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Neutralità della Rete: l’Europa boccia Internet a due velocità

In Europa la neutralità della Rete era a rischio. Usiamo l’imperfetto perché, finalmente, il Berec – organismo che raccoglie tutti i regolatori europei competenti in fatto di comunicazioni elettroniche – ha pubblicato una serie di disposizioni che impediscono la creazione di corsie preferenziali.
Non potranno esserci clienti di serie A e clienti di serie B nelle telecomunicazioni, non si potranno penalizzare determinate tipologie di traffico e non si potranno bloccare o discriminare contenuti e servizi.

Vengono quindi ratificate le tesi da sempre sostenute, ad esempio, da Tim Berners-Lee – padre del World Wide Web – che ha invitato cittadini, istituzioni e politici a impegnarsi affinché la Rete possa rimanere un luogo aperto, non soggetto a censure, basato su standard universalmente condivisi, con regole uguali per ciascun utente e senza discriminazioni.

Neutralità della Rete: l'Europa boccia Internet a due velocità

La stessa tesi che in Italia ha recentemente guidato la proposta di legge a firma di Stefano Quintarelli, approvata in Parlamento: Legge Quintarelli: neutralità della rete al primo posto.
Lo stesso punto di vista che ha spinto mezzo milione di cittadini europei a partecipare attivamente alla consultazione pubblica indetta dal Berec, contribuendo alla “vittoria” odierna.

Le linee guida per l’implementazione, da parte degli enti regolatori nazionali, delle norme europee sulla neutralità della rete, appena pubblicate (qui il testo completo), sono chiare e permetteranno di scongiurare comportamenti lesivi dei diritti alla libera concorrenza e quelli del cittadino.

Autore: IlSoftware.it

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Synology DS916+: NAS a 4 cassettini

Con DS916+ Synology cerca di riunire due anime in un singolo prodotto: da un lato andare incontro alle necessità delle piccole e medie imprese, e dall’altro rispondere a quei consumatori che hanno grandi quantità di dati da archiviare

Tag: NASRecensioneSynology

Autore: TVtech – Video e Web Tv sulla tecnologia, sull’informatica e sul mondo ICT – Ultimi Video

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L0phtCrack 7: password Windows più semplici da craccare oggi rispetto a 20 anni fa

L0phtCrack è uno storico software che permette di verificare la robustezza delle password e di recuperarle. La prima versione del software è stata rilasciata nel 1997, ma il progetto, a quasi 20 anni di distanza, è tutt’altro che abbandonato. Nelle scorse ore è stato infatti rilasciato L0phtCrack 7; nel presentarlo, l’autore fornisce un dato meritevole di menzione: le password di Windows sono ancora più facili da craccare oggi rispetto a quanto non lo fossero nel 1997

L0phtCrack è stato il primo software per l’auditing delle password realizzato per il sistema operativo Windows ed il suo arrivo ha inciso sul modo in cui Microsoft ha gestito le password della sua piattaforma software. Dopo il rilascio del tool, infatti, la casa di Redmond sostituì l’alogritmo di hash (lo strumento che cripta le password) LANMAN con il nuovo algoritmo NTLM. L0phtCrack era in grado di craccare una password ad otto caratteri di Windows NT in circa 24 ore utilizzando un PC con CPU Pentium II a 400 MHz

A rendere più semplice il crack delle password è, naturalmente, il progresso tecnologico che permette di sfruttare un hardware molto più prestante rispetto a quello dell’epoca e che, quindi, consente all’engine di L0phtCrack di operare in maniera più rapida ed efficiente. Ma il tool riesce a sfruttare anche alcune debolezze del sistema di gestione della password di Windows. Come sottolineato dall’autore del tool nell’annunciare L0phtCrack 7: 

Su una macchina da gioco del 2016, con costi hardware inferiori, L0phtCrack 7 può craccare le stesse password memorizzate nel recente Windows 10 in 2 ore. Le password Windows sono diventate molto meno sicure nel corso del tempo e molto più semplici da craccare rispetto all’epoca di Windows NT. Altri sistemi operativi, come Linux, offrono hashing delle password molto più sicuri, comprendendo l’SHA-512 raccomandato dall’NSA. 

Nello specifico, l’algoritmo di hashing scelto da Microsoft, l’MD4, viene utilizzato da oltre 25 anni e, pertanto, è considerato poco sicuro. L’invito rivolto a Microsoft da Chris Wysopal, uno dei membri fondatori di L0pht è, in primo luogo, quello di modificare l’algoritmo di hash, unitamente ad un’altra serie di accorgimenti: 

Microsoft dovrebbe fare quello che Unix ha fatto offrendo molteplici algoritmi di hashing più solidi, come bcrypt. Solo questo renderebbe le password di Windows 3 milioni di volte più difficili da craccare rispetto all’algoritmo MD4 che utilizzano.

