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LL007 | Jonathan Scratchley (Gentleman’s Dub Club) – Early Raves, Festivals And Maslow’d Needs


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Animal Trainer – Yamato


Beatport: http://bit.ly/2Ml5W3T Get Physical heads to Switzerland and the always interesting duo of Zurich’s Animal Trainer for its next EP. The last decade has made household names of Animal Trainer thanks to their left of centre take on house and tech. From Mobilee to Hive Audio to Stil vor Talent, the pair have worked with the best in the game and now make a welcome debut on Get Physical with two of their finest cuts. ‘I Have A Cat’ is the cleverly rousing opening track. Mid tempo drums are embellished with deft details that range from tinkling percussive sounds to paranoid whispers and sweeping synths. Enchanting vocal wails add a sense of exoticism at the mid point and make this a charming and standout effort. More direct is the colourful ‘Yamato’ with its bigger drums and dramatic chords all demanding your attention as they duck and dive throughout the mix. Sweeping synths and spoken word vocal snippets add up to a track that swells a number of times before really carrying you away from the mid point. These are tasteful club tracks with plenty of musicality to go with the muscular grooves. www.getphysicalmusic.com/

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Microsoft e Razer al lavoro per mouse e tastiera per Xbox

Author: GAMEmag – Videogames

Il supporto per mouse e tastiera per Xbox potrebbe portare sulla console una serie di giochi altrimenti impossibili, come Age of Empires. Minecraft versione Bedrock contempla già questo tipo di supporto, ma rimane ad oggi l’unico gioco a farlo.

Microsoft e gli studi che lavorano per lei parlano di questo supporto già dall’E3 2017, ma sembra che qualcosa si stia finalmente concretizzando. Pare infatti che Redmond stia collaborando con Razer per consentire ai giocatori Xbox di usare i mouse USB di quest’ultima e soluzioni come Razer Turret, ovvero la soluzione di interfacciamento per i giocatori che preferiscono il divano alla scrivania.

Xbox Razer

Windows Central è entrato in possesso di documenti che si riferiscono a una presentazione che Microsoft e Razer terrebbero in un momento imprecisato a proposito del supporto a mouse e tastiera per Xbox. Razer renderebbe compatibile anche la tecnologia di retroilluminazione RGB Chroma all’interno dei giochi Xbox. Questa consentirebbe alla periferica di illuminarsi in funzione di ciò che succede nel gioco: ad esempio spegnersi quando un’abilità è in cooldown.

Xbox Razer

Nella presentazione si trovano delle linee guida per gli sviluppatori di giochi Xbox: il gamepad rimane requisito obbligatorio, ma i videogiochi possono prevedere meccaniche di gioco che si sposano con mouse e tastiera. Una console, inoltre, può supportare solo una coppia di mouse e tastiera, mentre più gamepad possono essere connessi.

Ci sono anche delle regole per gestire la coesistenza di mouse e tastiera e gamepad all’interno delle sessioni di gioco multiplayer. Gli sviluppatori hanno sempre libertà nella decisione di includere il supporto a mouse e tastiera o meno, e possono creare delle playlist che porteranno chi gioca con le periferiche tipiche del PC ad affrontare solo altri giocatori che le usano, lasciando che i giocatori che usano il gamepad affrontino solamente altri giocatori con il gamepad.

Xbox Razer

Nella presentazione c’è molta enfasi su questo punto, perché l’introduzione di mouse e tastiera potrebbe comportare importanti disequilibri nell’ecosistema multiplayer. Si consiglia agli sviluppatori di tracciare le prestazioni dei giocatori in funzione delle periferiche utilizzate e apportare cambiamenti al gameplay di conseguenza. Oppure di prevedere regole di matchmaking a seconda della periferica connessa alla console.

