Categorie
HardwareSoftware

The Witcher: da romanzo sconosciuto a fenomeno di costume.

Author: Davide Vincenzi Tom's Hardware

Come una serie di videogiochi di successo è riuscita a cambiare le sorti del brand The Witcher? Una saga letteraria conosciuta solo in patria trasformata grazie alla sua trasposizione videoludica in un vero e proprio fenomeno culturale crossmediale che abbraccia romanzi, giochi di ruolo e giochi da tavolo, videogames, cosplay, fumetti e serie tv

Come tutto ebbe inizio

Correva l’anno 1985 quando Andrzej Sapkowski, un rappresentante alle vendite polacco, partecipò al concorso di una rivista di narrativa fantastica con il racconto Wiedźmin (trad. The Witcher o Lo strigo secondo la traduzione italiana dei romanzi), guadagnandosi il 3° posto e suscitando grande interesse nel pubblico e nella critica.

Il riscontro positivo fu tale da convincere l’autore ad intraprendere la carriera di scrittore e a pubblicare, nel 1990, un volume contenente cinque racconti tutti incentrati sulla figura di Geralt di Rivia ovvero il witcher del racconto omonimo.

Il successo, in Polonia, fu praticamente immediato, tanto che Sapkowski decise di pubblicare, tra il 1992 e il 1999 altre due raccolte di racconti e quindi una serie di cinque romanzi, che vanno a formare la saga di The Witcher nota oggi in tutto il mondo. Ma ai tempi il successo era circoscritto alla sola Polonia, al di fuori della sua terra natia, lo strigo Geralt era ancora pressoché sconosciuto.

2007, l’anno della svolta

Dobbiamo attendere fino al 2007 prima che il resto del mondo senta parlare di The Witcher.

È questo l’anno, infatti, in cui CD Projekt Red, una piccola software house polacca, lancia sul mercato il videogame per PC The Witcher, ottenendo ottime valutazioni da giocatori e critica e un buon volume di vendite.

Ed è sempre questo l’anno in cui vediamo per la prima volta un libro della serie tradotto in inglese. Insomma, Geralt ha ottenuto il passaporto e può cominciare a espatriare per viaggiare in tutto il mondo.

In Italia, abbiamo dovuto aspettare fino al 2011 prima di poter mettere le mani sul primo libro della saga tradotto nella nostra lingua, ad opera di Editrice Nord.

Ma cos’è uno strigo?

La maggior parte dei lettori saprà già tutto ciò che c’è da sapere su The Witcher e il suo mondo, ma per i pochi che ancora non dovessero conoscerne i dettagli, andiamo a dare le nozioni fondamentali necessarie per capire di cosa stiamo parlando.

Quello creato da Andrzej Sapkowski è un mondo fantasy medioevale che attinge a piene mani dal folklore slavo e dalle fiabe tradizionali. Ma non aspettatevi un’ambientazione ottimista e luminosa in cui il bene prevale sul male. Quello di The Witcher è un mondo cinico, sporco e disilluso, dove è raro che le storie abbiano un lieto fine.

Nei racconti dell’autore polacco, gli esseri umani hanno soggiogato le razze non umane (elfi, nani, halfling), che ora sono vittime di un razzismo imperante e vivono segregate nei ghetti delle affollate città, oppure si danno alla macchia e compiono vere e proprie azioni terroristiche per riguadagnare la propria terra usurpata.

Questo mondo è parte di un multiverso; una sorta di cataclisma magico chiamato Congiunzione delle Sfere ha fatto sì che, secoli prima delle vicende narrate, più mondi si sovrapponessero. A causa di ciò, mostri e creature attraversarono le dimensioni e giunsero anche sul mondo le cui vicende vengono narrate nei romanzi.

La pericolosità di tali creature spinse gli uomini a cercare una soluzione. Questa venne da un mago che, attraverso pozioni, erbe e funghi mutageni e durissimi addestramenti, somministrati a dei bambini orfani o venduti dai genitori, creò le congregazioni degli strighi o witcher che dir si voglia.

