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Siggraph 2016 surveyed


It’s intelligence, but not as we know it, Jim 

SIGGRAPH 2016 is now in its third day. For those of you not in the loop, SIGGRAPH is the annual conference on computer graphics convened by the ACM SIGGRAPH organization.

Although most of the coverage you are seeing from this show is revolving around software/hardware companies, showing their latest wares or making product announcements, SIGGRAPH is much more than the exhibition hall that we have been reading about on the various news sites.

The conference is attended by tens of thousands of computer graphics professionals, who gather to exchange ideas, share their work, and learn about new techniques.

This year’s studio production sessions include presentations from leading technology companies to major Hollywood studios.

“Deadpool” + Colossus: our favorite [anti] superheroes

From armadillo to zebra: creating the diverse characters and world of “Zootopia”

Industrial light & magic presents the visual effects of “Star Wars: the Force Awakens”

“Kubo and the Two Strings”: one giant skeleton, one colossal undertaking

The making of Marvel’s “Captain America: Civil War”

           The making of “Pearl,” a Google spotlight story

The VFX of Disney’s “The Jungle Book”

Under the Sea: the making of “Finding Dory”

In the emerging technologies exhibit area there are over 20 installations showcasing work from many sub-divisions of interactive techniques, with a special emphasis on projects that explore science, high-resolution, digital-cinema technologies, and interactive art-science narratives.

New applications for technologies including AR and VR have been the focus this year. One direction for both AR and VR has been standing out is that of teaching. One demo allowed users to enter an interactive archeology site, while another provided a safety training experience.

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We have been tweeting live from the show, so be sure to follow us on Twitter so follow @FUDZILLANEWS for the latest information from the show floor, product announcements and even goofy pictures.

Autore: Fudzilla.com – Home

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Energia

Come scegliere gli infissi: i materiali, le prestazioni e i tipi di vetro

Breve guida di orientamento per capire come configurare nel modo migliore i serramenti. Accorgimenti e consigli su detrazioni fiscali, potere isolante termico e acustico, corretta posa in opera, importanza delle schermature, caratteristiche dei vetri bassi emissivi e a controllo solare.

Di legno, PVC o alluminio? Con doppio o triplo vetro? Queste sono le domande più immediate, quando si decide di sostituire gli infissi della propria casa.

Ci sono tanti altri elementi da considerare, dall’ecobonus alla posa in opera, passando per le eventuali schermature solari (magari integrate nelle finestre), le caratteristiche speciali dei vetri e il loro grado di fonoisolamento, senza dimenticare i serramenti ibridi, ad esempio alluminio/legno.

Le variabili per scegliere la finestra “giusta”, a ben vedere, sono molto più complesse di quanto si possa pensare all’inizio. Cerchiamo di riassumere alcuni punti generali, grazie anche ai consigli dell’architetto Rudi Zancan, relatore a corsi e conferenze sulle finestre.

Detrazioni fiscali

Per prima cosa, ricordiamo che fino al 31 dicembre 2016, salvo proroghe, è possibile usufruire della detrazione fiscale del 65%, il cosiddetto ecobonus, valida anche per la sostituzione dei serramenti.

Ci sono tre requisiti tecnici imprescindibili: l’intervento, si legge nel vademecum ENEA, deve configurarsi come sostituzione o modifica di elementi già esistenti (e non come nuova installazione) e, inoltre, deve delimitare un volume riscaldato verso l’esterno o verso vani non riscaldati.

I nuovi infissi, infine, devono garantire un valore di trasmittanza termica (Uw) inferiore o uguale ai limiti riportati nella tabella 2 del D.M. 26 gennaio 2010 secondo le varie zone climatiche italiane.

I materiali

I serramenti possono essere di legno, PVC e alluminio, anche in combinazioni ibride per sfruttare i vantaggi di due materiali diversi. Ad esempio, una buona soluzione può essere l’alluminio all’esterno e il legno all’interno, ottenendo così un infisso molto resistente alle intemperie e con elevate prestazioni energetiche, grazie alle proprietà del legno, che vanta una conducibilità del calore piuttosto bassa.

Gli infissi puramente metallici, invece, per “lavorare” bene dovrebbero avere un profilo con un ottimo taglio termico. Quest’ultimo è costituito da un elemento in materiale sintetico che unisce i profili interni ed esterni in alluminio, eventualmente integrato da inserti di schiuma isolante.

Per quanto riguarda il PVC, il consiglio è partire sempre almeno da un profilo da 70 mm con almeno cinque camere. Le camere sono delle cavità d’aria dentro i profili: più sono e più aumenta l’isolamento termico e acustico della finestra.

