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Choose Cthulhu: Il Richiamo di Cthulhu, la follia dilaga sui librogame

Author: Davide Vincenzi Tom's Hardware

H. P. Lovecraft sbarca nel mondo dei librogame con la collana Choose Cthulhu, pubblicata in Italia da Raven Distribution e Vincent Books; ed il primo volume della serie non poteva che essere basato sulla più iconica delle opere dello scrittore di Providence: Il Richiamo di Cthulhu.

Quella di Choose Cthulhu è una collana di librogame che ha visto la luce grazie a una fortunatissima campagna spagnola di crowdfunding ed annovera attualmente in totale sei volumi che altro non sono che trasposizioni in chiave librogioco di altrettanti racconti originali di Lovecraft. E’ prevista la pubblicazione anche di una settima uscita speciale che proverà a narrare una storia originale la quale, in qualche modo, vorrebbe riprendere gli accadimenti dei libri precedenti per chiudere il ciclo e dare un filo conduttore alle opere letterarie.

In questa recensione andremo a sviscerare il primo libro della serie, tratto direttamente dal più famoso racconto del Solitario di Providence: Il Richiamo di Cthulhu.

Liberamente tratto da Lovecraft

Come abbiamo visto nella recensione del gioco di ruolo de Il Richiamo di Cthulhu, gli orrori generati da Lovecraft hanno ispirato molteplici altri autori e hanno letteralmente invaso ogni media immaginabile. Era solo questione di tempo prima che approdassero anche nel mondo dei librogame.

I volumi della collana Choose Cthulhu, infatti, sono trasposizioni dirette, più o meno fedeli, dei racconti del Solitario di Providence e ne condividono anche il titolo. Gli autori, infatti, hanno letteralmente sezionato le opere di Lovecraft, riproponendo nel librogame intere frasi tratte dalle storie originali e scrivendo il resto con uno stile che ben si sposa con quello di HPL.

Nel caso de Il Richiamo di Cthulhu sono varie le libertà che gli autori si sono presi rispetto ai testi originali in modo da rendere “giocabili” e vivibili dal protagonista/lettore alcune scene e situazioni che nel racconto originale si svolgono in un tempo precedente a quello della narrazione o sono raccontate da terzi. Inoltre, sono presenti alcune situazioni del tutto inedite che non compaiono affatto ne Il Richiamo di Cthulhu scritto da Lovecraft.

Questo, se da un lato è inevitabile per realizzare un prodotto di questo tipo, dall’altro potrebbe far storcere un po’ il naso a quegli appassionati di Lovecraft che ricercano sempre una buona dose di purismo. La cosa fondamentale da sapere è quindi che ci si trova sì di fronte ad una trasposizione del racconto originale ma volutamente e ottimamente rimaneggiata in modo da renderla utilizzabile in un contesto di Librogame.

Un racconto a bivi, non un gioco

Questo primo volume della collana Choose Cthulhu è un librogioco del tipo “racconto a bivi”, come quelli della storica serie degli anni ’80, Scegli la tua avventura.

Non ci sono schede del personaggio, dadi da lanciare, enigmi da risolvere o quant’altro, l’unica cosa che si chiede al lettore è quello di prendere alcune decisioni e stare a vedere come la storia si snoderà e a quale finale sarà destinata.

Una scelta autoriale forse un poco contro tendenza al giorno d’oggi dove molte produzioni di successo fanno proprio della parte ludica il loro punto di forza, ma assolutamente comprensibile se si pensa che altrimenti si sarebbe sicuramente stravolta l’opera originale mentre lo scopo degli autori ci è parso sin da subito quello di volerla mantenere il più possibile intonsa.

In questo tipo di racconti a bivi il lettore potrà giungere a diversi finali dell’avventura letta che si differenzieranno in base alle scelte effettuate. Solo uno di questi finali solitamente sarà positivo, gli altri potranno quindi essere neutri o negativi.

Il Richiamo di Cthulhu non fa eccezione, ma laddove in altri prodotti si può arrivare al finale vittorioso attraverso molteplici vie, nel nostro caso si ha sempre la sensazione di procedere su dei binari.

Questa sensazione si acuisce in caso di rilettura dell’opera, quando ci si rende pienamente conto che ogni bivio che si discosti dalla giusta direzione conduce solo a un evento accessorio che, a sua volta, porta o a una fine neutra o negativa oppure fa tornare in qualche modo il lettore sui binari, più o meno allo stesso punto in cui li aveva lasciati.