Resi più forti, agili e coraggiosi, ma al contempo privati delle più importanti emozioni a causa della mutazione subita, i witcher vagano per il mondo come cacciatori di mostri prezzolati. Personaggi i cui servigi sono richiesi a gran voce e che al contempo sono odiati e temuti dalla gente comune che proteggono.

Geralt di Rivia, il protagonista della saga, è uno dei pochi strighi rimasti e nonostante la sua professata neutralità, sarà suo malgrado coinvolto in una serie di eventi che influenzeranno il futuro del mondo stesso

Una serie di videogiochi di successo

Come abbiamo visto, il primo videogame della serie The Witcher ottenne un successo davvero strepitoso.

Complice un comparto grafico di tutto rispetto per l’epoca, alcune meccaniche di gioco innovative e, soprattutto, per i temi maturi e una componente narrativa importante in cui le scelte del giocatore andavano pesantemente a influire sul prosieguo della storia, il gioco vinse alcuni premi prestigiosi, quali Migliore gioco dell’anno e Migliore RPG dell’anno per IGN.

Ma è con The Witcher 2: Assassins Of Kings che le cose cominciano a diventare davvero interessanti.

Il videogioco, uscito nel 2011 per PC e Xbox 360, infatti, impone nuovi standard per il genere degli action rpg e continua a puntare su una trama solida in cui le scelte del giocatore la fanno da padrone.

Tutto ciò gli porta a vincere oltre cinquanta premi per la migliore grafica, il miglior adattamento o uso di una licenza, la miglior storia, il miglior gioco per PC, il miglior gioco di ruolo e il gioco dell’anno.

Infine, i ragazzi di CD Projekt Red raggiungono l’apoteosi con The Witcher 3: Wild Hunt.

Uscito nel 2015, il videogioco si impone al pubblico come uno dei migliori titoli di sempre, vendendo più di trentatré milioni di copie e ottenendo ricavi per circa $ 1.400.000.000 a fronte di un costo di produzione di $ 81.000.000 (dati aggiornati a marzo 2018). Cifre da capogiro.

Ancora una volta, un gioco legato allo strigo Geralt diventa lo standard a cui altre produzioni concorrenti guardano, per creare un titolo di successo.

Con The Witcher 3: Wild Hunt, si conclude la storia portata avanti in tutta la trilogia. Storia che è di fatto il seguito della saga raccontata dai romanzi e in cui ne ricorrono tutti i personaggi principali e molti di quelli secondari. È un seguito, comunque, assolutamente non ufficiale, se si dà ascolto ad Andrzej Sapkowski, come vedremo più avanti.

Termina la trilogia, ma non terminano i videogiochi legati al brand The Witcher. Il 23 ottobre, infatti, CD Projekt Red ha lanciato ben due nuovi giochi ambientati nel mondo uscito dalla penna dall’autore polacco: Thronebreaker: The Witcher Tales, e Gwent: The Witcher Card Game, un gioco free to play di carte collezionabili – in uscita il 4 dicembre per Xbox One e PlayStation 4 – già presente in una forma più snella nel terzo capitolo della serie videoludica.

E lo sfruttamento commerciale del marchio non termina di certo qui.

Il successo della saga videoludica di The Witcher, infatti, oltre ad aver spinto case editrici di mezzo mondo a pubblicare i libri di Sapkowski, vedendo in lui un potenziale nuovo George R. R. Martin, ha attirato l’attenzione di esponenti di vari media differenti.

Giochi, non solo videogiochi

Grazie alla fama ottenuta con i videogame, CD Projekt Red ha subito capito che lo strigo e il suo mondo potevano ben adattarsi anche a giochi analogici.

Per forza di cose, tutti questi giochi, tuttavia, saranno molto più legati alla serie videoludica che a quella letteraria.

