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Snapdragon X50 hits 4.51 Gbps

Author: fudo [AT] fudzilla [DOT] com (Fuad Abazovic) Fudzilla.com – Home

Triples the speed from last demo

Snapdragon X24 is a huge step forward getting the connection on your phone up to 2 Gbps, but 5G will be faster. Qualcomm has just announced that an X50 modem can get you to 4.51 Gbps speeds and probably faster by the launch day.

Qualcomm will use multi Gigabit transitions together with mmWave spectrum and it managed to demonstrate that live at its headquarters in San Diego, over the air. The fact that Qualcomm showcased 1.24 Gbps speed in October at the company’s 4G – 5G summit in Hong Kong and as soon as four months later it managed to demonstrate the same modem with 4.51 Gbps speed. We saw a live demo reaching up to 4.04 Gbps, which is quite good since the 4.51 Gbps is the best case scenario lab speed today. 

X50 4GbpsLive

Qualcomm is not alone in the 5G NR revolution. It is important to use 5G NR, as the technology that Intel demonstrated together with KT Telekom is a non 3GPP standard that won’t work anywhere outside this Korea Telekom test environment. Intel has yet to showcase its 5G NR silicon.

Bear in mind that the 3GPP standardization body for the whole planet agreed that 5G NR is the one and only way going forward, and this is what Snapdragon X50 supports.

The list of global operators supporting Snapdragon X50 5G Modem for Mobile 5G NR Trials in 2018 includes AT&T, Sprint, Verizon (USA), BT (UK), China Telekom, China mobile, China Unicom – from guess where – China, Deutsche Telekom (Germany), KDDI, NTT Docomo (Japan), Korea Telekom, LG Uplus SK Telekom from Korea, Orange, Vodafone (many countries in Europe), Telecom Italia mobile (TIM) and of course Australia’s jewel Telstra.  

These guys will be conducting standard compliant trials based on the Qualcomm X50 5G NR chipset for mobile devices including a smartphone form factor.

The OEMs working on the devices ready for 2019 include Asus, Fujitsu, HMD (Nokia), HTC, inseego, LG, Netcomm, Netgear, Oppo, Sharp, Sierra wireless, Sony, Tellit, Vivo, WNC, Wingtech, Xiaomi and ZTE. Samsung is on board with 5G NR from Qualcomm too as it was made clear crystal to Fudzilla by Cristiano Amon, Qualcomm’s president.

Durga Malladi, senior vice president, engineering, Qualcomm Technologies, Inc, said: “In the same way that our early R&D work on 5G led to the accelerated completion of the first 5G NR standard for enhanced mobile broadband, these demonstrations highlight our continued commitment to inventing technologies that help drive the mobile ecosystem forward. We’re excited to demonstrate these advancements at Mobile World Congress and showcase how our technologies are designed to expand the reach of 5G NR to new industries, new deployment and business models, and new ecosystem participants.”

Qualcomm created a live demonstration of the 5G NR spectrum sharing – a technology that will enable higher levels of mobile broadband performance to unlicensed and shared spectrum, as well as play an important role in extending 5G into new types of deployments such as private networks for industrial IoT.

We had a chance to see the industry-first demonstration of a wireless PROFINET Industrial Ethernet over 5G NR. Private 5G Networks for Industrial IoT are an important area of focus for the next phase of 3GPP 5G NR. There will be factories in the future with machines and robots using 5G instead of ethernet. Putting cables in factories is very expensive and limiting. The demonstration previews new use cases for 5G NR ultra-reliable low latency communication (URLLC) sub-millisecond latency, including the ability to run precise command and control for high demand factory automation applications.

Qualcomm Technologies spent a lot of time highlighting the role of 5G NR-based Cellular Vehicle-to-Everything (C-V2X) technology in autonomous driving. The technology will help vehicles to communicate their intentions, thus supporting the level of predictability needed for advanced path planning. 5G NR based C-V2X will enable much higher data speeds at lower latency that will enable high throughput sensor and intent sharing, and 3D HD map updates.