Tra i vari finali possibili, uno in particolare è degno di particolare menzione: quello che porta alla pazzia e che si trova a pagina 77 in tutti i volumi della collana e che vuole essere un segno distintivo della serie.

In perfetto tema lovecraftiano, infatti, non poteva mancare la discesa del protagonista nella follia e il suo confinamento nel Manicomio di Arkham. Ed è proprio su questi protagonisti sventurati che verterà lo speciale settimo volume della collana, l’unico non tratto da un racconto del Solitario di Providence e che pare avere un tocco di originalità in più.

Longevità

Choose Cthulhu: Il Richiamo di Cthulhu è un librogame piuttosto snello di centoventotto pagine di cui solo centoundici sono di storia effettiva. Le restanti compongono una brevissima appendice che presenta i personaggi e le creature presenti nella storia così come sono nei racconti originali di Lovecraft. Racconti, al plurale, poiché nel librogioco compaiono anche creature dei Miti che nel testo originale da cui è tratto non sono presenti.

Il tempo medio per la lettura della storia, dall’inizio alla fine, è di circa un’ora. Tempo che però si riduce drasticamente a una trentina di minuti per chi conosce già il racconto e fa sin da subito tutte le scelte “giuste”, andando dritto all’obiettivo del finale vincente.

Per la sua struttura lineare questo primo volume della serie Choose Cthulhu non si presta a letture multiple ma deve essere preso come una esperienza”one shot”, in linea con il racconto da cui è tratto. Sono pochi infatti i bivi particolarmente interessanti e che aggiungono qualcosa di significativo alla storia tanto da invogliare a una seconda o terza lettura, soprattutto per chi già conosce l’opera originale.

Stando alle parole degli autori diffuse sul loro sito internet nei prossimi volumi della collana saranno presenti anche alcuni semplici enigmi da risolvere, cosa che renderà la loro lettura sicuramente più interessante e interattiva.

Tirando le somme

Choose Cthulhu: Il Richiamo di Cthulhu è un interessante esperimento editoriale, riuscito purtroppo solo in parte.

Se da un lato pare perfetto per avvicinare alle opere di Lovecraft i più giovani e chi non ha mai avuto la fortuna di leggerle, consentendo di muovere i primi passi nei Miti in modo diverso e divertente, dall’altro penalizza proprio gli appassionati del Solitario di Providence. Questi, purtroppo, non troveranno nulla che non abbiano già letto negli scritti originali.

Un’altra storia, invece, il fattore collezionismo. La bellezza della realizzazione tecnica del volume lo rende un libro da voler avere e aggiungere allo scaffale, accanto a tutte le altre opere a tema Miti di Cthulhu.

In ogni caso, come dice la quarta di copertina del volume, se si ha qualche dubbio sul possibile acquisto: “Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn“.

Il volume, materiali e illustrazioni

Dal punto di vista tecnico, Choose Cthulhu: Il Richiamo di Cthulhu è un prodotto davvero notevole.

La copertina cartonata rigida già al tatto restituisce un’ottima sensazione, per non parlare della stupenda illustrazione che fa bella mostra di sé e preannuncia l’orrore del Grande Antico. Ottima anche la rilegatura e la scelta della carta delle pagine, di buona grammatura e della giusta ruvidezza che richiama alla memoria i prodotti simili del passato.

Per quanto riguarda i contenuti, le bellissime illustrazioni interne fanno da contrappunto a una più che buona traduzione, esente da difetti, e a un editing curato a cui non è sfuggito alcun refuso. Di pregio anche lo stile usato che riesce a ricordare abbastanza bene quello di H. P. Lovecraft.

Un librogame adatto a tutti

O quasi tutti. Da evitare per i più piccini a causa del tema horror, sebbene non sia né splatter né particolarmente terrificante, può essere tranquillamente letto e goduto dai dieci anni in su. Sicuramente indicato a chi non conosce le opere di Lovecraft, può essere un modo divertente per avvicinarsi alla sua poetica per passare poi alla lettura dei suoi racconti originali.

Il mondo dei LibroGame vi incuriosisce  ed appassiona? Il genere sta avendo una vera e propria rinascita e sono decine  e decine i prodotti usciti in questo 2018! Se volete saperne di più cliccate sull’approfondimento sul tema che abbiamo realizzato!

