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ColorWare realizza un iPhone 7 Plus che somiglia ai Macintosh anni 80. Prezzo: 1899$

Erano gli anni 80 e in Apple, il defunto Steve Jobs, aveva realizzato uno dei primi computer come li conosciamo oggi. Era il Macintosh, un prodotto che possedeva una vera e propria interfaccia grafica e veniva corredato di mouse permettendo agli utenti di realizzare una serie di operazioni senza dover per forza utilizzare solo la tastiera. Con il Macintosh, Apple, riuscì a dimostrare come anche una persona non professionista dell’informatica avrebbe potuto utilizzare a livello domestico un computer. Il Macintosh si poteva riconoscere per quel suo particolare color beige con il logo della Mela caratterizzato dai colori dell’arcobaleno.

ColorWare, azienda leader nella personalizzazione dei prodotti Apple, ha deciso di riportarlo in auge ma non sottoforma di computer bensì tramite un iPhone 7 Plus di ultima generazione. Per tutti i nostalgici del Macintosh, sul sito dell’azienda americana, è possibile ordinare questo “pezzo unico” caratterizzato con una livrea che riprende in tutto e per tutto i vecchi Macintosh anni ’80. La scocca posteriore è senza dubbio unica nel suo genere e offre quel tocco vintage al nuovo iPhone 7 Plus tipico proprio del computer di Apple. Non solo, a differenza dell’originale, l’iPhone in “Retro design” possiede anche il logo Apple completamente ricoperto dai colori dell’arcobaleno proprio come avveniva in quegli anni.

Lo smartphone verrà prodotto in sole 25 unità, sarà caratterizzato da un taglio di memoria interna di 256GB e sarà “SIM Free” quindi potrà essere utilizzato liberamente in tutto il mondo. Il prezzo di vendita di questo iPhone 7 Plus “limited edition” è di 1899$ , spedizione inclusa. Un surplus di quasi mille dollari rispetto all’iPhone venduto sullo store Apple ma è chiaro che l’unicità del prodotto potrebbe renderlo quanto mai appetibile ai collezionisti alzando di molto il valore dello stesso in possibili vendite.

ColorWare non è nuova a questo tipo di personalizzazioni per i prodotti Apple. Non ultime le Apple AirPods che sul sito possono essere acquistate personalizzandole completamente sia per quanto concerne le colorazioni sia per quanto riguarda la finitura: lucida, opaca o metallica. Anche in questo caso la personalizzazione da parte dell’azienda ha creato un surplus sul prezzo finale delle cuffie che è salito a ben 289 dollari rispetto ai canonici 159$ .

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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[GALLERIA] Hyundai Ioniq Interni

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Testata giornalistica associata all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana, registrata presso il Tribunale di Milano, nr. 285 del 9/9/2013, Direttore Responsabile Pino Bruno

Autore: Tom’s Hardware

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UK denies high-tech spying on Trump’s microwave


Nonsense

In rare move, Britain’s top spooks slapped down allegations that Barack Obama used GCHQ to spy on Donald Trump during the presidential campaign.

GCHQ, which would normally handle allegations like this by ignoring them, took the unusual step of outright denying them saying that they were “nonsense, utterly ridiculous and should be ignored”.

The allegations came from White House press secretary Sean Spicer who insisted that Trump stands by his explosive charge that Obama spied on him during the 2016 presidential election. Trump insisted that Obama was listening in through his microwave, presumably over the sound of the popcorn exploding.

Spicer cited claims that were initially made on Fox News by Andrew Napolitano. The former judge told the broadcaster that Obama may have involved Britain’s GCHQ so “there’s no American fingerprints on this”.

GCHQ’s flat denial in this case suggests it clearly felt it needed to push back against the allegations of Britain’s involvement before the conspiracy theorists get their paws on it.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Swatch, in arrivo il primo smartwatch con OS proprietario per il 2018

Anche Swatch realizzerà il suo primo smartwatch. E non sarà un orologio digitale come gli altri perché non verrà alimentato da Android Wear o Tizen ma sarà progettato un sistema operativo proprietario sviluppato dall’azienda in collaborazione con lo Swiss Center for Electronics and Microtechnology. La notizia giunge per voce del CEO di Swatch, Nick Hayek, il quale durante un’intervista a Bloomberg ha voluto confermare l’intenzione della sua azienda di entrare nel difficile mondo degli smartwatch e di farlo con l’innovazione che da sempre la contraddistingue.

Il primo Swatch con peculiarità ultra tecnologiche verrà progettato direttamente dall’azienda con la volontà di renderlo il più possibile sicuro nei confronti di malintenzionati per quanto concerne la privacy dell’utente. Da qui la volontà di realizzare non solo lo smartwatch ma anche il sistema operativo che dunque andrà a competere con i vari Android Wear, Tizen ed WatchOS di Apple. I tempi non saranno per nulla brevi vista la previsione di un lancio entro il prossimo 2018 ma è chiaro che in Swatch non si vuole correre anzi si vuole fare le cose per bene e chissà magari con un piglio di originalità che in questo momento sembra mancare proprio nel campo dei wearable.

Oltre alla peculiarità sulla forte protezione della privacy per l’utente, in Swatch, si vuole costruire uno smartwatch con batteria portentosa. In questo l’azienda sta sperimentando un nuovo chip Bluetooth 5.0 dalle più piccole dimensioni al mondo, con specifiche di nuova generazione e soprattutto con la capacità di rendere lo smartwatch praticamente sempre carico. Sì, perché nei laboratori si parla addirittura di un’autonomia del dispositivo che potrebbe superare senza problemi le 6 settimane prima della ricarica.

Il nuovo sistema operativo di Swatch, chiaramente ancora in sviluppo, potrà essere concesso in licenza a tutti i produttori che vorranno inserirlo nei propri smartwatch. Proprio su questo il CEO di Swatch ha voluto ribadire il già forte interesse di alcuni produttori sul nuovo sistema operativo visto in gran segreto. Swatch sembra dunque fare sul serio. Il mondo dei dispositivi indossabili sta attraversando un momento non particolarmente facile e realizzare da capo un sistema operativo sfidando colossi come Google ed Apple, con il loro forte bagaglio di sviluppatori, non è certamente cosa da poco e chissà che l’azienda non possa realmente spuntarla con un prodotto all’altezza del proprio marchio.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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[GALLERIA] Hyundai Ioniq Esterni

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