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Economia

Trump impeachment: come influenzerà il cambio Euro/Dollaro

Sempre a proposito del dollaro, la cui debolezza ha tenuto banco nell’ultima settimana anche a causa del rischio di impeachment del Presidente Trump, alle considerazioni già espresse di recente (cliccaQUI e QUI) vale la pena aggiungere anche qualche grafico, a conferma di quanto detto QUI.

Il primo (courtesy Nordea) rappresenta l’evoluzione dell’inflazione core negli Stati Uniti e in eurozona.

Negli Usa, gli ultimi dati segnalano un rallentamento dell’inflazione, che non depone a favore di un dollaro forte in quanto minori pressioni sui prezzi implica (o potrebbe implicare, se confermati) una Fed più moderata sul fronte dell’aumento dei tassi. In Eurozona, invece, dopo il calo del mese di marzo, l’inflazione core è risalita fino all’1.2%; il che depone a favore della prospettiva di riduzione degli acquisti di titoli di parte della BCE (probabilmente dal 2018).

Come detto nei posts precedenti, il dibattito all’interno della BCE sembra confermare che la banca centrale ormai si trovi a fine ciclo espansivo. Un ampio campione di dati macro usciti negli ultimi mesi, confermano che la crescita in Eurozona sta guadagnando ritmo. Anche l’inflazione è in netto miglioramento (ultimo dato a 1.9%) e secondo la stessa BCE l’inflazione core (oggi a 1.20%) nei prossimi mesi dovrebbe dirigersi verso livelli più alti, anche se la banca centrale non nasconde la delusione per l’assenza di pressioni sui salari (è evidente, dato l’alto livello di disoccupazione). Come già evidenziato in questo post (clicca QUI), sebbene la banca centrale Europea assuma un atteggiamento cauto (e dilatato nel tempo) nella riduzione degli stimoli monetari, appare evidente che ci troviamo dinanzi a una modifica radicale delle attese di politica monetaria. Nella definizione di questo ambiente contribuisce anche la riduzione del rischio politico in  Eurozona, quale conseguenza della vittoria di Macron alle presidenziali francesi.

Infatti, analizzando i flussi che stanno arrivando sul mercato azionario europeo emerge che, a seguito della vittoria di Macron, questi sono giunti  al livello più alto da diversi anni e date le valutazioni più attraenti rispetto agli Usa non c’è motivo per ritenere che tale dinamica non continui anche nelle prossime settimane.

(Grafico courtesy Bank of America Merrill Lynch)

In grafico che segue, invece, rappresenta le posizione speculative nette (corte o lunghe) sull’euro e la dinamica del cambio eur/usd. (courtesy Reuters)

Come potete vedere, le posizione nette (long) hanno raggiunto i livelli più dal 2014, proprio a segnalare che gli operatori si attendono un euro più forte rispetto al passato

Dall’altra parte del continente, invece, vi è  una situazione diversa.

Dopo l’entusiasmo (e le speranze ) con cui i mercati (e il dollaro) hanno salutato la vittoria di Trump, per lo più veicolato dalle attese sulla politica economica della nuova amministrazione Usa sul fronte dei tagli fiscali e del piano di investimenti, le difficoltà incontrate nei primi cento giorni della nuova presidenza hanno smorzato l’entusiasmo di partenza e sono numerose le incognite che gravano sull’entità di tali stimoli e sopratutto sui tempi di realizzazione.

Fatto è che quello che viene definito come “Trump trade” sembra aver perso o quantomeno attenuato l’attrazione dei mercati ( e del dollaro). Inoltre, proprio nell’ultima settimana, il dollaro e le borse hanno patito particolarmente le notizie che sono giunte dal fronte politico, a seguito dello scoop delWashington Post  secondo il quale Trump avrebbe rivelato informazioni altamente riservate al ministro degli esteri russo e al suo ambasciatore.