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Per Qualcomm il futuro è tutto a 5G, già da inizio 2019

Author: Le news di Hardware Upgrade

E’ a Maui, Hawaii, che ogni anno Qualcomm tiene il proprio Snapdragon Tech Summit per anticipare quelli che saranno i trend di evoluzione tecnologica che l’azienda di San Diego porterà avanti, assieme ai propri partner, nel corso degli anni a venire. E’ ben evidente, al termine del keynote che ha aperto la 3 giorni di lavori, come Qualcomm scommetta tutto su un futuro che veda al centro la tecnologia 5G quale elemento fondamentale della comunicazione tra i dispositivi, mobile e non.

Questo futuro è destinato a trasformare in modo radicale un numero elevato di settori, così come del resto è avvenuto nel passato ad ogni cambiamento generazionale nelle tecnologie di telecomunicazione. Un futuro che è forse difficile immaginare ora, e per affermare questo basta tornare al recente passato e analizzare come l’evoluzione tecnologica abbia generato importanti cambiamenti. Al debutto della connettività 3G ci si poteva domandare a cosa servisse quella così elevata, per i tempi, banda di comunicazione dati visto che i dispositivi mobile erano utilizzati per SMS ed email. Sappiamo bene, lo vediamo ogni giorno, come il mondo si sia evoluto e con esso la nostra modalità di utilizzo dei dispositivi mobile per un numero di applicazioni che richiedono una mole massiccia di dati. Dal 3G siamo passati rapidamente al 4G, ma la sete di un quantitativo sempre più elevato di dati non sembra destinata a placare.


modem 5G e antenna module 5G di Qualcomm

Ecco quindi che le aspettative di un 5G che diventerà sempre più centro fondamentale delle trasmissioni dei dati tra dispositivi mobile si fanno sempre più elevate, e con esse la necessità per le aziende coinvolte di sviluppare le proprie soluzioni compatibili. Qualcomm vede la prima metà del 2019 come il periodo nel quale vedremo l’adozione di dispositivi e reti 5G un po’ dappertutto a livello globale, a interessare prima il mercato degli smartphone e in seguito anche quello delle altre tipologie di dispositivi connessi. Cristiano Amon, Presidente di Qualcomm, lo ha rimarcato in modo evidente evidenziando come le sperimentazioni delle reti 5G abbiano coinvolto tutte le regioni mondiali con l’adozione di standard mm-wave e Sub-6: le prime privilegiano connettività in aree più urbane, con distanze più contenute; le seconde sono più adatte a spazi estesi, meno urbanizzate ma che necessitano in ogni caso di copertura 5G.

Sarà nel corso della seconda giornata del summit di Qualcomm che il tema si sposterà dal 5G alla prima piattaforma compatibile sviluppata dall’azienda americana. Parliamo ovviamente di quella Snapdragon 855, solo annunciata nel primo keynote ma della quale sono stati rimandati i dettagli tecnici. Non vi sono annunci ufficiali ma la presenza sul palco di Samsung, che ha confermato il debutto di propri terminali 5G nel corso della prima metà del 2019, lascia chiaramente intendere come i modelli che succederanno alla gamma Galaxy S9 saranno dotati di supporto 5G.

Di Snapdragon 855 sono però stati anticipati alcuni elementi chiave, come l’enfasi sulle capacità di elaborazione con intelligenza artificiale. Snapdragon 855 implementa la quarta generazione di engine di intelligenza artificiale di Qualcomm, integrando le capacità di elaborazione di CPU, GPU e acceleratori dedicati capaci di offrire un incremento delle prestazioni sino a 3 volte quanto reso disponibile dal predecessore Snapdragon 845. Le prestazioni in questo ambito, così ha anticipato Qualcomm, sono 2 volte superiori a quelle del chip Huawei Kirin 980, altra soluzione per sistema operativo Android costruita con tecnologia produttiva a 7 nanometri annunciata dall’azienda cinese all’IFA di Berlino non più tardi di qualche mese fa.