Xbox Razer

Secondo la presentazione tutti i mouse USB che funzionano su Windows 10 dovrebbero funzionare anche su Xbox, compresi quelli che si connettono tramite un dongle WiFi. Questo perché anche su Xbox si userebbero le stesse API per il supporto ai mouse della UWP. Microsoft starebbe lavorando anche a delle API che rendono impossibile mimare il gamepad tramite mouse e tastiera, ovvero un metodo che aggirerebbe le regole di matchmaking fornendo vantaggi competitivi importanti.

La presentazione fa riferimento alla disponibilità a mouse e tastiera per Xbox già dall’update April 2018 XDK, ma al momento non è dato sapere se gli sviluppatori sono già al lavoro sulla presunta nuova caratteristica. Per quanto riguarda la disponibilità pubblica si parla di una tempistica allineata all’arrivo del Fall 2018 Windows 10 Update, conosciuto internamente come RS5. Si attendono conferme ufficiali.

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Google WiFi, access point versatile che supporta la creazione di reti mesh

Author: IlSoftware.it

Google WiFi, access point versatile che supporta la creazione di reti mesh

Disponibile da oggi anche in Italia Google WiFi: cos’è e come funzionano le unità che permettono di estendere la copertura della rete wireless.

Google WiFi alla conquista dell’Italia. Da oggi il dispositivo di Google è direttamente acquistabile anche dal nostro Paese facendo riferimento ai canali ufficiali (in particolare a questa pagina).

Cos’è Google WiFi, come funziona e quali sono le sue principali caratteristiche

Google WiFi può essere considerato come un range extender WiFi, un dispositivo capace di estendere il raggio di copertura della rete wireless gestibile con il modem router fornito dall’operatore di telecomunicazioni o acquistato in proprio.

Google WiFi, access point versatile che supporta la creazione di reti mesh

La principale caratteristica di Google WiFi è che esso usa la tecnologia mesh così da usare un unico SSID all’interno di tutta la rete wireless ed estenderla in modo semplice ed efficace.
Installando più Google WiFi a casa o in ufficio si può ampliare la copertura della rete WiFi senza dover effettuare alcuna configurazione aggiuntiva: l’identificativo della rete (SSID) resterà sempre lo stesso e si potranno aggiungere, spostare, eliminare i dispositivi Google WiFi al bisogno.
I dispositivi Google WiFi sono sufficientemente smart per selezionare di volta in volta il canale WiFi meno congestionato e la banda più veloce a seconda dei client in uso.
Ogni unità Google WiFi è infatti in grado si gestire le bande di frequenza sui 2,4 e sui 5 GHz ed è conforme allo standard IEEE 802.11a/b/g/n/ac. Sono inoltre disponibili due porte Gigabit Ethernet RJ-45 così da poter collegare dispositivi cablati a valle.Grazie al beamforming i device Google WiFi possono orientare il segnale WiFi in maniera ottimale a seconda della posizione fisica dei client collegati.
Ogni punto di accesso WiFi deve trovarsi vicino a una presa elettrica e per configurare i dispositivi è indispensabile possedere un account utente Google.

Il punto di forza di Google WiFi è anche l’app disponibile per Android e iOS: installandola e avviandola si può controllare in tempo reale ciò che avviene sulla rete e imporre limitazioni a utenti specifici (parental control). Si possono bloccare certi siti web o vietare l’uso della rete WiFi durante alcune fasce orarie.
Google ha implementato anche un sistema QoS per prioritizzare il traffico generato da alcuni dispositivi e migliorare la gestione della banda di rete complessivamente disponibile.

Tutti i dettagli su Google WiFi, disponibile anche in confezione da tre unità, sono disponibili a questo indirizzo. Google WiFi è disponibile a 139 euro oppure a 359 nella confezione da tre unità.

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Energia

Ue e clima, 14 Stati chiedono di alzare gli impegni sulla CO2 da portare alla CoP 24


Author: Giulio QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Il gruppo di paesi che comprende Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito ha invitato la Commissione europea ad aggiornare l’impegno dell’Unione in occasione del prossimo incontro annuale sul clima delle Nazioni Unite.

