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Xiaomi Mi Laser Projector arriva in Italia

Di Filippo Vendrame
venerdì 7 settembre 2018

Xiaomi ha annunciato l’arrivo del suo Mi Laser Projector in Italia al prezzo di 1899 euro.

Xiaomi Mi Laser Projector

Xiaomi ha deciso di arricchire il numero di prodotti ufficialmente in vendita in Italia. Dopo aver annunciato il lancio della smartband Xiaomi Mi Band 3, il costruttore cinese ha sottolineato che nei suoi due Mi Store gli interessati potranno acquistare anche il Mi Laser Projector al prezzo di 1899 euro. Questo interessante prodotto potrà essere comprato a partire dal prossimo 12 di settembre.

Lo Xiaomi Mi Laser Projector è un proiettore in grado di proiettare immagini sino a 150 pollici ad una distanza di 50 cm dal muro. Questo prodotto è in grado di offrire immagini di ottima qualità oltre ad un audio cristallino. Xiaomi Mi Laser Projector sarà in grado, dunque, di trasformare il salotto in una vera e propria sala cinematografica dove poter vedere i film preferiti in alta definizione.

Questo proiettore è dotato anche della tecnologia laser ALPD 3.0 (Advanced Laser Phosphor Display) sviluppata da Appotronics, che è comunemente adottata nei cinema. Inoltre, sfruttando la soluzione DLP di Texas Instruments, Mi Laser Projector non solo visualizza i dettagli più vividi, ma riproduce anche colori ricchi e vivaci in modo accurato.

Il sistema audio supporta le tecnologie Dolby e DTS grazie agli speaker da 15W x 2 full frequency e 15W x 2 high frequency. Xiaomi Mi Laser Projector supporta la risoluzione Full HD ed è compatibile anche con Android TV e dispone di tre porte HDMI 2.0 (ARC x 1), due porte USB, due porte SPDIF, Wi-Fi e Bluetooth.

Trattasi, dunque, di un prodotto molto particolare per gli amanti del vero cinema.

Author: Gadgetblog.it

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Scuola e vaccini, che cosa devono dare i genitori?

Author: Anna Lisa Bonfranceschi Wired

(foto: Pixabay)
(foto: Pixabay)

È stata un’estate complicata per i vaccini, fino alla fine. Nei giorni scorsi è arrivata la notizia dell’inversione di rotta della maggioranza sull’emendamento presentato a inizio agosto e approvato dal Senato, con cui si sarebbe permesso a bambini non vaccinati l’ingresso ad asili nido e scuole materne, facendo slittare l’obbligo al prossimo anno scolastico. Un passo indietro che è stato salutato da molti come una vittoria della scienza e della ragione, in primis dall’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin, fautrice della legge sull’obbligatorietà. Poi però, il 6 settembre, è arrivato un nuovo colpo di scena, con la comparsa di un nuovo emendamento che cerca di alleggerire la burocrazia, dando forza di legge a una circolare che aveva fatto non poco discutere durante l’estate: quella sul tema delle autocertificazioni. Tanto che non sono mancate le polemiche, tornate a infuocare il palcoscenico appena dopo aver applaudito al passo indietro solo del giorno prima.

Reazioni a parte quella che si appresta a concludere è stata una stagione movimentata per i vaccini, che ha creato non poca confusione sul tema (testimoni sono i casi di solleciti, sospensioni, bambini non ammessi segnalati in diverse scuole sul territorio nazionale).

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Come stanno ora le cose? Cosa succederà? Proviamo a fare un punto, riassumendo cosa è successo e come funziona oggi l’obbligatorietà dei vaccini per l’anno scolastico a venire, che in alcuni regioni ha già preso il via.

La legge, in attesa di un’altra possibile legge
In realtà a ben vedere, nulla cambia, o quasi. Rimangono cioè valide le disposizioni di massima contenute nella legge sull’obbligo vaccinale approvata lo scorso anno. Questo per lo meno in attesa delle discussioni che dovrebbero aprirsi sul cosiddetto obbligo flessibile, con la proposta di legge depositata per spingere il metodo della raccomandazione e che prevede “misure flessibili di obbligo sui territori […] con tassi più bassi di copertura vaccinale o emergenze epidemiche”, come annunciato dalla ministra della salute Giulia Grillo agli inizi dello scorso mese. “Il nuovo disegno di legge sui vaccini sarà in grado di definire un quadro normativo completo e coerente, che andrà di pari passo con l’istituzione dell’indispensabile anagrafe vaccinale – ha spiegato in un nota Vittoria Baldino del Movimento Cinquestelle – L’obbligo e le eventuali sanzioni verranno quindi discussi nella sede opportuna, come è giusto considerata l’importanza di tali temi”.

Questo significa che a oggi, secondo la legge in vigore, rimane l’obbligo delle dieci vaccinazioni per i bambini dai 0 ai 16 anni, con sanzioni per il mancato rispetto e divieto di accesso ad asili e materna per i bambini da 0 a 6 anni. I vaccini obbligatori sono questi: antipoliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’antiepatite B, l’anti-pertosse, l’anti-Haemophilus influenzae di tipo b, l’anti-morbillo; l’anti-rosolia; l’anti-parotite; l’anti-varicella.