Nel 2007, vide la luce The Witcher: The Adventure Card Game, gioco di carte praticamente introvabile che venne pubblicato solo in Polonia e Spagna. Un tentativo di scarso successo.

Ma nel 2014, grazie a un accordo con Fantasy Flight, uno dei più grandi produttori di giochi da tavolo, anche il mercato dei boardgame vide comparire un titolo legato al brand: The Witcher Gioco da Tavolo, edito in Italia da Giochi Uniti, che riscosse buone valutazioni dalla critica.

Infine, ad agosto, è uscito il gioco di ruolo cartaceo di The Witcher, prodotto da R. Talsorian Games e CD Projekt Red. Sodalizio, quello con la Talsorian, che continua, dopo l’accordo fatto per produrre il videogioco Cyberpunk 2077, basato sullo storico gioco di ruolo Cyberpunk 2.0.2.0. di Mike Pondsmith.

L’edizione italiana di The Witcher, che è stata lanciata in occasione della manifestazione Lucca Comics & Games 2018, è pubblicata da Need Games! e distribuita da Asmodee.

Ma non tutti sanno che questo non è assolutamente il primo gioco di ruolo cartaceo basato sul mondo dello strigo Geralt. Infatti, nel 2001, sull’onda del successo in patria e ben prima che lo strigo cominciasse a vagare per il mondo, la casa editrice polacca MAG publishing house pubblicò il gioco Wiedźmin: Gra Wyobraźni (The Witcher: Un Gioco di Immaginazione).

Pubblicato solo in Polonia, riscosse un discreto successo di pubblico, tanto da meritarsi quattro espansioni.

The Witcher e i comics

Ci sono state ben tre serie di albi a fumetti basati sulla serie The Witcher.

La prima risale al periodo compreso tra il 1993 e il 1995 e fu pubblicata solo in Polonia.

Una miniserie fu prodotta nel 2011 dalla Egmont e, infine, nel 2014 iniziò una serie tuttora in corso, pubblicata dalla Dark Horse Comics. Alcuni volumi di quest’ultima serie sono stati pubblicati in Italia da Panini Comics.

Queste due ultime serie fanno parte del franchise di CD Projeckt Red.

The Witcher sul piccolo e grande schermo

La portata del successo della trilogia videoludica di The Witcher è misurabile anche col fatto che quei volponi di Netflix, fiutato il livello di coinvolgimento del pubblico, hanno deciso di produrre una serie TV avente per protagonista lo strigo Geralt.

L’annuncio della realizzazione di tale serie che vedrà l’attore Henry Cavill, il Superman dei recenti cinecomics targati DC, prestare il volto al witcher, ha suscitato nei fan reazioni entusiaste.

Controverse, invece, le reazioni all’annuncio del cast.

Basata sui libri di Andrzej Sapkowski piuttosto che sui videogame, vedrà la presenza dell’autore polacco come consulente creativo e dovrebbe uscire sulla piattaforma di streaming nel 2020.

Anche in questo caso, non si tratta di una prima volta. Nel 2002, infatti, in Polonia, fu prodotta Wiedźmin (tradotta come The Hexer in inglese), una serie di una stagione in 13 episodi, anch’essa basata sull’opera letteraria ma con molte e discutibili libertà di sceneggiatura. Per la serie, inoltre era stato riutilizzato parte del girato del lungometraggio omonimo uscito l’anno precedente.

Inutile dire che si trattò di due prodotti di bassa qualità, che vennero largamente criticati dai fan polacchi dello strigo.

Merchandise, cosplay, LARP, fanfiction e olimpiadi

Che The Witcher sia diventato un fenomeno culturale ormai lo abbiamo assodato. Per terminare questa lunga carrellata di media in cui lo strigo si è diffuso, non potevamo che parlare del merchandise.

Parecchi infatti, gli accessori, ufficiali e non, che si possono trovare bazzicando sui numerosi siti di e-commerce del web. C’è di tutto, dal medaglione da strigo a forma di testa di lupo alle spade da witcher, dai calzini ufficiali ai costumi per cosplayer.