Snapdragon 855 implementa un ISP che Qualcomm definisce essere il primo di tipo computer-vision, oltre ad un 3D Sonic Sensor per l’autenticazione via impronta digitale direttamente sullo schermo del dispositivo. Non mancheranno migliorie legate alle prestazioni con i giochi, sino al punto da rendere gli smartphone basati su questo SoC di fatto indistinguibili dalle console gaming mobile quanto a reattività e immersività dell’azione. Ne sapremo di più nella seconda giornata del Tech Summit.


reference design di smartphone basato su piattaforma
Qualcomm Snapdragon 855

Qualcomm sottolinea, a buona ragione, come il debutto delle prime soluzioni smartphone 5G abbia richiesto un lavoro di sviluppo non indifferente per risolvere le tipiche problematiche che affliggono le nuove generazioni di tecnologie applicate ai dispositivi mobile. Parliamo di form factor, che possono evolvere rispetto a quelli attuali portando nuove modalità di fruizione, di autonomia con batteria che deve restare come minimo all’interno della giornata di lavoro garantita dai prodotti ora in commercio, dalle temperature di funzionamento che devono essere compatibili con l’avere un dispositivo attaccato al proprio corpo. C’è ancora molto lavoro da fare, per non parlare poi di tutto quello che è legato a tariffe e piani di consumo che i carrier globali dovranno presentare ai propri clienti. L’augurio è che le prestazioni mirabolanti del 5G, in termini di banda di trasmissione e latenze ridotte, non siano frenate da tariffe non alla portata della maggior parte dei consumatori.

Samsung ha effettuato una dimostrazione con il proprio prototipo di smartphone con connettività 5G, mandando in streaming su un TV un flusso video 4K scaricato tramite rete 5G. E’ questa solo una anticipazione di quello che potremo vedere in futuro dai dispositivi mobile 5G ma lascia intendere come la fruizione di contenuti video ad alta risoluzione, senza precaricamenti e con latenza minimizzata, sia una delle modalità di utilizzo pratiche delle tecnologie 5G che di cui i consumatori potranno beneficiare nel prossimo futuro.

Il futuro passa quindi per il 5G, con una adozione che vedrà le aziende del settore attive nel mercato nel corso della prima metà del 2019. Ma non si pensi che questo farà perdere importanza alle altre tecnologie di connettività utilizzate sino ad oggi. Avere un 5G che funziona in modo efficiente richiede necessariamente connettività 4G che sia ai massimi: da questo la continua evoluzione che ha portato lo standard 4G a toccare velocità Gigabit, con previsioni di raggiungere i 2 Gigabit nel corso del prossimo anno. Non dobbiamo poi trascurare le reti WiFi, che continueranno ad essere presenti e utilizzate: la scelta tra le varie tipologie di connessione sarà funzione dell’ambiente nel quale ci si trova, con il dispositivo in uso che sceglierà quanto di meglio disponibile in funzione della specifica necessità d’uso.

In questa flessibilità tecnologica passa quindi il futuro dei dispositivi connessi, sempre più dipendenti dalla rete e capaci di aprire, grazie alle proprie prestazioni, utilizzi con applicazioni che in questo momento non possiamo forse neppure immaginare. Basti pensare ad esempio come il 5G, grazie alla sua ridotta latenza, sia un elemento fondamentale e imprescindibile per la diffusione dei veicoli a guida autonoma. Come tutto questo si concretizzerà lo vedremo nei prossimi mesi: pare però certo che il 2019 sarà l’anno della effettiva disponibilità di prodotti 5G sul mercato, il primo nel quale le tecnologie di telecomunicazione andranno incontro al nuovo cambiamento radicale.

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Snapdragon 855 è ufficiale: Qualcomm punta tutto su 5G e intelligenza artificiale

Author: Saverio Alloggio Tom's Hardware

Durante la prima giornata dello Snapdragon Tech Summit 2018 – in corso di svolgimento alle Hawaii – Qualcomm ha alzato il sipario sullo Snapdragon 855. Si tratta della nuova piattaforma per smartphone di fascia alta dell’azienda statunitense, che raccoglie l’eredità dell’845, processore che abbiamo visto a bordo di tanti dispositivi top di gamma nel 2018.

I due punti chiave dell’855 sono senza dubbio il 5G e l’intelligenza artificiale. Qualcomm ha dedicato un’ampia sezione della conferenza d’apertura al nuovo standard di rete, la cui implementazione a livello commerciale – prevista per l’inizio del 2019 – procede a gonfie vele. Con il supporto esteso al nuovo SoC, il gigante di San Diego ha coinvolto una serie di partner di primo livello, che ne spingeranno l’adozione.

