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Stabilizzatore ottico di immagini: cos’è e come funziona

Vediamo, a grandi linee, che cos’è uno stabilizzatore ottico di immagini e come può aiutare a ottenere immagini qualitativamente migliori.

Quando si esaminano le specifiche di fotocamere, videocamere e smartphone, spesso si trovano riferimenti alla presenza di uno stabilizzatore ottico.
Ma che cos’è uno stabilizzatore ottico di immagini e come funziona?

Iniziamo col dire che, all’atto pratico, lo stabilizzatore ottico evita quell'”effetto sfocato” che deriva dai piccoli movimenti della fotocamera durante l’acquisizione dell’immagine.
Grazie allo stabilizzatore ottico, che consente di consente di compensare i movimenti della fotocamera, si possono scattare foto con un tempo di esposizione superiore rispetto a una situazione normale (senza stabilizzatore), senza ottenere un’immagine sfocata.

L’otturatore di una fotocamere può essere pensato un po’ come una tendina che si apre al momento dello “scatto”: quando ciò avviene, la luce proveniente dall’obiettivo giunge al sensore e va a definire l’immagine che verrà poi memorizzata.
Il tempo che trascorre tra l’istante in cui la tendina viene alzata a quello in cui essa viene chiusa, è detto tempo di esposizione o tempo di otturazione o, ancora, tempo di posa.
Poter impostare un tempo di esposizione ridotto è particolarmente utile non soltanto per evitare l’effetto sfocato ma anche quando si scattano foto in notturna o quando la velocità è un parametro fondamentale.

Il tempo di esposizione si esprime di solito in frazioni di secondo: scattando una foto ad un gruppo di ciclisti in gara con un tempo di otturazione pari a 1/500 s o 1/1000 s, non si avrà alcun effetto sfocato mentre scattando con 1/25 s, ad esempio, anche il semplice saluto di uno spettatore non risulterà chiaro e il suo braccio apparirà sfocato.

In generale, quando si scattano foto di soggetti fermi l’esposizione può essere pari a 1/100 s, ad esempio, mentre nel caso di elementi in movimento, bisognerà impostare tempi di otturazione più brevi (1/500 o 1/1000 s).

Ecco quindi perché uno stabilizzatore di immagine è spesso utile: con tempi di esposizione lunghi (ovvero 1/50 o più) tenere poco saldi la fotocamera o lo smartphone nelle proprie mani può generare il ben noto effetto sfocato rendendo inutilizzabile uno scatto che, diversamente, sarebbe stato eccellente.Canon e Nikon fanno riferimento allo stabilizzatore di immagini usando, rispettivamente, i termini Image stabilization (IS) e Vibration reduction (VR).
La stessa tecnologia, però, che non è nata ieri ma si trova sul mercato già dalla prima metà degli anni ’90, è sempre più spesso offerta negli smartphone di fascia medio-alta.
Con la stabilizzazione ottica delle immagini attiva, parte delle lenti si muove fisicamente per compensare il movimento della fotocamera durante l’acquisizione dell’immagine: se non si tiene saldamente la fotocamera nelle mani (ecco perché in molti casi viene consigliato l’uso di un cavalletto…), un elemento all’interno di essa si muoverà per cercare di attenuare il movimento il più possibile.

Si parla invece di virtual image stabilization quando le lenti non si muovono e i movimenti sono compensati successivamente utilizzando un apposito algoritmo. L’effetto ottenibile non è neanche lontanamente paragonabile a quello di uno stabilizzatore ottico di immagini.

Con delle lenti normali, il tempo di esposizione con cui si possono avere immagini nitide è legato a doppio filo con la lunghezza focale delle lenti stesse.
Così, i tempi per evitare il mosso in funzione della lunghezza focale sono ad esempio 1/100 per lenti da 100 mm, 1/50 per lenti da 50 mm; quindi almeno l’inverso della lunghezza focale utilizzata.
È il caso, per esempio, di una reflex digitale professionale come la Canon EOS 5D MARK IV che è una macchina full frame ovvero una fotocamera dotata di un sensore grande quanto il negativo di un’analogica.

Prodotti meno costosi (per restare in casa Canon si prenda come esempio una EOS Rebel T6) utilizzano il cosiddetto fattore di crop. Esso esprime il valore per cui bisogna moltiplicare le dimensioni di un sensore di minori dimensioni per ottenere quelle del sensore di una reflex analogica.
Nel caso di una fotocamera che usa il fattore di crop (o crop factor), quindi, i tempi per evitare il mosso nelle immagini cambiano, e di molto.

Si supponga di avere una lente da 100 mm e un fattore di crop pari a 1.6: il tempo di esposizione minimo scende a 1/160; per una lente da 50 mm, con stesso fattore di crop, si arriva 1/80.