I materiali/2

Va detto che i valori limite Uw imposti dalla legge si raggiungono con una certa facilità, a prescindere dal tipo di materiale.

La scelta tra legno, PVC e alluminio, quindi, dipende moltissimo da una combinazione di estetica – quale carattere si vuole dare agli ambienti – durabilità, e in questo senso gli infissi metallici danno il massimo, e un occhio al portafoglio, dove il PVC generalmente è la soluzione più economica. L’importante è configurare e installare i serramenti nel modo più corretto.

Quale tipo di vetro

Al vetro tradizionale è bene preferire un doppio o triplo vetro basso emissivo, con le vetrocamere riempite di gas argon, il più frequentemente utilizzato, o gas kripton, più efficace ma anche più costoso e difficile da reperire.

Basso emissivo, semplificando un po’, significa che la superficie interna del vetro è ricoperta di una patina invisibile di un determinato metallo, ad esempio l’argento. La funzione della patina è riflettere il calore, trattenendolo nell’ambiente e riducendo le dispersioni termiche.

Il vantaggio si avverte soprattutto d’inverno, con una conseguente diminuzione delle spese di riscaldamento, e anche in termini di comfort, perché le superfici vetrate non saranno più fredde e si potrà soggiornare vicino alle finestre senza avvertire sgradevoli sensazioni.

Poi ci sono i vetri selettivi o a controllo solare, con uno strato di ossidi metallici applicato all’esterno, per respingere la radiazione solare e, quindi, impedire il surriscaldamento degli spazi interni. Bisogna valutare con attenzione l’utilizzo delle diverse stanze, per capire quale combinazione di vetri sia la più conveniente e confortevole.

Lo svantaggio principale dei vetri selettivi è che fanno passare un po’ meno luce rispetto a quelli bassi emissivi. Sono utili soprattutto d’estate, per contribuire a mantenere freschi gli ambienti e ridurre il fabbisogno energetico dei climatizzatori.

Per dare un’idea dei valori di trasmittanza termica dei vetri (Ug), se consideriamo un doppio vetro tradizionale, come quello in uso negli anni 70’-80’ siamo intorno a Ug 3 W/m2K, mentre scendiamo a circa 1,1 con un doppio vetro basso emissivo e addirittura a 0,5-0,7 nel caso di un triplo vetro basso emissivo.

L’importanza delle schermature

Da non trascurare assolutamente l’importanza di una buona schermatura esterna. Oltre alle soluzioni classiche come scuri, persiane, frangisole e avvolgibili, si può valutare l’installazione di serramenti con veneziane integrate fra i vetri o di speciali tapparelle che si trasformano in veneziane, grazie alle stecche orientabili e quindi modulabili a piacere, secondo l’intensità dell’irraggiamento solare si veda lo Speciale Tecnico di QualEnergia.it)

La posa in opera

Un altro aspetto di fondamentale importanza è la corretta posa in opera delle finestre. Il rischio, altrimenti, è vanificare le prestazioni energetiche degli infissi. Quindi occorre prestare attenzione alla perfetta sigillatura dei giunti, ad esempio con nastri adesivi autoespandenti in grado di tappare tutte le fessure.

Anche i cassonetti vanno isolati con materiali adatti.

Potere fonoisolante

Per quanto riguarda, infine, il fonoisolamento, va detto che si entra in un campo molto complesso, in cui entrano in gioco diversi elementi, dal corretto montaggio dei serramenti all’isolamento acustico dell’intera facciata dell’edificio, passando anche per la scelta dei vetri. Per questi ultimi, il riferimento è dato dal potere fonoisolante (Rw) espresso in decibel: più è alto e migliore sarà l’isolamento acustico.

Allora è consigliabile stare nella forchetta 30-46 db, sapendo però che ci sono vetri con vetrocamere asimmetriche che arrivano a 48-50 db. I

l consiglio, comunque, è rivolgersi a un professionista esperto del settore, per un sopralluogo e una valutazione approfondita dell’inquinamento acustico e dei possibili rimedi.

Autore: QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Tim Willits descrive Quake Champions

Annunciato allo scorso E3, il nuovo Quake Champions ha colto di sorpresa molti dei fan storici del noto franchise di sparatutto in prima persona. Si tratta, infatti, di una sorta di declinazione di Quake in salsa MOBA, un incrocio tra lo storico sparatutto e l’impostazione scelta anche da Blizzard per Overwatch.

