Categorie
Tecnologia

I manga da leggere se avete amato Il ragazzo e l’airone

Author: Wired

Il ragazzo e l’airone è finalmente approdato nei cinema italiani, ed è imperdibile. Non perché sia il migliore film del leggendario regista Hayao Miyazaki, autore di capolavori come La principessa Mononoke, La città incantata e Il castello errante di Howl; ma piuttosto perché rappresenta la summa della sua esperienza, e dei temi che da sempre contrassegnano la sua visione unica dell’animazione.

L’orrore della guerra, l’amore per la natura, il viaggio verso mondi fantastici a un passo dal nostro, protagonisti giovani e risoluti, nemici inquietanti che diventano amici se si tende loro una mano. E ovviamente l’onnipresente fascinazione per il volo, questa volta incarnata in una successione di uccelli che assumono, insolitamente, sfumature progressivamente più inquietanti, ma solo perché manipolati dall’uomo.

Questi temi, uniti a un forte messaggio metafisico e filosofico, rendono Il Ragazzo e l’airone un’esperienza davvero unica. Per chi l’ha visto e l’ha amato, per chi è in cerca di qualcosa di simile, non c’è davvero null’altro che sia direttamente comparabile, o che racchiuda tutti questi elementi contemporaneamente.

Ma possiamo proporvi dei manga che presentano, questo sì, almeno alcuni degli elementi del Ragazzo e l’airone. E che per qualche motivo, a volte evidente, altre quasi impalpabile, ci hanno ricordato la visione di Miyazaki.

Categorie
Tecnologia

Luci e ombre del fumetto italiano

Author: Wired

Il secondo problema sono i contratti inadeguati e il terzo, direttamente connesso, è la mancanza di tutele per la professione. Il 69% dei creatori dichiara di aver rifiutato proposte di pubblicazione perché i contratti e i compensi proposti erano inadeguati o insostenibili. Non sorprende allora che una percentuale quasi equivalente (il 68%) abbia fatto ricorso all’autoproduzione, il canale classico per gli autori emergenti italiani.

Sono gli autori stessi a suggerire le possibili soluzioni attraverso il sondaggio de L’Italia a nuvolette. Al primo posto viene individuato ovviamente un miglioramento delle condizioni contrattuali ed economiche, seguito da una maggiore tutela anche legale. Ma c’è chi guarda a una maggiore educazione dei fumettisti (vale la pena sottolineare che il 65% dei creatori rispondenti al sondaggio ha svolto studi artistici, che si parli di liceo artistico, università, accademia di belle arti o scuole di fumetto), a una maggiore importanza in generale per la cultura del fumetto, alla nascita di un sindacato o a una revisione totale del sistema distributivo.

E dal lato degli editori?

I risultati, più qualitativi, emergono dalle interviste condotte nell’ambito dell’indagine. Nell’ambito di un settore comunque in crescita, i principali problemi rilevati dagli editori risiedono nell’annoso tema della distribuzione, cui si aggiungono i costi più alti della carta; nell’iperproduzione di titoli, un fenomeno che si autoalimenta per conquistare un pubblico che, in realtà, non cresce nella stessa misura; e la mancanza di supporti strutturali per l’editoria di genere, diversamente da quanto accade in Francia.

L’Italia a nuvolette è un punto di partenza per tracciare un quadro di un settore che è sempre stato sfuggente e opaco. Nelle intenzioni degli autori dello studio il database di risposte, operatori e artisti diverrà un archivio live da tenere costantemente aggiornato. Per scoprire in tempo reale il presente e il futuro del fumetto in Italia.

Categorie
Tecnologia

Frank Miller a Lucca Comics “Il mondo è pieno di eroi. Il problema è che la gente li cerca nei posti sbagliati”

Author: Wired

Crescendo, il giovane Miller sapeva che sarebbe diventato un fumettista. Un test attitudinale al liceo gli diede due esiti possibili: artista o architetto. “Sono sempre stato molto ordinato, rigoroso”, ha commentato. Un’attitudine che si riscontra appieno in 300: l’insolito formato orizzontale delle tavole è stato scelto perché l’unico adatto a mostrare lo scontro tra due eserciti, il cozzare di lance e scudi, il brullo paesaggio greco che si getta sul mare. Mentre l’influenza di Alberto Breccia, artista argentino, è facilmente ritrovabile nel graffiante bianco e nero di Sin City.

