Categorie
Energia

Illuminazione. Led o non Led? Questo è il problema …


Author: redazione QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Visti gli attuali sviluppi e i prezzi dell’illuminazione a Led conviene sostituire subito le vecchie lampade fluorescenti compatte oppure meglio aspettare il termine della loro vita? Uno studio Usa affronta la questione. Ne parliamo anche con il Gianni Forcolini, esperto di illuminotecnica del Politecnico di Milano.

In tanti se lo saranno chiesto: visto che oggi sono disponibili lampade e lampadine a led a costi che iniziano ad essere ragionevoli, non converrà sostituire le vecchie fluorescenti compatte (CFL) con i nuovi tipi, magari allo scopo di risparmiare energia elettrica e ridurre le emissioni?

Oppure conviene ancora tenersi le vecchie CFL fino a che non defungono, e attendere fino a quel momento per la sostituzione, anche se consumano di più delle analoghe lampade a led?

Può sembrare un problema banale, ma l’ingegnere Lixi Liu, della University of Michigan ha dedicato ad esso una lunga, documentata e complessa ricerca, apparsa ora su Environmental Research Letters.

Premettiamo che i parametri di valutazione della situazione dei dispositivi di illuminazione negli Usa sono diversi che da noi. Infatti negli States sono ancora in uso le lampade a incandescenza (che sprecano il 95% dell’energia in calore, anziché in luce), messe fuorilegge nell’Ue ormai da molti anni e l’elettricità mediamente costa meno di quella europea (le emissioni di CO2 della produzione elettrica negli Usa sono più alte che da noi: circa 650 gr CO2/kWh contro i nostri 440). 

Ma nonostante ciò le conclusioni della ricercatrice americana possono essere utili anche per prendere una decisione da questa parte dell’Atlantico.

Lixi ha preso in considerazione ogni aspetto della questione: energia ed emissioni connesse al ciclo di vita dei vari sistemi di illuminazione, loro durata, costo ed efficienza (e quindi consumi ed emissioni legate all’uso), prezzo dell’elettricità ed emissioni nei vari Stati americani, facilità di smaltimento a fine vita e, persino, i possibili sviluppi futuri della tecnologia di illuminazione.

Ha poi considerato due scenari, quello in cui l’utente, come normalmente avviene, attende la fine della vita delle vecchie lampadine per sostituirle , o quello in cui le sostituisce immediatamente tutte o in parte con sistemi più efficienti.

Le sue conclusioni sono state univoche solo nel caso delle lampadine a incandescenza, sia vecchio tipo che alogene (che hanno un’efficienza solo leggermente migliore, ma una durata 8 volte maggiore): quelle conviene eliminarle subito, sia per motivi legati ai consumi, e quindi di costo, sia per ragioni di tutela ambientale. Sprecano infatti tanta di quella energia che, anche se costano poco, conviene spendere un po’ di più e sostituirle almeno con le CFL.

I dubbi nascono invece su cosa fare con queste ultime. Per risolverlo Lixi e colleghi hanno fatto complessi calcoli su uno scenario di installazione (o sostituzione di lampade già esistenti) al 2015 e progressive sostituzioni fino al 2050, con risultati abbastanza sorprendenti.

«Se l’obbiettivo è risparmiare denaro – dice Lixi – allora conviene continuare a puntare sulle CFL, per  poi sostituirle con i led solo fra 5-6 anni. Ma anche se l’obbiettivo è quello di tagliare i consumi energetici di tutto il ciclo di vita, il risultato è lo stesso: è vero che i led sono di circa il 50% più efficienti delle CFL, ma richiedono oggi per la fabbricazione circa 3-4 volte più energia».

E specifica che «solo se l’obbiettivo primario è quello di tagliare le emissioni prodotte dall’abitazione, allora la sostituzione va fatta fin da subito con i led: ma questo dipende molto anche dalle emissioni da produzione energetica nel posto dove si vive; se sono molto alte, la spinta alla sostituzione è maggiore. Comunque, considerati i trend di prezzo e l’aumento dell’efficienza nella fabbricazione, solo dal 2020 in poi dovrebbe essere conveniente passare ai led in ogni caso».