Il citato rapporto tra tempo di esposizione e lunghezza focale offre un riferimento per gestire i movimenti della fotocamera. Nel caso in cui si debbano fotografare oggetti in rapido spostamento, si dovrà necessariamente orientarsi su tempi di esposizione ridotti.

Con lo stabilizzatore ottico di immagini attivo, si potrà utilizzare un tempo di esposizione meno ridotto e ottenere comunque scatti di qualità.
Con lenti da 100 mm, per esempio, anziché avere un’esposizione minima di 1/100 s, in circostanze ideali si potrebbe evitare l’effetto mosso spingendosi addirittura fino a 1/10 s; usando lenti da 50 mm, si potrebbe arrivare fino 1/5 s.

Quando si scattano foto in notturna o comunque in condizioni di scarsa illuminazione, poter gestire meglio i tempi di esposizione fa sempre la differenza. E non sarà necessario aumentare decisamente il valore ISO (sensibilità del sensore alla luce) o usare un’ampia apertura (del diaframma che si trova all’interno dell’obiettivo).

Autore: IlSoftware.it

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Droni economici e ripiegabili su TomTop: ecco i codici per ottenere gli sconti

Offrono divertimento, ma non solo. I droni sono diventati compagni inseparabili di varie realtà professionali, come fotografi e registi che possono adesso offrire panorami e inquadrature mozzafiato con spese tutto sommato irrisorie. Per il puro divertimento e qualche ripresa senza troppe velleità esistono molti modelli di drone a basso costo e sono parecchi i prodotti che TomTop offre in sconto in questo momento. Per chi vuole risparmiare sull’acquisto di un nuovo drone inoltre vi proponiamo dei codici coupon da utilizzare in fase di Checkout per ottenere uno sconto ulteriore.

WLtoys Q353 è un drone aria-terra anfibio 3-in-1 che può essere gestito nelle circostanze più disparate. È resistente alle introduzioni di liquidi in ogni posizione (anche se capovolto) e grazie all’illuminazione LED può essere pilotato anche in notturna. Per il telecomando remoto, offerto in dotazione all’acquisto, è stata scelta una tecnologia wireless da 2.4GHz per evitare ogni interferenza. Con il codice promo WLQ353 viene proposto al prezzo di 62,03 Euro.

MJX B3 Bugs 3 è un drone con supporto ad una action-cam esterna in stile GoPro e caratterizzato da un motore di tipo brushless che produce meno attrito e calore, aumentando la resistenza al tempo e all’usura del prodotto. Anche in questo caso il telecomando utilizza tecnologie da 2.4GHz, mentre l’autonomia operativa dichiarata è di 18 minuti in volo. Questo modello di quadricottero con giroscopio a 6 assi ed ESC indipendente costa 81,39 Euro.

Hubsan H109S X4 PRO è un quadricottero assemblato e pronto per il volo già all’acquisto. Integra una videocamera Full HD che può essere utilizzata in ogni circostanza e può volare per un massimo di 25 minuti su singola carica. Il telecomando remoto da 2,4GHz adotta uno schermo da 4,3 pollici che consente di visionare in ogni momento la traiettoria del velivolo grazie alla tecnologia FPV in tempo reale. Il modello costa 300,79 Euro spedito dalla Cina.

Feilun FT011 viene definito una barca da corsa, ed è capace di raggiungere secondo il produttore una velocità massima di 55 km/h. Per raggiungere tali performance utilizza un motore brushless alimentato da una batteria da 2.200 mAh, mentre il telaio è protetto da un bumper anti-collisione per evitare danni irreparabili. Il telecomando da 2,4GHz consente di gestire la piccola barca fino ad un massimo di 150 metri di distanza. Con il codice promo EUFT011 costa 94,18 Euro.

FQ777 FQ17W Mini è un drone ripiegabile con tecnologia FPV particolarmente economico e facile da portare in giro. Utilizza una modalità accelerometro per il controllo in modo da gestire la velocità in maniera intuitiva, mentre il giroscopio a 6 assi e il barometro integrato con la funzione di mantenimento dell’altitudine garantiscono un volo sempre stabile. Il modello di quadricottero compatto può essere prenotato con il codice promo FQTFS5 al prezzo di 29,13€ per la versione rossa, costo che si abbassa a 26,31€ per la variante di colore nero usando lo stesso codice promo.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Nvidia releases Geforce 378.92 WHQL driver

One to have for Mass Effect: Andromeda

Just ahead of Mass Effect: Andromeda launch, Nvidia has released its newest Geforce 378.92 WHQL Game Ready driver, which brings all the optimization for Mass Effect Andromeda and Rock Band VR games, adds or updates a couple of SLI profiles and brings support for Dolby Vision for games.