So 5G NR will enable very fast smartphones and later always connected 5G NR PCs, IoT 4.0 connected 5G industry and many other aspects.  

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Chrome da domani bloccherà tutti gli annunci pubblicitari più invasivi

Author: IlSoftware.it

Chrome da domani bloccherà tutti gli annunci pubblicitari più invasivi

La ratio è quella di migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti chiedendo la collaborazione degli editori. Nel caso in cui i siti web non risolvessero entro 30 giorni, Chrome bloccherà tutti gli annunci pubblicitari.

Da domani 15 febbraio Chrome inizierà a bloccare i messaggi pubblicitari esposti in violazione delle linee guida pubblicate dalla Coalition for better ads, cui partecipano non soltanto Google ma anche Facebook, Microsoft e IAB.

Gli elementi pubblicitari non più tollerati sono annunci a tutta pagina, popup, prestitial che contengono un “conto alla rovescia”, pubblicità che riproducono audio senza l’esplicita autorizzazione dell’utente, sticky particolarmente larghi.
Di seguito gli esempi di annunci che verranno automaticamente bloccati da Chrome:

Chrome da domani bloccherà tutti gli annunci pubblicitari più invasivi

Ciò che va tenuto ben presente è che se Chrome e Google rilevassero l’utilizzo di messaggi pubblicitari non permessi, verrà bloccata l’esposizione tutti i banner, compresi quelli appartenenti ai circuiti AdSense e DoubleClick ma soltanto se la violazione perdurasse oltre i 30 giorni.
L’eventuale non conformità del proprio sito web verrà indicata all’interno dei Web Tools, nella sezione Rapporto Esperienza con gli annunci.

Nel caso in cui il browser di Google rilevasse la presenza di banner inaccettabili per dimensioni, formato e posizionamento, mostrerà un messaggio informando l’utente del blocco automaticamente posto in essere.

Chrome da domani bloccherà tutti gli annunci pubblicitari più invasivi

Nell’immagine, quanto apparirà sulla versione di Chrome destinata ai dispositivi mobili.
Google spiega che l’intento non è evidentemente quello di causare problemi agli editori ma di migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti.
Lo scorso 12 febbraio il 42% dei siti web ai quali erano state notificate violazioni avevano già risolto tutte le contestazioni ottenendo adesso una valutazione positiva.

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Energia

Ecobonus condomini 2018: possiamo tagliare del 60% le bollette di 1 milione di edifici


Author: Giulio QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

Alcuni audit effettuati da Enea mostrano che con le nuove detrazioni 2018, per un tipico condominio popolare a Roma, la spesa per l’energia si può facilmente tagliare quasi dell’80%, rientrando dell’investimento in meno di 6 anni e mezzo. La campagna e alcuni video informativi.

Gli ecobonus del 70 e del 75% e i nuovi meccanismi previsti dalla legge di Bilancio per la riqualificazione energetica dei condomìni possono attivare già da quest’anno ingenti investimenti, con benefici per il rilancio della filiera edilizia e dell’occupazione e per ridurre i consumi fino al 60% del totale.

In Italia i condomìni sono oltre 1 milione e a fronte di un costo costo indicativo medio per efficientare un immobile da circa 20 appartamenti sui 300-350mila euro si può tagliare anche di tre quarti la bolletta energetica.

Ad esempio, alcuni audit effettuati da Enea mostrano che per un tipico condominio popolare romano costruito nel 1926 nel quartiere di San Lorenzo, l’attuale spesa di 9.790 €/anno tra energia elettrica e gas metano, potrebbe ridursi a 2.200 €/anno con un risparmio di ben 7.590 €/anno, pari al 77%, grazie a interventi di efficientamento.

E, dall’analisi economica, emerge che a fronte di una spesa di €150.900, l’ecoincentivo sarebbe di € 102.630 con un ‘tempo di ritorno semplice’ di soli 6,4 anni e un considerevole risparmio annuo in bolletta.

