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3DMark Port Royal, solo 51 FPS con una RTX 2080 Ti pesantemente overcloccata?

Author: Marco Pedrani Tom's Hardware

Di recente UL Benchmarks, azienda sviluppatrice della suite 3DMark, ha presentato Port Royal, benchmark dedicato al ray tracing che sarà disponibile dal prossimo 8 gennaio.

Lo scorso fine settimana, in occasione delle fasi finali del Galax GOC 2018, gli sviluppatori hanno deciso di fornire un’anteprima del software ad alcuni dei maggiori overclocker mondiali, per vedere chi fosse in grado di raggiungere il punteggio più alto.

Armati di azoto liquido, gli overclocker si sono dati battaglia e ad aggiudicarsi la sfida è stato lo svedese Tobias “Rauf” Bergström, totalizzando 11069 punti e un massimo di 51 FPS. Rauf ha usato un Core i9-9900K e una RTX 2080 Ti pesantemente overcloccata.

Il risultato, inferiore ai 60 FPS, può sembrare a prima vista deludente, soprattutto considerando i quasi 2000 euro di componenti e l’overclock. C’è da sottolineare però che Port Royal è un test che mette a dura prova le GPU, sviluppato con AMD, Intel, Nvidia e Microsoft per spingere al limite le schede e dare un assaggio di come saranno i videogiochi di prossima generazione.

Il punteggio dimostra quanto il benchmark sia impegnativo anche sull’hardware più potente e come UL l’abbia progettato non solo per l’attuale generazione di schede video con supporto al ray tracing ma anche per quelle future.

È importante ricordare inoltre che le attuali RTX rappresentano la prima generazione di schede video con supporto al ray tracing, quindi ci sono ampi margini di miglioramento. UL Benchmarks ha voluto poi nuovamente ricordare che, al momento, le schede compatibili con Port Royal sono poche (solamente RTX 2070, 2080 e 2080 Ti) ma che nel 2019 arriveranno più prodotti con supporto al ray tracing.

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Smartphone 5G: quali saranno i primi sul mercato

Author: IlSoftware.it

Il prossimo anno sarà quello in cui avrà inizio la rivoluzione 5G sul versante della connettività mobile. Gli operatori di telecomunicazioni italiani stanno fattivamente lavorando sulle sperimentazioni in diverse città (TIM, Fastweb e Huawei stanno sperimentando la rete 5G a Bari e Matera, per la copertura di Prato e L’Aquila si stanno impegnando Open Fiber e Wind Tre; Milano è stata la scelta di Nokia e Vodafone; Fastweb sta lavorando anche su Roma e Genova) e stanno mano a mano dispiegando la nuova rete sul territorio nazionale: Accesa la prima antenna 5G in configurazione standard nell’ambito del progetto di TIM, Fastweb e Huawei.

Ericsson ha recentemente presentato un prototipo di smartphone 5G utilissimo per effettuare i test sul campo (Ericsson presenta un prototipo di smartphone 5G, un router mobile per provare la rete) ed è ancora più recente la notizia della prima chiamata su rete 5G: 5G, prima chiamata reale. TIM e Qualcomm mostrano le potenzialità della tecnologia.

Sempre Ericsson, azienda in prima linea nell’implementazione e nel dispiegamento della rete 5G (Ericsson festeggia 100 anni di presenza in Italia e mostra i vantaggi del 5G) ha lasciato intendere quanti smartphone 5G saranno immessi sul mercato nel corso del 2019 e quando comincerà la loro commercializzazione.Utili indizi sono contenuti nel Mobility Report, lo studio che Ericsson ha pubblicato a fine novembre 2018: Ericsson: il traffico mobile aumenta a dismisura. Serve spingere sul 5G.
Nel suo studio Ericsson prevede che i primi smartphone 5G possano debuttare ad aprile 2019: si tratterà, secondo la multinazionale svedese, di 6 dispositivi mobili dotati di modem compatibile con il nuovo standard, molto probabilmente tutti dotati del modem Qualcomm Snapdragon X50 che usa lo spettro dei 28 GHz e le cosiddette onde millimetriche (mmWave).
Secondo Ericsson, comunque, i primi dispositivi che saranno rilasciati a partire da aprile 2019 non saranno smartphone in grado di scambiare dati usando la banda mmWave ma lavoreranno su frequenze mid-band.
Ericsson prevede che i primi dispositivi compatibili mmWave possano essere commercializzati da giugno-luglio 2019.

