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Da XDA Dev una mod per usare Galaxy Gear 360 con tutti gli smartphone Android

Samsung Gear 360 può essere utilizzata solo con dispositivi Samsung, una limitazione che troviamo su molti altri “accessori” della società collegabili a smartphone e tablet. Si tratta di un approccio che utilizzano anche altri brand al fine di fidelizzare l’utenza con il proprio ecosistema; un approccio legato al marketing quindi, di certo non a motivazioni tecniche. Uno sviluppatore è infatti riuscito ad aggirare il limite e consentire l’uso della videocamera con tutti gli smartphone Android.

Gear 360

Bin4ry, questo il suo nickname sul forum XDA, ha creato una versione modificata dell’app Samsung Gear 360 Manager utilizzata per gestire la videocamera. A differenza dell’originale la mod può essere usata su alcuni smartphone con Android 5.0 Lollipop o successivi. Oltre alla mod bisogna installare anche l’app Accessory Service, che si trova preinstallata sui dispositivi Samsung, ma che dovrebbe funzionare sulla maggior parte dei dispositivi Android 4.4 e successivi.

La mod di Bin4ry implementa comunque delle funzionalità molto interessanti anche per chi già dispone di un dispositivo Samsung. Oltre alla rimozione del blocco del dispositivo abilita il supporto ai video 4K a 360° anche se si dispone di un dispositivo diverso da Galaxy S7. Naturalmente la soluzione dello sviluppatore ha qualche compromesso: la qualità dei video potrebbe subire un certo degrado rispetto alle soluzioni “legittime”, e il funzionamento potrebbe non essere garantito.

Tuttavia è l’unico modo attualmente noto per utilizzare la videocamera Samsung Gear 360 con dispositivi non Samsung, anche se rimane naturalmente preferibile l’approccio pensato originariamente dal produttore. Bin4ry sottolinea che ha testato il funzionamento dell’app modificata con un Sony Xperia Z5: fra gli utenti che hanno risposto al post ufficiale ce ne sono alcuni che confermano il corretto funzionamento con il proprio dispositivo, molti altri che manifestano problemi.

Insomma, conviene comprare una Gear 360 se si dispone solo di un dispositivo non-Samsung? A nostro avviso non ancora, soprattutto allo stato attuale dello sviluppo dell’app modificata, ma se si ha una Gear 360 e uno smartphone Samsung, ma si vuole utilizzare anche su dispositivi di altri brand adesso è possibile farlo.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Print spooler, vulnerabilità da 20 anni in Windows

I ricercatori di Vectra Networks hanno recentemente scoperto una vulnerabilità, presente in tutte le versioni di Windows, vecchia ormai di ben 20 anni.

La falla di sicurezza riguarda un componente cruciale come lo spooler della stampante, elemento software che – interagendo con i driver di Windows o quelli di terze parti – sovrintende il processo di stampa.

Print spooler, vulnerabilità da 20 anni in Windows

Un aggressore può sferrare un attacco di tipo man-in-the-middle (MITM) per eseguire codice dannoso sul sistema dell’utente.

La buona notizia è che Microsoft ha appena rilasciato una patch risolutiva (vedere la pagina dedicata all’aggiornamento MS16-087) che consente di risolvere il problema alla radice.
L’aggiornamento è immediatamente applicabile su tutti i sistemi operativi Windows supportati (a partire da Vista in avanti). Gli utenti di Windows XP possono applicarlo sfruttando un “trucco” ad oggi ancora funzionante (vedere Continuare ad usare e aggiornare Windows XP).

La falla relativa al Windows Print Spooler può essere sfruttata se l’aggressore si trova all’interno della stessa rete locale. I maggiori rischi, quindi, si possono correre quando si è collegati a reti WiFi pubbliche o aperte.

Il consiglio migliore è, evidentemente, quello di procedere prima possibile con l’installazione dell’aggiornamento risolutivo.