Motivo per cui diversi politologi americani sono stati indotti a parlare a impeachment, la cui richiesta è stata tempestivamente raccolta dal democratico Al Green

A tal proposito, Fugnoli, nella sua rubrica, sembra sdrammatizzare la portata di un eventuale impeachment e lo fa con ragioni che appaiono plausibili e che mi sento di condividere.

Scrive Alessandro Fugnoli

Anche se si tratta di una procedura molto più politica che giudiziaria l’accusa ha bisogno, per evidenti ragioni di consenso, di qualche evidenza di reato e su Trump, al momento, non c’è assolutamente nulla. E d’altra parte è molto difficile che la camera bassa repubblicana avvii la procedura. Quella che c’è da qualche ora è invece una commissione d’inchiesta del Congresso sui presunti legami tra Trump e i russi. Commissioni simili furono una spina nel fianco di Reagan e di Clinton per molti anni ma non impedirono né all’uno né all’altro di terminare il loro mandato e di portare avanti le loro politiche. Lo scopo politico delle commissioni d’inchiesta di questo tipo non è quello di trovare la verità bensì quello di allargare a macchia d’olio l’indagine e tendere una fitta serie di trappole procedurali nell’attesa che qualcuno degli accusati o dei testimoni cada in contraddizione o dichiari il falso. Il pretesto iniziale è spesso debolissimo, ma l’accusa sa che la difesa, sotto pressione, commette sempre dei pasticci ed è proprio su questi pasticci che si conta di realizzare l’attacco mortale. I democratici non vogliono niente di particolarmente rapido contro Trump perché sanno che una presidenza Pence sarebbe popolare. Meglio tenere Trump sotto scacco senza dargli il matto in modo da vincere le elezioni di midterm dell’anno prossimo e riconquistare camera e senato. 

 

Quindi, è evidente che il dollaro abbia sofferto tutta la preoccupazione derivante dal quadro appena descritto.

Tuttavia, come già detto, l’attenuarsi delle aspettative sul “Trump trade” e dati macro non esaltanti, hanno contribuito al deterioramento del sentiment sul dollaro.

Un grafico può sintetizzare quanto appena descritto.

Il grafico superiore mostra l’andamento del rendimento dei titoli governativi Usa a 2 e 10 anni. Il differenziale dei due rendimenti è espresso nel grafico inferiore (linea blu) e come vedete, dopo l’impennata successiva all’elezione di Trump, si assiste ad un progressivo deterioramento del differenziale, proprio a segnalare un ridimensionamento delle aspettative di crescita e quindi di inflazione. La linea rossa del grafico inferiore, invece, rappresenta la dinamica del dollar index, particolarmente correlata all’appiattimento della curva dei titoli di stato Usa.

Questo quadro sembra essere confermato dal deterioramento delle attese sull’inflazione Usa (grafico Bloomberg)

In tutto questo, c’è da considerare anche la Federal Reserve che, come sapete, è impegnata nel percorso di normalizzazione dei tassi. “Normalizzazione” è una parola grossa, visto che i tassi, comunque sia, sono destinati a rimanere comunque bassi e il ritmo del rialzo procede con molte incognite e difficoltà. Il mercato sembra scontare ancora un paio di aumenti nel 2017, di cui il prossimo a giugno. Fino a pochi giorni fa, le probabilità di un aumento nel mese di giugno erano vicine al 100%. Salvo poi scendere intorno al 70% a seguito delle rivelazioni del Washington Post di cui ho detto prima. Secondo me, salvo un significativo deterioramento dei dati macro nelle prossime settimane (o di uno shock sui mercati), la Fed dovrebbe proseguire nel suo lento percorso.

Questo potrebbe restituire forza temporanea al dollaro, anche perché,dopo la debolezza della scorsa settimana, un rimbalzo potrebbe anche verificarsi, anche se, a mio avviso, lo scenario di fondo, salvo mutamenti nel quadro macro e geopolitico, depongono a favore di un dollaro più debole.

