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OnePlus 6, arriva OxygenOS 5.1.9 con Google Lens nella Fotocamera, e una migliore qualità

Author: Le news di Hardware Upgrade

OnePlus 6 ha appena dato il via al roll-out di una nuova versione della propria personalizzazione di Android, OxygenOS, che arriva alla versione 5.1.9. Le novità della release sono principalmente concentrate intorno all’aspetto fotografico, con l’implementazione di Google Lens all’interno dell’app Fotocamera nativa e di diverse novità atte a migliorare la qualità dello scatto finale. 

I dispositivi OnePlus sono fra i migliori della categoria, soprattutto per quanto riguarda la fascia di prezzo che occupano. L’ambito fotografico è stato quello su cui da sempre ci sono stati i maggiori margini di miglioramento e con OnePlus 6 la compagnia sta cercando di sfruttare i feedback ottenuti dai primi utenti, e diversi test interni, per ottimizzare al massimo la resa in base all’hardware utilizzato. Il tutto partendo da una base più che buona: al lancio commerciale, infatti, DxOMark ha dato un punteggio di 96 alla fotocamera dell’ultimo top di gamma di Pete Lau e Carl Pei.

OxygenOS 5.1.9 è la prima versione del software di OnePlus a implementare Google Lens nell’app Fotocamera, con la novità che arriverà anche su OnePlus 5 e 5T. Secondo gli annunci del produttore la nuova release porta inoltre diverse migliorie sul piano qualitativo: una maggiore chiarezza e una gamma dinamica più estesa, un rilevamento dei vertici più avanzato per quanto riguarda la modalità Ritratto, e in generale una migliore accuratezza e velocità nel sistema di auto-focus.

Google Lens consente invece di ottenere informazioni in tempo reale sugli oggetti e gli elementi nell’ambiente circostante semplicemente inquadrandoli. Gli utenti avranno anche la possibilità di scansionare QR Code e usare lo strumento di riconoscimento delle immagini per ottenere ulteriori informazioni su libri, edifici, opere d’arte ed oggetti in generale semplicemente cliccando sull’immagine riprodotta dalla fotocamera. OxygenOS 5.1.9 è già in fase di roll-out sui primi OnePlus 6: controllate nelle Impostazioni del device se vi è già arrivato!

Clicca sul link per la nostra recensione di OnePlus 6.

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Centri assistenza Samsung Italia vittime di attacchi trojan

Author: Alessandro Crea Tom's Hardware

Pirati informatici non ancora identificati hanno cercato nel recente passato di compromettere i PC dei dipendenti di alcuni centri di assistenza di Samsung Italia tramite l’installazione di un trojan. Tutto è iniziato ad aprile scorso ma i dettagli sono stati resi noti soltanto ora da Gianfranco Tonello, Federico Girotto e Michele Zuin in un report pubblicato dalla società di sicurezza TG Soft. L’episodio inoltre sembra a sua volta la replica di un altro attacco hacker verificatosi in Russia, sempre ai danni di Samsung.

Tutto inizia solitamente con la ricezione di una email che ha per oggetto “Comunicazione 18-061: gestione centri non autorizzati”. Scritta in un perfetto italiano, sembra provenire da un indirizzo legittimo di Samsung, l’IT Service Manager di Samsung Italia e contiene anche i contatti reali (numero di telefono ed email) del presunto mittente.

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Lo schema dell’infrastruttura usata dai pirati rende l’idea della complessità dell’attacco.

In allegato alla email poi c’è un file Excel chiamato QRS non autorizzati.xlsx che contiene un elenco dei centri di assistenza effettivamente non autorizzati, ma anche del codice in grado di sfruttare una vulnerabilità di Office.

Si tratta di una falla di sicurezza conosciuta, CVE-2017-11882, che avvia l’esecuzione di malware all’apertura del file. In questa specifica implementazione però l’attacco è ancora più subdolo, perché l’apertura del file avvia il download del malware da un server che, secondo i ricercatori, sarebbe collegato a un centro di assistenza autorizzato Samsung.

Il file così scaricato è salvato come notepad.exe ed ospita al suo interno un secondo eseguibile, BootstrapCS.exe, che si occupa poi della reale installazione del trojan, che avviene dopo aver verificato di non trovarsi in una sandbox o un sistema virtuale. Il trojan è una versione modificata di Imminent-Monitor, un software commerciale con funzioni di controllo remoto che consente di ottenere il controllo completo del computer ospite.

Cattura JPG

Lo scopo finale dei pirati non è noto ma tramite il trojan ne venivano installati diversi altri, ciascuno associato a un diverso server Command and Control, con funzioni di spionaggio, tra cui la possibilità di registrare dalla webcam e dal microfono, catturare schermate dal monitor e registrare tutto ciò che viene digitato sulla tastiera. L’attacco avrebbe avuto l’obiettivo di colpire tra i 200 e i 300 computer all’interno dell’ecosistema dei centri di assistenza Samsung.  