Autore: IlSoftware.it

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Conversione, modifica e scan OCR dei file PDF con PDFelement

Al giorno d’oggi il computer è uno strumento indispensabile per la gestione di grosse quantità di documenti, tuttavia le soluzioni veramente affidabili per la visualizzazione e l’editing degli stessi non sono poi molte. A colmare questa lacuna ci pensa Wondershare con PDFelement, un’applicazione all-in-one che offre tutti gli strumenti necessari per gestire a 360° i file PDF. Oltre alla semplice visualizzazione dei documenti, l’applicazione offre una ricca serie di strumenti professionali che consentono con semplici passaggi di modificare, combinare e soprattutto convertire i file PDF nei vari formati più semplicemente editabili.

Wondershare PDFelement

Le funzionalità offerte da PDFelement sono veramente tante: il software consente principalmente di modificare i documenti PDF a prescindere dal modo in cui sono stati realizzati. Un lavoro semplice quando si tratta di dover gestire PDF testuali, ma molto più complesso e avanzato se si parte da un documento scansionato. In entrambi i casi l’applicazione di Wondershare consente di portare a termine il lavoro senza troppi problemi: nel caso di file testuali grazie all’editor di testo avanzato integrato nell’applicazione, nel caso di file scansionati grazie al motore di OCR acquistabile separatamente e installabile in maniera piuttosto semplificata come plug-in.

Cos’è la tecnologia OCR? OCR sta per Optical Character Recognition, ed è un metodo progettato per la conversione di un’immagine contenente un testo in caratteri che possono essere così interpretati e gestiti da un editor tradizionale. Insomma, volete convertire una pagina di un libro (o un libro intero) in un documento digitale per modificarlo o scrivere delle annotazioni? PDFelement è il software giusto per voi. Avete un modulo stampato e volete compilarlo con il computer? Potete acquisirlo con lo scanner o anche fotografarlo con lo smartphone per poi convertirlo con PDFelement in un file modificabile con le più celebri suite di editing o con la stessa applicazione.

Insomma, le destinazioni d’uso dell’applicazione di Wondershare sono tantissime e probabilmente impossibili da poter descrivere singolarmente in un unico articolo. PDFelement supporta la tecnologia OCR per documenti scritti in oltre 20 lingue, fra cui Inglese, Giapponese, Cinese tradizionale, Tedesco, Francese, Spagnolo, Russo e, naturalmente, anche Italiano. Fra le varie funzionalità l’applicazione consente di aggiungere note o evidenziare, sottolineare o barrare il testo, estrarre pagine specifiche di un documento, unire o dividere documenti digitali di diversi formati, fra PDF, Word ed Excel, senza distinzioni di sorta. I file possono essere naturalmente stampati su carta.

Oltre a queste funzionalità “basilari”, PDFelement consente di spingersi molto più in profondità: i singoli file creati o modificati con l’applicazione possono infatti essere protetti crittograficamente con una password o firmati digitalmente per stabilirne la proprietà. L’applicazione di Wondershare consente inoltre di creare filigrane personalizzate per la protezione delle pagine, di organizzare le pagine in modo rapido con l’indicizzazione via numerazione Bates, ottimizzare e ridurre le dimensioni in byte del documento, creare segnalibri, documenti ipertestuali, e molto altro. Il tutto all’interno di un’interfaccia grafica semplice e che privilegia la produttività.

Wondershare PDFelement

Le tante funzioni permesse da PDFelement vengono infatti racchiuse all’interno di tab selezionabili con il mouse: Home, Visualizza, Annotazione, Modifica, Pagina, Moduli, Proteggere, Aiuto. All’interno di ogni tab troveremo solo le opzioni specifiche con cui modificare il documento introducendo elementi o gestendo la sicurezza dello stesso. Gran parte della schermata viene occupata naturalmente dal documento stesso che vogliamo modificare: in una colonna a sinistra troviamo un menu di navigazione in cui possiamo visualizzare le anteprime delle pagine che compongono i documenti, spostarci fra segnalibri e annotazioni presenti, compiere ricerche e sostituzioni.