Con ogni probabilità, come abbiamo fatto presente nell’articolo I nuovi Samsung Galaxy S10 saranno presentati il 20 febbraio, non sarà il nuovo Samsung Galaxy S10 il primo smartphone 5G, o almeno non i modelli che il produttore coreano svelerà il 20 febbraio 2019.
L’operatore statunitense Verizon ha infatti rivelato che la tecnologia 5G sbarcherà in una variante del Samsung Galaxy S10 Plus che solo successivamente potrebbe giungere sul mercato italiano.

Uno smartphone che già supporta, almeno non direttamente, la tecnologia 5G esiste già: si tratta del Moto Z3 di Lenovo-Motorola.
Il modem 5G Snapdragon X50 può essere infatti aggiunto opzionalmente al dispositivo mobile attraverso un moto mod, componente aggiuntivo che sarà venduto solo negli Stati Uniti ad inizio 2019.

Nokia, stando a quanto riferito, dovrebbe aver già concluso i suoi test per l’integrazione di un modem 5G nei suoi nuovi smartphone mentre i produttori cinesi dovrebbero essere già schierati in prima fila.

Prima tra tutti Xiaomi che ha confermato che nei prossimi mesi presenterà il suo Mi Mix 3 con supporto 5G. A gennaio debutterà la versione “Global” ma quella equipaggiata con Snapdragon 855 e modem Snapdragon X50 è attesa per i mesi seguenti.

OPPO ha recentemente svelato di aver realizzato uno smartphone R15 aggiungendovi il supporto 5G: l’azienda cinese dovrebbe quindi essere nelle condizioni di presentarsi sul mercato già all’inizio del 2019.

OnePlus ha firmato un accordo con l’operatore inglese EE: l’obiettivo sembra essere quello di forzare le tappe per lo sbarco del 5G in terra europea, probabilmente già entro i primi mesi del prossimo anno, sempre che le reti siano davvero pronte.

Quanto a Huawei non abbiamo, al momento, particolari riscontri: gli smartphone P30 o Mate 30 potrebbero essere i primi a supportare la connettività 5G anche se non sono attesi prima di metà 2019. Già in primavera, tuttavia, Huawei potrebbe sorprendere tutti presentando uno smartphone pieghevole con supporto 5G.

Mentre non si hanno notizie sul versante Google, Apple ha preferito muoversi con estrema cautela: il primo iPhone con supporto 5G non è atteso prima del 2020, verosimilmente tra settembre e ottobre. È quindi ormai certo che i successori degli attuali iPhone XS e XS Max non offriranno connettività 5G.
Apple vuole insomma prima “vedere” le reti di nuova generazione adeguatamente dispiegate per poi pensare al lancio di un iPhone con modem 5G, che molto probabilmente sarà Apple viste le continue liti nelle aule di tribunale con Qualcomm: Intel presenta il suo primo modem 5G, XMM 8060. Debutterà a metà 2019.

Per approfondire, suggeriamo la lettura dell’articolo 5G, cos’è, come funziona e quando i terminali saranno compatibili.

