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Revamping impianto di trigenerazione per Ospedale di Sassuolo (MO)


Author: Leonardo Berlen QualEnergia.it

Affidamento dei servizi relativi alla gestione dell’impianto di trigenerazione per Ospedale di Sassuolo (MO) costituiti dalle seguenti prestazioni che l’aggiudicatario dovrà garantire con l’organizzazione dei mezzi e con la gestione a proprio rischio, nessuna esclusa: 1) revamping cogeneratore 2) presa in carico del gruppo frigo ad assorbimento (assorbitore) 3) presa in carico impianti ausiliari 4) […]

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Energia

Siemens Gamesa lancia la turbina eolica offshore da record

Author: stefania Rinnovabili

La nuova macchina ha una capacità di 14 MW, incrementabile fino a 15 MW e una versione ancora più grande ègià in lavorazione. Nauen: “L’offshore è nel nostro DNA”

siemens gamesa turbina offshore
Credits: Siemens Gamesa

La nuova maxi turbina di Siemens Gamesa sarà sul mercato nel 2024

(Rinnovabili.it) – Un nuovo gigante marino è pronto ad accelerare la transizione energetica mondiale. Si chiama SG 14-222 DD ed è l’ultima turbina eolica offshore “Direct Drive” rilasciata da Siemens Gamesa. L’aerogeneratore rappresenta un vero e proprio record per il settore del vento e il perché è intuibile fin dal nome. Quattordici sono infatti i megawatt di capacità della macchina, che tuttavia possono diventare 15 MW grazie ad una speciale funzione integrata. 222 sono invece i metri di diametro del rotore, grazie a cui SG 14-222 DD si guadagna un vero e proprio record mondiale. Le sue pale, lunghe 108 metri, riescono a spazzare una superficie di 39.000 metri quadrati. Ciò consente al nuovo aerogeneratore di aumentare di oltre il 25% la produzione annuale di energia rispetto al modello SG 11.0-200 DD.

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“Siamo cresciuti e con grande soddisfazione”, afferma Markus Tacke, CEO di Siemens Gamesa Renewable Energy. “Il nuovo SG 14-222 DD è un prodotto globale che permette a tutti noi di fare passi da gigante verso la protezione e la conservazione del nostro pianeta”. 

La capacità di 14 MW, incrementabile fino a 15 MW utilizzando la funzione Power Boost, consente di fornire energia sufficiente al fabbisogno di circa 18.000 famiglie europee. In altre parole, 30 di queste turbine potrebbero in un anno soddisfare i consumi elettrici di una città più grande di Bologna.

Uno degli elementi clou della nuova macchina è sicuramente il basso peso della navicella (500 tonnellate). Questa “leggerezza” ha permesso all’azienda di utilizzare in sicurezza una torre e una sottostruttura di fondazione ottimizzate rispetto a quelle necessarie per una navicella più pesante.

“L’offshore è nel nostro DNA”, ha aggiunto Andreas Nauen, CEO della Business Unit Offshore di Siemens Gamesa. “Una singola unità eviterà circa 1,4 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 rispetto alla produzione di energia elettrica a carbone nel corso del suo periodo di vita utile previsto di 25 anni”.

E la società ha preso in prima persona un impegno di decarbonizzazione, che va al di là dei prodotti venduti. “Noi stessi siamo diventati carbon neutral alla fine del 2019 e siamo sulla buona strada per soddisfare la nostra ambizione a lungo termine di azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050”, spiega Tacke. Siemens Gamesa prevede di installare un prototipo del nuovo modello da 14 megawatt in Danimarca entro l’autunno del 2021, per arrivare sul mercato nel 2024.

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Energia

Centrica Business Solution, le opportunità offerte dall’energia a “investimento zero”


Author: Leonardo Berlen QualEnergia.it

L’attuale panorama economico sta portando ad una rinnovata attenzione all’efficienza e al costo dell’energia, che vengono considerate tra le sfide più grandi che le aziende devono affrontare per avere una crescita del business.

Investire in soluzioni energetiche innovative, infatti, può consentire alle aziende di accedere a nuove opportunità: ridurre i costi energetici e operativi, incrementare le perfomance e migliorare le prestazioni ambientali, ottenendo, così, un vero e proprio vantaggio competitivo, soprattutto in Italia, dove le aziende si trovano a pagare una bolletta dell’energia più cara rispetto a quelle dei loro competitor europei.

I vincoli finanziari, però, rappresentano un ostacolo per molte aziende italiane che vorrebbero implementare misure di efficientamento e aggiornare la propria infrastruttura energetica.