Nella parte inferiore della schermata troviamo una barra in cui accedere alle funzioni rapide dell’applicazione, fra cui la ricerca, la navigazione fra le pagine, la modalità di visualizzazione del documento, lo zoom. Wondershare PDFelement offre tante possibilità per gestire e modificare i documenti e, nonostante la semplicità d’uso e l’ottima organizzazione degli elementi dell’interfaccia, questo potrebbe spaesare gli utenti che non sono troppo avvezzi all’uso di soluzioni di questo tipo. La società tuttavia offre una serie di modalità che consentono di apprendere in maniera rapida e semplice come sfruttare al massimo tutte le funzioni dell’applicazione.

Wondershare PDFelement

Sul sito ufficiale Wondershare infatti trovate una sezione dedicata alle guide che spiegano come creare, convertire o modificare un PDF, come sfruttare la funzionalità OCR, come comportarsi con i moduli PDF, come inserire annotazioni, come aprire e stampare un PDF, o anche come proteggere un PDF con crittografia. Se non bastasse la società propone anche tutorial in video, una sezione per le FAQ, e la possibilità di chiedere ragguagli sul forum ufficiale. Insomma, se per lavoro o nel tempo libero avete a che fare con tanti file PDF o tanti documenti cartacei che volete gestire con il computer, PDFelement è un download praticamente d’obbligo.

Wondershare PDFelement può essere installato su un PC (è supportato anche Windows 10) con un processore da 1GHz e almeno 512MB di RAM ed è compatibile anche con Mac OS X. Il software è proposto in forma gratuita con qualche limitazione, ma per sbloccarne tutto il potenziale bisogna acquistare la versione a pagamento. Le licenze personali offerte sono parecchie: su PC i prezzi sono da 69,95 e 89,95€ per le versioni senza e con OCR installabili su un solo PC. Entrambe danno il diritto di aggiornamenti gratuiti a vita e supporto d’assistenza con risposta garantita entro 24 ore. Wondershare propone anche una garanzia “soddisfatti o rimborsati” entro 30 giorni dall’acquisto.

Oltre alle licenze per uso personale, la società propone soluzioni agevolate per aziende e realtà accademiche, con prezzi commisurati alle modalità richieste. Per maggiori informazioni sulle caratteristiche e i prezzi di Wondershare PDFelement vi rimandiamo al sito ufficiale.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Nvidia releases new Geforce 368.81 WHQL Game/VR Ready drivers

VR Fun House now available on Steam as Free to Play title 

Nvidia has released its newest Geforce 368.81 WHQL drivers, which are also both Game and VR Ready, and has released the Nvidia VR Fun House, a set of mini-games to show off some VR and Nvidia technologies in action.

According to the release notes, it appears that the new Geforce 368.81 WHQL drivers are pretty much all about Virtual Reality (VR) as they provide an optimal experience for new and upcoming VR titles like the Nvidia VR Funhouse, Everest VR, Obduction, Raw Data and the Assembly.

The new Geforce 368.81 WHQL drivers also bring Ansel support in Mirror’s Edge Catalyst and brings new SLI profile for Obduction.

The new Geforce 368.81 WHQL drivers also fix a couple of big issues noticed on Nvidia Pascal based graphics cards earlier, including the lack of GPU Boost in VR games as well as the issue with HTC Vive and DisplayPort outputs. There are also a couple of other fixed issues including corruption seen when booting on DVI at or above 330MHz pixel clock and 80Hz refresh rate, noticed on GP104-based graphics cards.

In addition to new drivers, Nvidia has also released the Nvidia VR Funhouse to Steam as a Free to Play title. Based on Unreal Engine 4, the Nvidia VR Fun House is a set of seven mini-games meant to demonstrate Virtual Reality in a fun way as well as use some of Nvidia technologies, like the FleX, Flow, HairWorks, PhysX Destruction and Multi-Res Shading.

Currently, the VR Fun House only works with HTC Vive VR headset and its controllers and is quite demanding as it needs at least Geforce GTX 980 Ti or GTX 1060 6GB (according to Steam page) and a Core i7-4790 in order to run it at low settings. The GTX 1080 and Intel Core i7-5930 are needed for medium quality settings and if you want to max it out, you’ll still need the same CPU, a single GTX 1080 or two GTX 980 Ti, Titan X or GTX 1070 graphics cards as well as a GTX 980 Ti as a dedicated PhysX GPU.