In questo video, Tim Willits, direttore di id Software, spiega un po’ meglio cosa dobbiamo aspettarci da Quake Champions e descrive i quattro Campioni fin qui rivelati, ovvero Ranger, Visor, Nyx e Scalebearer.

Ulteriori informazioni su Quake Champions saranno rivelate al QuakeCon di quest’anno (4-7 agosto).

Autore: Le news di Hardware Upgrade

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Economia

La previdenza dei professionisti in favore del Fondo Atlante

Un paio di mesi fa è stato istituito il Fondo “Atlante”, un fondo di investimento che avrà due scopi: sostenere gli aumenti di capitale di alcune banche italiane e acquistare crediti deteriorati, cioè persi. Si ricorda che Atlante è un personaggio della mitologia greca che teneva sulle spalle l’intera volta celeste. Qui più modestamente deve mantenere il sistema bancario italiano che se no cade giù. La creazione del fondo Atlante è l’ultimo passo di una serie di interventi compiuti dal governo e dagli operatori del settore finanziario per  aiutare il sistema bancario italiano, la cui situazione, piuttosto difficile da anni, si è aggravata negli ultimi mesi. Il fondo Atlante (tecnicamente un “Fondo di investimento alternativo chiuso riservato”) è uno strumento gestito da una società privata, la Quaestio SGR del finanziere Alessandro Penati, ma la sua creazione è stata coordinata con il governo italiano e i principali gruppi finanziari del paese. Al momento della costituzione la dotazione del fondo, cioè i capitali che potrà investire arriva in gran parte dalle due principali banche italiane, Unicredit e Banca Intesa, che hanno assegnato al fondo ognuna circa un miliardo di euro. Fondazioni bancarie e altri istituti dovrebbero investire circa 500 milioni, mentre altri 500 arriveranno da Cassa Depositi e Prestiti, completamente controllata dal ministero dell’Economia. In tutto il fondo dovrebbe riuscire a raccogliere tra i 5 e i 6 miliardi.
I soldi sono già stati risucchiati per i primi salvataggi, anche se non si chiamano così e di fronte alla necessità di reperire nuovi capitali, si è deciso di dar vita al Fondo Atlante 2. Il problema sta questa volta in chi sborsa la grana.
Così Nannicini, sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha sondato riservatamente, in incontri sempre smentiti, la disponibilità di alcuni investitori istituzionali, fra cui le Casse Pensioni dei professionisti che fra l’altro hanno il dente avvelenato con l’esecutivo.
La previdenza privata nasce in Italia a seguito della Legge n. 335/95 (“Riforma Dini”) e dei decreti legislativi n. 509/94 e 103/,L. 335/95. Prima c’erano solo enti di previdenza pubblici.
Le leggi citate, distinguono la previdenza italiana in due macro aree: la previdenza pubblica e quella privata. La macro area della previdenza privata è destinata ad accogliere le Casse di previdenza obbligatoria i cui iscritti appartengono a categorie professionali disciplinate da Albi inquadrati in Ordini e Collegi.
Ancora, gli Enti di previdenza dei liberi professionisti (“privati o privatizzati”), non ricevono alcun trasferimento dallo Stato, adempiono al loro compito, che è quello di assicurare le pensioni di vecchiaia, solo con i contributi pagati dai liberi professionisti e, infine, pagano le tasse allo stato come e più’ dei privati cittadini.
Gli investimenti degli Enti di previdenza “privati o privatizzati” non sono trattati per quello che sono, cioè investimenti dei risparmi degli iscritti fatti per assicurare loro la pensione, ma come investimenti speculativi; infatti la tassazioni sulle rendite finanziarie egli enti “privati o privatizzati” è del 20% (è stata elevata dal 2015 dal 12,50%), e nonostante le loro proteste sono state assoggettate alla spending review alla stregua di un qualsiasi ente pubblico.
Proprio prima che Nannicini iniziasse il giro delle sette chiese, parlando del disegno di legge sulla concorrenza, prossimo alla approvazione definitiva al Senato, il presidente dell’Enpaf, l’ente dei farmacisti, Emilio Croce, lamentava la mancata introduzione, nell’ambito dell’esame del disegno di legge in commissione Industria al Senato, del contributo del 2% in favore dell’Enpaf da parte delle società di capitali, proprietarie di farmacie, con capitale maggioritario di soci non farmacisti. “L’impoverimento della previdenza di categoria non sarà scaricato sugli attuali contribuenti e sulle aspettative di tutela previdenziale dei nostri iscritti”.Nell’introdurre un nuovo modello gestionale nel settore farmaceutico, attraverso l’apertura al capitale – continuava Croce – era doveroso che il Governo si facesse carico delle criticità conseguenti alla inevitabile riduzione delle entrate contributive per l’Ente, nonché al mutamento della tipologia dei contribuenti”.
L’impoverimento della previdenza di categoria non sarà comunque scaricato sugli attuali contribuenti e sulle aspettative di tutela previdenziale dei nostri iscritti – concludeva – fermo restando che, a fronte dell’atteggiamento miope del Ministero dello Sviluppo Economico e del silenzio dei Ministeri del Lavoro e dell’Economia, assicuro fin d’ora che l’Enpaf non condividerà alcuna iniziativa del Governo, anche attraverso la Cassa Depositi e Prestiti, di ricapitalizzazione del sistema bancario”.
Poi un paio di giorni dopo, la svolta, non si sa se condivisa o meno dall’Enpaf.
L’Adepp (Associazione degli enti previdenziali privati) ha deliberato di “sostenere l’iniziativa Atlante 2” per il salvataggio bancario, dopo la richiesta del governo di immettere 500 milioni di euro. L’assemblea dell’associazione, sottolinea nel documento approvato “l’importanza di investire a sostegno del sistema paese, nel quale i professionisti operano”. La decisione dell’associazione delle casse pensionistiche di investire nel fondo Atlante 2 è scaturita nel pomeriggio del 25 luglio 2016, al termine dell’assemblea straordinaria dei vertici degli enti, convocata subito dopo l’incontro fra una delegazione dell’Adepp (guidata dal presidente Alberto Oliveti) con il premier Matteo Renzi e il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, a Palazzo Chigi, lo scorso giovedì. L’Adepp, alla quale aderiscono 19 Casse di previdenza privata e rappresenta oltre 2milioni di professionisti, in un comunicato ha sottolineato di valutare con la “massima attenzione” l’investimento in Atlante2. Considerata la priorità del ruolo dei cda, del rispetto delle asset allocation e delle procedure nelle proprie politiche di investimento, nell’attesa di ricevere le proposte tecniche per le necessarie valutazioni sui rischi e sul rendimento nonché le formali direttive da parte dei ministeri vigilanti in materia di investimenti – si legge ancora nella nota di Adepp – delibera di sostenere l`iniziativa Atlante2. Se il governo aveva bisogno di denaro fresco subito, l’iter messo in moto, le cautele espresse, l’estate incombente, ci dicono che le banche nel frattempo devono guardare da qualche altra parte.