Diciotto produttori di smartphone sono infatti già pronti a integrare lo Snapdragon 855 nei propri dispositivi top di gamma per il 2019. Tra questi, figurano Xiaomi, HTC, Sony, LG, Motorola, Google, Samsung (quest’ultima con ogni probabilità limitatamente al mercato U.S.A.), solo per citarne alcuni. In ottica commerciale sarà questo il vero punto di forza dell’erede dell’845, come del resto ci ha già abituati in passato questa gamma di processori.

Qualcomm non ha rilasciato tutti i dettagli tecnici sull’855, cosa che avverrà nella seconda giornata dello Snapdragon Tech Summit (che prenderà il via mercoledì 8 dicembre alle 9:00 ora hawaiana). Oltre al supporto 5G, si è parlato della presenza di un “Engine AI” di quarta generazione, ovvero nuovi algoritmi di intelligenza artificiale che promettono un salto generazionale importante rispetto a quanto visto fino a oggi. Nonostante le indiscrezioni delle scorse settimane parlassero della presenza di una classica NPU dedicata, l’azienda statunitense ha deciso di sorprendere sfruttando una nuova versione del DSP Hexagon. 

In ogni caso, in relazione all’intelligenza artificiale, l’azienda ha parlato di prestazioni triplicate se confrontate con lo Snapdragon 845, e addirittura raddoppiate rispetto ai diretti concorrenti (inevitabile il riferimento al Kirin 980 di Huawei e all’A12 di Apple). Tutti dati che, come sempre in questi casi, bisognerà verificare nell’utilizzo quotidiano dei dispositivi basati sul nuovo processore. Appare evidente comunque come un ruolo fondamentale, in tal senso, sia giocato dal processo produttivo a 7nm, che dovrebbe avere ripercussioni positive anche in termini di autonomia.

L’855 integrerà inoltre il nuovo 3D Sonic Sensor, che consentirà dunque la diffusione su larga scala dei sensori per le impronte digitali integrati direttamente nello schermo. Una soluzione che abbiamo già visto in azione su alcuni smartphone quest’anno – soprattutto nella seconda parte del 2018 – come il Mate 20 Pro o lo Xiaomi Mi 8 Pro. Ovviamente, il supporto diretto da parte di Qualcomm rappresenterà un vero e proprio trampolino di lancio per questa tecnologia.

Grande attenzione anche al mondo del gaming. Quest’ultimo sta entrando sempre più nel mirino degli smartphone, come testimoniato dal lancio di una serie di dispositivi nel corso di 2018, dall’ASUS ROG Phone allo Xiaomi Black Shark, senza dimenticare il Razer Phone. Tutti prodotti basati su SoC Qualcomm, che ha dunque pensato di introdurre la piattaforma di sviluppo Snapdragon Elite Gaming, al fine di poter offrire esperienze di gioco a un livello superiore per i dispositivi mobili premium, mettendo a disposizione degli sviluppatori librerie ad hoc.

Per quanto riguarda la parte fotografica, Snapdragon 855 integrerà un ISP Computer Vision – il primo al mondo, secondo Qualcomm. Ciò dovrebbe aprire le porte alla fotografia computazionale anche in relazione alle funzionalità di acquisizione video, ma attendiamo ulteriori dettagli tecnici nelle prossime ore. In ogni caso, da un punto di vista del funzionamento, non dovrebbe discostarsi molto da quanto visto a bordo dei Pixel 3 di Google in merito all’effetto bokeh, allo zoom digitale e alla modalità notte, di cui vi abbiamo parlato in un articolo dedicato.

Infine, sul palco dello Snapdragon Tech Summit è salito  Justin Denison, senior vice president of mobile product strategy and marketing di Samsung Electronics America, annunciando come l’azienda sudcoreana, servendosi proprio dello Snapdragon 855, commercializzerà negli Stati Uniti il suo primo smartphone top di gamma con support 5G nella prima parte del 2019. Inevitabile pensare al Galaxy S10, ma ovviamente è ancora troppo presto per avere conferme in questa direzione.

A differenza dello scorso anno, Google ha deciso di portare in Italia sia il Pixel 3 XL che il Pixel 3. Li trovate a questo link sullo store ufficiale.