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Energia

Sviluppo sostenibile: 72mln di sistemi solari domestici al 2030

Author: stefania Rinnovabili

sistemi solari domestici

Sistemi solari domestici e microgrid per raggiungere gli obiettivi ONU

(Rinnovabili.it) – Dei 238 milioni di famiglie a cui garantire l’accesso all’energia da oggi al 2030, 72 milioni saranno dotati di sistemi solari domestici, 34 milioni beneficeranno di microreti. Questa la previsione elaborata da Bloomberg New Energy Finance (BNEF) che oggi punta i riflettori sulle soluzioni offgrid come strumento essenziale di sviluppo sostenibile. “Dal momento in cui Thomas Edison lanciò la prima utility al mondo nel 1882, il quadro dominante per fornire elettricità è stata una grande centrale elettrica e una rete di “pali e fili” per la distribuzione. L’elettricità da allora è diventata una delle componenti più basilari della vita moderna, spesso data per scontata. Tuttavia, dopo 136 anni, l’industria non è ancora in grado di servire circa il 14% della popolazione mondiale”, spiega BNEF presentando il suo ultimo rapporto, Powering the Last billion. “A questo ritmo, circa 700 milioni di persone non potranno ancora contare sull’energia nel 2030”. La relazione parte da una semplice domanda: possono i sistemi solari domestici (kit fotovoltaici portabili e impianti “pay-as-yougo“) e le microreti superare la rete tradizionale nel fornire accesso all’energia?

Quello che emerge chiaramente dall’analisi è una serie di punti a favore delle soluzioni decentralizzate. L’energia generata sistemi solari domestici può costare più di 1,5 dollaro per kWh e una microgrid a livello di comunità tra 0,29-0,77 dollari/ kWh – entrambi multipli del prezzo dell’energia al dettaglio. Tuttavia, estendere l’infrastruttura di distribuzione a una famiglia che si trova isolata dal punto di vista elettrico può costare dai 266 fino a oltre 2000 dollari. Nelle regioni più ricche, con una grande attività economica, questo costo fisso di connessione può essere ammortizzato su tassi relativamente elevati di consumo elettrico. Ma circa 892 milioni di persone vivono con meno di 5 dollari e mezzo al giorno e richieste di energia piuttosto modeste e gli impianti offgrid appaiono la scelta più conveniente.

>>leggi anche I prezzi dei pannelli solari sono destinati a calare del 35% nel 2018<<

In realtà vi sono ancora molte aree vicino ai centri abitati, prive di elettricità, dove ha senso progettare un’estensione della rete elettrica. Un campo d’azione, spiegano gli analisti di BNEF, dove è probabile si concentrerà il lavoro di molte utility nei prossimi anni. “Ma a partire dalla metà del 2020, le tecnologie decentralizzate saranno per la prima volta in grado di portare l’elettricità a più persone rispetto alla rete, grazie una combinazione di componenti meno costosi, catene di approvvigionamento consolidate e l’adozione da parte degli stessi consumatori di sistemi solari domestici”. Creando a fine del prossimo decennio un mercato del valore di 64 miliardi di dollari.

Lo sanno bene aziende New Ventures (braccio di Shell), Engie o Enel che hanno aperto il loro business a microreti, sistemi solari domestici e tecnologie di supporto. Sei dei 20 maggiori utility e compagnie petrolifere si sono coinvolti in una qualche attività per fornire l’accesso all’energia alle comunità rurali. “Il passaggio da grandi centrali a carbone e idroelettriche a microgrid di pannelli solari e soluzioni off-grid decentra anche il modo in cui questi sistemi vengono implementati, migliorati e mantenuti. Gli imprenditori del settore utilizzano i dati e la connettività per gestire le risorse e le relazioni con i clienti, concentrarsi sulla distribuzione al dettaglio e reinventare il modo in cui viene venduta l’energia”.

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Tecnologia

Un test italiano a basso costo per individuare l’Alzheimer prima che compaia

Author: Viola Rita Wired

Un test italiano a basso costo per individuare l’Alzheimer prima che compaia – Wired

In futuro potrebbe bastare un prelievo di sangue e un elettroencefalogramma, un esame molto comune e non invasivo, per individuare con elevata precisione chi svilupperà la demenza

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Economia

Primo principio dell’ Economia- Analista Simone Rubessi

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Primo principio dell’ Economia- Analista Simone Rubessi

La borsa si basa fondamentalmente sulle variabili economiche in gioco, una delle equazioni basilari che non tutti sanno è la seguente: Pil= M*V in cui M è la massa monetaria e V è la velocità di transazione della moneta nell’economia. V da un anno all’altro è praticamente costante, se ne deduce che l’economia varia in gran parte della quantità di moneta presente in un’economia.

Chi decide l’ammontare di M in un economia? Ovviamente le Banche che essendo private dal 1992 non permettono ai governi di decidere di poter gestire la moneta nel proprio paese.

Non ci rendiamo conto che stiamo lasciano in mano il nostro futuro a poche persone che controllano i Pil degli stati attraverso la quantità di moneta.

Capite ora il perchè i mercati sono manipolati? Ed il perchè le borse si muovono in base a queste manipolazioni?

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Author: Finanza.com