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Meta e Siae prolungano ancora l’accordo per la musica sui social

Author: Wired

C’è ancora armonia tra Meta e Siae. È stato infatti esteso per altri quattro mesi l’accordo transitorio siglato a maggio 2023 e rinnovato a ottobre fino al 31 gennaio scorso, in virtù del quale sulle piattaforme social del colosso di Menlo Park si era tornati ad ascoltare la musica tutelata dalla Società italiana degli autori ed editori dopo l’interruzione arrivata a marzo per il mancato rinnovo delle licenze.

Lo riporta Il Sole 24 Ore, sottolineando quanto la nuova stretta di mani tra le due realtà assuma valore alla luce dell’avvento della settimana di Sanremo e della possibilità che gli artisti in gara avranno di promuovere le loro canzoni nelle storie Instagram e nei reel sullo stesso social network e su Facebook.

Oltre al confronto tra Meta e Siae per trovare un accordo definitivo, prosegue intanto anche la vicenda giudiziaria. La holding di Zuckerberg non ha infatti rinunciato a impugnare in Consiglio di Stato la sentenza con la quale il Tar aveva respinto i suoi due ricorsi contro l’imposizione da parte dell’Antitrust di tornare al tavolo con l’organizzazione.

A marzo dello scorso anno Meta bloccò e silenziò tutti i video pubblicati dagli utenti italiani e contenenti tracce musicali provenienti dal repertorio della Siae. Le licenze erano scadute l’1 gennaio e le contrattazioni non ebbero esito positivo perché per l’organizzazione il colosso di Menlo Park stava sfruttando “la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

A maggio le due parti comunicarono di aver siglato un accordo transitorio per effetto del quale sulle piattaforme social di Meta si tornò ad ascoltare la musica tutelata dalla Siae. A ottobre era infine arrivata la proroga, di un “accordo – commentò l’organizzazione – raggiunto grazie all’intervento dell’autorità Antitrust temporaneo ed esclusivamente volto a tutelare l’industria creativa nazionale e, segnatamente, gli autori”. “Meta – aggiunse – continua a rifiutarsi di fornire ogni informazione utile per assicurare la corretta remunerazione del diritto d’autore ai sensi del provvedimento dell’autorità e della normativa Ue“.

Author: Wired

C’è ancora armonia tra Meta e Siae. È stato infatti esteso per altri quattro mesi l’accordo transitorio siglato a maggio 2023 e rinnovato a ottobre fino al 31 gennaio scorso, in virtù del quale sulle piattaforme social del colosso di Menlo Park si era tornati ad ascoltare la musica tutelata dalla Società italiana degli autori ed editori dopo l’interruzione arrivata a marzo per il mancato rinnovo delle licenze.

Lo riporta Il Sole 24 Ore, sottolineando quanto la nuova stretta di mani tra le due realtà assuma valore alla luce dell’avvento della settimana di Sanremo e della possibilità che gli artisti in gara avranno di promuovere le loro canzoni nelle storie Instagram e nei reel sullo stesso social network e su Facebook.

Oltre al confronto tra Meta e Siae per trovare un accordo definitivo, prosegue intanto anche la vicenda giudiziaria. La holding di Zuckerberg non ha infatti rinunciato a impugnare in Consiglio di Stato la sentenza con la quale il Tar aveva respinto i suoi due ricorsi contro l’imposizione da parte dell’Antitrust di tornare al tavolo con l’organizzazione.

A marzo dello scorso anno Meta bloccò e silenziò tutti i video pubblicati dagli utenti italiani e contenenti tracce musicali provenienti dal repertorio della Siae. Le licenze erano scadute l’1 gennaio e le contrattazioni non ebbero esito positivo perché per l’organizzazione il colosso di Menlo Park stava sfruttando “la sua posizione di forza per ottenere risparmi a danno dell’industria creativa italiana”.

A maggio le due parti comunicarono di aver siglato un accordo transitorio per effetto del quale sulle piattaforme social di Meta si tornò ad ascoltare la musica tutelata dalla Siae. A ottobre era infine arrivata la proroga, di un “accordo – commentò l’organizzazione – raggiunto grazie all’intervento dell’autorità Antitrust temporaneo ed esclusivamente volto a tutelare l’industria creativa nazionale e, segnatamente, gli autori”. “Meta – aggiunse – continua a rifiutarsi di fornire ogni informazione utile per assicurare la corretta remunerazione del diritto d’autore ai sensi del provvedimento dell’autorità e della normativa Ue“.

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