Commenta Christian Stella, Managing Director di Centrica Business Solutions Italia: “Quando i processi aziendali e le attività operative competono per un budget limitato, i progetti di miglioramento energetico vengono spesso rimandati o messi da parte. Decidere come finanziare i miglioramenti dell’efficienza energetica può rappresentare una sfida: le aziende italiane spesso faticano a stanziare fondi interni per interventi di riqualificazione energetica e cercano modalità di finanziamento alternative. Per questo abbiamo creato una Guida all’investimento in infrastrutture energetiche in cui esaminiamo le diverse opzioni di finanziamento in grado di accedere a tecnologie innovative per l’efficienza energetica e implementare soluzioni di energia distribuita”.

La guida da scaricare gratuitamente è disponibile linkando in fondo all’articolo.

Le opzioni di finanziamento

Le opzioni di finanziamento tradizionali basate sul CAPEX sono attualmente le più diffuse. Secondo una ricerca di Centrica Business Solutions, infatti, due quinti delle aziende hanno finanziato autonomamente le iniziative, e un terzo ha utilizzato incentivi statali e prestiti bancari.

Tuttavia, la sempre maggiore diffusione di soluzioni di energia distribuita sta spingendo la domanda di finanziamenti CAPEX e OPEX più sofisticati.

Le imprese stanno iniziando ad adottare metodi innovativi per stanziare fondi finalizzati ai progetti più complessi di energia distribuita, metodi che includono modelli di rischio condiviso e Service Agreement, come spiega Stella: “La nostra ricerca rileva che i leader nel settore dell’energia, aziende che eccellono sia nella vision che nell’esecuzione delle loro strategie energetiche, hanno il doppio delle probabilità di adottare metodi di finanziamenti di leasing e Service Agreement. Un numero che è probabilmente destinato ad aumentare ancora. Per questo offriamo ai nostri clienti soluzioni di finanziamento a investimento zero, che consentono loro di liberare il capitale da investire in altri progetti e di avere accesso immediato all’efficienza energetica con benefici diretti sulla riduzione dei costi energetici. I nostri clienti ricercano opzioni di finanziamento veloci e facili da gestire, senza esborso di capitale inziale e con garanzie sulle prestazioni”.

Tra i maggiori vantaggi di questi modelli sempre più popolari, spicca la mancanza di esborso di capitale da parte del cliente. Sono progettati, infatti, in modo che il 100% del CAPEX sia finanziato da una terza parte -tipicamente il fornitore – e convertito in un OPEX pagato come ‘Servizio’, consentendo di avere un accesso immediato alle tecnologie energetiche innovative e riducendo l’esposizione al rischio. Il rimborso in un periodo di tempo concordato, inoltre, è legato ai risparmi misurati e verificati o alla potenza, come i kWh o le unità termiche.

Conclude Stella: “Al momento circa il 70% dei nostri impianti sono finanziati direttamente da noi. I nostri modelli di finanziamento per il solare, come Power Purchase Agreement o PPA, o la cogenerazione, Discount Energy Purchase o DEP, consentono al cliente di superare le barriere all’investimento senza occuparsi di reperire i fondi necessari, perché ci occupiamo internamente di tutte le procedure. Tali modelli, inoltre, sono collegati alle garanzie di risparmio energetico, con maggiore sicurezza e affidabilità sulle prestazioni dell’impianto”.

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Test nuove celle solari, macchina riduce il tempo da ore a minuti

Author: stefania Rinnovabili

Il nuovo set-up della Monash University ha la capacità di testare migliaia di celle in un solo giorno. Una velocità che non ha pari negli altri laboratori di ricerca e sviluppo livello mondiale.

nuove celle solari
Credits: Exciton Science

Speed test per le nuove celle solari a base di perovskite

(Rinnovabili.it) – I test sulle celle solari di nuova generazione potranno finalmente essere eseguiti in pochi minuti. Il merito va ad un sistema realizzato dagli scienziati della Monash University, in Australia. Il team ha creato una macchina in grado di analizzare contemporaneamente più unità, velocizzando notevolmente tutto il processo.

Il progetto nasce con un target ben preciso: le nuove celle solari a base di perovskite. Questo nome è assegnato ad una ampia classe di ossidi artificiali con formula ABX3. I più  promettenti per il settore fotovoltaico hanno solitamente una struttura ibrida organica-inorganica in cui A è un catione organico, B è un catione inorganico metallico, mentre X è l’anione alogenuro. Questa ampia possibilità di combinazioni determina anche una certa difficoltà nel trovare il miglior materiale possibile per il fotovoltaico. Non solo. Arrivare alla combinazione perfetta significa dover prima esplorare una vasta gamma di parametri (composizione, condizioni circostanti, tecnica di fabbricazione, ecc.).

