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Storie di Facebook adesso si sincronizzano con quelle di Messenger

Author: Lorenzo Spada Android Blog Italia

Al fine di semplificare e fornire agli utenti un sistema comune per registrare e pubblicare le loro Storie, Facebook ha deciso di sincronizzare quelle del social network con quelle di Facebook Messenger. In questo modo, l’aggiornamento della propria storia in una o nell’altra app è indifferente.

In particolare, sull’applicazione di messaggistica è stata rimossa la funzionalità Messenger Day ed è stata sostituita con le Storie di Facebook.

Abbiamo bisogno di rendere più facile per le persone condividere Storie tra applicazioni diverse. Alcune persone pensavano che queste esperienze erano già collegate. Crediamo che ciò abbia senso.

…ora che stiamo collegando le due esperienze, ha senso per loro avere lo stesso nome

Semplificare le storie significa anche renderle più fruibili a coloro che non utilizzano Facebook Messenger come principale sistema di messaggistica istantanea. Inoltre, senza il cross-posting manuale potrebbe aumentare l’utilizzo delle Storie di Facebook, le quali non hanno sfondato tanto quanto quelle presenti su Instagram.

Facebook non ha fornito dei dati esatti su quante Storie vengono realizzate quotidianamente ma sappiamo che la funzione Messanger Day arrivava ad avere 70 milioni di utenti al giorno. Pur essendo un numero molto elevato, non è nemmeno vicino ai 300 milioni di utenti che utilizzano le Storie di Instagram ogni giorno oppure ai 178 milioni che le utilizzano su Snapchat.

Ovviamente la sincronizzazione delle Storie avviene indipendentemente dal sistema operativo o dalla piattaforma hardware. Di fatto, il tutto è gestito via cloud.

Annunciate anche oggi sono anche le Storie di Gruppo in cui i membri possono contribuire ad aggiornarle con le proprie esperienze. Questa feature potrebbe tornare utile soprattutto in determinate situazioni, come ad esempio per delle feste, per dei matrimoni o anche per delle riunioni.

VIA  FONTE

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AMD consolida i suoi investimenti sul mercato server con i processori EPYC e non solo

Author: IlSoftware.it

AMD consolida i suoi investimenti sul mercato server con i processori EPYC e non solo

La società di Sunnyvale ha dato il via all’era del supercomputing for all con l’annuncio della disponibilità immediata di una serie di nuovi e potenti sistemi con CPU AMD EPYC, GPU AMD Radeon Instinct e software ROCm. La lista dei produttori hardware che stanno già commercializzando sistemi basati su processori EPYC.

AMD ha annunciato quest’estate l’arrivo dei nuovi processori EPYC destinati ai server e al settore business in generale, capaci di utilizzare fino a 32 core Zen: AMD aggredisce il mercato server con i nuovi processori Epyc 7000 (vedere anche Processori Epyc, AMD difende la scelta di usare un design multichip).

AMD consolida i suoi investimenti sul mercato server con i processori EPYC e non solo

Adesso, in occasione dell’evento Supercomputing 2017, AMD ha annunciato l’iniziativa Supercomputing for all confermando la disponibilità immediata di una serie di nuovi e potenti sistemi con CPU EPYC, GPU AMD Radeon Instinct e software ROCm.
AMD ha confermato di essere impegnata sull’innovazione nell’ambito del supercomputing grazie anche alle collaborazioni con OEM, provider ODM, system integrator e partner di canale.

L’azienda di Sunnyvale ha fatto i nomi delle aziende che hanno già cominciato a vendere i prodotti AMD EPYC oppure sistemi basati su tale piattaforma.
Tra gli OEM ci sono nomi quali Asus, Gigabyte, HPE, Supermicro e Tyan ai quali si aggiungono distributori e system integrator.

AMD e i suoi partner stanno riscrivendo le regole del settore“, si legge in una nota dell’azienda che cita l’esempio del processore EPYC 7601, capace di offrire il triplo dei vantaggi in termini di rapporto performance-per-dollaro rispetto alla CPU Intel Xeon Platinum 8180M.

I carichi di lavoro dei processori AMD EPYC sono quelli che si debbono prevedere per le applicazioni di machine learning, per la modellazione dei fenomeni meteorologici, per effettuare elaborazioni computazionali sulla meccanica dei fluidi, simulazioni e analisi degli incidenti nell’industria aerospaziale e nel settore automotive, per l’estrazione di risorse naturali e molto altro ancora.

AMD ha annunciato anche ROCm 1.7 una piattaforma per i sistemi di computing eterogenei che offre le principali librerie matematiche e il supporto per tutti i framework di sviluppo così da poter sfruttare al massimo le potenzialità della GPU e degli altri acceleratori come i chip FPGA.
ROCm garantisce anche piena compatibilità con TensorFlow e Caffe, le principali due librerie aperte utilizzate per sviluppare progetti di machine learning.

Maggiori informazioni sulla strada intrapresa da AMD sono disponibili in questa pagina.

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Star Wars Battlefront II: troppo difficile sbloccare gli Eroi

Author: Le news di Hardware Upgrade

Dopo la questione micro-transazioni, Star Wars Battlefront II è nell’occhio del ciclone anche per quanto riguarda le modalità di sblocco degli Eroi. Ci sono tantissime proteste da parte dei giocatori circa il “grind” che viene richiesto per sbloccare gli Eroi, e addirittura delle minacce di morte (vedi Reddit).

Le segnalazioni sui sistemi di acquisti in-app si sono moltiplicate nel recente periodo e riguardano vari giochi al di là di Battlefront II, come La Terra di Mezzo: L’Ombra della Guerra, Need for Speed Payback, Forza Motorsport 7, tanto per citarne alcuni. Al di là delle legittime proteste si ha però la sensazione che ci sia qualche esagerazione di troppo: quando la community prende di mira un gioco allora continua ciecamente a inveire su di esso al di là degli effettivi demeriti.