The VR Fun House mini-games sound fun and Nvidia technologies certainly make it look good but with such high requirements, you’ll need a deep pocket to run it in its full glory.

As always, you can find the new Geforce 368.81 WHQL Game Ready driver over at Nvidia driver support page or automatically via Geforce Experience, while Nvidia VR Fun House is Free to Play on Steam.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Posizionamento Google di un’attività: come migliorarlo

I motori di ricerca continuano a rappresentare la prima sorgente di traffico per la stragrande maggioranza dei siti web. È vero, l’avvento dei social network ha rimescolato un po’ le carte ma il posizionamento Google continua a rivestire un ruolo cruciale per gran parte delle attività commerciali.

Questo articolo non vuole essere una disamina delle principali tecniche SEO (sulle quali si potrebbero spendere fiumi di parole) ma, piuttosto, vuole offrire qualche consiglio di carattere generale sul posizionamento su Google per un’attività che desidera essere facilmente reperibile in Rete.

C’è infatti ancora poca consapevolezza, purtroppo, di quelli che sono gli strumenti offerti da Google per migliorare e ottimizzare la propria presenza online o, almeno, sul motore di ricerca.

Posizionamento su Google Maps

Se si è titolari di un’attività, una delle prime cose da fare è senza dubbio “riscattarla” su Google Maps.
Google offre infatti il servizio gratuito My Business che permette di visualizzare agli utenti che stanno cercando informazioni sull’attività, sul luogo in cui si trova o sulla tipologia di prodotti e servizi offerti, una scheda “ad hoc” nella parte destra della schermata del motore di ricerca.

Non solo. Compilando la scheda di Google My Business, si potrà così apparire – nella locazione corretta – su Google Maps così come sul social network Google+.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Provate ad esempio a cercare il nome della vostra attività su Google: con ogni probabilità, nella parte destra dei risultati del motore di ricerca (SERP) verrà visualizzata una scheda con una serie di informazioni tra cui:- indirizzo dell’attività
– una serie di foto
– indirizzo email
– sito web
– numeri telefonici
– locazione geografica
– orari di apertura
– recensioni
– numero di visitatori/clienti nei vari giorni della settimana

La scheda viene automaticamente predisposta da Google sulla base delle informazioni raccolte e può essere modificata dal proprietario dell’attività o da un incaricato avente titolo.
Per “ottenere le chiavi” che consentiranno di modificare la scheda dell’attività, è sufficiente cliccare sul link Sei il proprietario di quest’attività? e seguire le indicazioni.

I gestori di un’attività commerciale dovrebbero sempre “riscattare” la stessa su Google dichiarandone la titolarità. Emblematico il recente caso di una storica pizzeria napoletana la cui scheda su Google è stata “vandalizzata” da ignoti (l’attività era stata indicata come chiusa quando ciò non corrispondeva al vero: Google My Business, una pizza da un milione di euro).

È facile comprendere come l’utilizzo di Google My Business sia fondamentale non solo per scongiurare spiacevoli situazioni ma si proponga anche come strumento essenziale per migliorare il posizionamento Google e fare affari.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Una volta fatto clic su Sei il proprietario di quest’attività?, bisognerà selezionare Inizia, spuntare Sono autorizzato a gestire questa attività e accetto i Termini di servizio quindi scegliere Continua.Ma come fa Google per stimare gli orari con il maggior numero di visite per le attività commerciali?
Per determinare gli orari con il maggior numero di visite, Google “utilizza i dati forniti dagli utenti che hanno scelto di memorizzare le informazioni sulla posizione” (è indicato chiaramente in questa pagina).
Come riportato nelle condizioni di utilizzo dei servizi Google, infatti, se l’utente autorizza l’invio della propria posizione ai server dell’azienda di Mountain View, questi potranno essere sfruttati – in questo caso – proprio per stimare l’afflusso medio di clienti presso un esercizio commerciale.