Già, perché il fenomeno The Witcher è stato fonte d’ispirazione anche dei più famosi cosplayer, che hanno dato vita a costumi e scene davvero impressionanti e di una bellezza incredibile. Alcuni così perfetti da aver meritato persino il retweet da parte di CD Projekt Red sulla loro pagina ufficiale.

Dal cosplay al LARP (Live Action Role-Playing Game, Gioco di ruolo dal vivo N.d.A.) il passo è breve. Sono fioriti numerosi, infatti, gli eventi di gioco di ruolo dal vivo aventi come tema il mondo di Geralt di Rivia. In Polonia, è nata addirittura la Witcher School, un LARP di più giorni giorni organizzato in modo incredibile e spettacolare, con il riconoscimento ufficiale e il supporto sia di CD Projekt RED, sia dalla casa editrice Supernova, gli editori polacchi dei libri di Sapkowski.

Come ogni fenomeno di massa, anche The Witcher, infine, non è esente dal fenomeno del fanfiction, ovvero di racconti, cortometraggi e illustrazioni creati dagli appassionati di una determinata opera, per espanderne il mondo e le vicende che in esso prendono vita.

Nota di colore, The Witcher è stato sdoganato anche alle ultime Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016, dove l’atleta russa Vitalina Batsarashkina, medaglia d’argento al tiro a segno da dieci metri, ha gareggiato sfoggiando il medaglione a testa di lupo di Geralt e un paraluce con sopra disegnata l’immagine dello stesso lupo.

Non è tutto oro ciò che luccica

Inevitabilmente, un tale successo di massa, non poteva che portare a problemi e dispute sui diritti di sfruttamento del marchio.

Andrzej Sapkowski, infatti, all’epoca del primo videogame di CD Projekt Red, cedette tutti i diritti di The Witcher per la cifra irrisoria di circa 9.500 dollari, rinunciando alle royalties in base alle vendite, supponendo che il gioco non avrebbe avuto alcun successo.

Quando capì l’errore commesso, cominciò a rilasciare interviste in cui criticava apertamente, fino quasi ad arrivare alla denigrazione, l’operato della software house polacca.

Ciò non gli ha impedito, tuttavia, di cavalcare l’onda del successo, pubblicando nel 2013 un nuovo romanzo sullo strigo Geralt, accolto però in modo tiepido dagli appassionati.

È di un un paio di mesi fa, inoltre, la notizia di come ora l’autore dei romanzi stia cercando di ottenere un risarcimento dagli sviluppatori della saga videoludica, agendo per vie legali.

Questo comportamento ha ottenuto solo di rendere Andrzej Sapkowski inviso alla maggior parte dei fan della saga, che continuano ad adorare personaggi e ambientazione ma considerano l’autore che li ha creati poco più che un signore rancoroso.

Da parte nostra, noi non vediamo l’ora di mettere le mani sull’edizione italiana del gioco di ruolo e attendiamo con ansia di scoprire il livello della serie TV prodotta da Netflix.

Nell’attesa potremmo prendere in considerazione l’idea di fare un salto in Polonia e partecipare alla Witcher School… Chi viene con noi?

Categorie
HardwareSoftware

Fujifilm X-T30: arriverà all'inizio del 2019?

Author: Le news di Hardware Upgrade

Fujifilm X-T30 potrebbe essere uno dei nuovi modelli che vedremo debuttare all’inizio del prossimo anno. Un’ulteriore conferma rispetto alle precedenti indiscrezioni arriva da Fuji Rumors che ha avuto modo di ascoltare una fonte fidata circa le tempistiche di presentazione.

Fujifilm X-T20

La nuova Fujifilm X-T30 seguirà quindi il trend del produttore giapponese che ha visto debuttare il modello Fujifilm X-T3 pochi mesi fa (Settembre 2018). Questo farebbe presumere che il nuovo modello di fascia più bassa potrebbe arrivare nel Q1 2019.