Il nodo delle autocertificazioni
Il nodo principale al momento è piuttosto sulle questione burocratiche, quelle relative per intenderci alla presentazione dei documenti che attestino l’avvenuta vaccinazione. Lo scorso luglio, infatti, era arrivata una circolare dal ministero della salute e dal Miur mirata a sostenere una semplificazione o meglio “tolleranza burocratica” per la presentazione della documentazione per l’iscrizione a scuola, anche oltre i termini del 10 luglio. Data, quest’ultima, fissata dalla stessa legge Lorenzin per come termine per presentare la documentazione comprovante le vaccinazioni effettuate.

Le disposizioni in materia fissate con la circolare di luglio sono invece queste: “Per i minori da 6 a 16 anni, quando non si tratta di prima iscrizione, resta valida la documentazione già presentata per l’anno scolastico 2017-2018, se il minore non deve effettuare nuove vaccinazioni o richiami”. E ancora, “per i minori da 0 a 6 anni e per la prima iscrizione alle scuole (minori 6 -16 anni) può essere presentata una dichiarazione sostitutiva di avvenuta vaccinazione”. Le dichiarazioni sostitutive sono valide non solo per le regioni dove non sono state istituite le anagrafi vaccinali, ma anche per quelle in cui sono state istituite ma non ci sia concordanza con i dati risultanti alle anagrafi (e in questo caso le autocertificazioni possono riferirsi sia a vaccinazioni avvenute che a a prenotazioni).

Nel complesso si tratta di un via libera in altre parole alle autocertificazioni al posto delle certificazioni della Asl. La suddetta circolare, pensata per semplificare le procedure burocratiche, ha però generato diverse critiche, perché vista come una possibile scappatoia per sottrarsi alle vaccinazioni (anche se controlli per verificare la vericidità della autocertificazioni sono già cominciati sul territorio nazionale da parte dei Nas, incrociando i dati ottenuti con quelle delle diverse Asl). E come un tentativo più che di semplificazione di confusione sul tema delle vaccinazioni.

Legge contro circolare
L’associazione nazionale dirigenti pubblici e alte professionalità della scuola (Anp) e la Società italiana di pediatri (Sio) solo pochi giorni fa hanno chiesto ai ministri Bussetti e Grillo di ritirare la circolare emanata agli inizi di luglio, giudicata inammissibile e in contrasto con la normativa vigente. Come era stato ribadito anche dall’Associazione nazionale dei dirigenti scolastici, ricordando il contrasto della circolare non solo con la normativa sull’obbligatorietà vigente ma anche “con il DPR 445/2000 che prevede che ‘i certificati medici, sanitari … non possono essere sostituiti da altro documento’”. Nella bilancia circolare contro legge in altre parole la seconda batte la prima.

Eppure, proprio ieri, è arrivata la notizia di un nuovo emendamento nel decreto milleproroghe (da approvare) che intende avvalorare l’utilizzo delle autocertificazioni – misura transitoria prevista per lo scorso anno dal decreto Lorenzin  – al posto delle certificazioni fino al prossimo marzo. “Approfittando delle discussioni sul decreto Milleproroghe ancora aperto, e intuendo che la circolare sarebbe stata disattesa da scuola e regioni non avendo forza di legge, il nuovo emendamento tenta di convertirla in legge”, commenta a Wired.it Pier Luigi Lopalco, docente di igiene all’Università di Pisa: “L’impianto dell’obbligo vaccinale resta fisso, ma la certificazione richiesta per legge può essere sostituita da un’autocertificazione e sappiamo dai primi controlli del Nas che non sempre queste sono veritiere”, continua l’esperto. Questo avvallo alle autocertificazioni è pericoloso, conclude Lopalco, perché rischia di far passare il messaggio che le vaccinazioni possono anche non essere fatte e mette in un situazione difficile i genitori con le autodichiarazioni e quindi i controlli.

Al momento qualsiasi guida alle famiglie sull’obbligo vaccinale è a rischio di invecchiamento precoce. Tanto che viene da chiedersi: dopo l’estate, che autunno aspetta ai vaccini?

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Narcos, il primo teaser della stagione ambientata in Messico

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Dopo le prime due stagioni dedicate alla vita e ai traffici di Pablo Escobar e gli episodi incentrati invece sul cartello di Cali, arriverà presto su Netflix la nuova stagione di Narcos. Si tratterà della quarta in totale, anche se da come viene presentata si tratterà di un ciclo completamente nuovo, intitolato Narcos Messico: infatti le nuove puntate saranno incentrate, come vediamo nel primo teaser diffuso in queste ore, su un nuovo paese, un nuovo boss e nuovi narcotrafficanti. Quello che non cambierà, però, sarà lo stile avvincente e stupefacente della serie.

Dopo tre stagioni ambientate in Colombia, dunque, ci si trasferisce in Messico e ci si occuperà del temibile cartello di Guadalajara. Negli anni Ottanta, infatti, questo cartello guidato dal boss Félix Gallardo (interpretato da Diego Luna) vivrà un’ascesa inarrestabile tanto da prendere il sopravvento anche sulle altre associazioni criminali del paese, prima completamente disorganizzate. Siamo agli albori della moderna guerra messicana della droga e a fermare gli intenti criminali di Gallardo viene chiamato dalla California l’agente della Dea Kiki Camarena (Michael Peña).

Gli episodi che compongono l’imminente stagione di Narcos Messico saranno diffusi a partire dal prossimo 16 novembre sulla piattaforma di streaming.

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