According to the release notes, the new Geforce 378.92 WHQL driver should provide the optimal gaming experience for Mass Effect: Andromeda and Rock Band VR games, as well as adds or updates SLI profiles for Dead Rising 4, Deus Ex: Breach and Mass Effect: Andromeda.

The new driver also adds support for Dolby Vision for games, which is not a big deal since are yet to see any monitors that are equipped with such support. Of course, those that game on high-end TVs, that come with Dolby Vision support, might like this feature.

Unfortunately, it appears that the new Geforce 378.92 WHQL driver does not fix any bugs or issues other than those already fixed with previous Geforce 378 release drivers.

As always, you can download the latest Geforce 378.92 WHQL driver via Nvidia’s dedicated drivers support page or automatically via Geforce Experience software.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Quali sono gli interventi da apportare dopo aver avviato per la prima volta Windows 10 su un nuovo PC o un nuovo dispositivo?

Quando si acquista un nuovo dispositivo Windows 10, è importante effettuare alcune “ottimizzazioni” del sistema prima di utilizzarlo per “scopi produttivi”.

Tra le cose da fare dopo aver installato Windows 10 o su un nuovo sistema ce ne sono alcune davvero irrinunciabili che consentono, in breve tempo, di utilizzare il sistema operativo senza rallentamenti.

Verificare lo stato degli aggiornamenti

Dopo aver avviato Windows 10, specie sui sistemi appena acquistati, suggeriamo di verificare lo stato degli aggiornamenti.
In particolare, suggeriamo di prendere la combinazione di tasti Windows+R quindi digitare winver e premere il tasto Invio.Se, accanto all’indicazione Versione venisse visualizzato un numero antecedente a 1607, significa che il sistema in uso non è aggiornato all’Anniversary Update, importante pacchetto di aggiornamento che Microsoft ha rilasciato ad inizio agosto 2016.
Per aggiornare Windows 10 all’ultima versione disponibile, è sicuramente possibile utilizzare Windows Update ma la procedura potrebbe risultare lunga e comportare il download e la successiva installazione di una serie di aggiornamenti antecedenti l’Anniversary Update.

Da parte nostra consigliamo quindi di scaricare il software gratuito Media Creation Tool cliccando su Scarica ora lo strumento, da questa pagina.

Dopo aver eseguito il programma e accettato le condizioni di licenza, si potrà immediatamente aggiornare Windows 10 all’Anniversary Update.
Non appena sarà rilasciato l’aggiornamento successivo all’Anniversary Update – chiamato Creators Update -, il prossimo 11 aprile, anche il Media Creation Tool verrà attualizzato e permetterà di aggiornare direttamente Windows 10 alla versione 1703: Windows 10 Creators Update uscirà il prossimo 11 aprile.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Selezionando l’opzione Aggiorna il PC ora, Media Creation Tool provvederà ad adeguare automaticamente Windows 10 all’Anniversary Update o al Creators Update ove già disponibile.

Utilizzare Fresh Start con Windows 10 Creators Update

Con Windows 10 Creators Update viene portata al debutto anche la funzionalità Fresh Start.
Si tratta di uno strumento utilissimo che farà felici coloro che, all’acquisto di un nuovo PC o di un nuovo dispositivo Windows 10, trovano il sistema pieno zeppo di software assolutamente inutili.

Fresh Start permette di reimpostare Windows 10 eliminando tutti i programmi che non hanno a che vedere con l’installazione standard del sistema operativo.
I file personali degli utenti non saranno cancellati così come le app Windows Store mentre tutte i programmi Win32 saranno completamente rimossi.

Per servirsi di Fresh Start, dopo l’installazione di Creators Update, basterà digitare Windows Defender Security Center nella casella di ricerca di Windows 10, cliccare sul menu principale del programma in alto a sinistra quindi scegliere Prestazioni e integrità del dispositivo.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

A questo punto, scorrendo la schermata, si dovrà fare clic su Informazioni aggiuntive in corrispondenza di Fresh Start.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Alla comparsa della finestra successiva, si dovrà cliccare sul pulsante Per iniziare.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

La procedura di reimpostazione del sistema operativo con Fresh Start richiede generalmente molto tempo per essere portata a conclusione; decisamente più rispetto ai 20 minuti indicati nel successivo messaggio esplicativo.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Va tenuto presente che alcuni driver dovranno essere probabilmente reinstallati. Gran parte dell’hardware dovrebbe comunque essere automaticamente riconosciuto da parte di Windows 10.

Nulla vieta di reinstallare Windows 10 da un supporto avviabile (scaricandone l’immagine ISO dalla Rete) con la procedura illustrata nell’articolo Installare Windows 10 da USB, tutti i modi per procedere).