In passato Fujifilm X-T2 era stata presentata Luglio 2016 mentre Fujifilm X-T20 è arrivata sul mercato a Gennaio 2017. Ancora più indietro nel tempo Fujifilm X-T1 arrivò nel Gennaio 2014 e la Fujifilm X-T10 invece a Maggio 2015.

Fujifilm X-T30 dovrebbe portare qualche novità come un sensore APS-C retroilluminato da 26,1 MPixel X-Trans 4 accoppiato a un nuovo processore d’immagine X-Processor 4. Per quanto riguarda la registrazione video, non dovrebbe mancare il supporto alla registrazione 4K a 30 fps e un sistema di autofocus migliorato.

Infine il prezzo dovrebbe essere al di sotto dei 1000 euro puntando ad “aggredire” soluzioni come le Sony A6XXX da cui dipenderà anche il momento preciso della presentazione da parte di Fujifilm.

Categorie
HardwareSoftware

They Came from Beneath the Sea! Un Kickstarter mostruoso

Author: Mabelle Sasso Tom's Hardware

E’ in corso su Kickstarter il crowdfunding di They Came from Beneath the Sea!, un gioco di ruolo ad ambientazione B-Movies anni ’50 di Onyx Path Publishing.

Il mondo in cui è ambientato They Came from Beneath the Sea! è un’ucronia degli Stati Uniti degli anni ’50, in cui la minaccia alla Terra della Libertà arriva dai sovietici e dagli alieni. I personaggi creati dai giocatori sono basati sugli archetipi tipici di quel genere di cinematografia, come ad esempio, il veterano di guerra, lo scienziato pazzo e l’agente governativo esperto in minacce aliene.

I temi ricorrenti dell’ambientazione possono includere la classica missione per difendere la cittadina costiera da un’invasione aliena, liberare una nave da crociera infestata o utilizzare della tecnologia aliena per sferrare un attacco ad una roccaforte nemica.

They Came From Beneath the Sea!  utilizza lo Storypath game system, il sistema proprietario dei giochi Onyx Path ideato per permettere un incremento proporzionale della difficoltà che possa permettere un livello di sfida adeguato sia che si stia giocando un personaggio alle prime armi sia nel caso si stia interpretando un esperto. Nello Storypath system i giocatori hanno a disposizione una riserva di dadi a 10 facce e per risolvere una prova si lanciano tanti dadi quanti ne sono forniti dalla somma tra l’abilità del personaggio e l’attributo ad essa correlato. I successi sono determinati dai dadi che hanno ottenuto almeno otto come risultato del lancio.

Per affrontare la minaccia aliena i personaggi avranno nel loro arsenale molto più che il loro equipaggiamento, infatti potranno utilizzare anche degli elementi “tipici” del mondo dei film.. i Quips (battute a effetto) e le Cinematics (elementi di montaggio e post produzione).
Queste due azioni, a disposizione dei giocatori, potranno essere pescate da un mazzo di carte oppure essere determinate tirando dei dadi e confrontando i valori su una tabella del manuale.

I Quips sono le battute ad effetto, che permetteranno di potenziare le azioni dei personaggi come, per esempio, sferrare un pugno più potente, tenere un discorso più convincente o semplicemente far dire al proprio personaggio una frase ad effetto prima di morire.
Queste frasi non saranno sempre appropriate alla scena in cui vengono usate, ma parte del gioco, e del divertimento, sta nel sapere come usarle creativamente in base al contesto in cui si troveranno i giocatori.

Le Cinematics, invece, sono una meccanica di metagame che viene usata per intervenire direttamente sulla narrazione di una scena. Durante il gioco si possono accumulare dei punti da spendere per inserire nel gioco degli elementi di metacinema come: scene cancellate, dissolvenze al nero quando l’azione diventa troppo intensa, cattivo doppiaggio che rende la scena comica, o l’utilizzo di uno stunman che sostituisca l’attore nelle scene pericolose.