C’è però un’eccezione: cosa fare nel caso di una CFL che stia accesa 12 ore o più al giorno: in quel caso sia per i costi che per i consumi che per le emissioni globali, conviene passare immediatamente ai led. Nel caso di lampade incandescenti alogene, invece, la sostituzione immediata è consigliata da una media di 10 minuti di accensione al giorno in su.

Quindi negli Usa, secondo la ricercatrice americana, conviene attendere ancora qualche anno prima del passaggio in massa ai led. Ma in Italia valgono gli stessi ragionamenti?

Lo abbiamo chiesto al professor Gianni Forcolini, architetto e designer di illuminotecnica del Politecnico di Milano.

«Sostanzialmente, in linea teorica, si può essere d’accordo con quelle conclusioni. Ma vorrei però sottolineare altri aspetti che dovrebbero indurci a compiere il passaggio CFL-led il prima possibile: prima di tutto le CFL sono molto più soggette a guasti dei led, sia perché più ingombranti, più fragili e perché scaldano di più. Quindi la loro vita media, 8.000-12.000 ore, non è detto raggiunga quella teorica, mentre quella dei led, 25.000 ore, è abbastanza confermata dall’esperienza».

In secondo luogo Forcolini sottolinea come la resa dei colori dell’illuminazione a led sia superiore a quella delle CFL, soprattutto oggi che nuovi tipi di led pensati per l’illuminazione domestica hanno eliminato la dominante fredda e azzurrina che caratterizzava questo tipo di illuminazione.

«In terzo luogo consideriamo che lo smaltimento dei led è molto più semplice ed economico di quello delle CFL che, contenendo mercurio, devono essere trattate come rifiuti tossici».

«Infine, permettetemi di spezzare una lancia come designer: non solo i led non hanno la fastidiosa lentezza delle CFL nell’accendersi, ma la flessibilità che consentono per formare lampade, pannelli, linee o quello che si vuole, è incomparabilmente superiore a quella consentita dalle goffe e ingombranti fluorescenti compatte. È vero che le lampadine a led costano ancora poco meno del doppio di quelle CFL, ma direi che i tanti e ottimi motivi per sostituire queste ultime stanno rapidamente superando le considerazioni di prezzo».

Resta però un ultimo dubbio, ma non sarà che una volta che abbiamo cambiato tutte le vecchie CFL con i led, salterà fuori una nuova tecnologia ancora più efficiente, e ci chiederanno di compiere un’ulteriore sostituzione?

«Non credo che avverrà nel prossimo futuro. Un tempo avrei ritenuto possibile che questo sarebbe presto avvenuto con gli oled, il led a base organica, ma la loro riduzione di prezzo e diffusione non è mai partita e ormai dubito che potranno fare meglio dei led, le cui performance di efficienza ed economicità, invece, continuano ad aumentare. Fra gli altro gli oled consumano anche un po’ di più dei led e il loro vantaggio in termini di design, quello di presentarsi come sistemi piatti e diffusi di illuminazione, oggi lo si ottiene anche con i led».

Categorie
Pc Games

Sea of Thieves non dovrà passare attraverso il normale processo di certificazione di Microsoft

Author: Ultime news PC | Multiplayer.it

Parecchie notizie su Sea of Thieves sono giunte in queste ore, oltre all’annuncio della fase di alpha aperta a tutti coloro che si iscriveranno all’Insider Programme entro il primo dicembre.

Secondo quanto riportato da Joe Neate di Rare a Stevivor, il gioco a quanto pare non dovrà passare attraverso il percorso di certificazione standard imposto da Microsoft per tutti i titoli che escono su Xbox One e che di solito richiede una certa quantità di tempo. Questo perché il titolo è già passato attraverso talmente tante revisioni ed evoluzioni, tutte monitorare strettamente da Microsoft, da aver raggiunto praticamente uno status indipendente dalla normale certificazione.