Dopo il compromesso al rialzo sugli obiettivi europei su rinnovabili ed efficienza energetica, un folto gruppo di Stati dell’Ue prende posizione per un taglio della CO2 più ambizioso da mettere sul tavolo dei negoziati internazionali sul clima, in vista della prossima Conference of the Parties, la ventiquattresima.

Ieri, lunedì 25 giugno, infatti, in occasione di una riunione del Consiglio Ambiente in Lussemburgo, i 14 paesi europei riuniti nel “Gruppo per la crescita verde” hanno invitato la Commissione europea ad aggiornare l’impegno dell’Unione in occasione del prossimo incontro annuale sul clima delle Nazioni Unite, la CoP 24, che si terrà a dicembre di quest’anno.

Obiettivo, tracciare un percorso coerente con uno scenario di riscaldamento globale di non oltre 1,5°C entro il 2050.

“L’Ue deve continuare a dimostrare la leadership climatica, per creare uno slancio positivo tra tutte le parti dell’Accordo (di Parigi, ndr) per aumentare le ambizioni climatiche globali” e “prendere in considerazione l’annuncio alla CoP 24 della sua disponibilità ad aggiornare i suoi NDC (gli impegni di riduzione di gas serra portati dalla parti ai negoziati, ndr) entro il 2020″, si legge nella dichiarazione congiunta (traduzione nostra, originale in allegato in basso), firmata da Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito.

Nel documento c’è l’invito a prendere decisioni “basate sulle più recenti evidenze scientifiche disponibili”, in particolare ci si riferisce al prossimo rapporto speciale dell’IPCC, del quale sono già circolate alcune anticipazioni e che sembra raccomandare un’azione più decisa nel taglio delle emissioni.

La proposta europea, scrivono i 14, “dovrebbe considerare diversi percorsi per ridurre le emissioni di gas serra verso la carbon neutrality in conformità con gli obiettivi a lungo termine dell’accordo di Parigi, tra cui uno scenario di riscaldamento non oltre 1,5°C e almeno un percorso verso l’azzeramento delle emissioni di GHG nette nell’UE entro il 2050 seguito da emissioni negative”.

Il nuovo impegno che l’Ue dovrebbe portare alla CoP 24, si aggiunge “dovrebbe esaminare, tra l’altro, la coerenza dell’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra europeo di almeno il 40% nel 2030 rispetto al 1990” con gli obiettivi a lungo termine considerati. Le politiche settoriali europee specifiche, si chiarisce “possono consentire all’Unione di ottenere riduzioni più elevate delle emissioni nel 2030 rispetto a quanto ci si potrebbe aspettare in base all’attuale quadro Ue sul clima e l’energia.”

Un appello, quello degli Stati membri riuniti nel Green Growth Group, che la Commissione sembra ben disposta ad accogliere.

Dopo l’aggiornamento dei target 2030 su rinnovabili ed efficienza energetica, nei giorni scorsi infatti per la prima volta, il commissario Ue per l’Energia e il Clima, Miguel Arias Cañete, ha parlato di ridurre l’anidride carbonica rilasciata nell’atmosfera del 45% nel 2030, in confronto ai livelli di CO2 registrati nel 1990, aggiornando dunque l’obiettivo corrente, ricordiamo, di “almeno” -40%.

Nelle scorse settimane, ricordiamo, è stato definito l’accordo su un obiettivo Ue vincolante del 32% per le fonti rinnovabili nel 2030, che ha compreso il riconoscimento del diritto per cittadini e comunità di autoconsumare l’energia prodotta con piccoli impianti “puliti”. Poi è arrivato il compromesso finale anche per l’efficienza energetica, al 32,5% al 2030, proprio a metà delle indicazioni date in precedenza dal Parlamento (35%) e dal Consiglio (30%).

Ed è sulla base di queste nuove percentuali che Bruxelles, secondo Cañete, potrà innalzare il suo sforzo complessivo di riduzione delle emissioni.