È quanto emerso in occasione dell’evento “Bonus condomìni 2018: novità e opportunità” che si è tenuto oggi a Roma presso la sede dell’Enea con la partecipazione del presidente Federico Testa, del viceministro dell’Economia Enrico Morando e dell’amministratore delegato di Iren Massimiliano Bianco.

Oggi per gli interventi di tipo condominiale, come abbiamo ricordato anche stamattina, le detrazioni sono del 70% e del 75%, con il limite di spesa di 40mila euro moltiplicato per il numero di unità immobiliari che compongono l’edificio.

La detrazione sale all’80% per gli interventi realizzati nelle zone sismiche 1, 2 o 3, finalizzati anche a ridurre il rischio con il passaggio a una classe inferiore, e all’85% se si riducono 2 o più classi di rischio, con un tetto massimo di 136mila euro di spesa moltiplicato per le unità immobiliari che compongono l’edificio.

L’aspetto importante è che se si fanno insieme riqualificazione e messa in sicurezza i costi si riducono di molto e, grazie ai risparmi ottenuti con l’efficienza energetica, si riesce a finanziare anche l’anti-sismica. Adesso è necessario far conoscere al grande pubblico e agli operatori queste opportunità”, ha evidenziato Testa.

Da qui la campagna di comunicazione istituzionale “Fai il cappotto al tuo palazzo: taglia le bollette e aiuta l’ambiente” che verrà trasmessa dal 15 febbraio negli spazi RAI resi disponibili dalla Presidenza del Consiglio e i messaggi sui social media che inviteranno a consultare il sito Enea.it e il portale specializzato acs.Enea.it con il quadro aggiornato delle agevolazioni previste.

Fra le altre iniziative in cantiere di cui si è parlato, il piano del gruppo Iren che investirà almeno 50 milioni di euro nei prossimi anni in interventi per ridurre fino al 60% del fabbisogno energetico degli edifici e di risparmiare circa 2.000 tep, pari a 2,5 milioni di kWh.

Abbiamo realizzato circa 150 audit energetici gratuiti su condomìni di nostri clienti in provincia di Reggio Emilia e adesso siamo pronti ad avviare la fase commerciale e realizzativa. Riteniamo che l’adesione da parte dei nostri clienti possa essere molto elevata”, ha spiegato l’amministratore delegato di Iren.

Repertorio video edifici Enea:

Campagna di comunicazione istituzionale “Fai il cappotto al tuo palazzo: taglia le bollette e aiuta l’ambiente”:

Intervista a Federico Testa, presidente ENEA:

Intervista a Teresa Bellanova, viceministro del Sviluppo Economico:

Intervista a Massimiliano Bianco, AD di Iren, e a seguire ad Enrico Morando, viceministro dell’Economia:

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Una falla in Telegram desktop sfruttata per installare criptominer occulti

Author: Le news di Hardware Upgrade

I ricercatori di Kaspersky Lab hanno pubblicato nel corso della giornata di ieri l’analisi di una vulnerabilità individuata nella versione desktop della popolare piattaforma di messaggistica Telegram che sarebbe stata sfruttata in un numero non precisato di casi per compromettere il sistema ospite ed installare malware di varia tipologia, fra cui gli ormai famigerati cryptominer occulti.

Secondo quanto riferito da Kaspersky si tratterebbe di una vulnerabilità 0-day basata su RLO Unicode, metodo generalmente utilizzato per la codifica dei linguaggi il cui senso di scrittura si sviluppa da destra a sinistra. Il metodo viene sfruttato per invertire una porzione dei caratteri che compongono il nome di un file, ingannando così l’utente e camuffando ad esempio un file javascript in un file di immagine. Per esempio un file nominato “evil.js” può esssere rinominato in photo_high_re*U+202E*gnp.js: resta sempre un file .js, ma il suo nome apparirà come photo_high_resj.png ingannando l’utente.