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'Stelle cadenti' fra il 13 e il 17 Dicembre: ecco come vedere lo spettacolo delle Geminidi

Author: Le news di Hardware Upgrade

Chi volesse passare un pre-Natale un po’ “magico” può attrezzarsi per osservare il passaggio delle Geminidi, uno degli eventi astronomici osservabili dalla Terra più spettacolari dell’anno. Si stima che nella notte fra il 13 e il 14 Dicembre ci sia la possibilità di osservare un massimo di 120 meteore ogni ora, con il numero che può naturalmente cambiare in base al punto di osservazione. Il nome Geminidi proviene dalla costellazione dei Gemelli, perché dall’osservazione terrestre sembra che lo sciame di meteore emerga proprio da quell’area nel cielo.

Si tratta ovviamente di un’analogia fatta per comodità: Castore (una delle stelle della costellazione) si trova a oltre 50 anni luce di distanza dalla Terra, mentre le meteore che vedremo in questi giorni bruceranno a circa 100 chilometri di altezza dalla superficie del nostro pianeta.

Come e quando osservare lo sciame di meteore

Nella fattispecie il punto radiante, cioè il punto in cui parte la traiettoria delle “stelle cadenti”, coincide all’incirca con la stella Castore (Castor) nella costellazione dei Gemelli, che all’osservazione terrestre è vicina a Polluce (Pollux). Sono entrambe due stelle piuttosto luminose, tuttavia per l’osservazione delle Geminidi non è necessario trovarle, visto che sarà possibile scorgere lo sciame in qualsiasi punto della sfera celeste. I consigli utili per vedere lo sciame delle Geminidi sono sempre i soliti: posizionarsi, durante le ore notturne, in un punto in cui il cielo non è inquinato da luci artificiali e aspettare almeno 20 minuti per far sì che la vista si adatti all’oscurità.

Il passaggio delle meteore avverrà fino al 17 Dicembre, ma i periodi in cui il fenomeno si paleserà in maniera più evidente saranno nelle notti fra il 13 e il 14 Dicembre e, nello specifico in Italia, fra il 14 e il 15 Dicembre. Per ulteriori informazioni su come osservare il fenomeno vi invitiamo a consultare il sito timeanddate.com. L’osservazione può essere tranquillamente effettuata ad occhio nudo, senza strumenti specifici, utilizzando gli accorgimenti che abbiamo indicato poco sopra. Requisiti necessari, insomma, un cielo “pulito” dall’inquinamento luminoso e senza nuvole e tanta pazienza. Se poi cercate di orientarvi con il “radiant point”, ancora meglio.

Lo spettacolo delle Geminidi dovrebbe palesarsi in maniera più vistosa verso le ore centrali della notte, soprattutto nell’emisfero settentrionale terrestre (ma anche in quello meridionale può essere osservato). L’orario preferibile per le osservazioni è alle 2 del mattino, in tutte le parti del mondo, proprio quando la costellazione dei Gemelli è più alta nel cielo.

Ma cosa sono le Geminidi?

A differenza di altri fenomeni simili le Geminidi non sono associate ad una cometa, ma ad un asteroide, Fetonte (noto anche come 3200 Phaeton), che nello specifico è un asteroide Apollo scoperto nei primi anni ’80, la cui orbita periodicamente si intreccia con quelle dei pianeti Mercurio, Venere, Marte e ovviamente anche quella della Terra.


Fetonte, al passaggio “ravvicinato” del 2017

Nel mese di Dicembre, ogni anno, la Terra attraversa l’orbita di Fetonte, in cui il corpo – definito spesso come una cometa rocciosa, ovvero una cometa che ha perso la parte ghiacciata lasciando esposta quella rocciosa – lascia costantemente alcuni detriti. Sono questi che al contatto con l’atmosfera terrestre vengono vaporizzati, offrendoci lo spettacolo delle Geminidi proprio in questo periodo dell’anno.

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Chaosium riacquisisce i diritti di King Arthur Pendragon

Author: Mabelle Sasso Tom's Hardware

Dopo una travagliata esistenza, King Arthur Pendragon e Prince Valiant potranno tornare nelle mani di Chaosium, il loro editore originale.