Microsoft potrebbe inoltre rendere invalide le password troppo corte. Io raccomando una password con non meno di 15 caratteri se vogliono continuare ad utilizzare l’algoritmo MD4. Ma non mi aspetto che ciò avvenga. Vogliono che gli amministratori impostino le loro policies per le password. Molti amministratori ritengono che 8 caratteri, che richiedono lettere maiuscole e minuscole, con valori numerici e un simbolo, siano sicuri. L0phtCrack può dimostrare che non è vero.

In sostanza, non molto è cambiato rispetto al 1997, ed anzi qualcosa è anche peggiorato visto che l’esperto di sicurezza conclude la sua analisi affermando: 

Microsoft ha lentamente disapprovato il vecchio hash LANMAN tra Windows NT e Vista. Adesso è stato completamente sostituito ma l’attuale hash MD4 è più debole oggi di quanto non lo fosse LANMAN quando abbiamo creato L0phtCrack

In attesa di scoprire se Microsoft deciderà di cogliere il suggerimento degli autori di L0phtCrack, è possibile verificare la robustezza delle proprie password Windows, utilizzando la più recente versione del software. I dettagli su caratteristiche complete, prezzo e documentazione di L0phtCrack 7 sono disponibili collegandosi a questo indirizzo. Gli sviluppatori offrono la possibilità di utilizzare la nuova versione del software gratuitamente sfruttando per 15 giorni la versione di prova.

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Economia

BAZOOKA ITALIA: MONETIZZAZIONE DEL DEFICIT!

Risultati immagini per sovranità monetaria

E si è davvero il tempo della consapevolezza questo, dopo l’articolo di ieri apparso su Repubblica, che testimoniava l’insostenibilità dell’euro con un ritardo di anni e anni di embargo della verità, ieri sul Foglio è uscito anche questo, ovvero la perdita della sovranità monetaria, chiedendo a gran voce la monetizzazione del deficit, Bazooka Italia…

ImmagineInvestimenti pubblici in deficit finanziati dalla BCE e divieto di spesa pubblica corrente mediante debito aggiuntivo, come stanno facendo adesso i nostri eroi in Parlamento.

Cosa significa monetizzare il debito? Lascio la parola ad Alberto Bagnai e al suo

Goofynomics: Stampare moneta, ovvero la convenzionalità del non convenzionale

io non saprei fare di meglio…

A leggere alcuni commenti al post precedente, per non parlare poi di quanto si sente nel dibattito pubblico, sembra che finanziare con moneta la spesa pubblica sia qualcosa di inconcepibile, una bestemmia, una prassi non solo e non tanto deprecabile per motivi etici (…) quanto inesplorata, bislacca, non contemplata dalla teoria economica e in quanto tale fonte di rischi imponderabili, qualcosa di cui non si deve nemmeno parlare; o, meglio ancora: qualcosa di cui, se proprio se ne deve parlare, se proprio non se ne può fare a meno, occorre farlo in termini altrettanto bislacchi, che veicolino l’idea di eccezionalità, di stramberia: helicopter money, unconventional policy, QE for people, e via dicendo.(…)

In tutto il mondo si studia, perché si deve studiare, altrimenti non si passa l’esame, che quello con base monetaria, nelle forme istituzionali storicamente e giuridicamente definite, è una delle possibili forme di finanziamento della spesa pubblica, o meglio, di copertura dello scarto fra le voci di spesa e le altre voci di entrata (raccolta fiscale, emissione di debito). Chi non lo sa semplicemente non passa l’esame, perché è materiale banale, ovvio. Non c’è nulla di non convenzionale, non si tratta di tirare a caso moneta dagli elicotteri, ma di scegliere politicamente quale parte di progetti di spesa decisi da un governo democraticamente costituito e soggetto al controllo democratico di un parlamento democraticamente eletto può essere finanziata ricorrendo al principale potere sovrano di ogni e qualsiasi stato: quello di battere moneta.

Non si tratta di chiedere al bancario centrale di dare una mancetta a tutti i cittadini perché la spendano in caramelle. Si tratta di finanziare investimenti, di assicurare l’operatività dei servizi pubblici, comprando benzina per le ambulanze e le volanti della polizia, comprando la carta igienica per i cessi delle scuole, e magari trasformando questi cessi in gabinetti; si tratta di evitare che ogni episodio di maltempo faccia un paio di morti; si tratta, se è il caso, e per tornare alla cronaca del giorno, di salvare istituzioni finanziarie. Nulla che possa essere fatto con un elicottero, o con un assegno staccato all’ordine di ogni cittadino.

Questa è la normalità, questo è quello che viene considerato convenzionale, ovvio, scontato, nei libri di testo undergraduate (cioè del triennio). È una politica assolutamente nota nelle sue implicazioni macroeconomiche…

(…) Quello che va capito e rivendicato è che in tutto il mondo il finanziamento monetario della spesa pubblica da parte di una banca centrale nazionale è, o è stato (e comunque tornerà ad essere), una delle modalità ammissibili di esercizio della sovranità economica dello Stato. È letteralmente roba che si studia a scuola, sono lebbasi, le fottute bbasi della politica economica. Qualsiasi artificio lessicale, qualsiasi espressione distolga da questo principio elementare, qualsiasi arzigogolo intenda offuscare quanto vedete nelle tre pagine che ho fotografato sopra per voi, va visto con estremo sospetto, e, nella misura del possibile, cauterizzato con il dovuto garbo.