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Autore: Finanza.com Blog Network Posts

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Gossip

Lucas Peracchi: ‘Sono single’. E’ già addio con Paola Caruso

Lucas Peracchi sabato scorso in discoteca, al Tropicana 2.0 in Basilicata, durante una serata evento in cui è lui stesso l’ospite d’onore, si lascia andare e confessa, senza peli sulla lingua: “Sono single. E’ già addio con Paola Caruso, che sul social non commenta, preferisce condividere le foto della sua vacanza senza fidanzato accanto alle Baleari, circondata da amiche e sempre super mondana.

Lucas Peracchi durante una serata evento in discoteca ha detto di essere tornato single

E’ tornato single. Lucas Peracchi si diverte con gli amici al mare. L’addio con Paola Caruso non pare averlo rabbuiato troppo. nelle ultime settimane si erano sparse alcune voci riguardanti qualche dissapore tra la coppia, ma tutto pareva ricucibile, invece è arrivato il crack. 
Sembrava amore, invece è stato, se non un ‘calesse’, solo un fugace fuoco di paglia.

E’ già addio con Paola Caruso

“Ci siamo incontrati a Roma prima che partissi per l’Isola dei Famosi. E’ stato un colpo di fulmine”, aveva svelato Paola Caruso a Novella 2000 solo un mese fa. “Prima di partire ci stavamo conoscendo – aveva continuato l’ex naufraga dell’Isola 11Pensavo molto a Lucas quando ero in Honduras. E quando sono rientrata, ho deciso che doveva essere lui l’uomo della mia vita”. L’addio aspettava entrambi dietro l’angolo. 

L’ex tronista di gode le vacanze con gli amici

Nonostante nessuno dei due abbia confermato o smentito la rottura, i maligni sempre sul network hanno lasciato commenti velenosi, accusandoli di essersi messi insieme solo per regalarsi un bel po’ di pubblicità e interviste sui rotocalchi, in sostanza di non essere stati single solo per convenienza, ma solo loro conoscono la verità. Luca Peracchi e la Bonas presto, sicuramente, la racconteranno e faranno pace con i loro fan.

Autore: GossipNews