“Sarebbe veramente fantastico se qualcosa dovesse andare storto”, ha aggiunto scherzando Neate al riguardo. A parte gli scherzi, il team ha comunque raggiunto una certa sicurezza a questo punto, avendo attraverso un periodo di test lunghissimo nel corso dello sviluppo di Sea of Thieves: “abbiamo rilasciato una nuova versione del gioco ogni settimana e abbiamo costruito questa base nel corso di 18 mesi”, ha spiegato ancora, “abbiamo fatto più aggiornamenti di contenuti di qualsiasi altro gioco nel portfolio di Xbox e non abbiamo ancora finito”. Secondo Neate si tratta di “un sistema completamente diverso rispetto alla cultura classica del rilascio singolo, si tratta di una sorta di rilascio continuativo”. In tutto questo, il monitoraggio è sempre stato costante, con il conto dei bug rimasto sempre a bada sotto il centinaio di punti, cosa piuttosto notevole se si considera che nella maggior parte dei casi il bug count raggiunge anche le migliaia di rilevazioni all’avvicinarsi al lancio.

Categorie
Gossip

Vacaciones de invierno en la nieve: nuestras estaciones de esquí favoritas

Author: RSS de noticias de

Se acerca el puente de diciembre, la Navidad llamará pronto a nuestra puerta y, a pesar del largo veroño que hemos pasado, la temporada de nieve está a punto de comenzar. Sin duda, es momento de escapar de la ciudad y poner rumbo a nuestros refugios de montaña para disfrutar de los paisajes blancos más bellos y, por supuesto, de nuestras estaciones de esquí (y snowboard) favoritas. Tanto si te estás iniciando en los deportes de invirno, como si buscar ideas para descubrir nuevos rincones donde deslizarte por kilómetros de pistas, toma nota de estas cinco recomendaciones.

Sin salir de España: Sierra Nevada (Granada)

Sierra Nevada
Sierra Nevada

  • Por qué ir: porque Sierra Nevada vigila Granada desde las alturas, y es en esta estación donde el sur de nuestro país se viste de blanco para dejarnos una postal mágica. Con 124 pistas y 107 kilómetros esquiables (19 pistas verdes, 41 azules, 50 rojas, 7 negras y 7 parques de nieve), es el mayor desnivel esquiable de la península (1.200m), además de una estación perfecta para aprender a esquiar o adentrarse en el mundo del ‘snowboard’, ya que cuenta con 15 escuelas. Además, desde el sábado 25 de noviembre que se abre la estación, ofrece actividades tan atractivas como el esquí nocturno o las ‘primeras huellas’ para aquellos que disfruten con la nieve virgen.
  • Dónde dormir: Si quieres un hotel a pie de pista (a escasos 100 metros), no dudes en alojarte en el tradicional Melia Sol y Nieve, aunque El Lodge Ski and Spa, es un exquisito alojamiento de estilo ‘rustic chic’ de estilo alpino y sabor andaluz con balneario y una espectacular terraza climatizada con las mejores vistas de la estación de Sierra Nevada.
  • Dónde comer… y beber: La Lonja es tu mejor opción para comer buenos pescados y mariscos, mientras que si quieres trasladarte al corazón de Europa desde la falda de Sierra Nevada, no dudes en hacer parada en el Pourquois Pas y probar sus excelentes fondues.

Para una temporada larga: Ruka-Kuusamo (Finlandia)