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Autore: Paolo Cardenà Finanza.com Blog Network Posts

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HardwareSoftware

Huawei Matebook 2017 Launch Live Blog: Starts 2pm CEST (8am ET)

We’re in Berlin today to cover the launch of Huawei’s next generation of Matebook. Come back to this page at 8am ET for the Live Blog! 

Autore: Ian Cutress AnandTech

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Pc Games

Cliff Bleszinski: il cross play tra PC e console è una stupidaggine, mouse e tastiera vincono 9 volte su 10

Recentemente sembra che il cross- play sia la panacea di tutti i mali dei videogiochi multiplayer. Che ci sarebbe di male a far giocare un utente PlayStation 4 contro uno PC? Per Cliff Bleszinski, attualmente al lavoro su LawBreakers per PC e PlayStation 4, nonché uno dei padri degli sparatutto incentrati sull’online con Unreal Tournament, è una vera e propria stupidaggine.

Parlando di LawBreakers ha detto:“Abbiamo deciso di non implementare il cross-play, nonostante ci siano molte persone con questo sogno di far giocare gli utenti PC con quelli console.” Secondo lui è meglio concentrarsi nel realizzare il miglior gioco PC possibile e il miglior gioco console possibile, tenendoli divisi, perché altrimenti si rischia di far arrabbiare gli utenti PC per la mira assistita su console, e un po’ tutti quanti per i problemi di bilanciamento.

Insomma, il buon CliffyB ha confermato quanto disse un anno fa in un’intervista con Eurogamer.net, in cui parlò del fatto che il cross-play non è il sacro Graal del genere ma un problema bello grosso: “Se uno con mouse e tastiera sfida uno con un controller, mi dispiace, ma 9 volte su 10 vincerà quello con mouse e tastiera.”

Il concetto è stato infine ribadito su Twitter, dove Bleszinski ha definito il cross-play una stupidaggine. Insomma, abbiamo capito che non gli piace proprio l’idea.

Autore: Ultime news PC | Multiplayer.it

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HardwareSoftware

Mercedes, nel 2018 aprirà una grande fabbrica di batterie

Mercedes sta per avviare la costruzione di una fabbrica di batterie agli Ioni di Litio presso Kamenz, vicino a Dresda.

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Gossip

Cannes 2017, Charlotte Casiraghi sceglie i colori dei fiori: foto

Charlotte Casiraghi, 30 anni, ha partecipato a un evento organizzato da Kering in occasione del Festival di Cannes 2017.

Charlotte Casiraghi ha scelto un look floreale

La giovane rampolla ha sfoggiato un abito lungo nero e cipria con ricami floreali multicolor e cinta in velluto nero. Charlotte ha abbinato alla mise una clutch in pelle black.
La Casiraghi ha scelto di raccogliere i capelli lasciando scoperto il bel viso perfettamente truccato.
La figlia di Carolina di Monaco è apparsa serena di fronte ai flash dei fotografi.
Charlotte non si è voluta perdere un evento importante come il Festival di Cannes e ha illuminato con la sua bellezza anche l’edizione 2017.

Valeria Golino, 51 anni, con un bellissimo abito nero

Ma la Casiraghi non era l’unica celebrità presente: Valeria Golino, 51 anni, ha scelto un abito nero lungo di seta con profonda scollatura a V sul décolleté. Un tocco di colore lo dava una spilla con fiore di seta rosa.
L’attrice, che di recente ha visto naufragare la lunga relazione con Riccardo Scamarcio, era in splendida forma e per impreziosire l’outfit fashion ha scelto una pochette black con chiusura perla e sandali beige.

Slama Hayek ha sfoggiato un nuovo look con i capelli rosa

Salma Hayek, 50 anni, sul red carpet di Cannes 2017 ha sfoggiato un nuovo look. La star hollywoodiana ha detto addio ai capelli scuri e si è presentata con la chioma pink.
Salma ha indossato un abito in tulle nero con ricamo floreale e cintura in velluto sempre black. Come accessori invece ha scelto una clutch in pizzo e sandali con tacco alto che ben si abbinavano al vestito.

Autore: GossipNews