Fondata nel 1975 da Greg Stafford, recentemente venuto a mancare, questa casa editrice ha contribuito a diffondere il gioco in tutto il mondo, grazie ai suoi prodotti in grado di coinvolgere e riscuotere consensi da pubblico e critica.

King Arthur Pendragon (KPA) è stato il primo lavoro di Stafford, un gioco di ruolo, ad ambientazione arturiana, la cui prima edizione risale al 1985. Premiato dagli Orgins Award nel 1991 come miglior regolamento per un gioco di ruolo, è stato un gioco innovativo in cui risulta centrale il ruolo dell’interpretazione. KPA risulta caratterizzato da un game design che permette sia lo svolgersi di brevi avventure sia lo svolgersi di lunghe ed elaborate campagne.

L’altro gioco che ritorna a far parte della scuderia Chaosium è Prince Valiant The Storytelling Game. Si tratta di un gioco di narrazione a tema cavalleresco, basato sui fumetti di Hal Foster. Prince Valiant si caratterizza per le meccaniche volutamente semplicistiche ed è rivolto principalmente ai giocatori più giovani che si affacciano per la prima volta al mondo del gioco di ruolo. In questo gioco lo scopo è quello di collaborare per creare una narrazione condivisa e collettiva tra giocatori e narratore.

La storia editoriale di KAP e Prince Valiant è stata alquanto travagliata e coinvolge diversi editori. In principio le due proprietà intellettuali vennero acquisite dalla Green Knight Publishing nel 1998. Nel 2004 Green Knight Publishing venne acquistata a sua volta dalla White Wolf, che conseguentemente acquisì anche i diritti dei due giochi, ma in seguito alla sua fusione con la CCP Games, White Wolf decise di cedere i diritti dei due giochi alla Nocturnal Media di Stewart Wieck.

Nocturnal Media iniziò a sviluppare e pubblicare nuovi contenuti coinvolgendo Stafford in persona. Questa collaborazione diede vita alla quinta edizione di KPA e a ben sette supplementi di espansione. Purtroppo con la dipartita di Wieck e Stafford, Nocturnal Media non fu più in grado di portare avanti la linea editoriale di KAP. Durante la Gen Con 2018 Chaosium diede annuncio della volontà di aiutare la casa editrice in difficoltà per salvare il brand ed i progetti in corso. Il supporto proposto sarebbe andato a coprire la realizzazione e la distribuzione dei prodotti più recenti oltre ad alcune campagne di crowdfunding che erano già  state pianificate.

Questo antefatto ci porta così all’11 dicembre 2018 , data in cui è stato annunciato il passaggio dei diritti sui due prodotti da Nocturnal Media a Chaosium, fatto questo che ha reso possibile per tutti gli appassionati il proseguire a reperire i manuali di KAP e Prince Valiant sia sul sito Chaosium.com sia nella pagina DriveThruRPG dell’editore.

Il ritorno dei diritti di questi due giochi, presso lo storico editore che ne ha dato pubblicazione 33 ani fa, chiude un cerchio e rappresenta sicuramente un’importante tributo a Greg Stafford e alla sua famiglia oltre a far ben sperare per una futura localizzazione in lingua italiana dei due titoli.

Il gioco più famoso ed iconico prodotto dalla Chaosium? Il “Richiamo di Cthulhu“, giunto alla sua settima edizione che continua da decenni ad appassionare e “terrorizzare” i giocatori di tutto il mondo!

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Menu Invia a di Windows: come usarlo e come aggiungere nuove voci

Author: IlSoftware.it

Quando si devono copiare velocemente dei file da una cartella all’altra anziché aprire la cartella di origine e quella di destinazione, in Windows si può utilizzare il menu Invia a.
Provate a cliccare con il tasto destro del mouse su un qualunque file o su una cartella (anche su gruppi di essi, dopo averli selezionati premendo i tasti MAIUSC e CTRL).
Nell’elenco che Windows presenta c’è anche la voce Invia a: scegliendola si possono verificare le varie destinazioni possibili per i file e le cartelle che si sono selezionati.

