologies, such as multiclass support vector machines and convolutional neural networks, to address environmental challenges deeply resonated with his vision for a greener tomorrow.

Tags: #STEMeducation, diversity, Engineering, NSBE

Author: Rinnovabili.it

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Grazie alla proroga la scadenza si sposta dal 16 marzo al 4 aprile 2024 

(Rinnovabili.it) –  E’ arrivata anche l’ufficialità sulla possibilità di proroga per l’invio al Fisco delle comunicazioni relative alle opzioni di cessione del credito e sconto in fattura, in merito alle spese sostenute nel 2023 per interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione edilizia. Dal 16 marzo 2023 slitta al 4 aprile 2024, la data limite entro la quale inviare la comunicazione all’Agenzia delle Entrate, concedendo più tempo agli amministratori dei condomini oggetto di bonus sulle parti comuni ed ai contribuenti che hanno ancora rate residue non fruite delle detrazioni per bonus edilizi riferite alle spese sostenute negli anni 2020, 2021 e 2022.

Proroga sulle comunicazioni di cessione e sconto per i condomini

Sono due i provvedimenti emanati dall’Agenzia delle Entrate, d’intesa con il Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato del Ministero dell’Economia e delle Finanze, da tenere sott’occhio:

• il provvedimento 21 febbraio 2024, prot. 53174 ad oggetto “Comunicazioni all’anagrafe tributaria dei dati relativi agli interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica effettuati su parti comuni di edifici residenziali. Modifiche al Provvedimento n. 19969 del 27 gennaio 2017”;
• il provvedimento 21 febbraio 2024, prot. n. 53159 dedicato alla “Proroga del termine per l’invio delle comunicazioni delle opzioni di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34”.

Il primo ha come destinatari gli amministratori di condominio, concedendo una proroga all’invio al Fisco delle opzioni relative a sconto in fattura o cessione del credito, utilizzate come alternative alla detrazione diretta ai bonus edilizi o al superbonus nelle spese sostenute nel 2023. Le due settimane in più permetteranno agli interessati la trasmissione dei dati alla luce dell’evoluzione normativa in materia di “bonus edilizi”. 

E’ prevista un’esenzione per gli amministratori sull’invio al Fisco: nel caso in cui, per tutti gli interventi effettuati sulle parti comuni nell’anno precedente, tutti i condòmini abbiano esercitato l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto. 

Nel caso in cui anche per un solo intervento, almeno uno dei condòmini abbia scelto di usufruire direttamente della detrazione, gli amministratori dovranno invece trasmettere i dati relativi a tutti i lavori realizzati nell’anno precedente sulle parti comuni, compresi quelli per i quali è stata esercitata da tutti i condòmini l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto.

Proroga dell’invio al Fisco sulle rate residue 

Il secondo provvedimento firmato dal Direttore dell’AdE Ernesto Maria Ruffini, interessa invece tutti i contribuenti che abbiano optato per la cessione del credito o lo sconto in fattura per le spese sostenute nel 2023 in riferimento ai bonus edilizi ed al superbonus. La scadenza è posticipata al 4 aprile anche per l’invio al Fisco delle comunicazioni relative alle rate residue non fruite delle detrazioni riferite alle spese sostenute nel 2020, 2021 e 2022