Dal proprio account Google, soprattutto se si utilizza uno o più dispositivi mobili con lo stesso account utente, si provi ad accedere – da browser – a questa pagina: si otterrà la lista completa dei propri spostamenti. Sia su mappa che in forma testuale.
Ne avevamo parlato anche in passato: Google Maps visualizza gli spostamenti dell’utente.

L’eventuale disattivazione della Cronologia delle posizioni – così si chiama il servizio di Google – è una scelta dell’utente che può essere operata cliccando sulle Impostazioni Google del dispositivo mobile, su Posizione/Geolocalizzazione, su Cronologia delle posizioni Google quindi sull’apposito “interruttore”.

Controllare che il sito sia indicizzato

Per verificare se il proprio sito risulta correttamente indicizzato da parte di Google, è sufficiente digitare – nella casella del motore di ricerca – site: seguito dal nome del dominio.Se la ricerca non restituisse alcun risultato, significa che il sito web della propria attività non è stato indicizzato dal motore di Google (o è stato eliminato dalle SERP).

La prima verifica da effettuare è che nel sorgente HTML (premere la combinazione di tasti CTRL+U da browser web; da Chrome sui dispositivi mobili è possibile anteporre view-source: all’indirizzo della pagina da controllare) non siano presenti tag che inibiscono l’indicizzazione.

I seguenti, ad esempio, vengono utilizzati per manifestare la volontà di non essere indicizzati:

<meta name=”robots” content=”none” />
<meta name=”googlebot” content=”none” />
<meta name=”robots” content=”noindex” />
<meta name=”googlebot” content=”noindex” />

Va verificata anche l’eventuale presenza di un file chiamato robots.txt nella directory radice del sito. All’interno di tale file, invece che nelle singole pagine, potrebbe essere infatti bloccata l’indicizzazione del sito o di parti di esso.

Usando il file robots.txt si può (e si dovrebbe farlo!) bloccare l’indicizzazione di aree private, sezioni amministrative e così via (Disallow:) ma si dovrebbe sempre controllare che non vengano inibite all’indicizzazione parti importanti del sito web.

Utilizzare la Search Console (ex Google Webmaster Tools)

Una delle migliori operazioni per migliorare il posizionamento Google della propria attività commerciale, consiste nell’utilizzare la Google Search Console (precedentemente nota con l’appellativo di Webmaster Tools).

Questo speciale “pannello di controllo” offre preziose informazioni sullo stato del sito e informazioni su aspetti critici che, se risolti, permettono di migliorare il posizionamento Google.

Per accedere ai dati relativi al sito web della propria attività, basta creare un account utente Google od effettuarvi il login nel caso in cui lo si utilizzasse già quindi accedere a questo indirizzo e cliccare sul pulsante su Aggiungi una proprietà.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Google, per accertarsi che il sito web sia davvero di proprietà dell’utente che ne fa richiesta, consentirà di usare diversi strumenti. Tra tutti quelli proposti è possibile scegliere il più congeniale:

– caricamento di un file HTML nella directory radice del sito
– aggiunta di un CNAME a livello DNS
– utilizzo di Google Analytics
– aggiunta di una tag HTML nel codice del sito
– utilizzo di Google Tag Manager

Come primo passo, nella colonna di sinistra della Search Console, bisognerebbe fare subito clic su Messaggi in modo da rendersi conto di eventuali difficoltà incontrate da Google nella scansione e/o nell’indicizzazione delle pagine web del proprio sito.

Sempre dalla colonna di sinistra della Search Console di Google, suggeriamo di fare clic su Traffico di ricerca, Azioni manuali per verificare che il sito non sia stato specificamente penalizzato per le ragioni riportate in questa pagina.