Particolarmente utile è ad esempio Cartella compressa che permette di creare un file compresso in formato Zip contenente al suo interno tutti gli elementi precedentemente selezionati. Il nome assegnato all’archivio Zip è quello corrispondente alla cartella o al file sul quale si è fatto clic con il tasto destro (con l’utilizzo, ovviamente, dell’estensione .zip). Selezionando ad esempio la cartella Documenti come destinazione, i file e le cartelle indicati saranno copiati all’interno di tale directory. L’operazione non equivale a uno spostamento infatti gli elementi non saranno rimossi dalle posizioni originali.
Non tutti sanno che premendo il tasto MAIUSC prima di fare clic con il tasto destro sui file che si desiderano copiare altrove è possibile, in Windows 7, ottenere una lista di destinazioni aggiuntive.

Questa possibilità, purtroppo, è stata rimossa in Windows 10 ma il menu Invia a risulta sempre personalizzabile come in passato.Inoltre è interessante notare come per default il menu Invia a offra soltanto la possibilità di creare un collegamento sul desktop (voce Desktop (crea collegamento)) mentre non consente di copiare i file in sé sul desktop di Windows.

Come personalizzare il menu Invia a di Windows

Per aggiungere o rimuovere voci nel menu Invia a di Windows, anche in Windows 10, è sufficiente premere la combinazione di tasti Windows+R, digitare shell:sendto e premere Invio.

Alcune applicazioni via a via installate sul sistema in uso, sono solite aggiungere nuove voci al menu Invia a di Windows oppure nel menu contestuale.
Nell’articolo Pulire il menu contestuale di Windows: come si fa abbiamo visto, a suo tempo, come rimuovere le voci inutili che compaiono del menu che appare premendo il tasto destro.

Ripulire il menu contestuale Invia a è invece ancora più semplice perché tutto si riduce ad interagire con il contenuto della cartella shell:sendto ovvero %appdata%\Microsoft\Windows\SendTo (digitando questa seconda stringa nella finestra di dialogo Esegui richiamabile premendo Windows+R si otterrà lo stesso effetto).

Per eliminare voci dal menu Invia a di Windows basterà cancellarle mentre per aggiungere nuove destinazioni per i file da copiare sarà sufficiente

Per aggiungere una voce al menu Invia a di Windows basta creare un nuovo collegamento portandosi nella cartella Sendto (shell:sendto), cliccando con il tasto destro su un’area libera quindi scegliendo Nuovo, Collegamento dal menu contestuale.

Nel campo Immettere il percorso per il collegamento si potranno indicare cartelle arbitrarie (ad esempio se si fosse soliti copiare dei file sempre nella solita cartella) oppure percorsi di sistema come %userprofile%\Desktop o %userprofile%\Downloads per aggiungere come destinazioni, rispettivamente, il desktop di Windows o la cartella Download.
Si possono aggiungere anche %userprofile%\OneDrive, %userprofile%\Videos o %userprofile%\Music.
Addirittura, premendo Windows+R quindi copiando e incollando nel campo Apri uno dei link seguenti si possono automaticamente creare i collegamenti nella cartella Invia a (importante: i due comandi vanno copiati e incollati integralmente):

powershell “$ s=(New-Object -COM WScript.Shell).CreateShortcut(‘%appdata%\Microsoft\Windows\SendTo\Download.lnk’);$ s.TargetPath=’%userprofile%\Downloads’;$ s.Save()”
powershell “$ s=(New-Object -COM WScript.Shell).CreateShortcut(‘%appdata%\Microsoft\Windows\SendTo\Desktop.lnk’);$ s.TargetPath=’%userprofile%\Desktop’;$ s.Save()”

Abbiamo utilizzato PowerShell per aggiungere collegamenti alle cartelle del desktop e Download senza neppure aprire shell:sendto.