Perché una cosa è, spero, evidente a tutti voi: chi è parte del problema, non può essere parte della soluzione (per quanto aspiri a candidarsi a questo ruolo).

Da questa crisi non usciremo senza monetizzazione del deficit da parte di banche centrali nazionali.

Molte delle soluzioni a questa crisi sono scritte sui libri di testo di qualunque corso di economia, ma probabilmente in circolazione ci sono più testi di ideologia o filosofia economica demenona.

Attenzione però a non fare l’errore di credere che con la monetizzazione si risolve qualunque cosa, stiamo solo parlando di spesa pubblica in deficit, chiaro?

Quindi a partire dall’ “ignoranza” dei nostri politici, più o meno tutti compresi quelli che credono di rappresentare il nuovo, come dice Alberto …“chi è parte del problema, non può essere parte della soluzione (per quanto aspiri a candidarsi a questo ruolo).

A breve inizierà il solito teatrino della finanziaria, scommettiamo che per titare su due lire, ops scusate euro, questi aumentano l’IVA, distruggendo quello che resta dei consumi…

Ha detto bene ieri il vescovo di Rieti, “Il terremoto non uccide. Uccidono le opere dell’uomo“.

Chiaro il concetto? Chiaro cosa significa aver perso sovranità monetaria, ovvero quello che esercitano tutti gli altri Stati del mondo a parte ovviamente i fessi che fanno parte dell’unione europea? Buona consapevolezza e mi raccomando, non ditelo in giro, tanto nessuno sa cosa sia la sovranità, tutti penserebbero al ritorno al Medio Evo.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Digital Audio

Kreasound: A Hub for Project Files and Remix Contests

Producers can easily spend hours looking for remix projects, samples, e-mastering, and project templates to dissect. Deconstruction and construction are two great practices that hone in one’s skills as a producer, but finding quality project files can be difficult. Kreasound is a website that is making that process easier by offering complete and open-format projects, templates, and audio files. Read on to find out all the resources available at Kreasound for novice and experienced producers.

Project Files and the Importance of Deconstruction

Electronic music production is a very technical form of creative release. While there is no set-in-stone direction behind imagination, there is a science behind making a sonically sound track. Tim Ferris is an American entrepreneur who has written numerous self-help books articulating this concept.

In cooking, for instance… it’s also a matter of realizing that cooking isn’t just one skill. For most people it’s shopping, prep, cooking, and cleanup. So you need to take those away so you’re only focusing on the cooking in the beginning.

Music production is like cooking. Compression, EQing, mixing, and all other technical aspects of music production are key concepts to learn. The project files offered by Kreasounds come from professional producers and allow for this learning to take place. A producer can organize files by DAW and genres with everything from ambient techno to tech house. The current artists include Pat Lezizmo, Pheek, Moshe Galactik, HG, Banditos, Ben 9mm, Dorian Parano, and many more. Each template runs from 10 to 20 Euros ($ 11 to $ 22 USD).

Remix Contests

Another business unit behind Kreasound is their remix competition hosting and collection service. For free, users can engage with the pages of remix contests that are currently accepting submissions. Each page includes the original song, rules/about section, and links to the contest page. Sometimes, Kreasound does host the competitions which also allows for users to create their own competitions.

Producers and labels will look towards remix competitions to release more content and scout potential artists/collaborators. Kreasound makes the process of hosting a remix competition painless. Free users can use Kreasound’s free hosting service which includes:

  • Creating a contest using just an online form
  • Creating a playlist of all the submissions
  • Allowing contestants to submit via Soundcloud
  • Voting system for listeners
  • Comment section

For more extensive contests, there is a paid premium service (price varies) which includes additional options such as:

  • More SoundCloud followers by obliging participants to follow the artist on SoundCloud in order to access the remix stems pack
  • Contest pinned to the top of the Remix Contest page to increase exposure
  • Prizes for winners provided by Kreasound’s partners
  • Visuals created by Kreasound
  • Contest statistics: number of views, number of stem pack downloads, localization.

Mixing, Mastering, Arrangement

Kreasound will also help producers mix, master, and add final touches to their projects via their in-house team of audio engineers. Pierre-Emmanuel Braux handles the mastering and works 1 on 1 with artists to capture a sound. Producer Pheek helps artists finalize their tracks and song arrangements. Both services offer artists a way to get in touch with professionals to personally work on a project. The prices vary from project to project for mastering with Pierre-Emmanuel. The finalization of tracks with Pheek costs $ 100 per track.

Kreasound and Producers

Kreasound and Producers

Kreasound is offering a unique service to producers that encompasses the essence of remixing. There are project files and samples packs available to download and dissect. Then, a producer can go back to Kreasound for mastering and the final touches of their tracks. This website is in its infancy and has a lot of room to grow. However, the concepts and the type of services they offer presents a new opportunity for producers to learn and create.

Check out Kreasound for more information.

Autore: DJ TechTools