Eventuali problemi di sicurezza, evidenziati nell’omonima sezione, sono poi devastanti per il posizionamento su Google. È bene quindi accertarsi che il proprio sito web non offra ai visitatori contenuti potenzialmente dannosi o indesiderati.
In caso contrario, la propria attività verrà gravemente penalizzata nei risultati del motore di ricerca.
È quindi bene verificare che il sistema per la gestione dei contenuti (CMS, ad esempio WordPress, Joomla o le stesse applicazioni proprietarie) sia sempre aggiornato all’ultima versione e non contenga vulnerabilità.
Eventuali lacune di sicurezza possono essere infatti sfruttate, anche automaticamente, da parte di aggressori remoti per forzare il caricamento/download di malware o di codice dannoso che verrebbe così proposto a tutti i visitatori.

Un primo responso viene offerto anche da Google Safe Browsing (basta accedere a questa pagina e digitare l’URL del sito da controllare) ma informazioni dettagliate sugli eventuali problemi di sicurezza riscontrati vengono proposte proprio nella Search Console (sezione Problemi di sicurezza).
L’informazione più importante è quella indicata accanto a Stato del sito dove deve sempre figurare Non pericoloso.

Massima attenzione agli errori di scansione e alla struttura del sito

Dalla Search Console di Google, è importante cliccare su Scansione, Errori di scansione per verificare quali e quanti errori sono stati rilevati dal crawler del motore di ricerca durante l’analisi delle pagine che compongono il sito.
La risoluzione degli errori relativi a pagine non trovate ed errori del server consente di fare un primo “salto di qualità”.

Particolare attenzione dovrebbe poi essere riposta sul contenuto della sezione Aspetto nella ricerca, Miglioramenti HTML. Un sito web che utilizza per tutte o molte delle sue pagine le stesse tag per il titolo, che non le usa affatto, che le usa in forma troppo breve o lunga, che non adopera correttamente la tag description, rischia di non sfruttare tutto il suo “potenziale”.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Un sito può ospitare contenuti di qualità, avere un buon seguito, essere linkato da più pagine, essere aggiornato frequentemente ma se la sua struttura, in termini di metatag spicce, lascia a desiderare, è molto probabile che ciò possa incidere negativamente sul posizionamento.

Contenuti autorevoli, di qualità (mai duplicati) e pertinenti (sulla base delle specifiche ricerche degli utenti) costituiscono senza dubbio il volano per un buon posizionamento sul motore di ricerca ma molti altri aspetti, tra cui quelli illustrati in precedenza, non dovrebbero mai essere ignorati o trattati con superficialità.

Da ultimo, va ricordato che i siti web non responsive ovvero che non si adattano alla risoluzione del dispositivo mobile sul quale sono aperti, vengono automaticamente penalizzati da Google nei risultati delle ricerche. Limitatamente ai device mobili, infatti, Google visualizzerà prima i link a pagine web che sono ottimizzate per la visualizzazione su tali dispositivi.
È immediato verificarlo facendo clic su Traffico di ricerca, Usabilità sui dispositivi mobili nella Search Console di Google.

Con un clic su Scansione, Visualizza come Google, si ha la possibilità di controllare in che modo la home page o qualunque altra pagina del sito web viene visualizzata dal motore di ricerca.

Posizionamento Google di un'attività: come migliorarlo

Agendo sull’apposito menu a tendina quindi cliccando su Recupera e visualizza, si può scegliere se far sì che Google recuperi la pagina indicata così come se fosse richiesta da sistema desktop oppure da un dispositivo mobile.

Infine, una mappa del sito o sitemap – mantenuta costantemente aggiornata – aiuta a notificare tempestivamente al motore di ricerca tutti i nuovi contenuti pubblicati ed a renderli così immediatamente accessibili.
Tutti i principali CMS opensource consentono di disporre la creazione e l’aggiornamento automatico di una sitemap. Diversamente, nel caso in cui si utilizzasse una soluzione proprietaria, basterà realizzare una pagina dinamica che estragga dal database tutte le ultime pubblicazioni e le inserisca nella sitemap sotto forma di link.
A questo indirizzo Google pubblica le informazioni per la creazione di una sitemap che potrà essere notificata attraverso la Search Console cliccando su Scansione quindi su Sitemap.

Autore: IlSoftware.it