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ESET scopre due app iOS pubblicate sullo store Apple che rubavano denaro agli utenti

Author: IlSoftware.it

I ricercatori di ESET hanno segnalato di aver scoperto due applicazioni malevole sullo store di Apple: si tratta di Fitness Balance e Calories Tracker, app che avrebbero dovuto offrire consigli al fine di uno stile di vita più sano, tenere traccia dei chilometri percorsi durante gli allenamenti, monitorare l’apporto calorico giornaliero e così via.

In realtà le due applicazioni per iPhone e iPad rubavano denaro ai malcapitati chiedendo loro di confermare la propria impronte digitale.
Come spiega ESET, una volta installate e avviate, le due app iOS chiedevano all’utente di inserire la propria impronta digitale per lo sblocco dell’applicazione.

Un secondo dopo aver completato questo passaggio, sul display del dispositivo Apple compariva la conferma per il pagamento di somme comprese tra 100 e 140 dollari.
Con questo semplice trucco, l’attivazione del lettore di impronte digitali veniva considerato come conferma del pagamento e la transazione andava a buon fine.
Il denaro veniva spillato dalla carta di credito o di debito associata all’account Apple e nel caso in cui gli utenti rifiutavano di apporre l’impronta digitale, le due app mostravano un pulsante Continua invitando a premerlo per proseguire. A questo punto la procedura illustrata in precedenza veniva nuovamente ripetuta.Nonostante il loro comportamento truffaldino, le due app – adesso rimosse dallo store da parte dei tecnici di Apple – godevano di buone valutazioni, a conferma di come la pubblicazione di recensioni fasulle sia una pratica piuttosto comune tra i cosiddetti scammer.

Gli stessi utenti che hanno segnalato ad Apple il comportamento delle app riferiscono di aver provato anche a contattare l’autore di Fitness Balance e Calories Tracker che sembra essersi limitato a “fare lo gnorri” rispondendo che “i problemi” sarebbero stati risolti nelle successive versioni.

I possessori del nuovo iPhone X possono utilizzare la funzionalità “Double Click to Pay” per attivare la doppia verifica di un pagamento e autorizzare la transazione in maniera puntuale.
Chi fosse caduto nelle grinfie delle due app, può ovviamente chiedere anche un rimborso completo attraverso l’Apple App Store.

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Google Assistant arriva anche su Google Maps: ecco la nuova interfaccia meno invasiva

Author: Le news di Hardware Upgrade

Annunciata durante l’I/O del 2018, Google Assistant su Google Maps è una di quelle piccole novità capace di rivoluzionare l’esperienza d’uso del servizio. Si tratta dell’implementazione dell’assistente virtuale all’interno dell’interfaccia dell’app di mappe, in modo da non interrompere la navigazione satellitare quando l’utente vuole semplicemente chiedere un’informazione vocale al proprio dispositivo durante la guida (o in altre circostanze in cui Maps può essere utile).


Clicca per ingrandire

La novità è attualmente in fase di distribuzione su tutti i client aggiornati, tuttavia non è ancora disponibile per tutti. Sembra infatti che il roll-out sia progressivo, ed è arrivato solo su un numero selezionato di dispositivi Android. La nuova interfaccia è stata riportata su Reddit dai primi utenti: è sufficiente pronunciare le parole Ok Google durante la navigazione per lanciare l’assistente, proprio come avveniva prima, solo che adesso Google Assistant viene avviato all’interno di una piccola porzione nella parte inferiore della schermata senza nascondere le mappe.

Nella fattispecie, con il celebre comando (o selezionando il tasto microfono in alto a destra) apparirà nella porzione inferiore l’icona colorata dell’assistente e, rispetto a prima, sarà possibile impartire un numero superiore di comandi senza lasciare la navigazione. Uno degli utenti ha scritto che è stato in grado di avviare telefonate direttamente da Maps senza lasciarla, inviare messaggi di testo, riprodurre contenuti musicali, e molte delle azioni normalmente riproducibili con l’assistente.

Stando a quanto riportava Google durante l’I/O la feature avrebbe dovuto fare la sua prima apparizione in estate. Non è chiaro quando sia stato il debutto, tuttavia pare che solo adesso stia comparendo sui primi dispositivi, con la versione stabile attualmente disponibile su Google Play (Google Maps 10.4.1), e con l’ultima versione disponibile dell’app Google. La novità arriva insieme ad altre funzioni per l’assistente, come ad esempio Pretty Please e le Broadcast Replies.