Impostare Windows Update e installare gli aggiornamenti residui

Se in rete locale vi fosse almeno un sistema Windows 10 configurato per distribuire gli aggiornamenti ai PC connessi in LAN, l’installazione degli ultimi aggiornamenti dovrebbe risultare più veloce.

Dopo aver digitato Impostazioni di Windows Update nella casella di ricerca del nuovo PC, suggeriamo comunque di cliccare su Opzioni avanzate quindi su Scegli come recapitare gli aggiornamenti.
L'”interruttore” Aggiornamenti da più posizioni potrà al limite essere attivato ma bisognerà accertarsi di selezionare solo PC nella rete locale. In caso contrario, il sistema potrebbe impegnare la banda di rete in upload.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Disattivare telemetria, controllare i programmi in esecuzione, gestire gli account utente, configurare le modalità di accesso al sistema e utilizzare i punti di ripristino

Nell’articolo Migliorare e velocizzare Windows 10, alcuni suggerimenti abbiamo presentato tutti gli altri interventi da applicare dopo aver avviato il nuovo sistema Windows 10.
La disattivazione della telemetria, in particolare, permette di azzerare il traffico dati generato dal sistema operativo in upload. Spesso, infatti, l’incisiva occupazione della banda in upload può comportare un rallentamento delle prestazioni della rete locale se non si fossero adottate adeguate politiche QoS (Quality of Service) configurando, ove presente, l’apposita funzionalità sul router o sullo switch.

Attivare la visualizzazione delle reali estensioni dei file

Uno degli interventi che riteniamo più utili consiste nell’abilitare la visualizzazione dell’estensione dei file nelle finestre di Esplora file.

Cose da fare dopo aver installato Windows 10 su un nuovo sistema

Per procedere, basta aprire Esplora file, cliccare sul menu Visualizza quindi spuntare la casella Estensioni nomi file.

Per approfondire, suggeriamo la lettura dell’articolo Opzioni cartella in Windows 10, cosa c’è di nuovo e di vecchio.

Autore: IlSoftware.it

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Il registro distribuito nel cloud con IBM Blockchain

Nel corso della giornata di ieri IBM ha annunciato il nuovo rilascio di IBM Blockchain, servizio destinato al mondo enterprise che offre a società ed aziende la possibilità di creare, operare e monitorare registri distribuiti sul cloud di IBM. Ricordiamo che la tecnologia blockchain e il registro distribuito sono i presupposti su cui si fondano le criptovalute, tra cui la più famosa è Bitcoin.

E’ già da diverso tempo che IBM studia le potenzialità della blockchain per usi enterprise, ritenuta una tecnologia che può andare oltre la semplice gestione di una criptovaluta e di transazioni monetarie completamente digitali e aprirsi ad ambiti di impiego molto più ampi. IBM ha inoltre annunciato varie applicazioni commerciali della IBM Blockchain che sono già esistenti o saranno presto allestite da varie società, tra i quali il provider di servizi di autenticazione SecureKey e la società cinese Energy-Blockchain Labs.

Lo sviluppo della IBM Blockchain è avvenuto anche grazie alla collaborazione con il progetto Hyperledger portato avanti da Linux Foundation, a cui IBM ha destinato risorse e conomiche e il lavoro di numerosi ricercatori e ingegneri software. La IBM Blockchain è basata sul codebase opensource Fabric di Hyperledger. Secondo quanto affermato da IBM, Fabric è costruito per sistemi enterprise ed è in grado di gestire più di mille transazioni al secondo in un ampio ecosistema di utenti.

Tra le realtà interessate alla IBM Blockchain, SecureKey ha intenzione di operare un progetto pilota che coinvolge sei istituti bancari canadesi. Il programma renderà più facile per i consumatori autenticare chi essi siano, in maniera efficiente, rispettosa della privacy e sicura. Quando un cliente vuole aprire un nuovo contratto con una società di servizi o un nuovo conto bancario può sfruttare tramite un’app mobile le funzionalità offerte da SecureKey. Se una delle banche partecipanti all’iniziativa ha già verificato l’identità del cliente, l’entità che crea il nuovo contratto può scegliere di appoggiarsi al registro distribuito per controllare che le informazioni del cliente siano attendibili. Le banche partecipanti includono BMO, CIBC, Desjardins, RBC, Scotiabank e TD, che hanno investito complessivamente 27 milioni di dollari in SecureKey.

Un’altra realtà che sta allestendo IBM Blockchain è Energy-Blockchain Labs. Questa società si propone a supporto di altre compagnie nel rispettare le limitazioni sulle emissioni di carbonio. L’uso di un registro distribuito per il tracciamento delle emissioni migliorerà l’efficienza nel mercato e la credibilità delle parti coinvolte.

Autore: Le news di Hardware Upgrade