Ruka-Kuusamo
Ruka-Kuusamo

  • Por qué ir: porque Ruka-Kuusamo es, quizá (y obviando las pistas que se encuentran entre glaciares), la estación que permite disfrutar de una temporada de esquí más larga en toda Europa, ya que está abierta de octubre a mayo y ofrece más de 200 días ‘esquiables’ al año. Su cercanía al Polo Norte hace que en meses como diciembre solo haya tres horas de sol al día, pero lejos de ser esto una debilidad, en esta estación han aprovechado esta seña de identidad para promover el esquí nocturno.
  • Dónde dormir: en la zona de Ruka-Kuusano hay más de seis mil villas privadas de alquiler en las que podrás alojarte para sentirte como en casa, pero si prefieres un hotel, estas son nuestras cinco recomendaciones: el Ski-Inn Hotel Ruka Village, el Rukahovi Hotel, el Ruka Tonttu, el Holiday Club Kuusamon Tropiikki spa hotel o el Sokos Hotel.
  • Dónde comer… y beber: ya que estás al lado del Círculo Polar Ártico, a miles de kilómetros de casa, huye de pizzas, hamburguesas y demás ‘fast food’ y entrégate a los placeres de la gastronomía local y los productos de proximidad que podrás encontrar en sus tabernas tradicionales. Si el cuerpo aguanta y te apetece una copa, los locales más concurridos de la zona son Piste, Zone, Colorado Bar y TelluNight.

El destino europeo más chic: Saint Moritz (Suiza)

Estación y pueblo de Saint Moritz (Suiza)
Estación y pueblo de Saint Moritz (Suiza)

  • Por qué ir: la estación suiza de Saint Moritz es, desde el siglo XIX, el destino europeo favorito por la alta sociedad para disfrutar del perfecto ‘mix’ de sol y nieve durante sus vacaciones invernales. Además de unas aguas termales descubiertas hace más de tres mil años, y unos cuantos exclusivos balnearios, la altitud a la que se sitúan las pistas de Saint Moritz (más de 1.700 m.) suelen garantizar nieve natural durante toda la temporada. Se antoja un destino perfecto para cualquier aficionado a los deportes de invierno, ya que aunque la mayoría de sus 350 kilóemtros de pistas son de nivel intermedio, también puedes encontrar varias para principiantes, niños e incluso algunas exclusivamente para atletas (como la Pared Piz Nair, con un declive del 100% que permite una aceleración de 0 a 130 km/h en 7 segundos).
  • Dónde dormir: una de las principales ventajas de esta estación es que la mayoría de los hoteles se encuentran a pie de pista, para comodidad de los visitantes. Si quieres exclusividad, el Kempinski Residences St. Moritz es la mejor opción, aunque la noche cuesta casi 2.000 euros. Eso sí, el favorito de las ‘celebrities’ desde que abrió sus puertas a finales del siglo XIX es el Badrutt’s Palace Hotel. Si buscas una opción más asequible, la página oficial de Turismo de Suiza ofrece apartamentos vacacionales buenos, bonitos… y algo más baratos.
  • Dónde comer… y beber: Jöhri’s Talvo, para disfrutar de la gastronomía local, pero con una Estrella Michelín; La Martmite, para una comida con muy buenas vistas; Pensiun Crasta, para probar platos ‘rurales’ y Piz Nair, para no dejarnos todo el presupuesto del viaje en la mesa.

Para disfrutar en familia: Avoriaz (Francia)

Avoriaz
Avoriaz

  • Por qué ir: porque es la mejor opción para unas vacaciones de nieve en familia. Además de tener un acceso peatonal, para tranquilidad de los padres, dispone de una escuela infantil (Village des enfants) decorada al más puro estilo Disney y con un completo programa de actividades que harán la delicia de los más pequeños… y de los adultos, que podrán disfrutar de sus pistas mientras que los pequeños de la casa están controlados, y disfrutando a tope. Para disfrute de los niños también está el Aquariaz, un parque acuático de interior lleno de toboganes, y para los aficionados al snow, Avoriaz, que fue pionera en construir un snow park, dispone de 5, “uno especial para los más jóvenes que cuenta con protecciones para asegurar un aterrizaje blando en caso de caída”, detallan en GoEuro.
  • Dónde dormir: si sois de las que prefieren los hoteles, uno de los mejores valorados (y con mejor relación calidad precio de la zona) es el Dromonts. Si, por el contrario, preferís la comodidad de un apartamento, echad un vistazo a los nuevos Amara, los lujosos The Kouria, o los Saskia Falaise, con una decoración típica alpina que triunfará en Instagram.
  • Dónde comer… y beber: apunta en tu cuaderno de viaje los nombres de Les Lindarets, con comida rústica y tradicional; así como Crémaillière, con una encantadora terraza donde disfrutar de un tentempié con vistas en esos maravillosos días de sol y nieve.