La carriera di Miller non è immacolata. E il suo richiamo ai fumetti anti-fascisti, quelli in cui Capitan America prendeva a pugni Hitler, non è nuovo. Era già stato citato anni fa dallo stesso Miller per spiegare lo spirito della sua graphic novel più controversa, Holy Terror, che seguiva le avventure di un nuovo vigilante, The Fixer, contro un gruppo di terroristi di Al-Qaida. All’epoca, Miller aveva descritto il titolo come un’opera di propaganda per la lotta al terrorismo, così come i fumetti di supereroi degli anni ‘40 esortavano alla lotta al nazismo – ma la graphic novel è stata anche interpretata come un’opera di propaganda anti-islamica senza se e senza ma, e oggi l’autore preferisce non tornare sull’argomento.

È comunque indubbio che Miller sia uno dei più grandi innovatori del linguaggio dei comic book, genere sul quale ha lasciato un’impronta indelebile. Ora è il suo momento di sostenere le nuove generazioni: nel 2022 ha lanciato la sua casa editrice, Frank Miller Presents, insieme a Dan DiDio (ex-co-publisher Dc Comics) e alla produttrice cinematografica Silenn Thomas. Il suo obiettivo: dare spazio a nuovi talenti.

Il nostro incontro con Frank Miller

Con Wired, Miller ha parlato di innovazione: “Ho avuto la fortuna di lavorare con tantissimi artisti che creano lavori entusiasmanti e nuovi, in tanti generi e medium diversi, dai comic book all’animazione. Credo che questo sia un grande momento per essere appassionati di fumetti perché c’è una vera e propria esplosione di nuovi approcci davvero eccitanti. Ma per chi cerca soltanto versioni migliori di cose vecchie, nei soliti vecchi posti, allora persino il fumetto potrebbe risultare noioso”.

Anche i manga non sfuggono al radar di Miller: “Sono rimasto un po’ indietro”, ammette, “Ma sto recuperando. E mi piacerebbe molto fare qualcosa, magari al fianco di un autore giapponese. O lavorare con quella cartaccia che usano!

E se il cinema secondo Miller non è né padre né figlio dei comics, ma al massimo un “fratello” con pari dignità, così anche le tecnologie digitali non devono fare paura. “La carta è calda. Non si può sostituire la fisicità di un libro, la possibilità di rannicchiarsi sul divano a leggere un fumetto, sfogliandolo, annusandolo. Ma nessun artista deve sentirsi inferiore a un altro solo perché realizza progetti diversi, su medium diversi, o con tecniche differenti. Non c’è un modo sbagliato, o inferiore, di fare fumetto, o arte”.

E l’intelligenza artificiale, che potrebbe sconvolgere (e lo sta già facendo) il modo di fare arte? “Francamente non ci penso. Può essere utile ma non può sostituire noi umani, con tutti i nostri difetti e le nostre imperfezioni. E comunque non credo che possa mai sostituire qualcuno come me”.

Categorie
Tecnologia

10 fumetti che hanno segnato gli anni 2010

Author: Wired

Concludiamo il nostro viaggio nei titoli che hanno segnato la storia dei fumetti con gli anni 2010 Un decennio d’oro per l’editoria italiana di genere, che, guidata e stimolata dal fenomeno Zerocalcare, conquista sempre più scaffali nelle grandi librerie, riuscendo a convivere con il boom di manga e supereroi.

Negli Stati Uniti, Jonathan Hickman conduce da solo i supereroi Marvel verso il futuro, ponendo le basi per saghe pluriennali che influenzeranno anche l’universo cinematografico, e i comics si dividono tra nuove leve indie e sceneggiatori superstar. Mentre in Giappone il fenomeno manga è ormai conclamato, e continua a conquistare giovani generazioni di lettori grazie a storie fresche e a una capacità di world-building senza pari, con serie in grado di vendere decine o centinaia di milioni di copie in tutto il mondo, affermandosi sin da oggi come punti di riferimento per la cultura pop nei decenni a venire.

Categorie
Tecnologia

10 fumetti che hanno segnato gli anni ’80

Author: Wired

Dopo una lunga fase di rodaggio, negli anni ‘80 il mondo dei fumetti è maturo e pronto a presentare alcune tra le migliori graphic novel di tutti i tempi. I supereroi continuano a reinventarsi, con la spintarella data dalla morte di Gwen Stacy sulle pagine di Spider-Man negli anni ’70; e parlano ora a un pubblico se non adulto, almeno pronto per storie realistiche e dark.

Grazie all’ascesa di una nuova generazione di sceneggiatori e disegnatori del calibro di Alan Moore, Frank Miller, Ann Nocenti, gli anni ‘80 si prospettano come un decennio eccezionale per gli amanti dei comics e delle graphic novel.

Anche in Italia arrivano alcune importanti novità in edicola, tra contestazione, erotismo, sperimentazione; mentre in Giappone, nell’universo manga si affermano alcuni dei temi ricorrenti che definiranno nuovi generi. Ecco allora 10 fumetti che hanno segnato gli anni ’80, da Maus ad Akira.