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Foot – C1 Asie – Les Urawa Red Diamonds écartent le Shanghai SIPG et rejoignent Al-Hilal en finale de la Ligue des champions asiatique

Foot Ligue des Champions Asie

Publié le | Mis à jour le

Les Urawa Red Diamonds se sont qualifiés pour la finale de la Ligue des champions asiatique ce mercredi en écartant le Shanghai SIPG (1-1, 1-0). Les Japonais affronteront Al-Hilal en finale.

Football - GOURDOL Nathan - Urawa jouera la finale de la C1 asiatique. (L'Equipe)

Urawa jouera la finale de la C1 asiatique. (L’Equipe)

Vainqueur de la Ligue des champions asiatique en 2007, les Urawa Red Diamonds tenteront de décrocher une deuxième couronne fin novembre. Les Japonais se sont qualifiés pour la finale de la C1 en écartant le Shanghai SIPG. Après un nul à l’aller en Chine avec notamment un but d’Hulk pour Shanghai (1-1), le club nippon s’est imposé à domicile au retour ce mercredi. Le Brésilien Rafael Silva a marqué le seul but de la rencontre d’une tête puissante sur corner (11e).

En finale, les Urawa Red Diamonds affronteront Al-Hilal, qualifié après avoir écarté Persépolis (4-0, 2-2). Le match aller aura lieu le 18 novembre en Arabie Saoudite et le retour le 25 novembre au Japon. L’an dernier, les Sud-Coréens de Jeonbuk Hyundai Motors avaient été sacrés.

Rédaction

Autore: L’Equipe.fr Actu Football

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HardwareSoftware

Samsung, Intel and Globalfoundries woo HiSilicon

Outfit looking for second 7nm supplier

HiSilicon Technologies wants another supplier for the fabrication of its 7nm chips and apparently Samsung, Globalfoundries and Intel are trying to get the Chinese fabless firm’s attention.

 TSMC has been HiSilicon’s sole foundry partner for its 16nm and 10nm solution and will remain so, but  HiSilicon wants to get a back up for 7nm chips to ensure sufficient production capacity.

TSMC has regained chip orders from Qualcomm, which used to be the foundry’s largest client, the sources noted. TSMC is believed to have snapped up Qualcomm’s next-generation processor orders with its 7nm FinFET process.

According to Digitimes Samsung intends to attract 7nm chip orders from HiSilicon by bundling its foundry services with resources of components such as OLED panels, DRAM and NAND flash chips, the sources indicated. This could all go tits up as Samsung is HiSilcon’s rival in the smartphone SoC market.

Globalfoundries has a better chance if the foundry can stake a claim in the 7nm segment with technology enabled by some IP patents from IBM, which HiSilicon used to place its chip orders.

Intel with its 10nm process technology is vying aggressively for chip orders from HiSilicon. Intel has claimed its 10nm technology offers a density of about 100 million transistors per square millimeter, which industry sources believe is equivalent to TSMC’s and Samsung’s 7nm process nodes.

Autore: edfu777 [AT] hotmail [DOT] com (Nick Farrell) Fudzilla.com – Home

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HardwareSoftware

Pixel Visual Core, il SoC per ottimizzare la funzionalità HDR+ già nei Pixel 2

A distanza di qualche giorno dalla presentazione dei nuovi smartphone Pixel 2 (Google presenta i nuovi Home Mini e Max, Pixelbook e gli smartphone Pixel 2 e Pixel 2 XL), Google ha tolto il velo dal primo SoC dell’azienda progettato per i dispositivi consumer: Pixel Visual Core.

Del nuovo chip, montato sui Pixel 2, non era stata fatta menzione nel corso dell’evento di presentazione svoltosi il 4 ottobre scorso.
Pixel Visual Core può essere pensato come una versione “semplificata” dei SoC quali Qualcomm Snapdragon, Samsung Exynos e Apple A, un chip progettato per assolvere compiti ben precisi.