They Came From Beneath the Sea! avrà più di 200 pagine a colori in formato A4 cartonato. All’interno del libro sarà presente il regolamento completo, l’ambientazione e una ricca parte dedicata al bestiario con dozzine di alieni e antagonisti.

Chi desidera sostenere questo progetto potrà farlo scegliendo se comprare il manuale in pdf (pledge da 25$ ) oppure nella sua versione stampata (i pledge da 50$ in su) e inclusi in molti dei pledge troverete le card Quips/Cinematics e lo schermo del master.
Il goal stabilito per il finanziamento del libro era di 17,589€, cifra che è già stato raggiunto e superato, i backers che hanno finanziato il progetto vedranno recapitarsi il manuale a agosto 2020.

Il Mostro della Laguna Nera è un film di culto, nonché il B-Movie più celebre delle storia, una visione del dvd  potrebbe ispirare qualche trama per They Came From Beneath the Sea!

Categorie
HardwareSoftware

Best PC Games of 2018


Hayden sits down with Adam to go over PCWorld's picks for the best PC games of 2018. The list ended up being very indie heavy this year, with only one AAA appearing. GAME OF THE YEAR LIST, 2018
Return of the Obra Dinn
Yoku's Island Express
Into the Breach
Subnautica
Mutant Year Zero
Hitman 2
Cube Escape: Paradox
Thronebreaker
Dusk
Celeste HONORABLE MENTION
Prey: Mooncrash
AC Origins: Curse of the Pharaohs
Destiny: Forsaken
Yakuza 0 Follow PCWorld for all things PC!
——————————­—-
SUBSCRIBE: http://www.youtube.com/subscription_center?add_user=PCWorldVideos
FACEBOOK: https://www.facebook.com/PCWorld/
TWITTER: https://www.twitter.com/pcworld
TWITCH: https://www.twitch.tv/pcworldus
WEBSITE: http://www.pcworld.com

Categorie
HardwareSoftware

Xiaomi Mi Mix 3 arriverà in Italia il 9 gennaio

Author: Christian Mazza Tom's Hardware

Xiaomi Mi Mix 3 , uno dei prodotti più attesi dell’azienda cinese, è pronto ad approdare in Italia. Ad annunciarlo è la stessa Xiaomi che, attraverso un video promozionale da sapore natalizio, postato sul canale Youtube ufficiale, ha voluto rivelare l’importante notizia. I più attenti avranno sicuramente notato il piccolo ma importante dettaglio. Il video è stato girato all’interno di uno store italiano, in ordine di inaugurazione Bergamo e Venezia sono i più recenti. Mentre tutti sono alle prese nel testare i vari prodotti Xiaomi, la telecamera focalizza per qualche secondo la propria attenzione su un cartellino da stand contenente un importante indizio.

Sul cartellino vi è scritto Xiaomi Mi Mix 3 – 09/01/2019, un contenuto con pochi fronzoli che non lascia spazio a domande. Dal prossimo 9 gennaio, quindi, Mi Mix 3 arriverà in Italia e sarà possibile acquistarlo in tutti gli store fisici e online.

Importante ricordare le caratteristiche tecniche del prossimo top di gamma di casa Xiaomi che potrà contare su un processore Qualcomm Snapdragon 845, un display AMOLED FullHD+ 1080 x 2340 pixel da 6,39 pollici 19,5:9 con rapporto screen-to-body del 93,4%, 6, 8 o 10 GB di RAM e due tagli di memoria, 128 e 256. Per quanto riguarda il comparto fotografico: fotocamera posteriore Sony IMX363 da 12MP f/1.8, pixel da 1,4 micron con Dual Pixel Autofocus associata ad un altra 12MP f/2.4 e zoom ottico con OIS ed una dedicata ai selfie da 24MP + 2MP megapixel.