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Nell’ultimo decennio – spiegano i ricercatori della Monash University – le scoperte e i processi di ottimizzazione delle nuove celle solari in perovskite sono stati raggiunti usando semplici tecniche di deposizione su scala di laboratorio e metodi di caratterizzazione. Il risultato? Un processo che richiede molto tempo, rallentando il tasso di progresso nel campo del fotovoltaico.

Le nuove celle solari in perovskite hanno raggiunto un efficienza sopra il 25%, valore quasi identico a quelle convenzionali a base di silicio”, ha commentato il leader del progetto, Adam Surmiak. ”Ma questi risultati provengono da test di laboratorio su campioni di dimensioni millimetriche in condizioni interne. E quindi non tengono conto di tutta una serie di fattori del mondo reale come le condizioni ambientali, l’uso a cui sono sottoposte, il processo di fabbricazione e il possibile deterioramento nel tempo”.

Il team ha risolto il problema con un dispositivo capace di valutare molto rapidamente prestazioni e potenziale commerciale dei nuovi composti. “Per prendere le giuste decisioni – ha proseguito Surmiak – dobbiamo sapere come funzionerà ogni differente prototipo su larga scala nel mondo reale; e per farlo abbiamo bisogno di una libreria di dati adeguata in modo da poter scegliere i migliori candidati da portare alla fase successiva. Questo nuovo sistema ci consente fare tutto ciò molto rapidamente e di accelerare il passaggio dal laboratorio alla fabbrica”.

La macchina creata dal gruppo di scienziati ha richiesto alcune attrezzature specializzate e una stampante 3D di precisione. Ma il risultato ha più che soddisfatto i ricercatori. Il sistema è in grado di analizzare contemporaneamente 16 celle solari basate su perovskite in pochi minuti.Il nostro set-up ha la capacità di testare migliaia di celle in un solo giorno, mettendoci davanti a, praticamente, tutti gli altri laboratori di ricerca e sviluppo del mondo”.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Solar RRL (testo in inglese).

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La pandemia costerà alle rinnovabili 40 GW di installazioni


Author: Luca Re QualEnergia.it

Le fonti rinnovabili hanno avuto le spalle più larghe dei combustibili fossili durante il lockdown, anche se nel 2020 la nuova potenza installata nelle energie pulite calerà per la prima volta negli ultimi vent’anni, per poi ripartire nel 2021, secondo il nuovo rapporto pubblicato dalla IEA (International Energy Agency), il Renewable Market Update.

All’inizio di maggio, la stessa Agenzia internazionale dell’energia nel suo Global Energy Review 2020 mostrava che la produzione elettrica da fonti rinnovabili, aiutata dal calo complessivo della domanda energetica e dalla priorità di dispacciamento per le fonti “verdi”, ha raggiunto percentuali particolarmente elevate nel mix di generazione in diversi paesi (vedi qui un’analisi sull’Italia).

Tuttavia, a causa degli impatti negativi del Covid-19 sull’economia e sugli investimenti, la IEA stima che nel 2020 le rinnovabili faranno 167 GW di nuova capacità installata in tutto il mondo, segnando un -13% in confronto ai dodici mesi precedenti.

Mentre nel 2021 il livello della capacità annuale realizzata nelle rinnovabili dovrebbe tornare simile a quello registrato nel 2019, anche perché molti progetti previsti per quest’anno saranno posticipati e quindi contribuiranno alla ripresa del mercato.

Il grafico seguente, tratto dalla presentazione online del rapporto, riassume l’intero quadro.

Nel complesso, la crescita delle rinnovabili nel biennio 2020-2021 sarà del 10% inferiore rispetto alle previsioni formulate dalla IEA prima della pandemia, come evidenzia il prossimo grafico.

Così si perderanno quasi 40 GW di nuova potenza rinnovabile, rispetto alle stime ante-Covid, di cui la maggior parte in Cina, Europa e India (10-12 GW in meno “a testa” nel periodo considerato, a causa delle conseguenze dell’emergenza coronavirus).

Guardando più in dettaglio alle singole tecnologie, la IEA ritiene che nel 2020 si riusciranno a installare circa 90 GW nel fotovoltaico su scala globale, una ventina in meno in confronto allo scorso anno (110 GW nel 2019), con una diminuzione del 18% spinta soprattutto dal crollo di nuovi impianti su tetto, come chiarisce il grafico sotto.

La nuova capacità installata nell’eolico calerà invece del 12% quest’anno secondo la IEA, con circa 6-7 GW in meno che però saranno recuperati nel 2021.

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