Pixel Visual Core, il SoC per ottimizzare la funzionalità HDR+ già nei Pixel 2

In questo caso, infatti, Pixel Visual Core viene utilizzato per sovrintendere le funzionalità HDR+ della fotocamera, caratteristica che permette di ottenere foto superiori a qualunque altro dispositivo mobile sul mercato.
Pixel Visual Core si occupa di rendere le attività di image processing su smartphone molto più efficaci e veloci; i tecnici di Google, poi, apriranno l’utilizzo del SoC anche alle app di terze parti.

I Pixel 2 e Pixel 2 XL sono già equipaggiati con il SoC Pixel Visual Core ma in entrambi i modelli il SoC resta per il momento inattivo, in attesa dell’abilitazione da parte di Google nei prossimi mesi.

L’impressione è che Google non abbia fatto in tempo a ultimare le ottimizzazioni lato software così, anziché rimandare il lancio dei nuovi smartphone Pixel, ha preferito disabilitare temporaneamente il SoC Pixel Visual Core e prendersi tutto il tempo necessario per concluderne l’implementazione.
A questo punto, non appena il Pixel Visual Core sarà abilitato, il giudizio di DxOMark potrebbe essere addirittura destinato a migliorare.

Com’è fatto il SoC Pixel Visual Core di Google

Il chip di Google è una IPU (Image Processing Unit) anche se, per la sua struttura interna, ricorda da vicino un tradizionale SoC octa-core. In realtà può essere considerato un processore a 9 core in forza della presenza di una CPU ARM Cortex-A53 nell’angolo superiore sinistro.

Pixel Visual Core è stato progettato per ottimizzare le abilità HDR+ che porteranno a performance cinque volte migliori utilizzando un decimo dell’energia abitualmente necessaria per l’acquisizione delle foto.

Google ha anticipato che attiverà Pixel Visual Core come opzione riservata agli sviluppatori nella versione di anteprima di Android Oreo 8.1, prima di aggiornare le API della fotocamera così da permettere l’accesso ai programmatori terzi.

Autore: IlSoftware.it

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Energia

Siamo vicini al picco dei consumi petroliferi nei trasporti?

Gli analisti di Wood Mackenzie ritengono che la domanda di combustibili fossili nel settore dei trasporti privati raggiungerà il suo massimo entro il 2030, grazie alla maggiore efficienza dei motori e alla diffusione di veicoli elettrici. Previsioni in controtendenza rispetto ai dati diffusi nei mesi scorsi da BP e dalla IEA.

Ci stiamo avvicinando al picco della domanda petrolifera su scala globale.

Ma come tutte le valutazioni fatte da tempo in questo ambito, anche questa previsione di Wood Mackenzie va presa con prudenza, data la complessità delle variabili in gioco: prezzi futuri dell’oro nero, andamento delle vendite di veicoli elettrici, standard di efficienza dei motori a combustione interna, evoluzione dei trasporti aerei e di quelli pesanti su gomma, consumi del settore petrolchimico.

I grafici qui sotto riassumono le stime della società di consulenza con sede a Edimburgo (“The rise and fall of black gold”, documento allegato in basso).

La tendenza, si legge nel rapporto, è che la richiesta petrolifera nei paesi più avanzati (OCSE) dal 2020 entrerà in declino strutturale, perdendo più di 3 milioni di barili giornalieri entro il 2035.

All’opposto, la domanda di oro nero nelle economie emergenti, soprattutto in Asia e Medio Oriente, continuerà a crescere fino a +16 milioni di barili quotidiani in poco più di quindici anni.

Il picco di cui parla Wood Mackenzie riguarda in particolare i trasporti che “assorbono” circa 60 dei 96 milioni di barili utilizzati ogni giorno nel mondo.

Nel suo complesso, la domanda di combustibile fossile in questo settore smetterà di aumentare, grazie soprattutto al forte calo dei consumi di gasolio nella mobilità privata.

Inizialmente per via della maggiore efficienza dei motori, a sua volta “spinta” dalle politiche ambientali, poi a causa della costante diffusione di automobili 100% elettriche plug-in, la richiesta di carburante tradizionale nei trasporti, secondo gli esperti, raggiungerà il suo massimo entro il 2030.