Star Wars Battlefront II

Ad ogni modo, EA e DICE hanno rivisto il sistema di progressione e di sblocco degli Eroi dopo quel thread su Reddit, e hanno ridotto del 75% il numero di Crediti che servono a sbloccarli. Gli Eroi che richiedono più Crediti sono Luke Skywalker e Darth Vader, adesso sbloccabili per 15 mila Crediti. L’Imperatore Palpatine, Chewbacca e Leia Organa richiedono invece 10 mila Crediti, mentre Iden Versio 5 mila.

I cambiamenti sono subito effettivi all’interno della versione Play First già accessibile per i giocatori abbonati a EA Access e Origin Access. Nella giornata di mercoledì, invece, gli sviluppatori terranno una sessione di Reddit AMA in cui spiegheranno i piani futuri su Star Wars Battlefront II.

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Fastweb nelle zone a fallimento di mercato con Open Fiber

Author: Dario D’Elia Tom’s Hardware

Fastweb si appresta a fornire i servizi fibra ultra-broadband nelle zone a fallimento di mercato grazie a Open Fiber. È stato lo stesso AD Alberto Calcagno a confermarlo ieri sulle pagine de Il Sole 24 Ore.

“Nelle aree bianche, saremo clienti. Continueremo invece a competere con la nostra rete e i nostri servizi nelle principali città, nelle aree nere dove peraltro stiamo facendo rollout in partnership con Tim all’interno della joint venture Flash Fiber”, ha dichiarato Calcagno.

alberto calcagno
Alberto Calcagno

Ciò vuol dire che una volta terminati i lavori di Open Fiber nelle zone designate dai bandi Infratel, Fastweb sarà uno degli operatori a fornire i servizi ultra-broadband a 100 Mbps. Niente a che vedere quindi con il progetto privato di Open Fiber, che prevede la copertura di 273 città in FTTH (1 Gbps) entro il 2023.  

Calcagno sostiene che la tecnologia fiber-to-the-cabinet sia adeguata alla domanda in questo momento, ma quando in futuro le esigenze prestazionali saranno superiori sarà sufficiente cablare l’ultimo tratto dall’armadio all’appartamento.  

Leggi anche: Fastweb fa il pieno di clienti e ricavi: che risultati!

“Distinguiamo fra aree nere, quelle delle principali città, e quelle bianche, a fallimento di mercato. Nelle prime continueremo a investire, come fatto finora e per cifre importanti, sull’infrastruttura come sui servizi”, ha aggiunto l’AD. “Se parliamo di un progetto più ampio, non possiamo però non considerare che si sta iniziando a ragionare sul 5G che è a metà strada fra mobile e fisso, vista la necessità di fibra. Penso che sarebbero necessarie sinergie operative”.

fastweb
eVDSL e vectoring

Calcagno è convinto che sarebbe meglio che “Open Fiber fosse confluita in Tim con Cdp come azionista a garanzia di investimenti, qualità e rollout del network”. Contrario invece alla possibilità di uno scorporo di Telecom poiché si “bloccherebbero progetti e sviluppo per almeno un paio di anni”.

Infine per quanto riguarda la fatturazione a 28 giorni, c’è stata la conferma del ritorno al passato a partire dal 2018. “La cosa importante però, ora, è che se si vuole tornare indietro sui 28 giorni, che lo si faccia per il fisso e le offerte ibride, come ci viene richiesto, ma anche per il mobile puro dove invece i 28 giorni sono consentiti. Altrimenti ci sarà una discriminazione sul mercato per operatori come noi”, ha puntualizzato l’AD.

Non meno importante il fatto che oggi esistono “costi occulti” legati a servizi ancillari a pagamento come segreteria, avviso di chiamata, etc. Valgono circa 2 miliardi di euro all’anno secondo Calcagno, quindi circa il 15% dei ricavi complessivi. “A questo punto sarebbe giusto che il legislatore intervenisse per chiedere maggiore trasparenza: l’offerta al cliente deve essere espressa comprendendo tutti i servizi. Esattamente come facciamo noi”.


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Sapphire Radeon RX Vega 64 Nitro nelle prime immagini

Author: Manolo De Agostini Tom’s Hardware

Le schede video Radeon RX Vega personalizzate dai produttori stanno arrivando. Qualche giorno fa è apparsa online l’immagine di una soluzione XFX, probabilmente una Radeon RX Vega 56, mentre oggi il sito sudcoreano Hardware Battle ha pubblicato un’anteprima esclusiva della Radeon RX Vega 64 Nitro di Sapphire.

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Come potete vedere dalle foto, la scheda ha tre connettori di alimentazione ausiliaria a 8 pin e occupa due slot e mezzo sulla motherboard – praticamente tre. HWBattle specifica che si tratta di un primo sample, non di un prodotto finale, anche se non crediamo che cambierà molto alla fine. La RX Vega 64 Nitro è accompagnata da tre ventole, due da 95 mm e una da 85 mm. Nella parte posteriore abbiamo due HDMI e due DisplayPort.

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Il sito ha ricevuto la scheda con frequenze di riferimento, ma il modello finale arriverà sicuramente con un OC di fabbrica. Per questo il grafico con una prima prova che vedete di seguito non è del tutto rappresentativo, in quanto mette in luce solo le differenze legate al dissipatore:

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C’è anche un video, dove si può ammirare il sistema di illuminazione delle due ventole laterali. Non è chiaro il carico in funzione, ma a “orecchio” la scheda sembra farsi sentire non poco: