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Bollette, in arrivo “un provvedimento d’urgenza”

La conferma è arrivata dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nel corso del question time al Senato: le novità riguardano famiglie e imprese

Author: Wired

Per fronteggiare il “perdurare, seppure in misura attenuata, delle emergenze legate al costo dell’energia elettrica e del gas”, e l’”imminente scadenza delle precedenti misure”, il governo “ha allo studio un provvedimento d’urgenza” sulle bollette.

L’annuncio, come riporta l’agenzia Ansa, è arrivato il 23 marzo dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti nel corso del question time al Senato. Nel secondo trimestre dell’anno sarà dunque confermata l’Iva al 5% sul gas e il bonus sociale per le famiglie il cui Isee non è superiore ai 15mila euro. Per le imprese sarà invece prevista una rimodulazione delle misure valide fino al 31 marzo, i crediti di imposta, che terrà conto dell’andamento dei costi del gas.

È inoltre “allo studio – ha spiegato il ministro – una misura che decorrerà dal primo ottobre, con l’inizio dell’anno termico: un contributo a compensazione per le spese di riscaldamento che sarà erogato ai nuclei familiari mediante la bolletta elettrica”. 

Non solo bollette

I temi trattati dal ministro a Palazzo Madama sono stati diversi. In particolare, sugli obiettivi della Nadef Giorgetti ha riferito che “i primi dati sull’andamento dell’economia evidenziano tendenze positive che lasciano prevedere” che la previsione di crescita dello 0,6% per il 2023 inserita nel documento sarà quantomeno confermata, se non addirittura superata.

Superbonus

Per quanto riguarda il superbonus, per il ministro “una nuova stagione di bonus al 110% per tutti, ricchi e poveri, prime e seconde case, al mare o in montagna, non è all’orizzonte“. Ci sarà piuttosto “un dosaggio mirato” di bonus e cessioni, da mettere in campo “in presenza di determinate situazioni soggettive o oggettive”.

Allo stesso tempo, però, per i cosiddetti esodati dal superbonus il governo continua “a lavorare – assicura Giorgetti – anche dietro le quinte, consapevole che, per chi dentro a questa trappola ci è già caduto e si ritrova con crediti incagliati non per il nostro decreto, una soluzione vada trovata“.

La riforma del Mes

Il tema della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e il suo utilizzo come common backstop – ha affermato poi il ministro – dovrebbe essere inquadrato nella discussione sulla capital market union e sull’unione bancaria“. Il dibattito sul Mes dovrà avvenire “nell’ambito di una complessiva e articolata riconfigurazione degli strumenti in grado di salvaguardare il mercato comune dalle turbolenze dei mercati finanziari”.

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