L’analista Alan Gelder ipotizza che l’auto elettrica avrà una quota di mercato intorno al 10% a quella data.

In sostanza, ponderando le future salite o discese dei consumi petroliferi per settori, prodotti e aree geografiche, Wood Mackenzie prevede un picco della domanda petrolifera in anticipo rispetto alle stime prevalenti.

Altra cosa è il dibattito sul picco della produzione: vedi questo articolo di QualEnergia.it sulle stime delle riserve mondiali di oro nero.

BP, ad esempio, nel suo ultimo rapporto sul mix energetico dei prossimi anni, sostiene che la domanda petrolifera continuerà a salire fino al 2040, perché l’impatto dei mezzi elettrici sarà marginale.

Anche la IEA (International Energy Agency) presagiva un possibile picco non prima del 2040 e una predominanza dei combustibili fossili per gli anni a venire.

Shell, al contrario, ritiene che i consumi petroliferi nei trasporti toccheranno il loro apice tra la fine degli anni ’20 e l’inizio degli anni ’30, grazie allo sviluppo di motori sempre più efficienti, all’utilizzo di biocarburanti e all’incremento di vendite delle vetture a batteria.

Sono molti i paesi che hanno annunciato misure per eliminare progressivamente le vetture a benzina e diesel dal mercato automobilistico: Francia, Gran Bretagna, Cina, mentre in altre nazioni, Italia compresa, si comincia a parlare con più convinzione di sostegno alla mobilità a zero emissioni.

Molti produttori di veicoli intendono lanciare, entro pochi anni, diversi modelli ricaricabili alle prese di corrente, in una corsa all’elettrificazione che per il momento vede escluso il gruppo FCA guidato da Sergio Marchionne, uno dei pochi che non vuole scommettere sulle alimentazioni ibride e plug-in.

Autore: redazione QualEnergia.it – Il portale dell’energia sostenibile che analizza mercati e scenari

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HardwareSoftware

Google annuncia Visual Core: il suo primo processore per dispositivi mobile

Google a quanto pare ha voluto sorprendere tutti non svelando durante la sua presentazione la presenza nei nuovi Pixel 2 di un processore di propria realizzazione capace permettere un’elaborazione ancora migliore rispetto a quello che la principale CPU è in grado di fare. Ecco che il nuovo Visual Core realizzato appunto a Mountain View aiuterà negli scatti realizzati con lo smartphone nelle situazioni più difficili. Una novità che l’azienda ha dichiarato ufficialmente solo a posteriori rispetto alla presentazione ufficiale dei nuovi device.

Il nuovo Pixel Visual Core di Google è un vero e proprio co-processore in grado di rendere disponibile l’HDR+ su applicazioni di terze parti. Il SoC dell’azienda di Mountain View è realizzato con Otto-Core e capace di eseguire oltre 3000 miliardi di operazioni al secondo ossia una velocità capace di essere 5 volte più veloce rispetto alla concorrenza consumando però un 10% in meno e sopratutto non andando a pesare nelle operazioni sul processore principale.

Il nuovo Visual Core di Google è già presente nei nuovi Pixel di seconda generazione ma l’azienda di Mountain View ha voluto renderlo chiaramente utile per tutti coloro che vorranno farne uso visto che potrà essere comunque programmato al bisogno per un eventuale “update” su applicazioni di terze parti o anche su nuovi prodotti in arrivo.

Visual Core di Google seppure presente non è ancora stato attivato ma arriverà nelle opzioni per gli sviluppatori nella prima developer preview di Android 8.1 Oreo, che proprio l’azienda di Mountain View ha ufficializzato per un arrivo nelle prossime settimane. Con l’aggiornamento tutte le applicazioni di terze parti che utilizzano le API di Android Camera potranno sfruttarne i vantaggi con un miglioramento generalizzato proprio negli scatti.

Autore: Le news di Hardware Upgrade