Categorie
Lavoro

ADDETTO GESTIONE CARICHI, IMBALLI E MACCHINARI

UMB-PERUGIA, ADDETTO GESTIONE CARICHI, IMBALLI E MACCHINARI Per UFFICO TECNICO MECCANICO La risorsa risponde al Responsabile dell’Ufficio Tecnico Meccanico. Si relaziona: § con i clienti – per concordare modalità di ritiro delle merci, tipologia di mezzi necessari per il carico e lo scarico, operazioni in generale di logistica § con i fornitori – per la definizione degli imballi da eseguire, della fornitura de

Autore: Monster Job Search Results

Categorie
Digital Audio

How I Play: Octave One Interview + Live Setup Walkthrough


Live techno geniuses Octave One take us on a tour of how their entire setup works. Read more and watch some full-length Octave One sets here: http://djtechtools.com/2017/05/21/play-octave-one-shows-off-live-setup/

Categorie
Digital Audio

Loop | Deantoni Parks live


Among the Loop 2016 performances at Funkhaus Berlin, it is undoubtedly Deantoni Parks’ incredible showcase of man-machine interplay that needs to be seen to be believed. Register for Loop 2017 tickets here:
https://loop.ableton.com/2017/register/ See more from Loop:
https://www.ableton.com/blog/categories/loop/

Categorie
HardwareSoftware

Apple I funzionante venduto a oltre 90 mila euro dal primo e unico proprietario

Uno degli ultimi Apple I sopravvissuti e funzionanti in ogni componente è stato venduto in Germania ad un prezzo di circa 90.500 Euro, che sembra alto ma che in realtà è piuttosto deludente rispetto ad altre vendite precedenti. Si è occupata della compravendita la casa d’aste Team Breker, specializzata in oggetti tecnici vetusti, che ha fatto notare che si tratta di uno degli Apple I meglio conservati fra quelli apparsi sul mercato e uno degli otto modelli ancora “in vita”.

Il computer ha avuto un unico proprietario, un ingegnere informatico rimasto anonimo di Berkeley, in California, ed è il quattordicesimo nel registro degli Apple-1, con il codice 01-0073 e logo NTI originale. Ad accompagnare il computer ci sono i soliti documenti, come il manuale originale con il primo logo di Apple, altra documentazione varia fra cui gli schemi dei circuiti, e una lettera dell’assistenza Apple che avvisava il cliente che non avrebbe potuto aggiornare ad Apple-II.

Oltre ai documenti è stata venduta anche una collezione di note su varie chiamate telefoniche fra i due co-fondatori di Apple, Steve Jobs e Steve Wozniak, avvenute nel 1977. Il valore stimato di questo specifico modello di Apple I era da 190 a 320 mila dollari, tuttavia l’asta si è conclusa con un prezzo definitivo di 101.325 dollari, pari ad oltre 90 mila euro, che diventa di 149.390 dollari (e meno di 135 mila euro) includendo le tasse da applicare sul prezzo originario.

Si tratta di un prezzo molto basso se rapportato al modello Celebration venduto l’anno scorso per l’imbarazzante cifra di 815 mila dollari. Un ben più normale Apple I (anch’esso funzionante) era stato piazzato nel 2014 a 365 mila dollari, anche in questo caso deludendo le aspettative che si spingevano fino ai 600 mila dollari. L’anno prima un Apple I firmato dal suo creatore Steve Wozniak, veniva invece venduto ad un prezzo definitivo di circa 671 mila dollari.

Il record attuale per il prezzo pagato per Apple I rimane alla organizzazione The Henry Ford, che ha investito 905 mila dollari a fine 2014 per un modello il cui valore era stimato in circa massimo 500 mila dollari.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

Categorie
Energia

Giornata mondiale della biodiversità, un tesoro che stiamo distruggendo

Giornata mondiale della biodiversità 2017

La Giornata mondiale della biodiversità lancia un nuovo allarme

(Rinnovabili.it) – L’ultima edizione del Living Planet firmato dal WWF, lasciava poco spazio ai fraintendimenti: proseguendo sui ritmi attuali, tra appena 4 anni, potrebbero scomparire due terzi delle popolazioni di specie animali che oggi vivono sulla Terra. Una perdita di patrimonio naturale senza precedenti che metterà a dura prova gli ecosistemi di tutto il globo.

E l’allarme torna oggi con tutta la sua forza nella 17esima edizione della Giornata mondiale della biodiversità, l’evento voluto dalle Nazioni Unite per celebrare la ricchezza biologica terrestre. Ma come quasi ogni 22 maggio, la festa si trasforma in un grido di allarme: la biodiversità è pesantemente minacciata e il primo responsabile è l’uomo. L’abbondanza di specie sta diminuendo, ed è già calata del 40 per cento tra il 1970 e il 2000. Solamente le popolazioni che vivono negli ecosistemi di acqua dolce, in particolare di anfibi, sono declinate di oltre l’80% dal 1970. Consumi non sostenibili stanno risucchiando risorse, superando la capacità biologica terrestre.

L’impegno della Convention on Biological Diversity

Eppure esistente un impegno scritto che dal 25 anni vincola quasi 190 Paesi nel mondo nella lotta per la conservazione e valorizzazione della diversità biologia. Parliamo della Convention on Biological Diversity (CBD), fondata al Vertice sulla Terra del 1992 a Rio de Janeiro. La Convenzione copre la biodiversità a tutti i livelli: ecosistemi, specie e risorse genetiche, ed anche le biotecnologie, attraverso il Protocollo di Cartagena sulla Biosicurezza. In realtà, copre tutti i possibili domini che sono direttamente o indirettamente legati alla biodiversità e al suo ruolo nello sviluppo, che va dalla scienza, alla politica e all’educazione fino all’agricoltura, al commercio, alla cultura.

Nell’aprile 2002, le Parti della Convenzione hanno messo a punto un Piano Strategico al fine di orientare la sua ulteriore attuazione a livello nazionale, regionale e globale, e si sono impegnate a raggiungere entro il 2010 una riduzione significativa del tasso attuale di perdita della biodiversità, in modo da assicurare la continuità dei suoi usi vantaggiosi attraverso la conservazione e l’uso sostenibile delle sue componenti e la ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. I risultati però tardano ad arrivare. Peggio. I trend mostrano un’accelerazione, causata anche dagli attuali stravolgimenti climatici.

Cosa succede in Italia

In questo contesto, l’Italia non è da meno: hot spot di biodiversità soprattutto per la presenza di migliaia di specie endemiche di piante vascolari, il Bel paese ha aperto le porte ad un rapido tasso di conversione degli habitat naturali. In base al report “Lo stato della biodiversità in Italia: sampled red list e red list indexreport” promosso nel 2015 dal Ministero dell’Ambiente e Federparchi delle 2807 specie valutate, 596 sono a rischio di estinzione, pari al 21.2% del totale.

“Lo stato della biodiversità italiana – si legge nel documento – si è deteriorato negli ultimi decenni, tanto nei mari quanto sulla terraferma, come indicato dal declino dello stato di conservazione di pesci cartilaginei e mammiferi terrestri. Il declino in ambiente marino (dove è stato possibile risalire nel passato fino agli anni ’50 del secolo scorso) è avvenuto con ogni probabilità prima che in ambiente terrestre, dove la biodiversità era complessivamente in buono stato ancora nella metà degli anni ’80 del secolo scorso”.

>>Gli eventi italiani per Giornata mondiale della biodiversità<<

Autore: stefania Rinnovabili