Nel momento in cui il file dannoso viene scaricato e lanciato dall’utente, può aprire la strada a varie modalità di sfruttamento. I ricercatori di Kaspersky, nel corso delle loro analisi, hanno individuato come la vulnerabilità sia stata sfruttata per installare software per il mining di Monero, Zcash e Fantomcoin, così come spyware o strumenti per il controllo remoto del sistema del bersaglio. I ricercatori, analizzando un server legato alle attività di attacco, hanno inoltre trovato alcuni archivi contenenti le chat locali delle vittime.

La vulnerabilità sarebbe stata sfruttata sin da marzo 2017. Kaspersky ha dichiarato di aver notificato privatamente Telegram su quanto scoperto, e da allora di non aver riscontrato più la vulnerabilità nelle vari aggiornamenti rilasciati dalla società.

Pavel Durov, fondatore di Telegram, ha però confutato quanto dichiarato da Kaspersky: “Come sempre i report delle società antivirus devono essere considerati con un po’ di buon senso, dato che tendono ad enfatizzare la gravità delle loro scoperte per avere risalto sui mass media”. Durov sostiene che quanto individuato da Kaspersky non sia una vulnerabilità propria di Telegram Desktop e che eventuali malintenzionati non hanno modo di accedere al sistema dell’utente a meno che questi non avvi il file dannoso e opportunamente mascherato.

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Energia

La prima centrale elettrica a idrogeno “verde” dell’Australia

Author: stefania Rinnovabili

centrale elettrica a idrogeno

La centrale elettrica a idrogeno australiana vale 117 mln

(Rinnovabili.it) – È ancora una volta il South Australia a scrivere la storia verde nazionale. Lo Stato finanzierà la realizzazione della prima grande centrale elettrica a idrogeno del Paese, un impianto da 15 MW di potenza alimentato esclusivamente con le energie rinnovabili. A renderlo noto è ministro dell’Energia Tom Koutsantonis che commenta così il progetto: “L’Australia del Sud è all’avanguardia globale di un’ampia gamma di tecnologie di archiviazione, dalle grandi batterie alle centrali elettriche virtuali fino all’impianto di pompaggio – ora ospiterà anche uno dei più grandi impianti di produzione di idrogeno al mondo”. L’impianto sorgerà a Port Lincoln, nella penisola di Eyre; sarà realizzato dalla Hydrogen Utility in collaborazione con la tedesca Thyssenkrupp, a fronte di una spesa di ben 117,5 milioni di dollari australiani, di cui 4,7 saranno forniti dallo Stato e altri 7,5 milioni arriveranno dal South Australia’s Renewable Technology Fund.

A regime la centrale produrrà idrogeno dall’acqua tramite elettrolisi, utilizzando il surplus energetico dei parchi eolici e solari. Una turbina a gas da 10 MW e una cella a combustibile da 5 MW produrranno, al bisogno, elettricità dal vettore, immettendola direttamente in rete. La struttura è stata presentata come un “progetto dimostrativo di rilevanza globale” per il settore dell’idrogeno e la sua capacità la rende attualmente una delle più grandi mai realizzate al mondo.

>>Leggi anche Produrre idrogeno da acqua e sole: nuovo record per l’efficienza<<

L’amministratore delegato di Hydrogen Utility, Attilio Pigneri, ha affermato che il progetto dimostrerà le possibilità offerte dalla produzione di idrogeno “Fornirà servizi di bilanciamento alla rete di trasmissione nazionale [e] una risposta di supporto rapida ai nuovi impianti solari in fase di sviluppo sulla penisola di Eyre”. La struttura di Port Lincoln immagazzinerà 10 tonnellate di idrogeno, equivalenti a circa 200 MWh. Allo stesso tempo produrrà ammoniaca che verrà venduta come fertilizzante alle industrie agricole locali. “Più energia rinnovabile –  ha concluso il ministro – significa energia più economica e la possibilità di immagazzinarla significa che i benefici di quella energia a basso costo possono essere sfruttati tutto il giorno”.