Para los que prefieren el ‘aprè-ski’… al esquí: St. Anton am Arlberg (Austria)

St. Anton am Arlberg
St. Anton am Arlberg

  • Por qué ir: dicen que este pequeño pueblo austriaco tiene el atractivo añadido de respirar un ambiente ‘global’, ya que sus visitantes vienen desde todos los puntos del mundo en busca de buenas pistas (54 km para principiantes, 43 km para niveles medios y 24 km para expertos)… y un estupendo ambiente ‘aprés ski’, con fiestas en cabañas tan populares como la MooserWirt. Eso sí, cuando quieras deslizarte por sus pistas, además de esquí y snowboard, podrás practicar rutas de travesía en nieve y o esquí de fondo (atendiendo siempre a las recomendaciones climatológicas, por el riesgo de avalanchas en la zona).
  • Dónde dormir: para bolsillos acomodados, Das Mooser Hotel, Raffl’s St Antonerhof y Tannenhof Hotel; para un presupuesto medio, reserva en Skihotel Galzig, en Anthony’s Life & Style Hote o en el Hotel Schwarzer Adler; y si prefieres opciones ‘low cost’, echa un vistazo a Haus Steffeler, el Hotel Garni Erwin Falch, y el Chalet Hotel Rosanna.
  • Dónde comer… y beber: el restaurante más sofisticado de la montaña es Verwallstube, aunque el más tradicional es Ulmer Hütte, creado en 1903 por la Asociación de Alpinismo Hut. Si quieres estilo tirolés puro, reserva mesa en Alber’s Rodelalm and Robi’s Rodelstall. Para encontrar la fiesta y la vida nocturna, no dudes en ir al ya nombrado MooserWirt, pero también al local de enfrente, el Krazy Kanguruh: la cerveza y el Jaggermaster están garantizados (pero por favor, recordad beber con moderación).

También te interesa…

5 escapadas para el puente de diciembre 2017

Los mejores destinos para viajar sola

Destinos Patrimonio de la Humanidad

Categorie
HardwareSoftware

Happy Thanksgiving From TOT – Don’t Be A Turkey!

https://www.youtube.com/watch?v=DSkQT6hxMJA
Have Safe And Wonderful Thanksgiving – God Bless Subscribe! http://bit.ly/SubTechofTomorrow Try Amazon Prime FREE for 30 Days & Support Tech of Tomorrow! http://amzn.to/12JFYau Don't forget to check out the website!
http://www.techoftomorrow.com Check us out on Facebook!
http://www.facebook.com/TechofTomorrow Stay updated on Twitter!
http://www.twitter.com/techof_tomorrow Tech of Tomorrow Music!
http://www.techoftomorrow.com/music The Benchmark Song: The Human Zoo
– Free on Spotify! http://spoti.fi/10Vz31z
– Amazon: http://amzn.to/12Rh6kI
– iTunes: http://bit.ly/199301I

Categorie
Digital Audio

Loco & Jam – All In (Original Mix) [Suara]


Beatport:
https://www.beatport.com/release/acid-control-ep/2159181 01 Loco & Jam – Far Away (Original Mix) 02 Loco & Jam – Acid Control (Clint Stewart Remix)
03 Loco & Jam – Acid Control (Original Mix) 04 Loco & Jam – All In (Original Mix) After their Apocolyptic EP on Suara, northern irish based Techno duo are back on the kitty label with 3 original tunes ready to destroy all dancefloors. These three tracks have all the elements necessary to control the dancefloor. With a very modern techno taste, Loco & Jam have managed to deliver an entire EP to be played on peak moments. Clint Stewart turns Acid Control into a much more delicate Techno tune with a focused melody that accompanies the track. Loco & Jam are back!
Artwork by GaAs
Mastering by www.pobla.es